giovedì 4 ottobre 2012

Il gioco del vero o falso in politica

schedaCome nel celebre gioco della Settimana Enigmistica, ecco qui un rapido test sul mondo della politica.

1. Pagando poco i politici li si indurrà a rubare o a farsi corrompere da faccendieri economici.

Vero.

2. Pagando di più i politici gli si impedisce di rubare e farsi corrompere da faccendieri economici.

Falso. Il di più dello stipendio sarà una perdita secca per la collettività e non inciderà sulle ruberie dei politici. Uno stipendio alto a un parlamentare o a consigliere regionale lo abituerà a una vita lussuosa e gli farà desiderare maggiori lussi.

3. Il comunismo e tutto ciò che rappresenta è morto con la caduta del muro di Berlino.

Falso. Il comunismo è solo uno dei tanti rivoli in cui si sono incanalate le aspirazioni all’uguaglianza, alla fine dello sfruttamento dell’uomo, alla dignità e parità della persona. Aspirazioni vecchie di migliaia di anni, probabilmente perfino più vecchie dell’umanità stessa. Se anche uno di quei rivoli si prosciuga o fallisce nel sangue, nella burocrazia o nell’ingiustizia, niente e nessuno potrà mai inaridire l’oceano ideale che tende all’uguaglianza, alla dignità dell’individuo, al non sfruttamento. Morto un comunismo, se ne faranno altri cento, mille. Magari con nomi diversi. E magari uno di questi comunismi o utopismi egualitari funzionerà meglio del capitalismo (non che ci voglia molto per riuscirci).

4. Il prodotto nazionale lordo non indica la misura di sviluppo di un paese, né il suo grado di felicità o di appagamento.

Vero. Esistono varie teorie filosofiche, religiose o sociali – in pratica tutte quelle più diffuse, dal cristianesimo, al buddismo, al socialismo, alle idee di pensatori come Bertrand Russell o Platone o degli ideologhi dell’hippismo – che negano che il mero possesso o consumo di beni portino alla felicità o siano una strategia esistenziale desiderabile. Negli ultimi anni inoltre si diffonde sempre più la teoria della Decrescita, secondo la quale sarebbe desiderabile una riduzione controllata della produzione economica e dei consumi per favorire l’equilibrio ecologico del pianeta e l’equità tra gli uomini. In poche parole: produrre e consumare di meno per vivere meglio con più dignità e armonia.

5. Uno stenografo della Camera dei Deputati può guadagnare quanto il re Juan Carlos di Spagna e più del presidente della Repubblica Italiana.

Vero. Nel libro cult La Casta di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella si legge che uno stenografo di Palazzo Madama "al massimo livello retributivo arriva a sfiorare uno stipendio lordo di 290mila euro. Solo 2mila meno di quanto lo Stato spagnolo dà a Juan Carlos di Borbone", 50mila più di quanto guadagna Napolitano (239.181 euro, sempre lordi). Un commesso o un barbiere possono arrivare a incamerare 160mila euro, un segretario 256mila, un consigliere 417mila, un coadiutore 192mila. A tutto questo bisogna aggiungere numerose indennità.

6. Cicciolina, la nota pornostar, prende 3000 euro di pensione mensile per aver fatto Dio solo sa cosa con Dio solo sa chi in Dio solo sa quali posizioni nella legislatura parlamentare che va dal 1987 al 1992.

Vero. La pornostar fu eletta al parlamento nelle file dei radicali pannelliani e ha maturato i diritti per la pensione, pur essendosi fatta notare, le poche volte che mise il naso in Parlamento, unicamente per le sue mise sexy-patriottico

7. Beppe Grillo, il popolare comico e ora politico fustigatore della Casta, ha sempre rifiutato il modello consumistico guadagnando il poco che gli bastava e mai desiderando di più.

Falso. Risulta che Grillo abbia acquistato una Ferrari e varie altre macchine potenti, nonché una costosa barca a motore. Nel solo 2005 dichiarò un reddito imponibile di 4.272.591 euro (dati resi noti dal ministero dell’Economia dell’epoca).

