sabato 24 dicembre 2011

Nelle chiese di Napoli

La basilica di Santa Chiara. Siamo seduti nella basilica di Santa Chiara, del monastero ispiratore di alcune canzoni indimenticabili, forse, penso, la chiesa più bella di Napoli o anche del mondo, il luogo ideale per stare in raccoglimento, che tu sia credente o no. Me ne starei per ore a rimirare l’aspetto spartano della chiesa, le sue mura chiare quasi da fortezza, il Cristo senza fronzoli sull’altare, le luci basse, i banchi di legno vissuto. L’unica disadorna navata comunica un fascino quasi da monastero medievale benedettino. In un luogo così ti fermeresti a riflettere per ore se non fosse per gli altissimi suoni molesti provenienti dalla vicina Spaccanapoli. Infatti tra i severi scranni della chiesa rimbomba una vecchia canzone di Fred Buscaglione “Buonasera, signorina / kiss me goodnight / Buonasera, signorina / kiss me goodnight”.

domenica 18 dicembre 2011

Rap di Natale

Voglio il presepe quest'anno, l'albero di una volta, il Natale in casa Cupiello, quello del primo atto della commedia, Tommasino il Nennillo che si mangia i maccheroni scaldati avanzati che sarebbero dovuti spettare a Eduardo, si vende le scarpe dello zio e non dice nemmeno sotto tortura che il presepe del padre è bello, Natale con Totò e signori si nasce, con Jimmy Stewart e René Clair, la Freccia Nera che fischiando si scaglia e la sporca canaglia un saluto ti dà, Natale di Alan Ford in "Santa Claus story" e Bob Rock che cerca di apparire più alto e col naso meno grosso, di Tex Willer alle prese con El Diablero e della sigla notturna della Rai con le immagini delle nuvole, Natale con il cartello sulla trasmissione che sarà ripresa il più presto possibile e scusateci per questa rottura di balle dell'intermezzo televisivo con l'arpa. Natale a giocare a pallone sotto casa tre contro tre o quattro contro quattro, Natale a fare collette per comprare palloni più economici del Super Santos, magari quella schifezza del Super Tele che un soffio di vento se lo porta via,

sabato 10 dicembre 2011

Ormai anche i serial killer sono pantofolai

Pensierino di Natale: un po’ di tempo fa è caduto pure l’ultimo mito che avevo, quello dei serial killer. Facciamo un passo indietro. I serial killer, si sa, sono squilibrati con gravi problemi psicologici, però mi pareva che si sottraessero alla logica del comportamento umano. Con le loro azioni sanguinarie, sicuramente folli, mi pareva che attuassero una forma di primordiale protesta contro la società e le sue ingiustizie che in qualche modo lambivano pure loro. I serial killer erano quasi una sorta di sovversivi, inconsapevoli e folli rivoltosi, che oltretutto con la loro condotta mostravano pure una notevole dose, se non di coraggio, certo di sprezzo del pericolo, perché uccidere qualcuno, sceglierlo come vittima, sopprimerlo, affrontare sue eventuali reazioni, nascondere il cadavere quando è il caso, sfuggire alla polizia è di certo più pericoloso che andare a timbrare il cartellino in ufficio.

lunedì 5 dicembre 2011

Il blog di Celentano

yuppidutvt

- Hai sentito la splendida notizia? Anche Celentano si fa un blog.

- Ho sentito, ma perché questa notizia dovrebbe essere splendida?

- Ti devo spiegare proprio tutto? Se Celentano si fa il blog significa che il mondo del blog, un mondo a cui siamo affezionati,  non è proprio morto come si lagnano in molti, ma è un posto vivo e vitale. Però il vero punto è un altro. Celentano è uno pieno di soldi, sei d’accordo?

- Deve averne tanti che non sa più dove metterli. E allora?

- E allora l’ex ragazzo della via Gluck è pure uno che non deve saper scrivere tanto bene, perché anche a biascicare il suoi celebri monologhi a base di silenzi e monosillabi scimmieschi fa una fatica del diavolo. Ci sei?

- Ci sono, ma ancora non afferro dove vuoi arrivare.