martedì 31 dicembre 2013

I pregiudizi spiegati con i carrozzini

Fase uno, i genitori maleducati. Prendo il treno locale per Napoli centro. Faccio fatica a entrare, perché vicino alle porte è situato un carrozzino con un neonato. Vicini, i due genitori parlano tranquilli, disinteressati del fatto che il loro carrozzino obbliga i passeggeri a fare i salti mortali per salire o scendere dal treno. Dietro c'è più spazio; in un primo tempo penso che i due siano situati lì perché devono scendere e muovere un carrozzino dal fondo di una carrozza affollata non è facile. Ma le fermate si susseguono, e i genitori con prole continuano a chiacchierare strafottenti. Mi dico che questa è la vita: dovrei farmi una litigata per far spostare i due, passando per un orco che se la prende con i bambini. Giudico meglio spostarmi alla carrozza successiva.

lunedì 23 dicembre 2013

L’immensità

61417_383892365035217_723716724_n1. La lotta

Il primo uomo aveva le mani serrate alla gola del suo avversario e cercava di strangolarlo con tutte le sue forze. Anche il secondo uomo teneva le mani strette alla gola dell'altro. Ma dopo un po' decise che una politica migliore per accoppare il suo antagonista fosse di afferrarlo per i capelli e sbattergli la testa contro una superficie dura lì vicino. Poiché una mano era sufficiente per l'azione, ritenne di usufruire dell'altra posizionando le dita ad artigli con cui cavare gli occhi che lo fissavano con odio. Il primo uomo aveva una discreta presa sulla gola, e premeva i pollici nella tenera carne del collo. Si impegnava con tutte le sue forze per spaccare la trachea, come mostravano il suo respiro a mantice e il filo di bava, di certo bava da sforzo sovrumano, che gli tracimava dall'angolo della bocca color del marmo congelato. Tuttavia i suoi sforzi di strozzare l'avversario erano ostacolati dalla concitazione della lotta, che portava i due corpi a rotolare su un pavimento duro e freddo e a cozzare in ogni sorta di spigoli e ostacoli che ti toglievano la concentrazione per fare quando andava fatto.

venerdì 13 dicembre 2013

Il popolo senza riscossa

popolo1La domanda rivolta in autobus da un uomo a un ragazzino: “Tuo padre è in galera o fuori?”. La domanda è fatta in napoletano e letteralmente suona “Pateto sta ainto o fora?” (è dentro o fuori?). L’uomo è un chiacchierone e si è appena presentato al ragazzino come uno zio che l’altro non sapeva di avere, lo zio Marittiello di San Giorgio. Ha chiesto al ragazzino se è figlio di un certo tipo, se abita in un certo luogo di un quartiere popolare napoletano e si informa come stanno alcuni suoi vicini di casa che afferma di conoscere. A dire la verità il suo piccolo interlocutore non ha dato alcuna risposta udibile, si limita a osservare l’altro con un sorriso scugnizzo e furbo, che è probabilmente la cosa migliore da fare quando non sai cosa dire. Ma il supposto zio interpreta l’atteggiamento come una conferma delle sue deduzioni. Ripete la domanda: il padre è dentro o fuori? Ancora nessuna risposta, mentre l’autobus cerca con difficoltà di allontanarsi dall’estrema periferia napoletana a favore del centro cittadino. In realtà la risposta non è molto importante, perché il genitore del ragazzino furbo potrebbe trovarsi con identiche possibilità sia in galera che fuori, è questo che suggerisce la sua espressione. La stessa espressione suggerisce inoltre che l’uomo ciarliero potrebbe essere indifferentemente un vero e sconosciuto zio di San Giorgio o uno sparaballe con tendenza alla pedofilia: e in definitiva al giovane passeggero nessuna delle due ipotesi sembra importare  un fico secco. Alla prima fermata il ragazzino e il suo sorriso scugnizzo scendono, mentre il supposto zio gli affida i suoi saluti per il padre, in prigione o fuori che sia.

venerdì 6 dicembre 2013

I miei investigatori preferiti

imageMentre sistemavo la mia ormai vasta collezione di ebook, mi è caduto l’occhio sui vecchi gialli che ho potuto recuperare nel web, basati in notevole parte sugli antichi Gialli Mondadori, una vera e propria istituzione in questo paese. Con un sorriso, mi sono ripassati sotto gli occhi gli investigatori del poliziesco classico e mi sono chiesto quali erano i miei preferiti. Ho cominciato quasi subito a fare una classifica, compito che mi sono accorto essere non troppo facile.

