venerdì 31 ottobre 2008

L'ultimo giorno dei blogger (puntata finale)

Riassunto delle puntate precedenti: io e altri miei amici blogger ci troviamo imprigionati in una Napoli apocalittica, deserta, che sembra frequentata solo da zombi ostili. Dopo una movimentata fuga, ci rifugiamo in un basso napoletano, assediati dai sanguinari morti viventi La spiegazione delle nostre traversie sembra collegata al mio ultimo post, in cui parlo di un gruppo di blogger che morirà massacrato in una dimensione parallela molto somigliante a quella in cui ci troviamo.
Ormai la porta del basso napoletano in cui ci siamo rifugiati sta per crollare sotto i veementi colpi degli uomini-zombi del mondo parallelo. Il Carismatico, Anathea e altri blogger trascinano davanti allo scricchiolante battente di legno un tavolo, un robusto armadio e altri pezzi di mobilio che al massimo riusciranno a rallentare i nostri disumani assedianti, non certo a bloccarli. Il rumore di un vetro rotto ci informa che gli zombi sono abbastanza invasati da tentare ogni via di accesso all’appartamento, cioè alla nostra prigione.

domenica 26 ottobre 2008

Il sesto senso del cinema

Dice il bambino: Vedo della gente. Non sanno di essere morti.

Dice Bruce Willis: Li vedi spesso?

Dice il bambino: Continuamente. Sono dappertutto. Vedono solo quello che vogliono vedere.

Questo dialogo appartiene a uno dei film più suggestivi e riusciti del cinema: Il sesto senso del regista di origine indiana M. Night Shyamalan. Come per tutti i prodotti di successo ne hanno fatto delle parodie, ma rimane un film straordinario di cui si parlerà ancora a lungo.

Ho visto tutti gli ultimi sei film di questo regista e mi sono piaciuti tutti. Per qualche assurdo motivo, sono sicuro che mi piaceranno pure i film che farà in futuro. La cosa che adoro di Shyamalan è la sua capacità di rendere sullo schermo ammalianti atmosfere che stanno a cavallo tra la realtà e la magia. E’ un genio sotto questo aspetto: ti dice che esistono dimensioni più affascinanti e misteriose della vita concreta, e noi crediamo in quelle atmosfere, ci crediamo senza remore per lo spazio che dura un film.

mercoledì 22 ottobre 2008

Mi danno un milione in Rai - L'intervista

Sono a colloquio con il direttore generale della Rai. Mi ha offerto un milione di euro per condurre un programma e ora mi insegna i trucchi per fare un’intervista televisiva di successo.

- Dunque, Capitano, sei pronto per imparare a fare l’intervista?

- Se lei mi dà un milione, signor direttore generale della Rai, son pronto alla morte l’Italia chiamò. E ora perché fa quel ghigno da cattivo da filmaccio?

- Questa è la prima cosa che devi imparare. Il sorriso di chi ha visto cose che voi umani. Con questo sorriso comunichi ai telespettatori che tu la sai lunga, molto più lunga di chicchessia; e loro, i telespettatori, saranno attratti senza freno da uno così.

- Ma io non la so affatto lunga! Pensi che fino a poco fa credevo che tronista fosse uno che lavora alla Trony non ci sono paragoni. E poi non saprò fare quel ghigno da squalo nemmeno esercitandomi per un secolo.

lunedì 20 ottobre 2008

Mi danno un milione per andare alla Rai

- Signor direttore generale della Rai, sono onorato di essere alla sua presenza. Non posso credere che lei mi voglia davvero offrire un lavoro.

- Non c’è niente da meravigliarsi, Capitano. la Rai è un servizio pubblico. A cosa serve se non aiuta le brave persone come te a tirare avanti?

- Le prometto che non si pentirà della fiducia che mi concede. Spolvererò tutti gli studi di registrazione di Pippo Baudo e di Gigi Marzullo e farò diventare i pavimenti dello Studio Nomentano tanto splendenti che Antonella Clerici potrà ingozzarsi direttamente sul pavimento durante la “Prova del cuoco”.

- Ma che hai capito? Io voglio offrirti di più.

