martedì 10 maggio 2016

Pugni dimenticati



Mi è scivolato in  mano questo libello agile, a tratti autunnale e davvero affascinante: Il campione è tornato di J.R. Moehringer, da cui credo sia stato tratto anche un film. Moehringer è un giornalista talentuoso del Los Angeles Times vincitore anche di un premio Pulitzer. Un giorno si mette in cerca di Bob Satterfield, uno dei pesi massimi più forti degli anni Quaranta e Cinquanta, poi dimenticato. Crede di averlo trovato in un vecchio barbone dalle mani grandi e dalla faccia triste che bazzica i bassifondi californiani. Il barbone sa tutto di Satterfield, quali incontri ha fatto, quali allenatori e amori ha avuto, conosce a uno a uno tutti i pugni che il vecchio pugile ha dato e ricevuto e sa quali quali danni hanno fatto. C'è un però. Forse Satterfield è morto da tempo, anche se è difficile accertarlo. Ma in quel caso, perché il vecchio barbone si spaccia per lui e come fa a sapere tanti particolari della sua vita? Libro nella migliore tradizione della boxe sociale. Vittorie, ma soprattutto sconfitte. Pugni dati, ma soprattutto presi. Sogni, tanti sogni, quasi mai realizzati. L'eco di nomi mitici del ring che sembrano usciti da un film con Humphrey Bogart: Rocky Marciano, Jack LaMotta, Jack Dempsey (e di mio ci aggiungo pure Ezzard Charles). Il libro è di solo 48 pagine ed è stato una vera gioia leggerlo.
 
Moehringer ha scritto la più bella biografia sportiva che mi sia capitato di leggere, ossia Open sulla vita di André Agassi. Il libro su Satterfield ha comunque delle atmosfere noir addirittura superiori.

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