giovedì 10 gennaio 2013

La mia intervista televisiva

vlcsnap-00005Avete mai immaginato di essere intervistati in un vero studio televisivo, con il vostro romanzo in mano, un microfono attaccato al collo della maglia e la gamba accavallata (o forse no) sul divano? A me è capitato precisamente stamattina negli studi di un’emittente televisiva napoletana. Ed ero l’ultima persona al mondo che si aspettava di fare una simile esperienza.

Come alcuni sanno ho pubblicato un romanzo, La bomba, in cui si ipotizza la distruzione di Napoli e forse di altre parti del mondo. Un paio di settimane fa ricevo una telefonata in cui mi convocano in data odierna nello studio televisivo. Naturalmente detta telefonata non ha mancato di gettare nell’agitazione un tranquillo individuo come il sottoscritto, poco avvezzo alle manifestazioni mondane (cioè zero avvezzo). In qualche modo viene il giorno dell’intervista. Vado alla sede della televisione, sita ai confini dei quartieri spagnoli, a ovest della rinomata via Chiaia (peraltro distrutta da un incendio nel mio romanzo). Entro, nessuno. Si sentono voci amplificate di persone. Entro in un paio di locali, nessuno. Alla fine passa una ragazza su un paio di trampoli da dodici centimetri e mi dice che il resto del personale è in onda. Devo attendere. Mi siedo e aspetto. A quanto pare in studio si parla di cavalli e dei problemi dell’ippodromo partenopeo di Agnano.

Esce la redattrice che mi ha convocato. Un saluto di corsa. Un rapido accenno alla trama del romanzo, che con ogni evidenza non ha letto. Quindi l’avviso: tra poco sarà il turno dei tre immobiliaristi (ma chi accidenti è, un immobiliarista?) che aspettano vestiti di nero un po’ più in là e poi la ghigliottina televisiva toccherà a me. Infine eccomi a varcare la soglia dello studio televisivo. E’ grande e pieno di luce. Mi disorienta. La redattrice nota il mio sconcerto e mi dice che forse avrei dovuto spiare dalla finestrella dello studio, così mi facevo un’idea. Mi siedo sul divano e sprofondo alla Fantozzi, cominciamo bene. Quasi subito dopo si mette accanto a me una conduttrice e mi ordina di spostarmi più in là, anche se stavo appena abituandomi alle sabbie mobili fantozziane. Nei trenta o quaranta secondi che precedono il collegamento in onda, la conduttrice sbircia il titolo e la quarta di copertina, e capisco che quelle sono tutte le informazioni che possiede sul mio romanzo. Quindi ciak si gira.

Dico alla meglio quello che posso sulla distruzione di Napoli descritta nella mia storia e cerco di non impaperarmi quando faccio il paragone tra la formattazione di un computer e la formattazione delle anime innescata dalla mia Bomba. Infine arrivano le domande da calendario Maya. Che ricetta ho per risolvere i mali di Napoli? E che diavolo ne so? Se anche il mio romanzo fosse buono, e non è stato ancora dimostrato da nessuna parte, perché dovrei sapere come guarire Napoli? Ancora una domanda dello stesso tenore: perché in Italia si legge meno che in altri posti d’Europa soprattutto del Nord? Mi mordo la lingua. Mi avete preso per Piero Angela o per il figlio, che sanno spendere una parola bravina e caruccia su quasi ogni argomento dello scibile umano? 

In un maniera o nell’altra, arriviamo alla fine dell’intervista. Bene, sono ancora vivo. È una splendida notizia. Il conduttore dice che gli devo autografare il libro che ho portato. Gli metto una frase tipo “Che la Bomba scoppi dentro di noi, e non fuori”. Saluto e dopo un po’ sono fuori all’aria aperta. Anche questa è fatta.

17 commenti:

  1. Evvai! Si comincia così e poi, piano piano, si inizia a solcare le vie del successo fino ad arrivare ad essere intervistato da Bruno Vespa, sò soddisfazioni!!!
    La prossima volta che verrò a Napoli,per incontrarti, dovrò chiamare la tua segreteria che forse mi darà un appuntamento tra le 10 e 10,15, se riuscirai a liberarti di una conferenza stampa e dall'incontro con un regista che vuole fare un film sul tuo libro! A francè che cè voi fà, la logica del successo ha i suoi costi!!
    Comunque Francè, daie giù, faie vedè chi sei!!

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  2. Berardo carissimo, speriamo in bene. Ho delle buone aspettative per il mio romanzo, il tempo dirà se sono fondate.
    Chiama pure quando sei a Napoli: ti risponderà il Capitano qui medesimo, sempre lieto di parlare con te e se possibile di incontrarti!

