sabato 15 dicembre 2012

Commedia altruista in tre atti

Primo atto

AMICO: Guarda quell’uomo in piedi sul parapetto del ponte! Vuole buttarsi di sotto. È disperato. Forse ha perso il lavoro o l’ha lasciato la moglie. Dio mio devi fare qualcosa per lui. Devi assolutamente intervenire prima che si butti.

ALTRUISTA: Meno male che ci sono io! Intervengo subito. Spostati, fammi spazio. Ecco, arrivo.

AMICO: Ma che stai facendo con quel telefonino in mano?

ALTRUISTA: Riprendo il volo dell’uomo dal ponte. Poi metto il filmato su You Tube, ci farò almeno un milione di click e un numero di poco inferiore di condivisioni.

AMICO: Ma scusa non era meglio tentare di salvarlo?

ALTRUISTA: Salvare chi? Ssssssss. Mi disturbi le riprese del mio nuovissimo iPhone ad alta definizione. Ecco, si butta. Splendido, magnifico volo… ma Maledizione!

AMICO: Sei addolorato per la morte di quel povero cristo?

ALTRUISTA: No, un lampo di luce ha disturbato l’ultima parte delle riprese. Su You Tube si perderanno la parte dello schianto al suolo. Questo mi costerà almeno 500 mila click.

Secondo atto

AMICO: Guarda quella vecchia malvestita che piange in strada. Cielo, come soffre. Ha in mano la foto di un ragazzo. Forse è suo figlio, forse è morto e lei non sa darsi pace. Devi fare assolutamente qualcosa per lei.

ALTRUISTA: Certo, controllo le condizioni di luce: ottime. Scelgo il punto di osservazione migliore e quindi ecco che estraggo il mio prezioso telefonino full hd e la riprendo.

AMICO: Ma che dici? Devi fare assolutamente di più per quella povera persona addolorata!

ALTRUISTA: Hai ragione. Avvicinati alla vecchia e fregale la foto del figlio morto. Strepiterà così forte che i blog specializzati in video bizzarri si ammazzeranno per assicurarsi il mio filmato.

Terzo atto

ALTRUISTA: Aiutami, sto male. Sto morendo. Ho un dolore al petto che mi strazia. Presto, fa qualcosa.

AMICO: Niente paura, sei fortunato a disporre di un amico vero e disinteressato come me. Ti aiuto subito.

ALTRUISTA: Meno male. Ma… perché stai prendendo il mio telefonino dalla mia tasca?

AMICO: Per riprenderti quando muori, no? Ecco, attivo le riprese. Ottimo piano. Bellissimo come strabuzzi gli occhi come stessi per schiattare.

ALTRUISTA: Ma io sto per schiattare!

AMICO: No, non farlo ancora. Mi rovini le riprese. Ecco, agonizza ancora un poco e poi, al mio segnale, puoi anche cascare stecchito. Grandioso, fa conto che questo video sia già su Twitter.

È noto il caso accaduto di recente nella metropolitana di New York. Un uomo è caduto sui binari finendo sfracellato sotto un treno. Un passante invece di aiutarlo lo ha ripreso col telefonino, rivendendo quindi il video a un giornale.

14 commenti:

  1. Il filmato ad ogni costo,anche al prezzo di una vita.Non c'è più pudore,rispetto,altruismo per gli altri.Ma non vedi anche in televisione le interviste di certi giornalisti "professionisti" che in caso di omicidio vanno dai parenti delle vittime e sembra che non abbiano altro che chiedere,"ma lei che cosa prova,pensa che perdonerà?".
    Tutto quanto fa spettacolo, se poi in diretta qualcuno muore,meglio ancora,l'audience (quale esso sia) è assicurato.Il dolore,il dramma,le catastrofi sono meglio di tutto e il confine tra reale e vero per molti non esiste più,uno spettacolo è spettacolo a prescindere. Che tristezza!

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  2. Grazie, elle, per aver ridato vita al blog. Riallacciandomi ad altri fatti di cronaca, come la recente strage in una scuola elementare americana, mi pare che per vivere decentemente sarebbe auspicabile non possedere telefonini o armi da fuoco: non so quale degli oggetti citati sia più pericoloso.

