giovedì 31 dicembre 2009

Nelle canzoni vince la denuncia o l’amore?

Tema: le canzoni dovrebbero trattare di impegno e denuncia o di amore? O detto con altro tema: quali sono più efficaci e riuscite, le canzoni cosiddette impegnate o quelle che parlano al cuore? Nelle sette note vince la ragione o il sentimento? Premete il pulsante e prenotatevi per la risposta; votate: La guerra di Piero o La canzone dell’amore perduto?

E’ evidente che questo è un tema troppo impegnativo perché possiamo risolverlo noi insignificanti blogger alla periferia dell’impero. Però forse possiamo fare un piccolo esperimento. A ben vedere ci serve solo una canzone che tratti entrambe le tematiche, la denuncia e l’amore. Chi meglio di un cantautore storico potrebbe aiutarci? Chi meglio di Francesco Guccini? E quale brano potrebbe funzionare meglio di “Cirano”? Facile, vero, però c’è un problema. La versione della “Cirano” gucciniana che fa al caso nostro è solo quella dal vivo. Quella registrata in studio non ci serve a nulla, non in questo caso. Ci servono i suoni, le reazioni della folla, gli umori del pubblico, perfino gli echi amplificati dei respiri dell’uditorio. Per fortuna possiamo contare sul doppio album registrato negli anni ’90 dal vivo dal grande Francesco. Mettiamo allora il disco sul piatto o meglio il cd nel lettore.

lunedì 21 dicembre 2009

Indiani virtual metropolitani


- Senti, Capitano…
- … ferma lì, da questo momento non mi chiamo più Mio Capitano, ma Cavallo Pazzo o se vuoi Toro Seduto. Non fare quella faccia: per qualche giorno buttiamo alle ortiche i nostri frusti nick da blog e prendiamo nomi di veri sioux purosangue. Non senti che atmosfera c’è nell’aria, non vuoi farti rapire da questo anelito di libertà?
- E tu naturalmente, con la tua proverbiale modestia, già ti sei accaparrato i nomi de li meglio capi indiani. E poi dici che non vuoi comandare.
- Io comandare? Come al solito mi denigri senza motivo. Occhei, cambio nome, allora. Chiamami pure Lupo Del Web da questo momento.
- Non fare il timido. Facciamo pure Gran Lupo del Web. E a proposito, quale sarebbe il mio appellativo sioux?
- Per te ho scelto un nome bellissimo, evocativo, epico perfino. Da questo momento non ti chiamerai più Cleide, ma Colei Che Prepara Bene La Tenda.

martedì 15 dicembre 2009

Le sette cose quattro anni dopo

Quasi quattro anni fa  risposi a un meme, cioè a una delle catene di sant’Antonio che girano sul blog. E’ stata una delle pochissime catene virtuali a cui ho risposto, forse la sola. La ripubblico, con tanto di interrogativo finale che proposi all’epoca.
1. Cose che vorrei fare prima di morire. Vorrei fare un ballo senza pestare troppo i piedi alla mia partner.
2. Cose che non so fare.
Nuotare. Ballare. Guidare l’auto.Fumare.Rispondere alle interviste letterarie dicendo banalità con la gamba accavallata e passando per un genio.
3. Cose che non mi piacciono nella persona che amo.
Amo come voce del verbo amare?
4. Cose che dico spesso.
Oso o oserei dire, o anche starei o staremmo per dire.
Gesù Cristo (detto o tentato di dire nel tono di Robert Shaw, il cacciatore di pescicani finito divorato nello Squalo di Spielberg).

domenica 13 dicembre 2009

La religione del successo

Questa intervista potrebbe svolgersi in un futuro molto prossimo.

- Lei, Gran Maestro, è il fondatore e la massima autorità della religione che sta spopolando in questo scorcio di terzo millennio, facendo proseliti in tutte le classi sociali e soprattutto tra i giovani, e superando ormai le religioni tradizionali come cristianesimo e islamismo. Vuole spiegare ai nostri spettatori in che cosa consiste il suo rivoluzionario credo?

- E’ semplice, la religione del Successo vuole migliorare le condizioni di vita degli uomini e portarli alla felicità. Noi riteniamo che la causa prima di felicità dell’essere umano sia il conseguimento del successo, nella società, nel lavoro, in amore e soprattutto nel conto in banca. Noi vogliamo portare al successo e quindi alla felicità il maggior numero di persone.

- Una cosa più facile a dirsi che a farsi, se mi permette, Eminenza.

- Dipende dai punti di vista. Sa, la religione del Successo ritiene che un gran numero di persone abbia dei talenti nascosti, scoprendo e valorizzando i quali si può arrivare all’autoaffermazione e quindi al pieno appagamento. Anche lei potrebbe avere dei talenti nascosti e non saperlo.

lunedì 7 dicembre 2009

Quale delle tre?

Ricordate quei vecchi quiz della Settimana enigmistica? Ne ripropongo uno che mi riguarda. Solo una delle spigolature riportate qui sotto è vera. Quale sarà, la a, la bi o la ci?
a) Un paio di giorni fa mi sono visto finalmente il film di Pedro Almodovar Tutto su mia madre e mi sono detto: che capolavoro, sono stato uno stupido ad aver ignorato il regista spagnolo finora. Devo assolutamente scaricarmi la filmografia completa di Almodovar e discuterne sul blog, caramba y carambita!
b) camminavo sotto un ponte metropolitano tutto cemento e stradoni alla Gomorra, smog e rombi di auto scassate, quando non so che mi ha preso, mi sono messo a cantare a squarciagola i versi di Guccini “L'immensa pianura sembrava arrivare / Fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare” allargando per di più le braccia mentre lo facevo. Nessuno mi ha degnato di uno sguardo anche se parevo Bocelli.
c) Una mia vecchia fiamma del liceo che all’epoca manco me calcolava, mi ha scritto su Facebook dicendomi che mi aveva cercato in tutti questi anni senza trovarmi. Si era resa conto di aver commesso un grave errore non considerandomi nella giusta maniera ai vecchi tempi, ma lasciava intendere che tutto si poteva sempre riparare. Io le ho risposto: prenditi questa mastercard e ficcatela dove meglio credi. :-)
Allora, scegliete la a, la bi o la ci?

mercoledì 2 dicembre 2009

Paura della libertà

Guarda le brune colline che si stagliano all’orizzonte. E guarda quanti colori  disegna il sole sui contrafforti di quelle alture laggiù. Girati intorno e osserva il mondo sconfinato in cui sei immerso. Mari d’erba alta fino alla cintola, inframmezzati da macchie d’alberi con i più vividi colori dell’autunno. Bevi con gli occhi le distese che ti circondano. Adagia il cuore emozionato sui tanti orizzonti lontani. Tu-tump tu-tump: fallo battere su quella remota riga dove il cielo e la terra si incontrano. E la vedi quella linea serpeggiante, lo vedi quel ruscello che pian piano si ingrossa? Quanto spazio c’è intorno a te, sembra quasi un oceano l’erba. E il cielo. Hai visto che cielo domina questi orizzonti sconfinati? Terso, limpido, purissimo. Quello non è un cielo normale, no. A volte sembra addirittura finto a causa della mancanza di smog. Fa paura, lo so, questo cielo incontaminato, sembra un mare rivoltato che sta per rovinarti addosso e ghermirti, sembra troppo smisurato.

venerdì 27 novembre 2009

Le reginette virtuali dalla chat a facebook

Rispondo a Fantaghirò che nel post precedente mi chiedeva informazioni su alcune blogger. Dato che la risposta mi ha suggerito un paio di riflessioni, ne farò un post. Dunque, Cleide non scrive più post, ormai per lei è diventata una fatica titanica buttare giù tre righe di post. Non è proprio una ex blogger perché continua a commentare e a leggere. Celia deve aver scritto l'ultimo post in primavera e ritengo che pensi ad altro. Ci sono pure altre persone in una situazione simile. Arial non si sente più, Elle lo stesso, e così pure altri bravissimi blogger. Che posso dire? C'è stato il boom del blog, in cui questo strumento virtuale ricopriva funzioni e spazi che non gli erano propri. Poi il boom si è attenuato. Tu stessa, Fanta, non scrivi più, metti un post dopo parecchi mesi, si capisce che il blog non è più la tua casa virtuale.