8. Romano Prodi è l’autore della celebre frase: “A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.

Falso, lo disse Giulio Andreotti. Coniò inoltre la ancor più famosa massima: “Il potere logora chi non ce l’ha”. Andreotti, che è stato uno degli uomini più potenti dell’Italia repubblicana, ha 93 anni e non appare logoro.

9. Solo la rivoluzione può spazzare via la cappa di illegalità, corruzione, disonestà, opportunismo, nepotismo, padrinismo, affanculismo, intrallazzo, meschinità, carogneria, parolaismo matusalemmico, demagogismo grillista, carrierismo fancazzista  che soffoca la politica e la società civile in genere.

Vero. Se non la rivoluzione, cos’altro?

Punteggi: se avete ottenuto fino a 3 punti, siete degli ingenui e che il Cielo abbia pietà di voi quando andrete a votare. Fino a 6 punti, non vi fate incantare dal demagogo di turno, ma avete ancora tanta strada da fare. Se avete totalizzato 9 punti, sapete praticamente tutto della politica, forse dovreste iniziare una nuova carriera.

23 commenti:

  1. Gioco interessante,ma le risposte "vero" o "falso" forse per la validità del test non avresti dovute rivelarle subito!!!
    Comunque dopo tante parole ecco i fatti al punto 9 e concordo in pieno.
    Rivoluzione,altrimenti cos'altro?
    Una lampada di Aladino?
    Ciao!

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  2. In effetti hai ragione, cara elle. le ho messe così per facilitare la lettura, forse sbagliando.
    La situazione in ogni modo è particolare. manca la fiducia in chicchessia. I politici fanno vomitare e a me appaiono senza esclusione alcuna banditi o arrivisti o carrieristi o peggio. Per farti un piccolo esempio ieri guardavo il telegiornale regionale della Campania. Si intervistava un politico, non so nemmeno se di destra o di sinistra, ammesso che questi termini abbiano qualche significato con l'attuale Casta. Aveva la faccia del maneggione politico, nemmeno intelligente o simpatico. A un certo punto il maneggione regionale fa "Dobbiamo ATTENZIONARE i cittadini su..." e continuava. Lo avrei strangolato in quel preciso momomento. Come cavolo si fa a eleggere in qualsiasi carica uno che dice ATTENZIONARE? Passi che sia un ladro, mi sono detto, passi che sembri un avvocato intrallazzatore, passi che con ogni probabilità sia una slot machine del clientelismo criminogeno, passi che mi verrebbe voglia di appenderlo a quella cazzo di cravatta che portava, passi che sembri onesto e intelligente quanto un rivenditore di macchine usate che ti rifila le peggio fregature, ma un politico che dice ATTENZIONARE con l'aria di sentirsi fico sarebbe da giustiziare sul posto per direttissima.
    Un essere così viene scelto dalla collettività a rappresentarla?

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  3. Il problema serio a questo punto non è tanto chi viene scelto ma chi sceglie. Se ci sono persone che eleggono un Fiorito perchè organizza cene e fa trovare cento euro sotto ogni piatto mi viene da dire che quello che abbiamo ce lo siamo meritato.

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  4. Fiorito, Cleide, è il simbolo di questa epoca triste. Si può anche rubare, è nella natura umana. Ma questa strafottenza da impunito, questo bivaccare nei salotti televisivi come se nulla fosse, questo so Er Batman e voi siete merda, no. La verità è che manca la paura. Se uno avesse seriamente paura di andare in prigione per un buon numero di anni, una brutta prigione, senza permessi premio e benefit o sconti di pena, non credo che farebbe così.

