mercoledì 25 febbraio 2009

E’ meglio il blog o Facebook?



Da qualche tempo avevo notato una minore frequentazione sul blog. Alcuni blogger mi parevano meno attivi nel mondo del diario virtuale, alcuni pubblicavano rari post o, orrore, il testo o più di recente il video di una canzone scema: segni evidenti di scarsa voglia e capacità di far lavorare il cervello. Qualcuno pubblicava addirittura un testo che più o meno faceva "Stamattina me so svegliato 'na zozzeria, oggi me sa che so cazzi".

Mi dicevo che dovevo essere testimone di un normale fenomeno virtual antropologico: la gente va e viene nella vita reale ed era probabile che andasse e venisse pure sul blog. Questi blogger svogliati o assenti avevano delle vite reali, un lavoro e una famiglia, amici in carne e ossa. Magari la vita reale aveva avuto il sopravvento con novità positive ed ecco spiegata la loro latitanza sul blog, i testi delle canzoni sceme e il resto.

Poi mi è venuto il dubbio che le vite reali di rado hanno impennate tanto rosee o forti da giustificare la precedente teoria. Forse tutta quella gente si era semplicemente spostata in un'altra regione virtuale, dove magari procacciarsi emozioni più a buon mercato senza spremersi il cervello per produrre articoli con barlumi di pensiero umano. Magari c'era qualche posto a me sconosciuto dove con quasi nessuno sforzo mentale si potessero conseguire gli scopi cercati nel blog o in altre lande della comunicazione virtuale. E quali erano quegli scopi? Be', i soliti da un milione di anni a questa parte: fare amicizia o nuove conquiste sentimentali, trovare un'occupazione che agevolasse la sopravvivenza. Insomma, per usare un linguaggio essenziale adatto a questo mondo incorporeo da Adsl, bisognava trovare un posto in cui la gente pensasse di trovare la gnocca e fare la grana con poca fatica.

lunedì 23 febbraio 2009

L’urlo

SI minore MI minore LA RE FA diesis SI minore
Ah-aaaahhh-ha-haaaaa
Ah- aaahhhh ha-haaaaaaaa
Aaaaah haaaaaaa aaaa-aahhhhhh
Aaaaau- aaaahu ahu auuu-uaa
ahuahaaaaaAAAAAAAhhhh

RE SOL RE SOL
Aah ah aaaaah aaaaahhahhhhhhhhhh
Ahhh- haaaaAAAAA ah-haaaAAAAAaaaaaa
Ah uaaaaahhhhhhhhh ha uhaaaaaaa
AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!

venerdì 20 febbraio 2009

Il Capitano ha visto Sanremo per voi


Mi è stato chiesto dalla brava Fantaghirò di scrivere su Sanremo e lo faccio volentieri, sperando che lo spazio di un post basti. Prima due premesse. Detesto Pippo Baudo, proprio non lo sopporto, e quando non lo vedo a Sanremo o altrove sento un senso di gratitudine verso chi mi ha risparmiato questa sofferenza. La seconda premessa è che organizzare Sanremo è come girare un kolossal cinematografico: devi accettare strade obbligate e non puoi rischiare molto con l'originalità. Puoi innovare con un film a costo contenuto, ma se rischi e sbagli con il kolossal puoi far fallire la tua magari illustre e quasi secolare casa cinematografica, come è già accaduto.

Il festival di quest'anno mi è relativamente piaciuto, pur tenuto conto delle precisazioni precedenti. Mi è sembrato vivo, allegro e soprattutto mi è sembrato senza Pippo Baudo. Senza scordare che Sanremo è Sanremo e non un'altra cosa.

Paolo Bonolis. Buono, efficace, brioso. Ha saputo tenere il ritmo alto e qui e là ha fatto pure qualcosa di originale. Gli sketch con Laurenti a mio modo di vedere sono molto più divertenti dei monologhi pedanti alla volemose bene di Benigni. Il difetto di Bonolis è la tendenza a voler strafare. Vuole fare tutto: le battute popolaresche e le citazioni dotte, il diavolo e l'acqua santa. Ho qualche dubbio sul fatto che un presentatore di Sanremo possa rispondere "a soreta" a qualcuno del pubblico che lo apostrofa in maniera equivoca.

mercoledì 18 febbraio 2009

La ballata di un cercatore di Dio



All'inizio era un nulla di massa zero ed energia infinita,
L'universo intero concentrato in un punto non punto.
Poi l'immane esplosione che crea stelle e galassie
Il Big Bang che forgia la materia, la vita
E questo remoto essere che si interroga sul Tutto.