Si può spiegare il regresso del blog in alcuni modi modi. Il primo è il modo fisiologico: tutti i fenomeni che osserviamo, dallo sviluppo dell’influenza a quello della popolazione o delle civiltà, seguono una curva matematica. C’è la nascita, il boom e quindi l’assestamento. Il mondo del web ha visto vari fenomeni raggiungere un successo travolgente e poi passare di moda o almeno attestarsi su valori stabili e più moderati. Le prime star virtuali sono state la chat e i forum. Poi sono venuti i blog. Ora è la volta di facebook che sembra una forza inarrestabile, è sulla bocca di tutti, si dice che generi dipendenza e assuefazione, fa scrivere sceneggiature di film, ma prima o poi decadrà pure l’ultimo arrivato e sarà incoronata una nuova reginetta virtuale. E ancora una volta tutti giureranno, come succede negli amori, che la nuova regina è la più grande, la più bella di tutte, assolutamente inarrivabile.

mercoledì 25 novembre 2009

Manuale di autostima

- Ecco sono davanti allo specchio più grande di casa mia. Sei proprio sicuro che devo dirlo?

- Certo, devi dirlo ad alta voce. Devi gridarlo perfino. Prova a metterci un po’ di sentimento. Forza, prova ora!

- Tu sei impazzito: non dirò mai stronzo davanti allo specchio. Inoltre non capisco proprio che accidenti di autostima otterrei dicendomi stronzo con sentimento.

- Il trucco è che non stai dicendo stronzo a te stesso. Davanti a quello specchio non ci sei realmente tu, te l’ho già spiegato, ma l’individuo che più detesti al mondo. Quello che ti ha fatto la carognata più grossa. Magari uno che si è finto amico tuo per vent’anni appestandoti con l’interminabile racconto delle sue disgrazie, e che poi quando ti è andata storta si è volatilizzato senza ascoltare una lamentela e naturalmente senza restituirti un centesimo dei tuoi molti prestiti. Potrebbe essere un tipo che ti rende la vita impossibile sul lavoro oppure un vicino di casa o un parente che stanno sempre lì a criticarti. Magari è qualcuno che ti copiava i compiti a scuola e ha fatto più carriera di te Dio solo sa come. O che ti ruba le idee del blog facendone degli sketch televisivi in prima serata apprezzati e superpagati. Lo specchio ti aiuta soltanto a visualizzare la persona che detesti e a cui stai dicendo stronzo.

venerdì 20 novembre 2009

Aggiornamento su “Cerco soci per fondare una casa editrice”

Circa un anno fa scrissi un post intitolato Cerco soci per fondare una casa editrice. Era un articolo ironico sul lavoro di certi editori arrangiaticci che si definiscono tali anche se poi devi fare tutto tu scrittore, dallo scrivere il libro, revisionarlo, pubblicizzarlo, venderlo. Mi chiedevo, in quel post: con tutti questi editorucoli incapaci e banditi che si vedono in giro, non potrei fare meglio di loro?

Naturalmente la proposta di cercare soci era per ridere, anche se davo il mio indirizzo mail e invitavo i passanti virtuali a contattarmi. In ogni modo in questi mesi qualcuno mi ha scritto prendendo sul serio la mia idea. Ha cominciato un professore di italiano di un istituto tecnico. Aveva pubblicato un libello con una casa editrice partenopea e poi scritto una specie di saggio denuncia su tutti i mali del mondo di cui diceva un gran bene. Riteneva che la sua nuova creatura letteraria (lo definiva “un romanzo-saggio che reputo scatenante sia a livello sociale che culturale”) fosse un boccone troppo grosso per la sua vecchia casa editrice e mi proponeva quindi di fondarne una nuova. Io invece ritenevo: a) che la vecchia casa editrice avesse giustamente rifiutato di pubblicare il mattone spocchioso del mio interlocutore; b) che lui volesse fondare una casa editrice per pubblicarsi il mattone spocchioso; c) che io, se per caso fossi diventato editore, mi sarei fatto ammazzare piuttosto che pubblicargli il mattone spocchioso. Il mio aspirante socio editore tra l’altro assicurava di aver percepito l'humus (scritto proprio in corsivo), e anche l'essenza o il sostrato (sempre da lui scritto in corsivo) o ciò che è dormiente (suo corsivo) in questo golfo [quello di Napoli NdR]. Terminava al sua mail con la seguente affermazione: “Sono un fottuto patriota non-celtico”. Decisi di tenermi alla larga da questo personaggio, almeno finché non avessi capito che acidenti significava “fottuto patriota non-celtico”.

mercoledì 18 novembre 2009

I rapinatori di risate

Come ho detto in un post recente, detesto ridere quando farlo sembra un obbligo. Detesto ridere se ti chiedono di farlo in presenza di battute a dir poco scadenti. Infine odio ridere se i primi due contesti sono peggiorati dal fatto di trovarti in un luogo in cui sarebbe meglio fare altre cose. Purtroppo mi trovo spesso in situazioni in cui mi si vorrebbe far ridere anche se una risata non c’entra un emerito.

Ecco la mia storia. Vivo a Napoli e come molti risiedenti nella città d’’o sole cerco lavoro. Qui ci si arrangia. Un po’ di tempo fa ho contattato su Facebook un personaggio che lavora nell’editoria, conosce un mucchio di gente, fa un sacco di presentazioni di libri. Insomma volevo vedere se mi trovava qualche lavoretto, tipo leggere o correggere testi, revisionarli, recensirli. Ora c’è il problema che questo personaggio è sempre in giro a fare presentazioni di libri, ma sempre. Quindi se lo vuoi incontrare è lì che devi andare. La cosa curiosa è che i libri presentati da costui hanno sempre qualche argomento comico o richiedono l’intervento di uno o più comici. Non so davvero perché, ma ogni volta che vado a queste presentazioni di libri si fanno un sacco di battute dal palco e ci si aspetta che uno rida. Ora a me quelle battute non fanno ridere e quindi mi attiro l’odio imperituro dei presenti che si sentono accoltellati a tradimento.