Primo posto: Toby Peters, di Stuart Kaminski. Toby Peters è un investigatore nato alla fine degli anni Settanta che ho amato a prima vista. Si muove a Los Angeles durante la seconda guerra mondiale e sembra uscito da un film nero spruzzato di commedia di Fritz Lang o Billy Wilder. In questi romanzi c’è tutto quello che adoravo all’epoca (e forse anche tuttora). Il personaggio: Toby è il classico tipo fa a botte con scagnozzi enormi e si infila in sparatorie con gangster, ma le botte che prende sono notevolmente più di quelle dà (sul tipo di Paul Newman giovane), per di più ha quasi sempre l’idea di affrontare una sparatoria disarmato, anche perché non ha simpatia per le armi da fuoco. Non ha soldi, e quando li fa li perde subito. Ha una macchina che cade a pezzi e come domicilio una stanza dello studio di un suo amico dentista. Divorziato e trattato dall’ex moglie, non senza motivo, da bambino irresponsabile che si caccia nei guai senza cavarne guadagni. Invita perennemente e a uscire Carmen, la prosperosa cassiera di un supermercato, sventolando biglietti per un incontro di lotta libera di cui lei è appassionata; ma Carmen per un motivo o per un altro rinuncia. La schiena a pezzi spesso lo obbliga a dormire sul pavimento. Se la passa male tranne che con le donne, che non di rado lo prendono sotto la loro ala protettrice forse solleticate nell’istinto materno o divertite dalla sua faccia da schiaffi.

martedì 12 novembre 2013

Paolini, la vendetta dei giornalisti

paolini-al-tg1-300x225Ieri i giornalisti i giornalisti soprattutto televisivi godevano in maniera vergognosa e anzi addirittura pagana. Qual era il motivo dell’orgasmo orgiastico dei giornalisti? Gabriele Paolini, il noto disturbatore televisivo, era stato arrestato per pedofilia. Ieri, e forse anche oggi, era la notizia del giorno. Non la crisi di governo sempre in agguato. Non le difficoltà politico-giudiziarie di Berlusconi. Non la traballante economia mondiale. Non Siria, non Irak, non Egitto, non Corea. Non guerre, non l’atomica in mano ai cattivi, non barconi di immigrati affogati, non i marò in India, non Amanda e Sollecito, non disoccupazione, povertà. Ma Paolini, Paolini. Paolini. Anzi Paolini Pedofilo, Paolini Pedofilo. Paolini Pedofilo.

lunedì 28 ottobre 2013

L’ebook, la cassa mutua della cultura

Kobo_Glo_35435536_04_620x433– Oggi vorrei parlare delle librerie e degli ebook reader.

– Immagino che tu voglia adeguarti alla pappa del pensiero all’ammasso che domina sui social network.

– E sarebbe?

– E sarebbe a dire che librerie sono belle e sono buone, sono sane e genuine come le crostate di mele di Nonna Papera o il sorriso dell’antico veterinario dell’amaro Averna, sai, il bellimbusto con il Suv che salvava i cavalli impantanati nel fosso. Non lo sai che chi legge dall’ebook reader non è un vero lettore di libri, è un individuo sospetto, arido, schiavo di malefiche forze sociali e forse anche un pochino carogna?

– Forse sbaglio, ma a me il lettore ebook sembra un’invenzione portentosa, una specie di miracolo da messia che regala emozioni scritte a chiunque voglia procurarsele.

mercoledì 23 ottobre 2013

Padroni e servi sullo schermo

Gosford ParkGosford Park è un film di Robert Altman del 2001. Racconta la vita in una villa di campagna inglese nel 1932. Ci sono una battuta di caccia e un omicidio con relative indagini, ma la forza straordinaria del film è nel descrivere le vite dei padroni e della servitù, divise da un muro sociale molto più imponente e spietato di quello di Berlino. Di qua signoreggiano i nobili (o i ricchi, c’è anche un produttore cinematografico americano cooptato dalla classe dorata inglese a causa, evidentemente, del cospicuo conto in banca): viziati, arroganti, vuoti, sleali, stupratori, non solo figurativamente, della servitù; di là aleggiano i domestici, in un mondo del tutto separato, senza alcuna possibilità di vera comunicazione con l’altro mondo se non a letto (il padrone si sollazza con la servetta finché non si stanca o la esilia a causa di gravidanze indesiderate). I nobili (e ricchi) vivono la loro vita come se la servitù fosse invisibile e nemmeno appartenente al genere umano. I domestici sognano il mondo scintillante dei loro padroni, aspirano a condividerne un brandello sia pure infinitesimale, e in ogni modo giudicano già appagante ammirare da lontano i fasti delle classi alte. La vita dei nobili per la servitù, con qualche lodevole eccezione, è come un film affascinante (e vagamente pornografico nella sua perversità sociale). Guardare quel film pornografico sembra dare significato alla vita di un antico domestico.