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  3. SERGIO SESTOLLA

    Non per nulla la nostra si chiama “L’era dell’apparire”. Esisti in quanto sei apparso su un mezzo di comunicazione di massa (o hai ripreso una scena ivi successivamente postata), viceversa nel palcoscenico dell’esistenza sei stato una semplice comparsa, quasi un ectoplasma..

    Nella tua commedia, L’AMICO avrebbe potuto chiudere la sua ripresa sulla morte dell’ALTRUISTA con “Per te lo faccio: morendo stai finalmente vivendo”.

    Complimenti, cap, per la incisiva sceneggiatura perfettamente intonata alla situazione attuale, che nella sua concisione mi richiama alla mente le sconvolgenti scenette in poche battute che erano soliti recitare agli esordi della televisione (quando questa era intelligente!) Tognazzi e Vianello nella trasmissione “Un due tre”.

    Qualcosa per grandi linee di analogo capita di vedere a Roma, per fortuna in modo meno cinico, la quale rimanda a questa tua fantasiosa “Commedia in tre atti”, per cui si vive la realtà solo se la si può fotografare, ed alla estemporanea espressione di incredulità (“Non c’è più religione!”) che forse potrebbe venir fuori subito dopo la sua lettura, che potrebbe legarsi a quanto qui di seguito.

    FOTOGRAFANO IN MILLE

    Fotografano in mille, uno solo
    prega in questa Chiesa di S. Pietro
    in Vincoli in quanto qui il polo
    di attrazione è il Mosè. Se indietro

    tornasse Papa Giulio non so
    se Michelangelo chiamasse ancora
    a fargli il Mausoleo, che un po’
    (molto, anzi) distrae. Non si adora

    qui Dio, ma si entra in esclusiva
    per vedere quella statua che
    incanta, insegna, e pare inoltre viva
    così come quel giorno in cui “Perché

    non parli?” a lui gridò il Buonarroti,
    dandogli tosto un colpo di martello
    il cui segno nel ginocchio noti
    tuttora. Ma non è comunque bello

    che qui si venga solo per guardare,
    molto fotografare e no pregare.
    Questa è una chiesa e ci sta un altare:
    almeno lo vogliamo salutare

    il Padrone di casa . . . Non vi pare?

    Ma forse conta poco in quanto che
    Lui non si vede . . . e quindi Lui non c’è

    . . . e se non c’è che puoi fotografare?
    che cosa su ‘you tube’ puoi postare?

    Se apparisse . . . se ne può parlare!

    Oggi la crisi della religione
    c’è perché manca . . . “condivisione”?

    (Sergio Sestolla)

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  4. Nonostante le tribolazioni di quest'ultimo mese ,non posso non fare una capatina qui...per farvi gli auguri o comunque per testimoniare che ci sono, in questo tentativo di condivisione, per ricollegarmi all'ultimo verso di Sergio.Sono veramente tempi incredibili, dove sta prevalendo solo il marcio della gente! Il vuoto si fa sentire e stordisce! Mi rammarico quasi che la fine del mondo non ci sia stata per davvero. Vi auguro serenità...a te Francesco, Cleide e tutti i frequentatori del tuo blog!
    Un caro abbraccio!

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  5. Eccomi qui, amici. Natale è vicino e diventiamo più buoni e realmente altruisti.
    Ringrazio Sestolla per i suoi versi e sottolineo il passaggio che faceva:
    Oggi la crisi della religione
    c’è perché manca . . . “condivisione”?
    Ovviamente condivisione in senso facebookiano, cioè clicchi un tasto e all'istante diventi il socio e magari il protagonista delle più disparate battaglie sociali, ironie o sciocchezze gossipparie.
    Di Giovanna scelgo la frase: "Mi rammarico quasi che la fine del mondo non ci sia stata per davvero". Niente paura, Giovanna, dobbiamo perseverare nei nostri desideri, prima o poi qualcuno li esaudirà. E' chiaro che qui si scherza.
    Fuori argomento, sono reduce da una capatina alla sede della mia casa editrice, homo scrivens, dove ieri ho venduto la bellezza di quattro copie del mio libro "La bomba" a perfetti sconosciuti. A me sembra un piccolo miracolo natalizio.
    Buone feste a tutti gli amici del blog.