venerdì 13 novembre 2009

Fotogramma 130416

- Attenta alla pioggia. Viene giù come Dio comanda. Non scordare mai la pioggia. La pioggia è tutto in questo racconto. Quando piove il mondo è strano, tienilo a mente, qualcuno dice che è incantato. Quando viene giù, e ora viene giù bella forte, la vita cammina su uno strano sentiero, un po’ sogno un po’ qualche altra cosa. Tienila d’occhio, la pioggia. Cerca di distinguere le singole gocce quando precipitano nel cono di luce giallo fangoso di un lampione. Tuffati con esse in quella pozzanghera ai piedi del marciapiede. Ora ascolta il rumore della pioggia. Un po’ fa tic tic e un po’ ruuuuscccccc. Ah, a volte fa frrrrrrrrrr, come una sottilissima carta spiegazzata. Se tendi l’orecchio magari avvertirai pure una musica in sottofondo, come tasti svogliati di pianoforte pigiati a caso.

lunedì 9 novembre 2009

Fare soldi su internet

Fare soldi. Mica è così difficile. Basta cercare lavoro con un po’ di buona volontà. Naturalmente la prima cosa da fare è cercare gli annunci su internet. Il web è un mondo ricco di occasioni. Per esempio ci sono offerte di stage dappertutto. Nell’informazione, nel gossip, nei portali turistici. Fare lo stagista significa che tu lavori e non ti pagano. Per esempio scrivi articoli sul giapponese che ha vinto Miss Mondo Trans o sugli amori chissenefrega di Michelle Hunziker e nessuno ti scuce  un centesimo. Però non ti chiedono nemmeno soldi per farti fare lo stage. E se scrivi molti articoli su Miss Mondo Trans e sulla Hunziker, con tutti i soldi che non paghi per lo stage ti puoi pure arricchire.

Però è meglio non fermarsi al primo annuncio che troviamo sul web. Sotto ci sono opportunità di lavoro, e quindi di fare soldi, ancora più allettanti. Per esempio cercano webmaster, promoter web marketing, docenti di Microsoft visual Basic Net e Asp Net.  programmatori C++ Linux, Key Account Manager. Tutti lavori che può svolgere chiunque, come si vede. Così come il Family Banker. Come, chi è il Family Banker? E’ uno che lavora in bank e che ha sempre appresso una foto della sua family. Il Family Banker va alla grande sul web, le aziende ne cercano a dozzine. E’ bello fare il Family Banker. Quando ci riesci, hai le tasche piene di Family Card alla menta da regalare ai Family Children.

giovedì 5 novembre 2009

Sono più importanti i post o i commenti?

Questo è un post che avrei voluto scrivere da quando sono sul blog, cioè da quasi quattro anni, ma che per una ragione o per l’altra ho sempre rinviato. Mi sono sempre chiesto: ma in un blog sono più importanti i post o i commenti? Qual è l’elemento che è il cuore di un diario virtuale e ne definisce in qualche modo l’anima? Su questo, come su altri temi, ci sono divergenze di opinioni. Veniamo prima alla mia esperienza.

Capitai sul blog circa quattro anni fa vedendo per caso in televisione, ospite di Magalli, una blogger di Tiscali, Adipi, che aveva un blog di successo intitolato “Il club delle zitelle speranzose”. Incuriosito andai a vedere il blog. Era piacevole e ben scritto e c’erano diversi commenti a ogni post, ma tanti. Io non sapevo cosa fosse un blog, eppure la prima cosa che pensai vedendone uno era che quel blog fossero i post di Adipi, che aveva uno stile ironico e intelligente. Non pensai nemmeno per un secondo che il blog fossero i commenti, anche numerosi e vivaci. I commenti, così pensavo allora e così pensai quando ebbi un blog mio, erano importanti, davano sale al blog, davano perfino luce, ma non erano il piatto forte. Il cuore del diario virtuale erano i post.

mercoledì 4 novembre 2009

Consigli per far piangere

Autore televisivo che propone una fiction drammatica. - Dunque c’è questa donna precaria a scuola che fa i salti mortali per arrivare fine mese.

Dirigente della Rai raccomandato dal PFSI, Partito dei Fancazzisti Salottieri Italiani. - Non fa piangere, sembra una scena tratta dai “Giardini di Marzo” di Battisti, cerca di sforzarti di più.

Autore televisivo che propone una fiction drammatica. - Più che precaria in realtà questa disgraziata è disoccupata, ha tre figli, quattro intimazioni di sfratto, il marito quando le cose si mettono male se ne scappa con una badante polacca bionda e coscialunga. Ogni tanto le manda le foto di lui abbracciato dalla coscialunga in bikini. E’ disperata. Le hanno rifiutato social card, la family card, il bonus familiare, il bonus energetico, il bonus per i non abbienti, la maxi extra card, la special una tantum, e perfino il super jolly per Giochi senza Frontiere e il maxi ticket for senza money women senza men e con almeno tre little sons a carico.

Dirigente della Rai raccomandato dal PFSI, Partito dei Fancazzisti Salottieri Italiani. - Non fa piangere. Ci vuole qualcosa di più… come dire…

- La nostra eroina cerca occupazione spulciando gli annunci su internet, ma quando si presenta ai colloqui di lavoro come badante o colf le dicono che vogliono ucraini, filippini o extracomunitari. Una volta si spaccia perfino per una Svetlana di Kiev, ma la beccano subito.

- Non fa piangerete-eeeehhhh!

sabato 31 ottobre 2009

Il segreto del successo di Halloween

Tutto avrei pensato, ma non che un giorno avrei visto attecchire dalle nostre parti questa stronzata di Halloween. Mi sembrava la tipica idiozia americana. La zucca bucata con la candela. Le streghe. Soprattutto non ce li vedevo proprio i nostri piccoli Totore, Enzuccio e Peppiniello andare in giro per le case a dire dolcetto o scherzetto. Mi sembrava che Totore, Enzuccio e Peppiniello si sarebbe buttati dalla finestra piuttosto che prostituirsi a certe americanate che avrebbero fatto scompisciare il compianto Alberto Sordi. Così non è stato. Halloween predomina nelle nostre contrade. E dato che pure un evento criticabile come questo è un importante fenomeno sociologico bisognerà interrogarsi sulle cause del suo successo.
Mi è subito stato chiaro che la maggiore forza attrattiva della festa di Halloween era la sua natura pagana. Con natura pagana, mi riferisco a quelle feste popolari che danno occasione di scaricare antichi e radicati istinti e di farlo in una cornice istituzionale che dia un alibi alla tua tendenza orgiastica.