venerdì 27 settembre 2013

Il sergente Fritz Katz a Santa Chiara

Secondo il comune sentire, noi italiani siamo quelli che violano le regole, scorretti di solito, ma alla fine simpatici; i tedeschi sarebbero quelli ligi alle regole, anche se un pochino noiosi. Osservazioni fatte dal sottoscritto oggi nella napoletana chiesa di Santa Chiara (magnifico tempio romanico e spartano, perfino mistico) sembrerebbero contraddire questa nostra percezione. Mi ero seduto a Santa Chiara perché è un posto silenzioso, tranquillo, un posto che aiuta la meditazione anche se non sei cristiano. Entra un gruppo vociante di persone. Malvestiti stile simil spiaggia, anche se siamo quasi a ottobre. Incedono per la navata centrale strafottenti, chiacchierando ad alta voce come se fossero a casa loro e non in una chiesa. Uno ha le mani in tasca e si dirige verso l’altare con passo ritmato. Sono tedeschi. Vabbe', un infortunio può capitare a tutti, e poi sono in vacanza.

domenica 25 agosto 2013

Arriva un cavaliere libero e selvaggio

05-1141994_0x420“Arriva un cavaliere libero e selvaggio” è stato per anni il titolo del mio blog e, come qualche volta avevo spiegato, così si chiamava un film del 1978, un western atipico ambientato durante la seconda guerra mondiale o giù di lì. Per anni ho cercato di rivedere il film senza riuscirci. Ricordavo vagamente la protagonista Jane Fonda e il fatto che insieme ai cavalli tipici del West si vedessero automobili e magari anche aerei. Ricordavo anche che il cattivo, un gran bel cattivo, Jason Robards, aveva avuto una relazione ambigua con la Fonda e ora voleva mettere le mani su tutto il piatto, prendersi la donna e le sue terre. Di recente ho finalmente potuto rivedere il film. E sono stato contento di notare il mio blog aveva avuto il titolo di una bella storia.

domenica 4 agosto 2013

Scarica gratis il mio romanzo Coccodrilli Bianchi

CCI05072013_00006bEcco il mio quarto romanzo pubblicato, Coccodrilli bianchi. Sarà in promozione gratuita presso Amazon a questo indirizzo fino all’8 agosto. Ho già parlato della genesi di questo romanzo qui, Grosso modo l’idea del libro è nata da una canzone che sentii tanto tempo fa, una di quelle canzoni non troppo conosciute, non troppo di successo, non troppo recenti, che però ti rimangono nella mente. Sull’argomento dei Coccodrilli Bianchi scrissi prima un post, poi una storia a fumetti e quindi ecco il romanzo. La copertina l’ho disegnata io, come ormai sta diventando mia abitudine. Alcuni avvertimenti ai lettori. Il romanzo non è adatto a:

lunedì 15 luglio 2013

Renzi, dalla Ruota della Fortuna alla testa del governo?

206235_10151522779861545_53334577_nMatteo Renzi, come si vede da questo video di You Tube, ha partecipato alla “Ruota della fortuna” di Mike Bongiorno vincendo anche un discreto gruzzolo. Dopo aver visto il video, quale delle seguenti opzioni scegliereste per commentare la prestazione dell’attuale sindaco di Firenze e aspirante capo del prossimo governo?

A) E questo dovrebbe essere il prossimo presidente del Consiglio e l’uomo che dovrebbe salvare il paese? Sbaglio o c’è un errore? O meglio: sbaglio o siamo fottuti?

giovedì 27 giugno 2013

Parole prigioniere nella mente

Quindici uomini su una cassa da morto fischiando si scaglia cento campane stanno a di’ de sì e una bottiglia di rum corre il sangue nelle vene qual è il segreto di Asterix Motorix Mister X avere un amico è avere un tesoro crash sbam gulp se vuoi scrivere una ballata sull’arcobaleno si-re si-re non usare l’inchiostro nero addio addio amore io vado via che la vita la vita su un uovo a zigo zago vengo da Ork l’è bela l’è bela c’era un mago e una bottiglia di rum lascia la spada se il cuor non ti regge amara terra mia na-no na-no non c’è nero nell’arcobaleno batti piano sei una donna o una strega chissà si-mi si-mi si-fa si-fa amara e bella grande vento nella notte calda si alzerà rosa rosae rosae mi-si si-la si-sol niente paura che adesso arriva Nembo Kid ma com’è difficile il latino rosso giallo verde viola blu perché questa è la strada pow bang gulp che da noi fuorilegge ti porterà din don din don amore.