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  5. Capitano scherzavo in merito al punteggio,non altrettanto per la rivoluzione che arrivati a questo punto potrebbe essere l'unica soluzione per uscire da questo circolo vizioso che è la politica stomachevole dei nostri giorni. Di esempi come quello da te citato ahimè ce ne sono a bizzeffe,pensa solo al "trota" al posto che occupava nel consiglio regionale lombardo...mah,da chi cominciamo a far giustizia? C'è l'imbarazzo della scelta!
    Cleide,abbiamo ciò che ci meritiamo? Penso proprio di si,tante volte lo slogan è stato quello di votare il "meno peggio" come se fosse stato logico scegliere lo schifo minore.Non ci siamo opposti e per le prossime occasioni di scelta, cosi come siamo messi ora, non credo che riusciremo a cambiere molto.In questo sono estremamente pessimista e Monti ahimè,non mi rincuora.
    Saluti cari per tutti e due!

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  6. Chi ha paura di andare in galera in Italia? ha paura chi ruba per mangiare. Non sei nessuno e da signor nessuno vieni trattato anche carcere. Se sei un gran delinquente ti trattan da gran anche in carcere. Fai chiasso, fai notizia, quindi devi essere trattato con tutti i riguardi, magari scontando la pena in un convento o ai domiciliari perchè povero, non sta bene, è depresso e non mangia. Toto' direbbe: ma mi faccia il piacere. Notizia sentita al tg: nella cella di Fioroni hanno sequestrato merendine, porcherie varie e bibite. Povero. Gliele hanno sequestrate perchè sarebbero dannose per la sua salute. Io credo che l'uomo si veda anche da cio' che mangia e chi mangia quella roba per me è un imbecille a prescindere. Il resto è storia di questi giorni:/

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  7. Un caro saluto ad Elle:)

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  8. SERGIO SESTOLLA

    Se mi è concesso di intervenire desidererei solo aggiungere un breve concetto in ordine alla frase “La verità è che manca la paura”.
    Sì, ciò è vero, verissimo, ma secondo me, oltre alla indicata sacrosanta assenza di “paura di andare in prigione per un buon numero di anni, una brutta prigione, senza permessi premio e benefit o sconti di pena” -- che purtroppo può anche superarsi se si ritiene che il gioco al massacro degli altri, ed in particolare dei deboli, valga la candela (e i politici di cui qui si parla sono rotti a tutto!) -- ciò che oggi manca, per cui alligna al massimo la corruzione, condita da plebea arroganza (anche in termini statistici di paragone con altri Paesi) è l’assenza assoluta della Vergogna, che sembra ormai fuggita da tanti, troppi, schemi intellettuali: e come dicevano i latini “Pudor si quem non flectis, non frangit timor” (Colui che dalla vergogna non è piegato, dal timore non è rotto)
    E solo la cultura può agevolare il ritorno nell’uomo del sentimento di turbamento e di mortificazione per un suo eventuale comportamento disonesto. Ma tu ne vedi politici colti?

    EVITARE CHE CORRUZIONE . . .
    ( Aidòs)

    Ad ogni costo si deve evitare
    che corruzione abbia a dilagare,

    e l’universo tutto contagiare.
    Sarà nostra salvezza il ritornare

    benigno di colei chi ormai fuggita
    sembra da questa terra – “la Vergogna”,
    la dea greca “aidòs” -- perché la vita
    senza di essa è come una fogna

    a cielo aperto dove c’è di tutto,
    dove regna il ladro e il farabutto,

    la escort, il lecchino, il traditore,
    il ruffiano ed il corruttore:

    e sol contano i soldi . . . i soldi, che
    un posto nella storia hanno avuto
    da sempre, a cominciar dai trentatré
    coi quali Gesù Cristo fu venduto.

    Ma quello lì almeno si impiccò
    forse perché infin si vergognò.


    Se non torna “Aidòs” tutto perduto
    sarà, e invano chiederemo aiuto.

    Deciderlo però può solo lei,
    “Vergogna” . . . il grande dono degli dei.

    (Sergio Sestolla)

    Scusa se mi sono intromesso. Avrei inoltre anche qualcosa da dire sul punto 9 del test, ma non voglio essere invadente, per cui la rimando ad altra occasione. Grazie dell’ospitalità.