venerdì 30 ottobre 2009

Piovono donne

La cittadina di New Kachis nella parte più aspra del Wyoming settentrionale è stata interessata nei giorni scorsi da un inusuale fenomeno meteorologico. Nel corso di un improvviso temporale, dal cielo è piovuta una quantità incredibile di donne nude che ha del tutto intasato le strade e impedito la viabilità. Dai primi accertamenti fatti, le donne precipitate con gli agenti atmosferici vanterebbero misure oscillanti intorno ai classici 90-60-90. Alcuni meteorologi di fama mondiale hanno attribuito la pioggia di femmine discinte agli sconvolgimenti climatici del nostro pianeta che avrebbero alterato il normale flusso della corrente marina del Nord Atlantico causando anomalie negli scambi energetici nella troposfera e nell’anticiclone delle Azzorre. Dopo il primo comprensibile momento di smarrimento, i cittadini di New Kachis hanno azionato gli spazzaneve, cioè gli spazzadonne, per liberare le strade e riattivare la transitabilità. Secondo alcune fonti le donne nude piovute dal cielo avrebbero manifestato il desiderio di esternare la loro gioia a favore degli abitanti maschi di New Kachis, i quali avrebbero declinato l’invito per motivi non ancora accertati. Il sindaco della cittadina americana ha dichiarato lo stato di Emergenza Totale a causa dell’alto numero di signore discinte aggirantisi nel circondario. Una riunione straordinaria della giunta comunale ha deliberato che la città non sa che uso fare di tante donne nude, procaci e favorevoli ai liberi rapporti ravvicinati, pertanto esse sono state ospitate provvisoriamente in un museo paleontologico pieno di ossa di dinosauri. Il locale circolo dell’Uomo che non deve chiedere mai ha indirizzato un appello alle maggiori organizzazioni umanitarie mondiali. Liberateci dalle inopportune ospiti ignude, implorano gli uomini che non devono chiedere mai, allontanate da noi i loro sederi pieni, le loro tette prominenti, e quelle disdicevoli cosce tornite e carnose. Inoltre diteci, o scienziati di tutto il mondo – continua l’appello - se esiste un impiego qualsiasi in cui potrebbero essere utilizzate tante donne nude, formose e vogliose.

venerdì 23 ottobre 2009

Tutti mentono al dottor House

L'anno scorso non so come mi trovai a vedere un telefilm. Era ambientato in un ospedale e mi sembrava la solita serie alla "E. R. Medici in prima linea". Insomma gli immancabili dottori filantropi usciti dalla penna di Cronin: una respirazione bocca a bocca qui, un'operazione a cuore aperto là e tante grazie signor dottore per aver salvato la vita alla mia bambina rischiando la sua. Niente di tutto questo. Il protagonista era un medico scettico sull'animo umano al limite del cinismo. Uno che detesta la gente, ne vede i molteplici difetti al primo sguardo, ne scandaglia le debolezze umane, le bugie, le piccolezze, gli inganni, i raggiri. Uno che con uno sguardo ti trapana l'anima e svela tutti i segreti che volevi tenere nascosti. Uno che con quello sguardo ti dice: non fare quella faccia da angioletto con me, ti conosco bene, non sei altro che un uomo. Questo medico era il dottor House.

mercoledì 21 ottobre 2009

I comici televisivi fanno ridere?

Di recente, per ragioni che esulano da questo post, mi sono domandato: ma i comici televisivi mi fanno ridere o no? Risponderò tra poco a questa domanda; per ora accenno al mio attuale rapporto con la televisione per inquadrare meglio l'argomento.

Dunque guardo poco la televisione. In realtà la guardo solo a pranzo e a cena, che cerco di far coincidere con i telegiornali pomeridiani e serali. A volte guardo qualche puntata del dottor House, se la trasmettono in orari decenti. Mi piaceva quando House era cattivo, ma ormai si sta rammollendo pure lui. Vedo pure le partite della nazionale e qualcosa di coppa dei Campioni se c'è una squadra italiana, se la trasmettono non a pagamento e se mi ricordo di farlo (eventi quasi impossibili da verificarsi insieme). Basta. Finito. Prima guardavo pure i film, ora me li vedo in dvd. Non ho mai visto una sola puntata di un reality show; detesto infine i programmi detti talk show, quelli in cui si parla di qualsiasi cosa dalla politica alla cucina.

Sui comici televisivi, ogni volta che ne incontro uno sul piccolo schermo mi parte il pulsante di cambio di canale. Sono del tutto incapace di seguire trasmissioni tipo Zelig, mi viene la depressione acuta quando avvisto uno che sale su un palco e parla di come lo hanno fregato bancomat, postamat o Matt Murdoch.

martedì 13 ottobre 2009

Il cialtrone, il figlio di papà e io

Personaggi principali.
Il cattivo (questione di punti di vista). Un balordo napoletano malvestito.
Il buono (questione di punti di vista). Un giovanotto partenopeo belloccio con aspetto da borghese, che guida un'automobile lustra e ben messa e che ha a fianco una donna lustra e ben messa.
L'osservatore (molto cattivo da tutti i punti di vista). Il qui presente Capitano modestamente io.
 
Un paio di giorni fa camminando per strada mi imbatto in due persone che gridano come se volessero litigare. Uno è un tipo malvestito, volgare, attaccabrighe, aspetto popolaresco, sciatto, che aveva scritta in faccia a caratteri cubitali la parola sconfitta. Il secondo è bel giovanotto aitante, classe media, automobile scintillante con tendenza al fuoristrada; accanto al posto di guida una donna in ghingheri paragonabile alla macchina. I tre, giovanotto aitante, macchina scintillante e donna belloccia e curata sembrano usciti dalla catena di montaggio di quella che una volta si chiamava borghesia.

venerdì 9 ottobre 2009

Scoop: le motivazioni del Nobel a Obama

In anteprima mondiale il blog dell'Ultimo uomo sulla terra è lieto di offrire ai suoi affezionati lettori le motivazioni addotte dalla giuria di Stoccolma per il conferimento del premio Nobel a Barack Obama. E' uno scoop storico che ci ha esposti a traversie e pericoli, ma infine siamo riusciti ad assicurarci questo prezioso documento strappandolo alla concorrenza della Cnn, del Washington Post, della Bbc e della nuova Pravda. Ecco le motivazioni appena tradotte dallo svedese:
 
Per la maestria e il virtuosismo con cui il presidente Obama giustiziò una mosca che lo infastidiva nello studio televisivo della Cnbc nel giugno del 2009. Obama affrontava con fierezza ed eroismo le domande dell'intervistatore John Harwood, quando una mosca guerrafondaia venne a turbare la pace dello studio ronzando intorno alla figura del presidente. Ligio al suo credo pacifista il presidente provava a scacciare la mosca: "Via di qui, sorella mosca", fu udito pronunciare con spirito francescano da milioni di telespettatori americani.

mercoledì 7 ottobre 2009

Il post dell’amore perduto

- L’amore di quell’uomo immortale, che ha vissuto diecimila anni o forse più, che ha visto tutto e anche di più e che ora vorrebbe morire, ma che per una maledizione non può farlo finché non si innamorerà e quindi vuole innamorarsi per morire finalmente?

- No, è un post che ho già scritto. Si intitolava “L’uomo che non poteva morire”.

- Allora potresti scrivere dei diversi modi di guardare una donna: l’ardore e l’amore. Prima ti atteggi a satiro impenitente che si tuffa nelle curve femminili come Alberto Tomba si tuffava tra i paletti dello slalom gigante. Quindi sterzi all’improvviso sul sentimento e sulla caramellosità alla Marco Ferradini. Infine piazzi un concetto alla “senza l’amore un uomo che cos’è?”. La gente e le donne in particolare ululeranno vedendo che batte un cuore sotto quell’apparente armatura di ghiaccio.

sabato 3 ottobre 2009

Puttana, puttaniere e voci correlate

Dal Novissimo Dizionario della lingua Italiana:
Puttana. sf. anche fig. Prestatrice di opere particolari a pagamento. La frequentazione di una o più puttane è segno di grande distinzione nella società. Accompagnarsi a una puttana di alto bordo, altrimenti detta escort, è sintomo di potere, successo e ammirazione. Le puttane messesi in mostra nella loro attività sono assunte in televisione in qualità di opinioniste politiche dei talk show più seguiti.