Ho scritto questo post utilizzando le parole di antiche sigle degli anni Settanta, soprattutto di sceneggiati e caroselli. Sono parole annidate nella mente e ormai ho capito che ci rimarranno per sempre. Per qualcuno probabilmente alcune di queste parole avranno un significato.

domenica 16 giugno 2013

Il funerale dei libri di carta

skiff_readerI libri di carta sono condannati a sparire in un futuro nemmeno tanto lontano, facendo fare alle case editrici la stessa fine delle case discografiche. È incredibile che un mucchio di gente, anche del campo, finga di non saperlo, o preferisca non vedere. Ciò che è successo con gli mp3 lo sanno tutti. Si sono fatte cause miliardarie, si sono attivate forze economiche e giudiziarie, agenzie segrete. Il potere ha mobilitato tutta la sua forza. E ha fatto un buco nell’acqua. È accaduto che un pianeta voleva scaricare gli mp3 e ne aveva i mezzi, e nessuno può opporsi a un pianeta. Per i libri (e i giornali) sarà la stessa cosa.

venerdì 7 giugno 2013

Primo in classifica

amazon6Questo è l’anno in cui mi succedono cose straordinarie. A Gennaio ho fatto per la prima volta in vita mia un’intervista televisiva parlando di un mio romanzo, come sa chi segue questo blog. E ora mi ritrovo al primo posto in una classifica di vendita di libri. Esattamente quella degli ebook su Amazon, nella categoria Gialli/Thriller. Non basta. Vedo dietro di me addirittura un nome notissimo della letteratura mondiale, Dan Brown, uno che ha venduto tantissimo e dai cui romanzi sono stati tratti film campioni al box office. Naturalmente c’è una spiegazione per il fatto che Dan Brown sia dietro di me in una classifica di vendita. E sospetto che quella spiegazione mi farebbe perdere molta della mia attuale euforia. Ma ora non ci voglio pensare. Voglio solo pensare alla foto che pubblico qui, assolutamente vera, in cui io sono primo e il campione dei best seller secondo, irrimediabilmente battuto, almeno in questo microlembo di universo e in questo microattimo. Poiché quest’anno incredibile non è arrivato ancora alla metà, mi aspetto che accadano ancora cose stupefacenti.

martedì 28 maggio 2013

Tre momenti

musicaAl primo posto metto una scena del romanzo L’invasione degli ultracorpi. Organismi alieni hanno invaso la città di Santa Mira in California, duplicando perfettamente le forme degli umani, i quali poi muoiono a trasformazione avvenuta. Gli ultracorpi si sono impossessati dei centri di potere della cittadina, polizia, centrale telefonica, magistratura eccetera. Da qui si preparano a sferrare il loro attacco alla terra, cioè a sostituire gli uomini con copie extraterrestri del tutto sprovviste di sentimenti. Il protagonista della storia, il valoroso dottor Miles Bennell, con una rocambolesca fuga con la sua bella Becky Driscoll (è incredibile che dopo decenni mi ricordi tutti i nomi) esce dalla città infestata. Ora i due sono liberi. Ma proprio ora tornano indietro, nella città dominata dagli organismi senza emozioni. Quella è la loro vita e la affronteranno, qualunque sia il prezzo da pagare. Nel romanzo si salvano Miles, Becky e anche qualche loro amico. Nel film di Don Siegel, quello famoso del 1956, si salva solo Miles e riesce ad avvertire la polizia. Anche se Siegel voleva che il film finisse con il dottore mezzo pazzo e non creduto da nessuno.

mercoledì 15 maggio 2013

Il mio nuovo romanzo

coccodrilli bianchi10La trama. Quando erano appena lucertoloni, così narra la leggenda metropolitana, alcuni coccodrilli furono buttati nei water di Manhattan e, giunti nelle fogne della Grande Mela, proliferarono. La mancanza di luce rese bianchi gli alligatori metropolitani. Forse la leggenda è vera. E forse un giorno i coccodrilli bianchi usciranno dalle fogne in cui sono stati esiliati e avranno fattezze umane, magari non proprio raffinate perché vivere tra liquami e rifiuti non predispone all’eleganza della figura. Magari vorranno vendicarsi di chi li ha costretti al buio, privandoli dei diritti e della dignità. E forse saranno furiosi contro quelli che hanno tutto, ricchezza, vita facile, avidità di consumi. Che cosa accadrebbe, quel giorno? La rivoluzione?

venerdì 10 maggio 2013

Mentana lascia Twitter

Enrico Mentana ha dichiarato di abbandonare Twitter (da notare come al solito che il vip o il vippino sono tutti su Twitter e ancora aspettiamo una spiegazione) a causa dei molti insulti ricevuti lì. Ecco il suo ultimo cinguettio: “Un saluto finale a tutti”.Il suo collega giornalista, Clemente Mimun, direttore del tg5, ha invitato il popolo italiano a iscriversi alla pagina twitteriana di Mentana per indurlo a tornare sulla sua decisione: non si sa in che modo ciò possa essere vantaggioso per la Nazione, ma Mimun giura che la presenza di Mentana sul social network sarebbe salvifica.

sabato 4 maggio 2013

L’assassino senza nome

Arrestato un senegalese per l’assassinio di una ragazza livornese, Ilaria Leone di 19 anni, strangolata a mani nude e lasciata cadavere in un oliveto di Castagneto Carducci. Alcune riflessioni.