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  9. Elle, il Trota ha rappresentato davvero uno dei punti più bassi di questa nazione (anche se a mio giudizio Fioroni è ancora peggio). La cosa che mi stupisce di Fioroni non è che abbia rubato: tutti rubano, anche molto più di lui che mi pare essere accusato di aver "movimentato" appena (e qui ci vorrebbero altre virgolette) un milione e trecentomila euro. Non li ha intascati, li ha solo movimentati, qualunque cosa significhi questa parola. La cosa che stupisce e indigna di Fioroni è la sua strafottenza. Si sente come uno di quei bambini viziati a cui tutto è permesso, tanto nessuno lo punirà mai. Qui abbiamo paura di tutto senza aver fatto niente. Abbiamo paura di finire in strada o in galera se dimentichiamo di pagare una bolletta. E questo ippopotamo privato di merendine va a tutte le trasmissioni televisive tranquillo e beato. Perché così sicuro di farla franca?

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  10. Cleide, mi chiedo perché sia stato eliminato il fidato istituto della tortura. Certo il più delle volte la tortura non va bene, ma mi chiedo: invece che probirgli di rimpinzarsi in galera di merendine della Kinder o del Mulino Bianco, non si poteva trovare qualche tortura più ortodossa a cui sottoporre Er Batman? Che so, qualche dozzina di scudisciate col gatto a nove code o almeno qualche misericordioso calcio nelle palle. Ricordo tra l'altro che in passato esisteva pure la sacrosanta pratica del taglio della lingua.

    P.S. Formidabile il fatto che un personaggio così odioso si sia scelto come come difensore uno quasi più antipatico di lui, l'avvocato Taormina.

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  11. Fai una bellissima citazione in latino a proposito dlela vergogna, caro Cassandro. Ne abbiamo una pure qui a Napoli, inferiore in classicità, ma forse superiore in vigore popolaresco. quando si incontra qualcuno che si comporta sopra le righe, con strafottenza o sfacciataggine, gli si dice: "E perzo 'o scuorno" (significa hai perso la vergogna, ma in napoletano è un'espressione più forte). Con ciò intendendo che la vergogna spesso è un fattore positivo, è ciò che ti impedisce di oltrepassare il seminato, di andare a escort se sei presidente del consiglio o di rubare dalle cassette delle elemosine.
    Qualche volta, discorrendo con Cleide che mi spingeva ad osare di più in certi campi (avendo lei peraltro ragione), ho detto che la vergogna è come il colesterolo: c'è quello cattivo e quello buono. La vergogna cattiva è quella che ti impedisce di osare e ti fa sopravanzare da individui come Fioroni. La vergogna buona è quella purtroppo manca a quasi tutti i politici, è quella forza misericordiosa che ti impedisce di rubare o imbrogliare perché non potresti sopportarne le conseguenze.

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  12. ho fatto confusione, ho chiamato Cassandro Sergio Sestolla, probabilmente abituato alla frequentazione in versi del bravo Cassandro. mi scuso e saluto tutti.

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  13. CASSANDRO

    Non sei il solo a confonderci, cap! Ciò risale ai tempi del liceo e addirittura, scherzandoci su, a volte ci confondiamo pure tra noi: ad abundantiam, irresponsabilmente stiamo pure scrivendo una commedia a quattro mani.

    Se vuoi continuare la frequentazione in versi cui accenni, ti comunico che ho lasciato or ora un commento di argomento quasi affine a questo tuo nel blog di Vitty.

    P. S. Quando si cita nei soprastanti commenti “Fioroni”, si intende il deputato PD, già ministro della Pubblica istruzione nel Governo Prodi, o, per mero lapsus, come fermamente credo, l’ex capogruppo PDL “Fiorito” del PDL, oggi più di ieri agli onori della cronaca, che recentissimamente avrebbe dichiarato “Posso essere accusato solo di appropriazione indebita e comunque di modesta entità economica”?