Puttanaio. sm. Luogo praticato da prostitute o, secondo nuove interpretazioni linguistiche, il mondo in generale o quello frequentato dalle élites dominanti.

Puttanata. sf. pps. Azione volta a procurare un vantaggio alla puttana e a soddisfare il suo frequentatore. Le puttanate attuate a favore di capi di Stato o di governo sono dette escortate.

Puttaneggiare. v.intr. (io puttaneggio; aus. avere) . Fare la puttana, comportarsi da puttana. Un sinonimo di questo lemma è politicheggiare ossia svolgere la carriera di politico o parlamentare.

martedì 29 settembre 2009

Tamburi lontani



Tamburi lontani. Tamburi selvaggi. Tum tum tum. Suoni di terre incontaminate. Suoni di giungla. Giungla e avventura. Giungla e mistero. Giungla e pericolo, e sangue che scorre giovane nelle vene. Le miniere di re Salomone. Liane, vegetazione rigogliosa. Leopardi e pantere acquattati nell'ombra. Africa. Africa del mistero. Africa dell'avventura. Africa e savana. Distese d'erba cotta dal sole, mandrie di gnu e zebre. Laggiù un'acacia isolata, baluardo dell'ultimo ruscello in secca. Attenti alle iene e alle cariche dei bufali. Occhio ai leoni. Leoni con grandi criniere ruggiscono nelle calde distese assopite. Ci hanno fiutato, scappiamo. Fuggiamo prima di morire. L'unica è arrampicarsi sull'acacia sperando che non ospiti un leopardo. No, scappare è da vigliacchi. Guarda lì, c'è una donna in pericolo. E' caduta in un fiume infestato da coccodrilli giganteschi e famelici. Tum tum tum.

mercoledì 23 settembre 2009

Il signor Gi in paradiso

 

- Il mio papà è ricco sfondato. Ha sette cantieri edili, due giornali, tre televisioni satellitari, quattro ville ai Caraibi e qualcuna disseminata tra Costa Smeralda e Azzurra. Non sa più dove mettere i soldi anche se possiede tre o quattro banche, di cui un paio nel paradiso fiscale delle isole Cayman. Un giorno lascerà tutto a me.

- Il mio papà ha un posto da disoccupato, le pezze al culo, le braccia ancora bucate di quando si faceva di eroina e i denti guasti perché non ha i soldi per mangiare figurarsi per regalarli a uno stronzo di dentista che non fa un cazzo e se lo fa pagare a peso d'oro. Un giorno mi lascerà la caterva di botte che mi ha dato per anni quando tornava a casa ubriaco il sabato sera… ma anche la domenica, il lunedì, il martedì e gli altri giorni della settimana.

mercoledì 9 settembre 2009

Mike Bongiorno, fu vera gloria?

rai 45
Dunque nella ormai superclassica scenetta si vede Mina che balla con quattro presentatori dell'epoca: Mike Bongiorno, Pippo Baudo, Enzo Tortora e Corrado. Si sarebbero potuti aggiungere pure Alberto Lupo e qualcun altro e non sarebbe cambiato il senso delle nostre prossime riflessioni. Cerchiamo di capire cosa accomunava i quattro presentatori ospiti di Mina. A prima vista sembrerebbero personaggi molto diversi dal punto di vista intellettuale e caratteriale (e il meno dotato sembra proprio Mike). Tortora è aristocratico e freddo, Baudo ciarliero e accentratore, Corrado l'amico di chiacchiere davanti al camino, Bongiorno il distillatore di allegria casereccia. I quattro improvvisati compagni di ballo di Mina (e gli altri che vi si sarebbero potuti aggiungere) sono accomunati dal fatto di avere successo. Ma un successo speciale. Cioè il tipo di successo che dura fino al famigerato Oltre Mezzo Secolo, come nel caso di Mike Bongiorno. Il successo che ti accompagnerà per sempre a meno di non essere interrotto da circostanze eccezionali (la morte prematura di Corrado o di Alberto Lupo e l'assurdo caso giudiziario di Enzo Tortora). Domanda: perché quei personaggi erano destinati a un tale e ininterrotto favore popolare, al mitico successo dell'Oltre Mezzo Secolo? Perché erano bravi? Forse. Perché erano simpatici? Può darsi. Però forse la spiegazione è molto più semplice. Magari erano destinati ai trionfi dell'Oltre Mezzo Secolo unicamente perché erano lì. Perché erano in televisione. Nella sola televisione esistente all'epoca. C'erano solo loro e nessun altro.

lunedì 7 settembre 2009

Filosofia della rapina a mano armata


PistolaLibro - Ecco, prendi pure il mio Rolex d'oro e il telefonino supertrendy. Il portafoglio lo hai già preso, così come le carte di credito, i gemelli preziosi della camicia, il fermacravatta d'oro e la fede con il diamante. Mi pare che abbiamo finito. Aspetta, prima di andartene con la mia roba, ammetterai che ciò che hai fatto è un'azione spregevole e immorale, vero?
- Immorale ciò che ho fatto? Non capisco, vorresti essere più chiaro?
 
- Be', ti sei impadronito dei miei averi puntandomi una pistola addosso. Denaro e oggetti per cui ho lavorato e faticato. Dovresti almeno vergognarti un po', non credi? Anche se sono sicuro che hai molte attenuanti che spiegano il tuo comportamento criminale.
- Attenuanti, comportamento criminale e immorale? Vergognarmi? Scusami tanto, ma non capisco. Abbiamo appena assistito a una traduzione di beni dalle tua tasche alle mie. Cosa ci sarebbe di immorale? Prima una cosa era tua e ora è mia: ci vedi qualche morale o non morale in questo? Abbiamo presenziato a un elementare trasferimento di capitali come ne fanno a migliaia banche e imprenditori. I tuoi beni sono stati riallocati nelle mie tasche e sono sottoposti attualmente alla mia giurisdizione economica.

mercoledì 2 settembre 2009

La rivoluzione degli uomini soli - Prima parte

Prima di tutto non sei un rivoluzionario. Non sei uno di quelli che critica tutto e che ha perso i conti dei grilli che ha in testa. La società non ti pare poi tanto male, tranne per la ridottissima sezione che riguarda te. Vorresti avere un po' di più di ciò che hai. Non molto. Un lavoro che ti piace fare, discretamente retribuito, un buon "posto" di quelli desiderati pure dagli altri. Insomma vuoi un po' più di soldi e considerazione sociale. Vuoi la vita un pizzico più liscia e facile. Oltretutto ritieni che non ruberesti niente, ottenendo la posizione sociale a cui ambisci. Sei capace, intelligente, un buon lavoratore, sai fare le cose, le sai fare: mica sei come quel branco di incapaci raccomandati che attualmente si sono impossessati del posto di lavoro che vuoi per te e che non lo molleranno mai. Gli incapaci raccomandati sono tanti, ti rendi conto, ma tanti, milioni. Milioni milioni milioni. Sono più numerosi delle sardine nei mari pescosi al largo del Perù. In realtà a un certo punto della tua vita capisci che malgrado i proclami buonisti e la filosofia nutellesca propalati da giornali e televisione– gli stessi giornali e televisione che talvolta giocano al gioco del progressista che ti fotte - il mondo funziona in modo semplice. Se hai qualcuno che ti raccomanda e garantisce per te o che ti introduce in qualche luogo, le cose filano lisce. In tutti gli altri casi sono difficili o impossibili. Vivi nella società della mafia. Una mafia soft che ricorre alla lupara solo in soluzioni estreme, ma pur sempre di mafia si tratta.