Uno: guai ai vinti, la vittima aveva una vaga rassomiglianza con Elisa Claps, cioè aveva la faccia di una brava ragazza acqua e sapone, una che non sa difendersi nemmeno a scuola. Di sicuro non ha provocato in nessun modo il suo assassino, forse gli ha solo fatto nascere la pericolosissima idea che ucciderla sarebbe stato facile. Se Ilaria avesse avuto una faccia da figlia di buona donna sarebbe ancora viva e illesa anche se avesse ballato nuda davanti al suo aggressore in un luogo isolato.

martedì 30 aprile 2013

A chi il Vaticano? A noi!

Valeria Marini si sposa in Vaticano con un imprenditore. Tra gli invitati Cucinotta, Signorini, Gigi D’Alessio e Anna Tatangelo. Nozze organizzate da Enzo Miccio, ossia il bellimbusto pelato vestito da spaventapasseri dandy che, insieme a quella sessantenne ossigenata in minigonna patinata, dà consigli di stile ai disgraziati che lo vedono maestro di qualcosa. Dice la sposa che al posto di regali gradirebbe donazioni a favore di associazioni benefiche da lei indicate. Si ignora se tra le azioni benefiche delle associazioni sia prevista la scelta della Marini come astronauta pioniera per il viaggio su Marte senza ritorno, organizzato in questi giorni dall’organizzazione olandese no-profit Mars One (in questo caso, però, ci sarebbe un profitto sicuro per il pianeta).

domenica 21 aprile 2013

Analisi militare della battaglia per la presidenza della Repubblica

Napolitano è stato rieletto dopo giorni movimentati da tranelli, imboscate e vendette politiche. È stata una battaglia durissima che per alcuni dei soggetti politici significava, come a Waterloo, l’annientamento o la vita che continua. Vediamo in dettaglio come ne escono i protagonisti più in vista.

Partito democratico. Il partito Democratico ne esce, come è stato notato da più parti, in macerie. È stata probabilmente la peggiore prova politica di questo partito dal dopoguerra. Il Pd si è liquefatto in correnti litigiose, vendicative, oltranziste, egoiste come neanche la Democrazia Cristiana al suo peggio. Erano quasi più i franchi tiratori o i tiratori franchi (voto contro le indicazioni della dirigenza del partito, ma prima lo dico) che i parlamentari ligi alla disciplina democratica. Si notavano rancori antichi, inimicizie covate a lungo, odii sotterranei. Una guerra ferocissima di bande animose che agivano per i loro interessi. Il partito Democratico sembrava West Side Story o ancora meglio la guerra dei materassi tra i Corleone e i Tattaglia nel Padrino parte prima.

sabato 13 aprile 2013

Berlusconi a Bari, Bersani a Roma

Le due manifestazioni politiche a Bari e a Roma.

Berlusconi a Bari. Primo momento. Berlusconi conversava con il pubblico del comizio. A un certo punto domandava alla dittatore di altri tempi o alla Chaplin che lo imita: “Dobbiamo noi fare questa cosa?” E la folla rispondeva Siiiiiii, oppure Nooooooo, a seconda della risposta auspicata dall’oratore.

Secondo momento. Il capo del Pdl annunciava che in caso di elezioni anticipate, a questo punto parecchio probabili e anzi certe, sarà lui il candidato presidente del Consiglio (stavolta non si nasconderà dietro Alfano).

Terzo momento. noi siamo i bravi, il partito dell’amore, non abbiamo la loro invidia sociale, il loro odio, noi non odiamo e non invidiamo. Però stavolta non si sono sentiti i consueti sìììì della folla.

martedì 9 aprile 2013

Accoppiare i Guzzanti e i Fiorello

Ma scusate, i figli di Paolo Guzzanti non erano due, Corrado e Sabina, e facevano tutti e due gli imitatori pezzi grossi alla Rai? Vado sul sito del Corriere della Sera e noto in grande evidenza il video di una certa Caterina Guzzanti che imita le ginnaste. Cazzo, mi dico, qui ci vuole san Google. Imploro il santo, e quello mi dice che pure Caterina è figlia di Paolo Guzzanti, giornalista potente e parlamentare del Pdl, e intimo dei potenti a partire dall’antico Bettino Craxi. Cazzo, ribadisco, ecco piazzata pure Caterina. Ti imploro, san Google, domando al santo del web accendendo un cero in cucina, Guzzanti ha altri figli da piazzare in Rai, cinema, fiction o luoghi affini? Stavolta il santo non mi fa la grazia e se ne resta il silenzio. Però mi fa notare che pure i Fiorello sono tre: Fiorello propriamente detto, Beppe Fiorello e l’ultima arrivata Catena, che fa pure rima con Caterina, presentatrice di libri fetenzia in diretta sul tiggi 5. I Fiorello sono due maschi e una femmina, mi notare il pio aureolato Google, esattamente il contrario dei Guzzanti. Li si potrebbe accoppiare, Fiorello con Sabina, Beppe con Caterina e Catena con Corrado, e quindi piazzare l’illustre discendenza a governare la Rai, l’industria cinematografica o almeno il parlamento italiano.