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  3. E' significativo sentirti parlare con ironia di un evento che avrebbe fatto montare la testa a molti. Complimenti Capitano,sia per l'evento ( spero ti frutti un'impennata di vendite!!!) sia per l'allegra semplicità in cui hai raccontato questo fatto,per noi semplici mortali,davvero eccezionale!! :)

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  4. Grazie, vitty, una buona parola da un'amica fa sempre piacere. Speriamo in bene per le vendite, in tutti i modi abbiamo vissuto una nuova esperienza e questo non può che essere un bene.

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  5. ahahhah non avevo voglia di ridere ma ho riso! Ma non si può vedere quest'intervista? Ti vorrei proprio conoscere:-)Non riesco a farmi un'immagine delle persone senza nessuna indicazione ( ma quanto son scema?)Tu ( o meglio...l'idea che non mi son fatta di te), sprofondato in una poltrona in uno studio televisivo è...esilarante! Allora dimmi, che ricetta hai per risolvere i mali dell'italia? :-)NON TI SARAI ANCHE FATTO TRUCCARE EHHHHHHH?! Comunque negli ultimi tuoi post, si percepisce un Francesco molto diverso dal solito, ed è un bel cambiamento!:-)
    Che la bomba scoppi dentro noi...:-)

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  6. giovanna, ho il filmato dell'intervista, ma non credo che lo metterò on line. Sulle altre questioni, sono molto meno interessante e soprattutto simpatico di come appaio sul blog, la gente (parlo di qualche blogger) chissà chi si aspetta di vedere quando mi incontra...
    Non mi hanno truccato, il lavoro sarebbe stato troppo impegnativo :-)

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  7. ah, ho messo la foto di quando la conduttrice ha mostrato il mio libro alla telecamera.

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  8. Ma che sorpresa Cap! Come dice Berardo, si comincia così, piano piano, soprattutto per chi non ha "santi in Paradiso", come si dice dalle mie parti. Vuol dire che il tuo libro ha fatto proprio il "botto"!
    La descrizione dell'intervista è stata divertente, soprattutto immaginavo l'aria "fantozziana" assunta mentre entravi negli studi televisivi.
    Complimenti davvero Capitano, in bocca al lupo per i tuoi successi.
    Marypersempre

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  9. Ehiiii io scherzavo! Non era la curiosità di vedere come sei fatto, quanto quella di vedere come eri impacciato :-)E' così bello confrontarsi infischiandosene di come è fisicamente il ns interlocutore :-)
    Appena sono un po' tranquilla ordino il tuo libro...a meno che tu non venga a pubblicizzarlo in ardegna :-)

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  10. Mary, cominciamo pure e vediamo dove arriviamo senza i nostri santi in paradiso.
    Giovanna, non ti preoccupare per il libro, c'è tempo. Ero indubbiamente impacciato nell'intervista, ma molto meno di una serata di presentazione che l'aveva preceduta. A detta di chi l'ha vista l'intervista non è venuta male.

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  11. Sono felice per te, ma non sorpreso. Ricordi cosa ti scrissi a proposito del tuo primo libro? La stoffa c'era, e c'erano (e ci sono) tutti gli elementi per farne un bel film. Da allora è passato del tempo e, grazie a Dio, hai continuato a crescere e migliorare. Il tuo secondo libro è ottimo, questo non l'ho ancora comprato ma già l'idea in sè è originale e sicuramente mi piacerà. Siamo ancora agli inizi, ed è il momento di scrollarti di dosso la timidezza (sì, sì, sei timido anche se cerchi di dimostrare il contrario) e soprattutto il tuo pessimismo di fondo (tra l'altro giustificatissimo). Non sei il tipo al quale piace mettersi in vista e stare in primo piano, ma dovrai farlo. Mi aspetto, e ci aspettiamo tutti, grandi cose e traguardi ancora più esaltanti. Ho letto migliaia di libri di ogni genere, e quindi mi ritengo qualificato per potere affermare che attualmente sei uno dei più promettenti scrittori napoletani. Forza Francesco! Dacci sotto e non ti fermare. A proposito, mi autorizzi a inviare a Giovanna un paio delle foto che ti feci? Lo so che sei schivo, ma... dai, ora devi farti conoscere meglio! Un abbraccio fortissimo e... che tutto si realizzi secondo i tuoi desideri.