sabato 29 agosto 2009

Tribuna sexpolitica

- Tu e il tuo partito fate i rave party in cui vi imbottite di droga e fottete a più non posso con chiunque vi capiti a tiro, anche con le ragazze in coma da overdose. Ho qui una serie di foto che ritraggono il tuo capogruppo alla Camera con varie prostitute, tra cui una con una gamba di legno. Almeno pagasse, ma il tuo capogruppo scambia prestazioni sessuali contro permessi di soggiorno taroccati.
- E tu sei stato condannato per molestie sessuali a danno di diverse tue segretarie. Le hai minacciate di licenziamento e galera se non subivano giochini sessuali a base di fruste e manette. Ecco qui una foto della schiena martoriata della tua ultima segretaria. Questa è la fotocopia della sua dichiarazione giurata. Tutto ciò tacendo di quando fai la mano morta nella metropolitana affollata. Osservate questa immagine ad alta risoluzione in cui il mio interlocutore palpeggia il culo a una turista giapponese fingendo di protestare per il ritardo dei mezzi pubblici.

domenica 23 agosto 2009

Il volontariato a pagamento


We Too, Have A Job To DO La vecchina. - Mi devi 20 euro puliti puliti, moccioso. Li sganci subito o mi fai un assegno?

L'ultimo boy scout. - Forse non ha capito, signora, io non le voglio vendere niente, voglio solo aiutarla ad attraversare la strada ed eventualmente portarle la borsa della spesa fino a casa, magari abita in alto e le si è guastato l'ascensore. E le assicuro che non mi deve pagare, lo faccio gratis.

La vecchina. - Sei tu che non capisci, bamboccio. Mi devi pagare proprio perché vuoi aiutarmi ad attraversare. Anzi più mi aiuti e più mi devi pagare. Guarda che più fai passare tempo e più la mia tariffa aumenta, ora devi sganciare 25 euro.

L'ultimo boy scout. - Signora, io davvero trasecolo! La scuso solo per la sua avanzata età e per il suo evidente stato di forma disagiato, le assicuro che la sua pretesa di essere pagata per farsi aiutare è assurda.

lunedì 17 agosto 2009

Aboliamo lo sport professionistico

bolt Parole. Siamo al punto culminante dei campionati del mondo di atletica di Berlino: la finale dei cento metri. Gli atleti sono in pista accanto ai blocchi di partenza. Il favorito della gara, il giamaicano primatista del mondo Usain Bolt, scherza con il suo avversario Tyson Gay, l'unico che potrebbe batterlo. Accanto a loro il terzo pretendente al podio, Powell. Gli atleti, nervosi, non rinunciano a qualche smorfia scaramantica alle telecamere. Nello stadio berlinese si percepisce che stasera, 16 agosto 2009, si scriverà una pagina fondamentale della storia dello sport.

Pensieri. Che occhi strani e che arcate sopraccigliari pronunciate, ha Bolt! Che viso strano hanno lui e gli altri partecipanti a questa finale dei cento metri. Ho sentito dire che assumere elevate dosi di testosterone può alterare i lineamenti di un atleta. Sarà vero? Certo che questi atleti sembrano i personaggi di qualche film di fantascienza, non necessariamente i buoni. Si saranno dopati? Avranno preso ormoni della crescita, testosterone o chissà quali altre porcherie?

giovedì 13 agosto 2009

Test dell’ottimismo: immaginate il vostro funerale

ultimoblogger Vi propongo un test per misurare ilvostro grado di ottimismo. Ma non di quelli di certi guru americani dell'autostima che ci ammanniscono bestseller taroccati su come sondare e migliorare la percezione di noi stessi. No, il mio test dell'ottimismo è molto più semplice e non vi rapinerà nemmeno di un centesimo.
Per prima cosa dovete pensare al vostro funerale. Come che c'entra il funerale? E' fondamentale per capire la percezione che avete di voi stessi. Affermo addirittura che solo quando sarete nella bara capirete chi siete veramente. Siete pronti? Allora iniziamo il nostro test. Provate guardatevi intorno (lo so che non è facile dato che siete in un bara) e rispondete a qualche piccolissima domanda.
Quante persone sono venute al vostro funerale?
a) Da 0 a 5
b) da 6 a 30
c) da 31 a 200
d) Oltre 200.

Come sono vestite?

a) Completo da spiaggia, con zatteroni e bermuda.
b) Jeans e maglietta.
c) Completo da impiegato delle poste come vorrebbe il ministro Brunetta.
d) Abito nero severissimo, qualche donna ha persino la veletta.

martedì 4 agosto 2009

Mister Hyde modestamente io

Annex - Tracy, Spencer (Dr. Jekyll and Mr. Hyde)_03 Dicono che sono malvagio. Che stupidaggine. I malvagi sono come i buoni e i diavoli sono come i santi, sono stupidi, e io vi sembro stupido? Dicono che me ne vado in giro a fare male alla gente, picchio i bambini e uccido qualche donnetta indifesa a bastonate a Trafalgar Square di notte, dicono che dopo la mattanza ghigno come se avessi un orgasmo. Ancora stupidaggini. Dei bambini non me ne frega niente e delle donnette ancor meno. Perché dovrei ucciderne qualcuno a bastonate? Perché dovrei sporcarmi il mio bel vestito di rosso sangue? Senza pensare alle possibili complicazioni sociali derivanti da un assassinio. Potrei uccidere ovviamente. Ma solo per un motivo, per averne un cospicuo vantaggio. Esattamente come capita a voi. Non siamo poi tanto diversi, non è vero?

La verità è che si dicono un mucchio di fesserie su di me. Come il fatto che sono basso e brutto. Non sono né basso né brutto. Sono come gli altri. Come voi, come il vostro vicino di casa, quello che vi saluta ogni mattina con una pacca sulla spalla. E non faccio ridicoli ghigni malvagi nello specchio beandomi della mia espressione diabolica. Dico, mi ci vedete a fare queste idiozie?

venerdì 31 luglio 2009

Cantautori



In porta: Giorgio Gaber.
Difesa: Enzo Jannacci, Pino Daniele; Ivano Fossati, Gino Paoli.
Centrocampo: Edoardo Bennato, Francesco Guccini, Francesco De Gregori.
Attacco: Franco Battiato, Lucio Battisti, Fabrizio De André.

Rimessa dal fondo di Gaber. Pino Daniele e Fossati fraseggiano a ridosso della trequarti difensiva, ostacolati dal pressing avversario di Sting e Springsteen. Persa la palla e lancio profondo a favore di Johnny Cash, anticipato dall'uscita di Gaber protetto da Gino Paoli.

venerdì 17 luglio 2009

Io me lo ricordo bene


20051119234429_resize of dscn4486 Celia Sanchez, io il Mio Capitano me lo ricordo bene dai tempi di Tiscali. Aveva una grande vitalità e sapeva dirti una parola buona quando ne avevi bisogno. Lo sapevate che lo prendevano sempre per un altro? Dicevano che aveva moglie e figli. Una volta ho sentito dire persino che di mogli ne aveva due e che non aveva divorziato da nessuna di loro.


