Diversi anni fa, doveva essere
addirittura il 2006, volevo abbandonare il blog. Non mi ricordo perché, o forse
lo ricordo ma non lo voglio dire. Mi sembrava come abbandonare casa e andarmene
a vivere chissà dove perché il blog aveva rappresentato una parte importante
della mia vita. Poi mi venne in mente una scena dal romanzo di fantascienza che
preferivo da ragazzo, L’invasione degli
ultracorpi (in realtà si chiamava così il film tratto dalla storia, il
romanzo aveva un titolo molto più fiacco).
Dunque ci sono questi organismi alieni caduti sulla terra che cercano di conquistare il mondo sostituendosi agli uomini (riproducendoli
in ogni particolare). Ecco che gli alieni diventano poliziotti, dottori,
massaie, commercianti. A un tratto il protagonista del romanzo, il dottor Miles
Bennell, riesce a fuggire dalla cittadina californiana di Santa Mira con alcuni
compagni. La fuga è stata rocambolesca, rischiosa, gli ultracorpi hanno ormai
assunto il controllo di vaste zone di quel pezzo della California. A questo punto i fuggitivi, fuori pericolo
in un motel non infestato da alieni, si guardano e quasi senza parlare decidono
di tornare indietro. La loro vita è dove sono sempre vissuti, dove hanno
ricordi e affetti, e se c’è un pericolo da affrontare lo faranno. Ricordo le
parole che disse l’amico di Miles quando questi avanzò qualche cauto dubbio su quella
scelta: “Perché avevi forse pensato di farti crescere la barba, prendere un
altro nome e cominciare una nuova vita altrove?”.
Forse anch’io avevo pensato di ricominciare da qualche
parte nascondendomi sotto qualche specie di barba finta, ma poi ci ho ripensato.
Dunque si torna a casa, si torna al blog. Non so cosa scriverò o se riuscirò a
conservare la vena sbarazzina che avevo in alcuni dei miei post vecchi. Be’, se
ce l’avrò bene, altrimenti se ne farà a meno. L’importante è che si torna a
casa. Un sorriso a tutti quelli che si trovino a passare di qui, casualmente o
meno.
Bentornato.
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