lunedì 1 aprile 2013

Dieci saggi per me, canta Italia

Dieci saggi per me,
posson bastare!
Dieci saggi per me
io voglio legiferare
teste d’uovo da
accarezzare
gran capoccioni
che ti aiutan a votare
dieci saggi per me!..
solo per me....

giovedì 28 marzo 2013

La satira e il Potente

Dice Fiorello che l'unico partito su cui non si può fare satira è il Movimento 5 Stelle. Probabilmente ha ragione, però scorda un particolare. Di solito la satira politica è fatta da un personaggio meno potente che prende in giro un personaggio o un partito più potenti. La satira è opera di personaggi più o meno popolari (qui inteso del popolo) che irridono le ovattate stanze dei bottoni: Pasquino (senza potere) che prende in giro il potere del Papa Re, il commediante squattrinato o precario (Moliere) che deride la classe politica dell'Avaro. In tempi più vicini a noi Alighiero Noschese che faceva il verso ai potenti Fanfani o Andreotti. Sarebbe assurdo che la satira politica la facesse la regina Maria Antonietta ai danni del Terzo Stato, e non farebbe nemmeno ridere. Fiorello è sicuramente più, potente, privilegiato, noto e agiato di qualsiasi parlamentare Cinque Stelle. Di conseguenza, secondo le regole canoniche della satira, lui e men che meno un Benigni o un Crozza, non possono fare i pasquini sull’M5S. Se in futuro si modificassero i rapporti di potere, forse. Al momento sono i parlamentari peones grillini che possono fare sberleffi comici a Fiorello e alla sua casta di puntelli del sistema.

Oggi ho pubblicato sul mio blog alcuni articoli che avevo scritto su Facebook. Facebook va bene per velocità e immediatezza visiva, ma il blog è sempre il blog.

Roba per principi puttanieri

Sto facendo una piccola ricerca per una cosa che sto scrivendo, nella quale ho appreso:
a) Che Britney Spears se ne va in giro con un reggiseno da 20.000 sterline (24 mila euro), l’Eternal Love Bra, realizzato dal fitness brand Body Rock (naturalmente non ho la più pallida idea di chi o cosa sia un fitness brand). Detto reggiseno consta di una cerniera in oro 18 carati e cristalli Swarovski tagliati a mano a forma di cuore; il materiale principale è la seta, abbinabile a un accessorio rimovibile ricoperto di oro e diamanti. Altri cristalli Swarovski costellano poi la parte posteriore del reggiseno (ma Swarovski chi?).

Battiato e le battone

Prima di tutto le ormai note e recenti dichiarazioni di Franco Battiato. Il cantautore era a Bruxelles in qualità di assessore regionale siciliano a presenziare a un convegno dal titolo palloso-burocratico tipo “valorizzazione delle risorse siciliane in ambito europeo”. Lì il nostro cantautore ha detto che il Parlamento è pieno di troie, le quali, a suo dire, dovrebbero aprire un casino. Indignazione immediata delle donne parlamentari di destra e di sinistra. Prima ha protestato la neopresidente della Camera Boldrini: Battiato sei volgare e offensivo. Poi gliele hanno cantate le parlamentari di tutti gli schieramenti politici. Battiato allora invece di scusarsi, precisa facendo un passo indietro: mi riferivo a un solo schieramento politico. Ma Boldrini e le altre non mollano: sei volgare e inopportuno. Ancora un passetto indietro di Battiato: non dicevo alle donne, ma il mio “troie” era rivolto sia a donne che a uomini. Faresti meglio a stare zitto, è la risposta. In realtà, fa lui, se proprio la vogliamo dire tutta, ce l’avevo con il vecchio Parlamento non con questo da poco eletto. E le altre: finiscila, chiudi quella maledetta boccaccia, zotico.