- Ho capito, mi vuole come usciere o posteggiatore a Saxa Rubra. Eccomi qui votato alla causa. Posteggerò alla perfezione il bolide del figlio dei Pooh, è alla Rai, vero? E terrò nel fodero della mia cintura la sciabola della Granbassi per non farla sequestrare dai carabinieri mandati da Cossiga. Le canto perfino il motivetto di “Viva la Rai”, se vuole.

domenica 12 ottobre 2008

Napoli è una camminata nei vicoli

“E questa sarebbe Napoli?” mi chiede con una vaga contrarietà una donna con accento romanesco in corso Umberto I, da tutti i napoletani denominato Rettifilo.
Io e Cleide ci fermiamo davanti al gigantesco trolley della turista. Io, in qualità di indigeno partenopeo, sono imbarazzato. È il primo dell’anno, l’emergenza rifiuti è più attuale che mai. Abbiamo da poco incrociato in piazza Municipio due turisti con gli occhi a mandorla che se ne sgambettavano sotto il Maschio Angioino con una mascherina antismog sul viso, quasi che invece che nella città d’’o sole si trovassero in visita a Chernobyl. I figli del Sol Levante erano sicuramente eccessivi, ma bisognava riconoscere che venivamo da una notte di incendi di spazzatura .
Sto quasi per balbettare qualche scusa alla turista romana, quando mi accorgo che lei parla di tutt’altro argomento. Mi mostra la severità risorgimentale di corso Umberto I e mi dice delusa che le pare di trovarsi nella sua città. “’Nzomma, se me volevo vedè strade così me restavo a Roma. ‘Ndo sta la Napoli Napoli?”

martedì 7 ottobre 2008

Crisi dei miei stivali

- Hai visto il terremoto che è successo in Borsa? I mercati finanziari sono in crisi.

- Ho visto e che debbo fare?

- Non capisci? E' una tragedia. Siamo a un passo dal Ventinove, siamo alla Grande Depressione. Tra un po' nuovi Steinbeck saranno costretti a immortalare le traversie delle povere famiglie emigranti dall'Oklahoma alla California, o meglio dalla Calabria alla Padania. Per Veltroni siamo addirittura oltre il Ventinove.

- Non mi pare di aver visto nessun banchiere lanciarsi dai grattacieli napoletani cantando Funiculì Funiculà.

- Come puoi conservare quella tua ottusa aria bovina! Ce la criissiiiii!!! Ieri sono stati bruciati 450 miliardi in scambi di titoli bancari. Il governo americano ha stanziato 700 miliardi di dollari per salvare gli istituti di credito in crisi. Sarkozy è così scioccato che Carla Bruni la chiama Segolene, Angela Merkel è svenuta tra le braccia di Gordon Brown. La tragedia economica delle Torri Gemelle non è niente in confronto a ciò che sta succedendo!

giovedì 2 ottobre 2008

L’ultimo giorno dei blogger (seconda parte)

Riassunto della puntata precedente: mi sveglio in una Napoli apocalittica, deserta, che sembra frequentata solo da blogger miei conoscenti. E' come se fossimo tutti in una dimensione parallela in cui non funziona niente tranne i computer. L'assalto di un branco di sbandati armati ci mette in fuga, Cleide cade e sembra ormai facile preda degli inseguitori.
La pallottola che avrebbe dovuto giustiziarmi non parte, perché il ceffo che mi prendeva di mira è raggiunto da un provvidenziale sasso che lo coglie alla tempia. Da un angolo di strada, Rockpoeta mi fa un cenno di saluto e quindi sparisce in un vicolo per sottrarsi alla vendetta dei compagni del balordo abbattuto.
Ho il tempo che mi serve. Con due falcate sono da Cleide e la aiuto a rimettersi in piedi. Una testata nello stomaco del più vicino inseguitore lo convince ad assumere una più sicura posizione orizzontale. Recupero la spranga del mio mancato aggressore e la faccio mulinare sulle teste dei teppisti, i quali via via che passa il tempo assumono sempre di più le movenze e le fattezze degli zombi di un film di George Romero. Le grida provocate dai miei fendenti dimostrano che i miei avversari non sono immuni dal dolore e la cura con cui si tengono lontani dalla mia arma tradisce la prudenza sopravvissuta alla loro follia omicida.