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  14. Vergogna assoluta, ho ripetutamente chiamato Fioroni Fiorito. Devo però dire che nel mio primo commento lo avevo chiamato con il suo nome giusto. :-)

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  15. 9 su 9. Peccato che l'età non mi consenta di iniziare una carriera politica (sulla quale evidentemente so tutto), anche se, età a parte, oggi la cosa mi farebbe leggermente schifo. Sul punto 9 penso si alluda a una rivoluzione civile, senza gli orrori già sperimentati in passato e purtroppo anche nel presente, vedi quella che qualche (mi auguro) umorista, ha definito "primavera araba".
    Sul taglio della lingua, o le frustate, avrei qualche perplessità e suggerirei qualcosa di molto più sfizioso: una bella "gogna" nella pubblica piazza, con un bel ceppo, che blocca testa e mani, e una capiente cesta, a disposizione del popolo, ben rifornita di pomidoro fradici, mele marce e uova andate a male. Che ne pensi?

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  16. Vedi, Sergio, gli orrori c'erano anche prima della primavera araba o delle altre primavere. Questo è un mondo di orrori. L'unico modo giusto di gestire gli orrori mi pare quello democratico: cioè una volta l'orrore viene a me e un'altra volta a qualcun altro. La rivoluzione civile mi pare inadeguata, perché con tale termine si potrebbe intendere anche l'azione propropugnata da fricchettoni come il sindaco Renzi.
    Mi pare dovrebbero esistere punizioni più efficaci della proibizione delle merendine e della nutella in carcere per Fiorito. La gogna mediatica già c'è e si è visto che il Nostro se ne frega allegramente. Io dico: Possibile che non si trovi il modo per dare una ripassata in carcere a certi individui senza lasciare tracce? Una volta lo si lasciava in mezzo agli altri detenuti e gli si diceva: fate voi. Ora pare che non sia più possibile.

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  17. Sì Francesco, ma a me piacerebbe la gogna reale, non quella mediatica, che non serve un tubo e che dopo pochi giorni viene dimenticata. Vuoi mettere la soddisfazione pratica di scaraventare un uovo marcio sul faccione ebete e presuntuoso di quel mascalzone e dei suoi compari?

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  18. Fiorito mi sembra un punto di non ritorno, sergio. Non perché abbia fatto chissà quali brutte cose per i canoni mariuoli di questo paese, ma per la sua inavvicinabile strafottenza.
    In effetti, mi accorgo che forse mi sbaglio e che nessuno è davvero inavvicinabile: non so se hai sentito la notizia di quell'assessore regionale lombardo, tal Raffaele Cattaneo, che si è lamentato su twitter di non poter arrivare a fine mese con SOLI 8000 euro al mese. Non scherzava, era proprio serio. qui ci vuole una primavera italiana. Devono cadere teste, non solo in senso figurato.

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  19. Sono d'accordo Capitano. Quando è troppo è troppo.

    Non ricordo chi sia stato a dire " per ricostruire,bisogna prima distruggere" Ecco a questo punto mi verrebbe da chiedere....dove la mettiamo la ghigliottina???.


    Come sempre hai scritto un post interessante e terribilmente vero. Il punto nove lo incornicerei e lo farei affiggere sulle pareti degli uffici e delle scuole. Insieme alla foto del Presidente della Repubblica e il Crocefisso. Servirebbe da ammonimento a chi ci governa,e a noi tutti,semplici elettori, per ricordarci di usare la testa nella cabina elettorale...

    Un saluto a tutti,buona serata!

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  20. Cara vitty, useremo senza dubbio la testa nella cabina elettorale, cioè lasceremo che la pancia guidi la testa e speriamo che basti.

