martedì 30 giugno 2009

L’alchimista del cuor

amore3 - Che ne diresti se pubblicassi un altro post sulla formula dell'amore?

- Stai forse parlando di uno di quei post in cui scrivi una equazione arrangiaticcia tipo A più B per C elevato al quadrato fratto D… e poi sostieni che quello a tuo avviso è l'amore? Stai scherzando? Sembrerai il re dei provocatori.

- Potrei specificare meglio le categorie che a mio avviso conducono alla nascita dell'amore. Potrei essere più efficace quando parlo dei presupposti sociosessuali necessari alla nascita di questo sentimento.

- Bravo, parla pure di posizione gerarchica del soggetto di cui ci si innamora, di simmetria sentimentale e tendenza all'autoaffermazione. La gente ti amerà quando leggerà la tua formula con tanto di radice quadrata della serotonina e pi greco moltiplicato per l'adrenalina.

- Dici davvero?

- Certo che no!

mercoledì 24 giugno 2009

I supereroi virtuali e le loro identità segrete



Sono un supereroe. Di quelli grandi, importanti. Posso fare molto di più che volare tra i grattacieli appeso a una ragnatela o fermare un tir in corsa con un pugno. Sono un essere ammirato da tutti, desiderato dalle donne, tutti vogliono leggere le mie imprese, tra poco di certo faranno pure una serie di film su di me.

Da cosa si capisce che sono un supereroe? Dalla mia identità segreta, è chiaro. Tutti i personaggi eccezionali ce l'hanno: Superman ha Clark Kent, Spider-Man ha Peter Parker, anche Thor era un dottore zoppo. Nella mia identità segreta sono un impiegato comunale scaldasedie, impacciato quanto Clark e Peter messi insieme. Lavoro in un ufficio dove tutti mi gridano addosso, mi ridono dietro e pure in faccia. Mi pagano uno schifo e sono pure precario. E' un'identità segreta perfetta. Nessuno sospetta i miei grandi poteri, nessuno immagina che sotto questo aspetto da mezzacalzetta si nasconda uno dei più grandi supereroi della nostra epoca. Io non faccio niente per tradirmi, è ovvio. Il capo mi vuole umiliare con una sfuriata? Che faccia pure, lo stupido. Le mie colleghe vogliono ironizzare sul mio fisico da pantofolaio? Si accomodino, le galline. I clienti dell'ufficio vogliono sfogarsi svillaneggiandomi in pubblico? Facciano, facciano. Io non mi smuovo di una virgola, anzi cerco di apparire più brutto e scemo che mai. Nessuno mai deve sospettare il mio valore, il mio coraggio: è fondamentale per il mio ruolo da supereroe.

sabato 20 giugno 2009

Canzone per Cleide



100_1922 Cleide sbircia le borse nelle vetrine
Nuove o vecchie ne compra a decine
Se a un tratto le sembrano inutili
Le regala a ingrate amiche volubili
Si commuove per un cane avvelenato
Dieci anni fa da un mostro nel vicinato
Ha letto tutto sulla Resistenza
Ma non si è laureata per fierezza.
Sapete che ha vergogna di cantare?
Sapete che non teme di sognare?

D'inverno ha freddo freddo
D'estate ha caldo caldo,
Se è triste piange piange, Cleide
Ma se le gira giusta ride ride.
E' tutta esagerata
Quando è innamorata.
E' tutta esagerata
Quando è innamorata.

giovedì 18 giugno 2009

In morte di una mosca reazionaria



Povera mosca dimenticata da tutti, sei morta. Nessuno ti ricorderà mai, nessuno spenderà parole accorate sulla tua anonima esistenza. Un po' te la sei cercata, povera mosca spiaccicata. Eri un po' reazionaria, eri quasi un agente delle forze oscurantiste, soprattutto eri un insetto stupido. Se non fossi stata così reazionaria e stupida, povera mosca dimenticata da tutti, non saresti andata a posarti su un braccio di Barack Obama mentre veniva intervistato dalla televisione Cnbc. Non avresti infastidito il campione dell'informazione liberal che ha la licenza di uccidere le mosche negli studi televisivi senza che nessun giornalista si sogni mai dire: che schifo! Ma ti soffi pure il naso con le dita? Se fossi stata meno reazionaria e più intelligente, povera mosca dimenticata da tutti, ti saresti trovata un personaggio meno politicamente corretto da attaccare, un governatore conservatore dell'Arizona. Se ti avesse ucciso il governatore conservatore, la stampa liberal ti avrebbe pianto per qualche decennio e ti avrebbe eretto pure un monumento funereo da qualche parte, magari a Eugene in Oregon, ma te la sei presa con Obama, il cocco degli intellettuali fricchettoni e dei giornalisti benpensanti. Nessun opinionista verserà mai lacrime sulla tua esistenza, anzi tutti diranno: vi ricordate di quello spregevole parassita che Barack fulminò con un colpo? E rideranno di te e di come agonizzavi sul pavimento dello studio televisivo.