Indio, per me era quello degli indiani. Scrisse dei bellissimi post su Cavallo Pazzo e sui Sioux. Gli piacevano quelle terre e quel modo di vivere, anche se non era così ingenuo da credere alle oleografie sulla vita del buon selvaggio puro e incontaminato. Parlava spesso di grandi praterie, ve lo ricordate, di spazi sconfinati per appagare la tua mente e la tua voglia di avventura. Non molto tempo fa scrisse un post su una carica di bisonti per le strade di Napoli, anche quello a ben vedere era un sintomo della sua insoddisfazione. Volete sapere dove penso sia andato? Secondo me è in qualche posto tra le Montagne Rocciose, o magari si è imboscato in un ranch dalle parti dove John Ford girava i suoi film, avete presente? Magari si sta dicendo che se l'avesse fatto prima sarebbe potuto diventare un ottimo domatore di mustang, meglio ancora un sussurratore di cavalli. Ssssss, non dite a nessuno che ha letto il libro del sussurratore di cavalli e che gli è pure piaciuto.

lunedì 13 luglio 2009

L’altruista in carriera



Margherita. - Maestro, che ne direbbe se oggi parlassimo del buon samaritano, cioè dei tantissimi altruisti che si sacrificano per il prossimo e il cui ruolo non è mai riconosciuto nella giusta misura?

Maestro. - Sei proprio sicura che esistano i buoni samaritani e gli altruisti?

Margherita. - Be', è una cosa risaputa, basta guardarsi in giro e si vede…

Maestro. - Aspetta un momento, cara ragazza, non dare troppo per scontato ciò che senti in televisione o per strada o peggio ancora che leggi nel virtuale. Lo so, ascoltando certe anime belle autoproclamatesi campioni dell'altruismo sembra che tutti siano paladini di moralità e di correttezza, missionari a favore del prossimo disagiato, medici senza frontiere o aspiranti tali, terzomondisti, solidaristi o adepti della buona azione quotidiana. Ma io se fossi al tuo posto sarei prudente. E mi chiederei: esiste davvero il tipo umano di cui si parla?

- Maestro, sono senza parole! Certo al mondo non tutti si comportano bene o si sacrificano per il prossimo. Ma come si può mettere in discussione un punto simile?

martedì 7 luglio 2009

Cruciverba del Capitano




Seguendo la richiesta di Celia e Cleide ho creato un cruciverba con cui possono cimentarsi gli appassionati di enigmistica amici del blog. Ricordo che i cruciverba si dovrebbero risolvere senza aiuti esterni, se possibile. Buon divertimento.


ORIZZONTALI. 1. Filosofo inglese dell'"Homo homini lupus". 13. La Elia televisiva (iniz.). 14. Ornate rappresentando fatti leggendari o storici. 15. Affiorati ancora a galla. 17. Editor web collegato alla fondazione Mozilla. 19. Resi mansueti, miti. 21. Il numero totale degli arti della dea Kalì. 22. Prima e terza in amare. 23. Indica un'identità fittizia. 24. Seguace di un movimento giovanile con look vistoso. 25. Unità di misura adimensionale del traffico telefonico 27. Automobil Club Italia. 29. A te. 30. Cattivissima. 31. Fiume della Savoia. 33. Risata demoniaca. 35. Iniziali di Regolo. 36. Metallo prezioso. 37. Iniziali di Gable. 38. Prefisso che indica bambino, fanciullo. 41. Iniziali di Orsini. 42. La Louise a cui Flaubert scrisse lettere d'amore. 43. Congiunzione latina spesso accompagnata dal congiuntivo. 44. Momento angolare di una particella elementare. 46. Iniziali dell'attore Rubini. 47. Filosofo greco della scuola cinica nato a Gadara. 49. Filosofo greco allievo di Aristotele fine scrittore di teoria musicale. 52. Storico e filosofo greco autore di una "Storia dei Giudei" andata perduta. 54. Filosofo e dossogrofo greco autore della "Raccolta di dottrine". 55. Open Architecture Network. 56. Negazione.

giovedì 2 luglio 2009

Test sulla carta velina


Avete presente la carta velina? Quella sottilissima. Supponiamo di avere un foglio di carta velina che pieghiamo in due. Avremo un foglio largo la metà e spesso il doppio. Se continuassimo a piegarlo, lo spessore del foglio raddoppierebbe ancora e così via.
La domanda è: quanto diventerebbe spesso, quel foglio di carta velina, se potessimo piegarlo 64 volte su stesso?
Esprimete pure la vostra opinione liberamente.

Istruzioni per l’uso: si deve rispondere a questa domanda in tempi brevi, basandosi sul proprio intuito. Tutti quelli che conoscevano da prima la risposta al quesito, sono pregati di tacere.

Pubblicai questo post nei primi tempi che ero sul blog, mi pare ora di riproporlo per vedere se è cambiato qualcosa sotto il cielo virtuale.

martedì 30 giugno 2009

L’alchimista del cuor

amore3 - Che ne diresti se pubblicassi un altro post sulla formula dell'amore?

- Stai forse parlando di uno di quei post in cui scrivi una equazione arrangiaticcia tipo A più B per C elevato al quadrato fratto D… e poi sostieni che quello a tuo avviso è l'amore? Stai scherzando? Sembrerai il re dei provocatori.

- Potrei specificare meglio le categorie che a mio avviso conducono alla nascita dell'amore. Potrei essere più efficace quando parlo dei presupposti sociosessuali necessari alla nascita di questo sentimento.

- Bravo, parla pure di posizione gerarchica del soggetto di cui ci si innamora, di simmetria sentimentale e tendenza all'autoaffermazione. La gente ti amerà quando leggerà la tua formula con tanto di radice quadrata della serotonina e pi greco moltiplicato per l'adrenalina.

- Dici davvero?

- Certo che no!

mercoledì 24 giugno 2009

I supereroi virtuali e le loro identità segrete



Sono un supereroe. Di quelli grandi, importanti. Posso fare molto di più che volare tra i grattacieli appeso a una ragnatela o fermare un tir in corsa con un pugno. Sono un essere ammirato da tutti, desiderato dalle donne, tutti vogliono leggere le mie imprese, tra poco di certo faranno pure una serie di film su di me.

Da cosa si capisce che sono un supereroe? Dalla mia identità segreta, è chiaro. Tutti i personaggi eccezionali ce l'hanno: Superman ha Clark Kent, Spider-Man ha Peter Parker, anche Thor era un dottore zoppo. Nella mia identità segreta sono un impiegato comunale scaldasedie, impacciato quanto Clark e Peter messi insieme. Lavoro in un ufficio dove tutti mi gridano addosso, mi ridono dietro e pure in faccia. Mi pagano uno schifo e sono pure precario. E' un'identità segreta perfetta. Nessuno sospetta i miei grandi poteri, nessuno immagina che sotto questo aspetto da mezzacalzetta si nasconda uno dei più grandi supereroi della nostra epoca. Io non faccio niente per tradirmi, è ovvio. Il capo mi vuole umiliare con una sfuriata? Che faccia pure, lo stupido. Le mie colleghe vogliono ironizzare sul mio fisico da pantofolaio? Si accomodino, le galline. I clienti dell'ufficio vogliono sfogarsi svillaneggiandomi in pubblico? Facciano, facciano. Io non mi smuovo di una virgola, anzi cerco di apparire più brutto e scemo che mai. Nessuno mai deve sospettare il mio valore, il mio coraggio: è fondamentale per il mio ruolo da supereroe.

sabato 20 giugno 2009

Canzone per Cleide



100_1922 Cleide sbircia le borse nelle vetrine
Nuove o vecchie ne compra a decine
Se a un tratto le sembrano inutili
Le regala a ingrate amiche volubili
Si commuove per un cane avvelenato
Dieci anni fa da un mostro nel vicinato
Ha letto tutto sulla Resistenza
Ma non si è laureata per fierezza.
Sapete che ha vergogna di cantare?
Sapete che non teme di sognare?

