giovedì 25 ottobre 2012

La bomba

cinque la bomba

Sta finalmente per uscire il mio prossimo romanzo. Si chiama La bomba ed è edito da Homo Scrivens, una casa editrice napoletana gestita da giovani dinamici, ma già con vasta esperienza sul campo. Spero che cliccando sull’immagine si legga la quarta, in cui è spiegata la trama almeno in parte. Qui posso aggiungere due parole alla come vengono. Un'esplosione distrugge la città di Napoli. La città è devastata, ma forse è il mondo intero a essere nelle stesse condizioni. Eppure è come se la bomba offrisse un'altra occasione a individui macchiatisi di colpe gravi o gravissime. È un po’ come nella vecchia canzone dei Ribelli "Pugni chiusi", citata a inizio romanzo: “Pugni chiusi / non ho più speranze / in me c'è la notte più nera". Ebbene, forse la Bomba farà un po' di luce nella notte di alcuni.

Mi piace raccontare due momenti collegati a questo romanzo. Il primo era quando dovevo parlare della mia idea ad Aldo Putignano, il direttore editoriale di Homo Scrivens. Era nel gennaio scorso e ci incontrammo fuori della libreria napoletana della San Paolo. Io avevo vinto un concorso letterario con un mio racconto, “Il cadavere sul letto”, e mi era stata offerta la possibilità di pubblicare un romanzo. Il problema è che parlare con Aldo Putignano può rivelarsi un’impresa. Ha un telefono che squilla a tutte le ore, gente che lo tira per la manica in ogni dove, scrittori o aspiranti tali che gli parlano di tutto, dal tempo al loro prossimo racconto. Dopo aver aspettato per almeno due telefonate e tre scrittori, seduto a un tavolino di bar con il caffè già bevuto, c’è una pausa. Capisco che ho non più di trenta secondi per esporre la mia idea, che del resto non è del tutto definita. Dico qualcosa come: “C’è un’esplosione terribile che distrugge un treno della metropolitana di Napoli. Si salvano solo alcuni individui e curiosamente sono tutti criminali o sbandati. Si aggirano nei tunnel riflettendo sulla loro vita precedente. E cambiano. È come se l’esplosione cancellasse ciò che erano stati. Come se formattasse le loro anime”. Ricordo che mi piaceva molto questo paragone tra formattazione di anime e di dischi rigidi. O forse mi piaceva avvicinare la parola anima a quella di disco rigido, non so. Poi il libro si è sviluppato in modo un po’ diverso da come l’avevo pensato, ma l’idea di base è rimasta la stessa.

Il secondo momento del romanzo che mi è rimasto impresso è quando lo scrivevo. Avevo una strana sensazione di cui non ho goduto sempre scrivendo narrativa. Quella di controllare perfettamente la materia che trattavo. Avevo la precisa percezione di essere alla guida del romanzo e di poter dirigere la macchina dove volevo. Svoltare di qui o di là, accelerare o frenare. Avevo il controllo. Dei personaggi, delle situazioni, dei luoghi di cui parlare. Potevo fare piroette o salti mortali. Scrivevo con facilità e sicurezza. Naturalmente pensare di avere il controllo non significa necessariamente avercelo davvero. Puoi pensare di essere Napoleone (e forse un angolino sciagurato di me pensava una cosa simile, mentre scrivevo), ma questo non significa che hai vinto ad Austerlitz. Comunque sono stato bene quando mettevo giù la storia. Molto bene. E’ un peccato che uno non possa scrivere sempre. Ma forse sarò fortunato e prima o poi scriverò un altro romanzo.

18 commenti:

  1. I libri sono come figli,non sempre programmati arrivano quando meno te l'aspetti,questo il mio augurio per il prossimo libro di cui avrai presto sicuramente l'ispirazione e che ti farà sentire bene come questo e vero Capitano della situazione. Intanto spero che "La bomba" si possa leggere presto!
    Ciao!

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  2. Carissima elle, il libro è già in stampa e dovrebbe essere disponibile in cinque o sei giorni. Come al solito, mi è stato di grande ispirazione questo nostro grande amico, il blog. Per esempio il romanzo è strutturato non in capitoli, ma in Stazioni quasi di via Crucis, come feci nel post "La strada". Ci sono anche uno o due personaggi ispirati a quel post e atmosfere apocalittiche proprie di altri articoli comparsi in questo spazio.
    Insomma un romanzo è una cosa bellissima che può anche cambiarti la vita se sei bravo e straordinariamente fortunato; il blog rimane il nostro amore.