lunedì 15 giugno 2009

Quando le donne ci copiano i compiti

Nella loro sete di apparire moderne, disinibite e al passo col terzo millennio, alcune donne talvolta danno l'idea di scimmiottare atteggiamenti maschili, specie in campo sessuale. Probabilmente ci sono delle spiegazioni per questa condotta, ammesso che esista, ma esse esulano dallo spazio breve concesso ai post. Ciò che ci interessa segnalare è che alcune signore e ragazze nelle occasioni pubbliche adottano il tipico atteggiamento di un macho latino. Dichiarano di avere molti partner o di desiderarli, parlano del sesso come se fossero le protagoniste del film Quel gran pezzo della Ubalda tutta nuda e tutta calda, sembrano le sacerdotesse dell'accoppiamento promiscuo o del libero pappagallismo da strada in versione femminile. Se qualche volta domandi a queste epiche adepte del telesex and the city perché rispondono a certe domande sul sesso come un omaccione di Denim aftershave, ti rispondono: perché, quali differenze ci sono tra noi e voi? Tu puoi fargli notare che per quel poco che hai visto del mondo ti pare che gli uomini di solito sono più inclini a fare fru fru e che le donne prima di farti fare fru fru, in genere, ti fanno penare in misura variabile, ma mai irrilevante. Qui loro ribattono ineluttabilmente che questo modo di vedere il fru fru è solo un retaggio della tirannica e reazionaria cultura maschile, ostile al libero dispiegamento della natura femminile eccetera eccetera. Giurano che loro fanno fru fru come e più di un uomo e che se noi guardiamo le fanciulle in strada pure loro guardano i fanciulli, se noi ammicchiamo alle gonnelle pure loro ammiccano ai fustacci, se noi fischiamo alle ragazze in strada pure loro fischiano.

venerdì 12 giugno 2009

Disegnoterapia



Come qualcuno ricorderà, mi piace disegnare. Non lo facevo da molto tempo, quando mi si presentò l'opportunità di disegnare la copertina del mio romanzo, che è la piccola illustrazione postata sulla copertina sulla colonna laterale. Come spiegavo nel post avevo comprato qualche elementare attrezzo per il disegno a china, vale a dire una boccetta di inchiostro nero, qualche pennino, matita, gomma e poco altro. Questo materiale era rimasto inutilizzato dopo la spedizione del disegno alla casa editrice. Però poi mi si è guastata la vecchia stampante. Dovevo ricomprarla e mi sono accorto che le stampanti attuali sono le cosiddette multifunzioni che hanno pure lo scanner.
Idea, mi sono detto: riprendo la vecchia attrezzatura del fumettaro diseredato, faccio qualche schizzo e lo scannerizzo per vedere che succede. Detto fatto. Ecco qui i risultati.

martedì 9 giugno 2009

Do un dì andai sul web


Capitano. Do-re-mi


Coro. Do-re-mi.
Capitano. Do-re-miiii.
Coro. Do-re-miiiii.
Capitano. Do-re-mi-fa-sol-la-si… Do-re-mi-fa-sol-la-siiiiiiii… Che avete? Perché ve ne state in silenzio?
Celia Sanchez. E' che io mi sento ridicola con questo vestitino da tirolese indosso. Guardami qui, erano proprio necessarie le treccine? E poi queste scarpette mi stanno martoriando i piedi. Non ne avevi di un numero più grande?
Gians. La giacca che mi hai fatto indossare sembra quella di un nano.
Cleide. Io sto pure peggio di voi, sembro la sorella scema di Pippi Calzelunghe con questa roba addosso.

giovedì 4 giugno 2009

Lunga vita ai tardoni con babymoglie


Capitano: - Hai letto l'articolo del Corriere della sera sulla longevità degli uomini che sposano donne molto più giovani?

Cleide: - Gli ho dato uno sguardo, di sicuro si tratta di una delle vostre solite castronerie maschiliste. Siete degli assi nell'inventarvi scuse per ronzare intorno alle giovincelle.

Capitano: - Si può sapere che diavolo c'entro io? Se hai qualche obiezione su quella ricerca scientifica, prenditela con gli autori dello studio. Ecco, si tratta del «Max Planck Institute for Demographic Research» di Rostock, uno dei più importanti centri di ricerca demografica al mondo, così almeno dicono. Scrivi a questa gente che hanno sbagliato tutto e che il meticoloso e accuratissimo controstudio scientifico che stai per inviare alla prestigiosa rivista Nature li sbugiarda alla grande.

Cleide: - Bah, è inutile che fai del sarcasmo. Non ho bisogno di studi sociologici per sapere certe cose. In ogni caso, anche ammettendo per un solo istante che le pallate di quei tromboni sciovinisti siano vere, di certo capita la stessa cosa pure alle donne. Anche le donne che sposano uomini più giovani vivono più a lungo: prova a negarlo, se puoi.