La malattia dei link

A proposito della malattia dei link. Una volta mi trovai discutere con un personaggio su Facebook su una questione che non ricordo. Esposi una tesi avversa alle sue in un mio commento. E questi mi disse che sbagliavo, mi leggessi l'articolo di Repubblica che mi linkava. Gli feci rilevare che avevo letto l'articolo, ma che mi sembrava sbagliato in alcuni punti e dissi quali; il personaggio ribadì che mi sbagliavo e mi linkò un secondo articolo di Repubblica. Lessi pure il secondo articolo, che ancora una volta non mi convinse, ma dissi al tipo che mi ero stancato di parlare con lui. Se aveva uno straccio di pensiero personale che lo manifestasse; se dovevo discutere con Repubblica, me ne sarei andato sul sito del giornale, di lui che me ne facevo? Stavolta il tizio non rispose. Non so se perché non aveva trovato articoli adeguati da linkarmi.

Il movimento Cinque Stelle è di destra o di sinistra?

Una domanda che ci sente fare spesso in questi giorni è: il Movimento Cinque Stelle è di destra o di sinistra? Sembra una domanda a cui si dovrebbe rispondere facilmente, ma pare che generi molti dubbi in giro. Vediamo di fare chiarezza con alcune deduzioni, una canzone (di Giorgio Gaber) e un programma.

Per prima cosa daremo per scontato che tutti sappiano le differenze tra l’essere di destra e di sinistra e sappiano riconoscerle. In estrema sintesi, se ti piacciono i potenti, ammiri chi ha fatto i soldi e avuto successo, e non ti fai troppe domande su come soldi e successo siano stati conseguiti, e se inoltre disprezzi gli altri, probabilmente sei di destra. Se sei a favore di chi non ce la fa, di chi resta indietro, degli ultimi, degli esclusi, è chiaro qual è il tuo schieramento politico. Ancora più telegraficamente: Gesù (o almeno il suo messaggio sociale) era di sinistra, un pazzo che si crede Napoleone è un pazzo di destra.

lunedì 25 marzo 2013

Suggerimento a Bersani sul reddito di cittadinanza

Bersani è un chiacchierone perditempo. Invece di sprecare energie e pazienza del Paese per parlare di tutto e di più, cianciare con sindacati e associazioni sociali, che fino a prova contraria non hanno voti in Parlamento, con Saviani. Donciotti e scrittori vari, intellettuali cazzeggiatori e simili, dovrebbe concentrare le sue energie su un solo obiettivo. Una sola cosa, non cento. Poiché vuole fare non senza motivo accordi solo con Grillo e non con Berlusconi, si concentri su quest’unica proposta e lasci perdere idiozie su giaguari e scouting (corruzione) di parlamentari. Per capire quale sia questo singolo argomento bisogna capire quale sia la composizione sociale dell’elettorato del Movimento Cinque stelle e quale, se c’è stata, la proposta trainante del suo successo elettorale.

giovedì 21 marzo 2013

I marò rimandati in India

Dicevano le nostre mamme; non litigare con nessuno, evita se puoi di fare a botte con altri; se ti offendono fingi di non sentire se la situazione lo permette. Parla, parla, parla. Però se alla fine decidi di scontrarti con qualcuno non tornare indietro se sei sicuro di avere ragione. Se scappi una volta lo farai per sempre. Come è possibile che i governi ne sappiano meno delle nostre mamme? La situazione dei marò pare così ridicola che verrebbe quasi da ipotizzare una ritorsione di Monti verso Napolitano e il suo veto all'elezione montiana alla presidenza del Senato.

Mennea, Mennea, Mennea

Ho appena letto una notizia che mi ha colpito moltissimo. E' morto Pietro Mennea, straordinario campione della velocità. Ora lo so, Mennea era parte di me. Mi piaceva come correva, anche se ci sono stati campioni che correvano meglio. Ma mi piaceva come era fatto. Ispido, chiuso, con una rabbia dentro che sapevi riversava nelle sue falcate sulle piste di atletica. Mennea caratterialmente era il contrario di Bolt, anche se Bolt è un campione extraterrestre. Bolt ride nelle interviste e Mennea digrignava i denti e litigava col microfono se non trovava nessun intervistatore con cui farlo. Bolt festeggia le vittorie facendo danze che sanno di carnevalata e a volte di pagliacciata esibizionistica, Mennea ti fissava con uno sguardo iniettato di sangue che sembrava dire: già, ho vinto, e allora? Mennea si allenava durissimamente (celebri le sue sedute di allenamento che spaventavano i calciatori dell’epoca), sei ore al giorno, tutti i giorni, anche a Pasqua e a Natale, e non ha mai fatto uso di doping, come si vedeva dal suo fisico magro, asciuttissimo, nervoso, alla Bruce Lee più che alla sollevatore di pesi. Bolt speriamo che pure lui non abbia fatto uso di doping, ma i dubbi sono tanti. Mennea, Mennea, Mennea, Mennea, Mennea, Mennea, Mennea, Mennea: grosso modo questa fu la telecronaca del mitico Paolo Rosi sul rettilineo che diede la medaglia d’oro a Mosca al corridore barlettano. L’invocazione continua del suo nome mentre si concludeva la sua strepitosa rimonta sull’inglese Wells.

giovedì 14 marzo 2013

Il nuovo papa

Due parole sul nuovo papa. L'impressione è buona al primo impatto, con l'avvertenza che se non ti piacciono i papi nemmeno questo ti piacerà. Cerchiamo di inquadrare il personaggio secondo ciò che è venuto fuori finora.