Io osservo la creazione dell'universo
L'architettura mirabile plasmata dalle grandi forze fisiche
Cercando per i miei pensieri una velocità di fuga
Dalla forza di gravità che annienta l'immaginazione
E fagocita ogni velleità di penetrare l'incomprensibile.

giovedì 12 febbraio 2009

Ti proteggerò dalle correnti gravitazionali

- Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie…

- E ora che ti sei messo in testa, Capitano? Proteggermi? E da che cosa poi?

- … dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
- Ma guardatelo come si impegna a cantare. Si è messo pure la mano sul cuore come se fosse un giocatore brasiliano alla finale della Coppa del Mondo.

- Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, / dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.

- Scusa, carino, ma qui i fallimenti sono solo tuoi fino a prova contraria. E non mi far parlare, va…

- Supererò le correnti gravitazionali. / Lo spazio e la luce / per non farti invecchiare.

- Si questa di non invecchiare è una bella idea. Hai niente contro le rughe? E poi, scusa, Capitano, ci sarebbe pure questo brufolo qui e questa orribile acconciatura con cui mi ha sfigurato quel cretino del parrucchiere, un incapace pettegolo che ogni volta mi fa un taglio alla Nonna Abelarda, guarda qui se non ci credi.

martedì 10 febbraio 2009

Chi è contento per la morte di Eluana?


Eluana è morta. Mi sono sentito triste. E ho sentito un gran rabbia dentro. Una rabbia contro i numerosi cantori della morte che hanno impazzato in questo periodo. Contro i burocrati ad alto livello, con la mentalità da mediocri travet orfani di ideologie totalitarie, contro i passacarte, i timbracarte del nichilismo. Gli scaldapoltrone dell'eutanasia. Vuoi morire? Bene, metti una firma o fa' firmare chi fa le tue veci e porta uno stato di famiglia in doppia copia. Poi passerò la pratica a quell'altro ufficio, e quindi, dopo che mi avranno rilasciato un paio di visti notarili e qualche nulla osta del commissario speciale attueremo il protocollo della deidratazione. Protocollo della deidratazione. E' da qui, dalle parole che si capisce il vuoto, la tristezza ideologica in cui siamo cui siamo giunti. Non si uccide nessuno. Si attuano "protocolli", si effettuano "delibere" della morte. Come si fa ad avere dubbi di fronte a protocolli e delibere? Come si fa a provare orrore di fronte a pratiche tutte timbrate, autorizzate, autenticate e controfirmate? Dov'è la morte di una persona? Chi l'ha vista? Quale morte? Qualcuno è morto? Morto chi? Morto dove?

domenica 8 febbraio 2009

L’appello dei blogger atto II


Anathea.
Presente, scrive sempre, ma commenta poco.
Angie single per scelta altrui.
Presente/assente, ha un blog privato di cui non si hanno notizie.
Anyony.
Presente.
Arabafenice.
Presente sul blog, ma non si hanno più sue notizie.
Ariel.
Assente momentanea, si spera di vederla tornare briosa e in piena forma magari con la primavera.
Bera (Berardo).
Presente, va e viene.
Balua.
Presentissima, sta uscendo dall'influenza.
Birba_976.
Presente a tratti.

martedì 3 febbraio 2009

La canzone di Gino Paoli è pedofila?

Come molti sapranno, una canzone di Gino Paoli è al centro di un uragano di polemiche. Si chiama "Il pettirosso", tratta del tema della pedofilia e sarà presentata al prossimo festival di Sanremo. Quello che salta subito all'occhio girando per il web o leggendo i giornali sono le reazioni univoche, tutte indignate, contro Paoli e la sua canzone. Dovunque è uno stracciarsi le vesti, uno scomunicare il reietto, un puntare dita accusatorie contro l'impuro che ha osato dire l'indicibile. Dovunque è un lanciare strali o saette volti a incenerire l'improbo. Finora non ho trovato nessuno che difendesse Paoli o che perlomeno avesse un atteggiamento possibilista verso al sua canzone, dovunque accusata di voler sdoganare la pedofilia e difendere gli stupratori di bambini. Come quasi sempre mi accade in presenza di opinioni monocordi, quasi da stati totalitari, facili da sostenere e indignate al limite dell'isteria ho cercato di riflettere sul tema in questione, cioè della canzone accusata di difendere i pedofili. E mi sono chiesto: che cosa abbiamo?