    Piccolo fuori programma. Ieri sera ho visto la prima serata del concerto di Celentano. Più o meno l’ho visto come si vede Sanremo, cioè uno spettacolo che puoi non approvare, ma che ti sembra utile per capire che aria tira nel tuo paese.
    La serata di Celentano è stata molto meglio del previsto, anche se questo non significa necessariamente che abbia strappato commenti estasiati al sottoscritto. Il molto meglio del previsto era dovuto soprattutto a quello che non c’era. Prima di tutto, mancavano le prediche del Molleggiato, il quale ha lasciato che il suo sermone politico fosse affidato a un economista francese, simpatico, ma il cui messaggio non si discostava per complessità dal Fate l’Amore e non la Guerra. Le prediche su come sia bello vivere con poco (concetto anche giusto) danno fastidio se le fa un individuo sgrammaticato come Celentano. Danno doppiamente fastidio se l’individuo oltre che essere sgrammaticato e ignorante è anche ricco sfondato.
    Celentano ha cantato dignitosamente senza stonare, ma sembrava sempre preoccupato di aggiungere qualche svarione canoro a quelli discorsivi. Doveva leggere i testi delle canzoni perché non riusciva a ricordare le parole. Non ricordava neppure i nomi dei suoi ospiti, soprattutto di Sergio Rizzo, che con Gian Antonio Stella ha scritto il libro “La casta”. Scenografie hollywoodiane, ospiti vip in sala da Bonolis a Gigi D’Alessio che cantavano le sue canzoni con trasporto forse per qualche ordine di scuderia (la serata era trasmessa da Canale 5). Claque amica chiamata probabilmente per controbilanciare la claque ostile appioppatagli a Sanremo. Estrema sofferenza del Molleggiato nel pronunciare qualsiasi frase anche elementare tipo “Ringrazio Gianni Bella per la canzone che mi ha scritto”. A un certo punto si è presentato Morandi e insieme i due hanno cantato “Scende la pioggia” come se fosse il manifesto di qualche rivendicazione del Sessantotto (e curiosamente la canzone è proprio del ’68). Insomma, Celentano può fare di certo di peggio.
    Stamattina vado dal dottore e trovo una signora passatella che parla di Celentano. Le è piaciuto molto lo spettacolo. Lui e Morandi sono una forza. Lei va pazza per Adriano, il qualche ha anche lanciato un messaggio impegnato quando ha fatto parlare l’economista. E poi quella canzone straordinaria di Adriano. “Pregherò”. Ci credete, ha detto la signora, che sento quella canzone da quarant’anni e non avevo mai capito il suo straordinario significato fino a ieri sera? Che emozione. Interviene in seconda battuta un rappresentante di prodotti farmaceutici in giacca e cravatta. Adriano è un personaggio scomodo, i potenti lo odiano perché dice la verità. Davvero, conferma la signora, dice verità scomode.
    Stavo per dire: guardi, signora, che la canzone “Pregherò” non è di Celentano, ma è copiata pari pari da “Stand by me” di Ben E. King del 1961, il quale aveva adattato (e non certo copiato) un gospel del 1955. E in quanto a lei con quella giacca e cravatta, se i suoi prodotti farmaceutici sono come le sue idee sulle verità scomode di cantanti ignoranti, non mi fiderei di comprarli.

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  21. I prodotti farmaceutici non mi fido di comprarli a prescindere dall'abito dei suoi rappresentanti dal momento che le aziende farmaceutiche hanno piu' a cuore il portafoglio dei loro azionisti piu' della salute di chi consuma i loro farmaci. Ecco. Celentano poteva profittare della sua popolarità e portare su quel palco questo discorso, un discorso scomodo davvero. Dove un oligarchia prospera e fa reddito sull'ignoranza,le bugie e le false credenze. Non mi pare che abbiamo bisogno di un economista per capire che dobbiamo fare un passo indietro e che probabilmente ci piacerà anche farlo.Perlomeno stavolta ha avuto la decenza di non gureggiare:)

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  22. Noi siamo a posto, Cleide, perché il passo indietro (anche due) lo abbiamo già fatto. E vai col sorriso.

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  23. Il mondo sta cambiando, le persone stanno cambiando e i passi indietro si fanno consapevolmente e felicemente se l'obiettivo è vivere restituendo qualità e dignità alla nostra vita.

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