Mariagrazia era allegra, amava i cani e le persone, adorava cucinare crostate di mele e ora è morta. Maurizio nacque ricco, ma la la sua famiglia subì un rovescio finanziario obbligandolo a crescere in quartiere popolare, ricostruì la sua fortuna intorno ai cinquant’anni avviando una fabbrica di giocattoli specializzata in bambole sexy per bambine aspiranti pornostar e ora è morto.
Peppe a scuola lo prendevano in giro perché oltre a essere grasso parlava in perfetto italiano e non in dialetto, poi da grande divenne magro, imparò il dialetto, si laureò in legge e sposò la figlia di uno dei principi del foro cittadino ereditandone beni e clientela e ora è morto. Teresa scrisse per quasi tutta la vita a un cantante melodico di cui si era invaghita da ragazzina, il cantante a volte le faceva rispondere banalità da qualche segretaria, Teresa era contenta, poi un giorno decise che avrebbe potuto vivere anche senza le idiozie della segretaria o di quell’asino di cantante, che ora che ci rifletteva cantava proprio canzoni del cazzo e aveva pure un faccia del cazzo e si vestiva persino da cazzo, senza pensare a quel suo ciuffo del cazzo e a quelle cazzo di stronzate che sputava aprendo bocca, ma non visse ancora molto e ora è morta.
Paolo a scuola fregava i professori con la sua parlantina