Povertà. Parco nelle abitudini, si sposta in metropolitana, nemico dell’ostentazione del lusso. Obama lo ha definito: “Il paladino dei poveri”.

Semplicità e umiltà. Quelle osservabili nel suo primo discorso da Papa.

Assenza di atteggiamento curiale o ieratico. Come sopra. Non ha niente dell’atteggiamento che odora di incenso tipico di Giovanni XXIII, Paolo VI, papa Luciani e, in misura diversa, di Ratzinger.

martedì 26 febbraio 2013

Le pagelle ai partiti politici

elezioni201Qualche anno fa provai a stilare le pagelle delle elezioni, un po’ come si fa per le partite di calcio sui quotidiani sportivi. Tenterò di fare lo stesso ora. Il mio modo di attribuzione voti funziona paragonando il consenso ricevuto nelle urne alle previsioni più accreditate fatte prima della tornata elettorale. In sostanza, quanti voti hai preso rispetto alle attese. Non si giudicherà la qualità della proposta elettorale, ma il modo in cui quella proposta ha convinto la gente a sceglierti o no. Per semplificare indicherò le coalizioni elettorali con i nomi dei rispettivi leader.

Grillo, voto 9. Il Movimento Cinque Stelle ha ottenuto probabilmente la più incredibile performance elettorale della storia d’Italia, diventando al suo esordio il primo partito della nazione. Il più vicino risultato è quello di Berlusconi alle elezioni del ’94, dove un partito nuovo di zecca si affermò alle elezioni (anche se non con questa forza). Ma ci sono alcune differenze. Nel ’94 c’era stato il crollo dei partiti tradizionali, soprattutto di centrodestra, per lo scandalo di Tangentopoli, quindi si erano creati ampi spazi vuoti da occupare elettoralmente. Inoltre Berlusconi era (ed è ancora) un uomo potentissimo, con televisioni, giornali, ricchezze, mezzi a non finire. Grillo ha creato il movimento Cinque Stelle dal nulla, utilizzando appena un blog e le possibilità propagandistiche di internet. Non è mai andato in televisione, ma solo in piazza (e ora capiamo perché le piazze di Grillo erano sempre piene). Uno tsunami.

venerdì 15 febbraio 2013

La stagione del blog

- Tra lo scrivere un libro e lo scrivere un blog?

- Il blog.

- Tra il blog e una pizza doc fatta da "Enzuccio a bbomba", pregiata pizzeria fornitrice dei Borboni fin dal 1823?

- Il blog.

- Tra il blog e il sorriso gioioso di un bambino che tende la manina trallallero trallallà?

- Il blog.

lunedì 28 gennaio 2013

Scoop al telegiornale

Appena sentita al tiggì 4: prima notizia, la notizia più importante del mondo, a Milano ha nevicato. Seconda notizia, seconda notizia più importante del mondo: in Italia fa freddo, c'è una perturbazione dal nome assurdo che fa battere i denti, ma niente paura, anticipa il meteorologo interpellato per la seconda notizia più importante del mondo, presto le temperature risaliranno. Anche se sarà bene non abituarsi troppo perché nel fine settimana il termometro tornerà a scendere.

lunedì 21 gennaio 2013

Ognuno candidato di se stesso

I politici sono proprio necessari nell’epoca moderna? C’è proprio bisogno di questi capetti studenteschi cresciutelli, in cerca di Soldi, Notorietà e Potere? Perché chi vuole procacciarsi la triade dell’ambizioni umane non fa un lavoro più normale e anche più onesto come l’attore, l’ereditiero o, al limite, il gangster? Chi sente il bisogno di feudatari spesso ereditari alla Casini, D’Alema o Berlusconi? Dice: la democrazia richiede l’intermediario politico perché si devono prendere decisioni difficili che solo in pochi sanno valutare. Non risulta che i politici in carica attualmente sono sappiano valutare un granché, dato che abbiamo un debito pubblico che ci soffoca e che le ruberie partitocratiche sono sotto gli occhi di tutti.

giovedì 10 gennaio 2013

La mia intervista televisiva

vlcsnap-00005Avete mai immaginato di essere intervistati in un vero studio televisivo, con il vostro romanzo in mano, un microfono attaccato al collo della maglia e la gamba accavallata (o forse no) sul divano? A me è capitato precisamente stamattina negli studi di un’emittente televisiva napoletana. Ed ero l’ultima persona al mondo che si aspettava di fare una simile esperienza.