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  3. Bella la tua ultima frase,mi viene voglia di scrivere di nuovo nel blog,proprio ora che stavo prendendo dimestichezza su fb. Il primo amore non si dimentica mai.
    Un grande in bocca al lupo per l'uscita del tuo nuovo libro.

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  4. Come mai scrivi che è un peccato che uno non possa ascrivere sempre?Scrivere e pubblicare un libro sono due cose che non necessariamente vanno di pari passo...e la tua passione è talmente prepotente che ti immagino scrivere ovunque e comunque. Quindi questo terzo romanzo contiene una novità, che è poi un altro tema che ti affascina: le atmosfere apocalittiche!Ma chissà se nella realtà, le persone riescono a cambiare resettandosi! Ho la convinzione che si cambi si, ma ci si ravveda poco !
    Rimandiamo gli auguri a quando il libro sarà pubblicato, tra un paio di fiorni !
    Toh...mentre scrivevo davanti all'ufficio passavano quattro cani...il richiamo è immediato:
    "Quattro cani per strada e la strada è già piazza e la sera è già notte. Se ci fosse la luna, se ci fosse la luna si potrebbe cantare. Il quarto ha un padrone, non sa dove andare, comunque ci va, va dietro ai fratelli e si fida.
    Ogni tanto si ferma a annusare la vita, la vita.
    Quattro cani per strada e la strada è già piazza e la sera è già notte. Se ci fosse la luna, se ci fosse la luna si potrebbe cantare. Si potrebbe cantare..."


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  5. P.S. come mai non si cita anche l'altro libro che hai scritto:"atto d'amore"?
    In genere chi è che chiede una recensione? Michele Serio lo contatti tu o la casa editrice gli manda il tuo libro da recensire? Piccole curiosità da ignorante :-)
    Inquietante la bomba ! Una palla di natale con dentro l'italia e le zampe da ragno brrrr

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  6. Sai, Giovanna, la sensazione di avere il controllo del romanzo, è qualcosa di straordinario, di indescrivibile, fondata o meno che sia quella sensazione, come dicevo.
    Per scrivere un romanzo ci vogliono alcuni ingredienti indispensabili. Uno dei quali è che non devi sentirti un imbecille mentre lo fai. Purtroppo quella è una sensazione che ti prende spesso quando sei inseguito dalle bollette che devi pagare.
    Hai ragione, sono affascinato dalle atmosfere apocalittiche. una volta avevo anche un brano sulla colonna laterale del blog che descriveva questa mia sensazione. Se lo ritrovo, lo scrivo qui.
    Inoltre questo romanzo è il coronamento di un sogno che avevo da ragazzo e che ero sicuro non avrei mai realizzato. Ne ero proprio sicuro, non so dirti perché, e ora mi sento stranissimo nel constatare che ho scritto quello che volevo: un romanzo di sopravvivenza o apocalittico, dove c'è la fine delle speranze e poi l'inizio di nuove speranze. Dove c'è perfino l'inizio di una rifondazione sociale o meglio morale.
    A proposito di canzoni, c'era quella vecchia canzone di Memo Remigi cantata da Ornella Vanoni che faceva: "Sapessi come è strano, sentirsi innamorati a Milano". Io potrei dire: sapessi come è strano sentire di aver scritto il libro che desideravi scrivere da sempre.
    Questo non significa che il mio romanzo piacerà a tutti. Anzi sono certo che molti gradirebbero leggere altre cose. Però è piaciuto a me e questo mi basta.

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  7. Michele Serio lo ha contattato la casa editrice. Non so perché non si citi l'altro libro. Bella la copertina, opera di Ugo Ciaccio, uno dei tre soci della casa editrice.

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  8. Quindi se un domani, tu ormai anziano :-),seduto in un bel salotto televisivo :-) venissi intervistato per l'ultimo ( di una lunga serie) romanzo scritto, e ti chiedessero :" a quale romanzo si sente più legato e perchè?" la risposta sarebbe sicuramente "LA BOMBA" :-)
    Bella cosa quella che ti è capitata...già...un desiderio che si realizza, e di questa portata poi, è una gran bella cosa!