D'inverno ha freddo freddo
D'estate ha caldo caldo,
Se è triste piange piange, Cleide
Ma se le gira giusta ride ride.
E' tutta esagerata
Quando è innamorata.
E' tutta esagerata
Quando è innamorata.

giovedì 18 giugno 2009

In morte di una mosca reazionaria



Povera mosca dimenticata da tutti, sei morta. Nessuno ti ricorderà mai, nessuno spenderà parole accorate sulla tua anonima esistenza. Un po' te la sei cercata, povera mosca spiaccicata. Eri un po' reazionaria, eri quasi un agente delle forze oscurantiste, soprattutto eri un insetto stupido. Se non fossi stata così reazionaria e stupida, povera mosca dimenticata da tutti, non saresti andata a posarti su un braccio di Barack Obama mentre veniva intervistato dalla televisione Cnbc. Non avresti infastidito il campione dell'informazione liberal che ha la licenza di uccidere le mosche negli studi televisivi senza che nessun giornalista si sogni mai dire: che schifo! Ma ti soffi pure il naso con le dita? Se fossi stata meno reazionaria e più intelligente, povera mosca dimenticata da tutti, ti saresti trovata un personaggio meno politicamente corretto da attaccare, un governatore conservatore dell'Arizona. Se ti avesse ucciso il governatore conservatore, la stampa liberal ti avrebbe pianto per qualche decennio e ti avrebbe eretto pure un monumento funereo da qualche parte, magari a Eugene in Oregon, ma te la sei presa con Obama, il cocco degli intellettuali fricchettoni e dei giornalisti benpensanti. Nessun opinionista verserà mai lacrime sulla tua esistenza, anzi tutti diranno: vi ricordate di quello spregevole parassita che Barack fulminò con un colpo? E rideranno di te e di come agonizzavi sul pavimento dello studio televisivo.

lunedì 15 giugno 2009

Quando le donne ci copiano i compiti

Nella loro sete di apparire moderne, disinibite e al passo col terzo millennio, alcune donne talvolta danno l'idea di scimmiottare atteggiamenti maschili, specie in campo sessuale. Probabilmente ci sono delle spiegazioni per questa condotta, ammesso che esista, ma esse esulano dallo spazio breve concesso ai post. Ciò che ci interessa segnalare è che alcune signore e ragazze nelle occasioni pubbliche adottano il tipico atteggiamento di un macho latino. Dichiarano di avere molti partner o di desiderarli, parlano del sesso come se fossero le protagoniste del film Quel gran pezzo della Ubalda tutta nuda e tutta calda, sembrano le sacerdotesse dell'accoppiamento promiscuo o del libero pappagallismo da strada in versione femminile. Se qualche volta domandi a queste epiche adepte del telesex and the city perché rispondono a certe domande sul sesso come un omaccione di Denim aftershave, ti rispondono: perché, quali differenze ci sono tra noi e voi? Tu puoi fargli notare che per quel poco che hai visto del mondo ti pare che gli uomini di solito sono più inclini a fare fru fru e che le donne prima di farti fare fru fru, in genere, ti fanno penare in misura variabile, ma mai irrilevante. Qui loro ribattono ineluttabilmente che questo modo di vedere il fru fru è solo un retaggio della tirannica e reazionaria cultura maschile, ostile al libero dispiegamento della natura femminile eccetera eccetera. Giurano che loro fanno fru fru come e più di un uomo e che se noi guardiamo le fanciulle in strada pure loro guardano i fanciulli, se noi ammicchiamo alle gonnelle pure loro ammiccano ai fustacci, se noi fischiamo alle ragazze in strada pure loro fischiano.

venerdì 12 giugno 2009

Disegnoterapia



Come qualcuno ricorderà, mi piace disegnare. Non lo facevo da molto tempo, quando mi si presentò l'opportunità di disegnare la copertina del mio romanzo, che è la piccola illustrazione postata sulla copertina sulla colonna laterale. Come spiegavo nel post avevo comprato qualche elementare attrezzo per il disegno a china, vale a dire una boccetta di inchiostro nero, qualche pennino, matita, gomma e poco altro. Questo materiale era rimasto inutilizzato dopo la spedizione del disegno alla casa editrice. Però poi mi si è guastata la vecchia stampante. Dovevo ricomprarla e mi sono accorto che le stampanti attuali sono le cosiddette multifunzioni che hanno pure lo scanner.
Idea, mi sono detto: riprendo la vecchia attrezzatura del fumettaro diseredato, faccio qualche schizzo e lo scannerizzo per vedere che succede. Detto fatto. Ecco qui i risultati.

martedì 9 giugno 2009

Do un dì andai sul web


Capitano. Do-re-mi


Coro. Do-re-mi.
Capitano. Do-re-miiii.
Coro. Do-re-miiiii.
Capitano. Do-re-mi-fa-sol-la-si… Do-re-mi-fa-sol-la-siiiiiiii… Che avete? Perché ve ne state in silenzio?
Celia Sanchez. E' che io mi sento ridicola con questo vestitino da tirolese indosso. Guardami qui, erano proprio necessarie le treccine? E poi queste scarpette mi stanno martoriando i piedi. Non ne avevi di un numero più grande?
Gians. La giacca che mi hai fatto indossare sembra quella di un nano.
Cleide. Io sto pure peggio di voi, sembro la sorella scema di Pippi Calzelunghe con questa roba addosso.

giovedì 4 giugno 2009

Lunga vita ai tardoni con babymoglie


Capitano: - Hai letto l'articolo del Corriere della sera sulla longevità degli uomini che sposano donne molto più giovani?

Cleide: - Gli ho dato uno sguardo, di sicuro si tratta di una delle vostre solite castronerie maschiliste. Siete degli assi nell'inventarvi scuse per ronzare intorno alle giovincelle.

Capitano: - Si può sapere che diavolo c'entro io? Se hai qualche obiezione su quella ricerca scientifica, prenditela con gli autori dello studio. Ecco, si tratta del «Max Planck Institute for Demographic Research» di Rostock, uno dei più importanti centri di ricerca demografica al mondo, così almeno dicono. Scrivi a questa gente che hanno sbagliato tutto e che il meticoloso e accuratissimo controstudio scientifico che stai per inviare alla prestigiosa rivista Nature li sbugiarda alla grande.

Cleide: - Bah, è inutile che fai del sarcasmo. Non ho bisogno di studi sociologici per sapere certe cose. In ogni caso, anche ammettendo per un solo istante che le pallate di quei tromboni sciovinisti siano vere, di certo capita la stessa cosa pure alle donne. Anche le donne che sposano uomini più giovani vivono più a lungo: prova a negarlo, se puoi.