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  6. Complimenti per il tuo libro Capitano,spero che questo "miracolo natalizio" si ripeta ancora per molti,molti volumi!!!

    Il fatto di cronaca da te raccontato,mi fa inorridire...non ci sono parole per descrivere quanto questo fatto sia stato agghiacciante. Speriamo non capiti mai,mai mai più!!!!


    Siamo alla vigilia di natale ( manca poco meno di un'ora ) ti auguro quindi di trascorrerlo nel miglior modo possibile con le persone che ami.

    Buon natale e felice anno nuovo a te e a tutti !!!!

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  7. Cara vitty, ti dirò una sola cosa. Poco fa ho acceso il piccolo albero di Natale che ho fatto quest'anno. L'ho guardato un po' lampeggiare al buio, mi dava quasi le stesse suggestioni degli alberi di Natale dei bei tempi. Serenità, lietezza, attesa di qualcosa che deve accadere. domani credo che sarà un buon giorno.

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  8. Il Natale è uno stato d'animo,se le lucine colorate ancora ti suscitano suggestioni,domani sarà sicuramente un bel giorno.Buon Natale ***

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  9. Il mio spirito natalizio è ai minimi termini come al solito, soffocato, mio malgrado, dalla corsa a tutto e al niente a discapito di quello che dovrebbe realmente essere. Ma Sergio Sestolla nei suoi versi ci ha fatto un bel regalo: la parola condivisione, dove poter trovare o ritrovare il senso di tutto. E non solo a Natale. Sinceri auguri a tutti:)

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  10. Sulla tua minicommedia (o tragedia) in tre atti, hanno già commentato tutti e molto meglio di quanto avrei potuto fare io. Intanto mi rallegro per i 4 libri venduti, ma spero proprio e, sapendo come scrivi è molto più di una speranza, che i 4 divengano presto 400 (tanto per iniziare).
    Le parole dell'ottimo Sergio Sestolla:Esisti in quanto sei apparso su un mezzo di comunicazione di massa, mi hanno fatto ricordare la mente malata di quel povero succhiatore di penne che compare immediatamente alle spalle di qualsiasi politicante intervistato dalla TV. Si sposta a destra e sinistra sulla punta dei piedi sforzandosi di essere ben visibile e fingendo di scrivere con quella biro che con aria meditabonda porta continuamente alle labbra per far credere di essere un giornalista.Ma di che cosa vive quel povero ometto? innocuo ma idiota? e come fa a essere sempre e comunque presente alle spalle di qualsiasi trommbone appaia in TV? Mistero.

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  11. elle, e Natale sia uno stato d'animo lieto!
    cleide, cerca di lavorare per recuperare il tuo spirito natalizio, che ci può essere utile nella vita anche al di fuori di questi giorni.
    sergio, e che siano davvero 400 libri e anche di più! Io ci credo e vedremo se ci crederà pure il mondo :-) Immagini che il personaggio alle spalle dei telegiornalisti che citi non sia Paolini, il noto disturbatore televisivo. Non mi pare di averlo mai visto scrivere, né fingere di essere un giornalista.

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  12. No Cap, non è il pernicioso e megalomane Paolini, questo non disturba, si mette solo in evidenza alle spalle del politico intervistato facendo bene attenzione a essere inquadrato. Ha sempre in mano una biro che porta continuamente alla bocca con aria falsamente assorta; talvolta finge di prendere appunti. E' solo malato di protagonismo (o presenzialismo?). Ci tiene infatti a essere visto perchè solo così crede di esistere. E' la classica dimostrazione di quanto affermato da Sestolla. Se ci fai caso lo noti; è praticamente onnipresente con la sua biro e la sua faccia caprina.

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  13. Cercherò di fare attenzione a questo nuovo personaggio, sergio. Dunque biro e faccia caprina. Diavolo che gente strana c'è al mondo.

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  14. si,si,anch'io l'ho visto!!! Forse ci tiene a far credere di essere un giornalista,ma è troppo male in arnese!!! E ha un'aria...non troppo intelligente,via, questo bisogna aggiungerlo :)

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