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  12. Grazie per le belle parole, Sergio. Devo dire che la parola timidezza mi dà fastidio, le preferisco riservatezza. Chiaramente non ho un allenamento a parlare in pubblico, non l'ho mai fatto; però anche la prima volta che ti mettono su un campo di pallone non sai dare un calcio alla palla. Poi impari. Di certo imparerò pure io se avrò occasioni a sufficienza. Devo dire che nello studio televisivo mi sono trovato meglio che nella presentazione precedente, fatta in un teatro di Napoli, forse anche perché la situazione era meno retorica, c'era più velocità e, nonostante qualche domanda strana, non ti si chiedeva di fare una disamina sullo stato del mondo o, peggio, della letteratura.
    Se vuoi mandare le foto a Giovanna, mandale pure. Se Giovanna mi scrive le mando perfino il video dell'intervista, che peraltro non ho ancora visto.
    Infine probabilmente sabato 23 febbraio ho una presentazione del libro al Maschio Angioino. Sto aspettando la conferma che dovrebbe arrivare a breve. Siete invitati tutti voi i lettori di questo blog e soprattutto tu, Sergio, che sei di Napoli. Poi vi faccio sapere meglio.

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  13. CASSANDRO

    Dopo le parole di Sergio c'è poco da aggiungere. Mi limito solo a riportarti un detto siciliano che si attaglia alla tua esperienza e profesionalità in itinere:

    "Ogni principio è forte ma ogni desiderio viene in fine!"

    Ancora complimenti ed auguri!

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  14. Che belle parole stai ricevendo! E bella anche la massima che ogni Desiderio alla fine dopo tanto impegno divien fine! Bello e straordinario vedere, sentire come la nostra partecipazione, condivisione ed entusiasmo per i tuoi successi siano reali e genuini! Non c'è invidia gelosia o finzione nelle ns. parole! Straordinaria anche l'educazione e rispetto che chiede il permesso ( giustamente) prima di inviare una foto! In un mondo virtuale dove si da in pasto ogni cosa infischiandosene della privacy è rassicurante, ed è la conferma che tutti noi siamo ottime persone :-)
    Belle e stimolanti le tue parole Sergio...ma le stesse cose si adattano alla perfezione anche anche a te, i tuoi libri sono belli ed avvincenti...vabbeh non sarai una " giovane" promessa ma vai forte :-)
    Ed ora se non cancello per la terza volta il commento FORSE riusciró a pubblicarlo ;-)

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  15. Questo è quanto scrivevo un mese fa su "mondoscrittura" a Alain Voudì e, ovviamente, il blogger napoletano di cui parlo sei tu Capitano.


    Sergio scrive:
    27/12/2012 alle 17:06

    Undici commenti dicevi, Alain? Beh, a parte quei pochi altri che sono arrivati in seguito, ho notato una cosa: un paio di centinaia di persone hanno letto l’articolo di Grimilde e solo sei (sette con me) sono materialmente intervenuti . Perché? Pigrizia? Mancanza di idee? Non lo so, e sarebbe interessante capirne il motivo perché il dibattito è serio e interessante, persino costruttivo! Non sono molto d’accordo con te, Alain, e ancor meno sulla tua autostima. Da qualche parte ho letto un paio di racconti tuoi e li ho trovati ben scritti, interessanti e coinvolgenti. Se tanto mi dà tanto, è possibile che anche un tuo romanzo possa essere valido. Vuoi tenerlo solo nel cassetto? Ok, è una tua scelta, così com’è una tua scelta (che non condivido) quella di non leggere nulla dei cosiddetti esordienti. Certo, una certa cernita va fatta, e a ragion veduta. Tra l’altro, io una perla l’ho trovata: un blogger del quale già avevo apprezzato l’originale e incisivo modo di scrivere. Secondo me diventerà, con un pizzico di fortuna, uno dei migliori scrittori napoletani.
    Per il resto, condivido quanto dice Grimilde: il nostro è un Paese che, per una serie di motivi vari e troppo lunghi da spiegare, sta sprofondando nell’ignoranza. Si legge poco, anzi pochissimo e male. Non si leggono i libri e neanche i giornali. Siamo il fanalino di coda del mondo occidentale. Ho una speranza, piccola, ma ce l’ho. Spero che almeno con il diffondersi degli e-reader, e con i libri a basso costo, la situazione possa migliorare. Vedremo.

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  16. Un bacio e un abbraccio a Cassandro, Giovanna e Sergio.
    Cassaandro, grazie per il detto siciliano, ne farò tesoro.
    Giovanna, mi riscalda molto la solidarietà e la partecipazione di voi amici del blog. E' bello vedere che ci sono persone che vogliono con sincerità che tu riesca in qualche cosa. Sono davvero colpito.
    Sergio, mi commuovi addirittura. Speriamo che arrivi quel pizzico di fortuna di cui si parla. In ogni modo è bello scrivere, al di là dei risultati. Ora cercherò di far vedere il video dell'intervista a te e a Giovanna, vediamo se ci riesco.

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    1. Se riesci a inviarmi quel video mi farai una cosa molto gradita! Ho già cercato di reperirlo in streaming sul Canale 9, ma ovviamente (per certe cose sono negato) non ci sono riuscito. A presto.

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