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  9. CASSANDRO

    Complimenti vivissimi. Ad maiora semper!

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  10. Complimenti capitano,scrivi con così tanta passione ( e bravura ) che ti meriti davvero un bel successo. Auguri!!!

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  11. Ecomi qui dopo una giornata in cui Cleide mi ha deportato a mostre di artigianato, fai da te e hobbistica varia in cui non ci ho capito niente. solo che il 99 per cento dei visitatori erano donne e io mi sentivo lievemente non integrato in quel posto.
    Ringraziamenti a Giovanna, Cassandro e vitty. Vedremo il futuro letterario cosa ci riserverà.

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  12. Mi fa proprio piacere apprendere che questo nuovo romanzo, del quale mi avevi solo dato qualche accenno, sia finalmente giunto in porto e, soprattutto, che sia stato così "appagante" per te. Tu scrivi bene, e con passione, te l'ho sempre riconosciuto, ma avevo qualche dubbio (sono diventato molto diffidente) su questo Homo Scivens. In effetti mi sembra che, già da prima, fosse una specie di emanazione della Boopen e forse anche di Photocity. Ho appena aperto il tuo blog e quindi devo controllare se siano disponibili altre informazioni: una sinossi, il prezzo, la diffusione, la facilità di acquisto. Ormai ci sono in giro centinaia di case editrici o pseudoeditrici; per la maggior parte sono delle bufale, o meglio delle fabbriche di sogni per chi scrive e una fabbrica di soldi per chi le fonda. Ho visto solo un paio di volte, e di sfuggita, Putignano, e quindi non oso azzardare giudizi su di lui. Se è una persona seria... alleluia! Ce n'è proprio bisogno. Un abbraccio Francesco.

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  13. Sergio, a me sembrano delle brave persone. hanno esperienza sul campo e passione. Ma è chiaro che tutti noi saremo giudicati dai fatti. Sono convinto che saranno buoni fatti. Poi chi vivrà vedrà.

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  14. Spero proprio che lo siano, se c'è passione e non avidità di denaro, potrebbe essere una iniziativa ottima, una delle poche se non l'unica. La copertina del libro mi sembra molto professionale e ben fatta, molto bene anche l'immagine. Ma... il romanzo di quante pagine è? e sarà presente nelle librerie?

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  15. Eccomi con le risposte, Sergio. La copertina piace anche a me, la trovo cromaticamente molto indovinata. Devo comunque ancora vedere li libro stampato e la resa della pagina cartacea, ma il carattere che ho visto nel file pdf mi sembra interessante.
    Il romanzo è di circa 235 pagine scritte abbastanza fittamente, è composto da 25 capitoli cioè Stazioni, perché è organizzato come una sorta di via Crucis, e otto Orazioni, che sono dei brevi monologhi che intervallano le stazioni.
    Se sarà presente nelle librerie? Io lo spero intensamente. La libreria è la casa del libro e io mi auguro davvero che il mio romanzo abbia una casa dignitosa. In ogni modo ci sono le presentazioni. Ce ne saranno diverse, ritengo.
    Sai, ci sono alcuni editori che si comportano male fregando la gente, e noi ben lo sappiamo, ma escludo che questo sia il caso. Ho un ottimo rapporto umano con una dei tre soci della casa editrice e gli altri due li stimo. Quindi l'avventura può iniziare. Ci vorrà ancora qualche giorno, credo.

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  16. Bene! mi fa piacere. Sia la breve sinossi che l'impianto, alquanto originali, mi incuriosiscono e mi attirano (mi "attizzano" per dirla con il gergo attuale), quindi ritieni già venduta la prima copia del libro non appena uscirà.

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  17. Sono proprio contenta per te Cap! Hai realizzato un sogno. Il libro che volevi scrivere da sempre... Ho letto la trama cliccando sulla copertina. Magari i balordi riuscissero a ravvedersi e di balordi ne abbiamo proprio tanti di questi tempi.
    Spero ci farai sapere quando potrà trovarsi in libreria.
    Per il momento ti auguro tanta fortuna. Te la meriti.
    Marypersempre

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  18. razie, Mary per la tua partecipazione. Per la libreria chiederò. In ogni caso l libro dovrebbe essere già prenotabile on line a questo indirizzo:
    http://www.homoscrivens.it/Catalogo/Scout/index.html#Bomba

    Poi vi farò sapere meglio

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