sabato 28 giugno 2014

I voti alla disfatta brasiliana

guarda-lo-spot Alcune considerazioni sulla disfatta calcistica italiana in Brasile. Per semplificare, darò dei voti a persone e situazioni. Un noto giornalista, in un suo recente libro di successo, giudicava personaggi contemporanei assegnando voti dal tre al dieci (forse temeva di apparire troppo severo adottando voti inferiori). Non farò come lui. Tre mi sembra un voto alto per valutare alcuni aspetti della nazionale di calcio. E il dieci può usarlo solo chi aspira alla santità, il che fortunatamente non è il mio caso.

Il gioco dell’Italia vista in Brasile, voto 3. Non ricordo di aver mai visto una nazionale di calcio più deludente di questa, che ha comunicato un senso di impotenza assoluta e perfino una convinzione sull'inutilità della vita suggerendo lievi desideri di eutanasia (la vita è brutta è triste, sembrava suggerire l’atteggiamento della nostra squadra apatica e impaurita, perché fare tanti tentativi per vedere il domani?) L’Italia giocava con un velocità stimata in circa zero virgola tre chilometri all’ora. Pirlo si stancava persino a camminare. I palloni calciati da De Rossi e Thiago Motta avevano un’autonomia massima di tre metri e ottanta centimetri. Chiellini passava palle con la stessa gittata, ma solo a ritroso, forse perché aveva difficoltà a individuare la porta avversaria. Ciò che abbiamo visto in queste tre partite è esattamente il tipo di squadra, di gioco, di giocatori, di coraggio, di positività, di fierezza adatto a ridare fiducia a un paese ostaggio della crisi, del malgoverno, della gozzoviglia del potente, della depressione da debito pubblico.

Prandelli, voto 2. Allenatore scadente e uomo fiaccchissimo. Il classico bonaccione che si butta dove tira il vento e fa contenti tutti. Dice sempre la cosa giusta e politicamente corretta, sui gay, sugli immigrati, sulla violenza che fa male, sulle donne, sulla democrazia, su Nord e Sud, Est e Ovest, patrizi e plebei, Orazi e Curiazi. Peccato riesca a vincere solo le partite di subbuteo giocate da fermo, come quella contro l’Inghilterra. Non ho capito perché in tutti questi anni si sia sentito in diritto di dare esempi di comportamento a tutti, quando alla prima vera difficoltà se l’è fatta nei pantaloni rinnegando se stesso e quattro anni di lezioni al prossimo. Mi riferisco a Balotelli. Come si sa Balotelli è un giocatore dal carattere balzano che molti giudicano inaffidabile (tra l’altro ci sarebbe da discutere pure sulle sue supposte doti calcistiche). Arriva Prandelli e gli dà piena fiducia contro il convincimento di gran parte degli allenatori, quasi atteggiandosi a campione dell’antirazzismo. Poi alla prima, e sottolineo prima vera difficoltà, cosa fa, Prandelli, sostituisce il suo pupillo calcistico negli spogliatoi della partita con l’Uruguay, certamente perché non si fidava delle sue capacità calcistiche e caratteriali. Eh no, non si fa così. Se hai scommesso su Balotelli per quattro lunghi anni, costringendoci a sorbirci tutte le sue stronzate sui campi di calcio e le sue twittate da due soldi sui baci alla regina e sui muscoli da spiaggia, te lo dovevi tenere anche nel momento della verità.

Balotelli, voto 2. È difficile trovare un giocatore più sopravvalutato. Scarso di gioco, antipatico, infantile, ignorante, maleducato. Non si sa come è riuscito a far passare l’idea (lui o qualcuno che lo spalleggiava) che se uno gli fa una minima critica sul gioco o sul comportamento è un razzista. Una lagna continua. Si atteggia a vittima anche se incamera miliardi (assolutamente mal guadagnati). E sta sempre tra le balle con questa cresta della madonna, ora bionda, ora nera, ora viola, e mai che butti dentro un pallone quando conta sul serio. Speriamo vivamente che il prossimo commissario tecnico ci liberi da questo cialtrone.

Arbitri Moreno, voto cumulativo 2. Per chi non lo sapesse, gli arbitri Moreno incontrati sul nostro cammino sono due. Il primo, Byron, è quello che ci ha buttato fuori dal mondiale di Corea/Giappone, combinandone ai nostri danni più degli arbitri dei film di Franco e Ciccio. Poi Byron quando è stato sputtanato da tutto il mondo per la sua condotta dentro e fuori i campi di calcio, è venuto a fare il pagliaccio come ospite d’onore nei nostri varietà televisivi. Il secondo arbitro Moreno è quello della partita con l’Uruguay, Marco Antonio Rodriguez. Si è inventato l’espulsione di Marchisio e ha finto di non vedere il morso alla Dracula di Suarez alla spalla di Chiellini. Espellendo Marchisio, Moreno 2 saltava quasi di gioia, pareva quasi dire: grazie per avermi dato la scusa di mettervi in dieci. Ne ho le scatole piene degli arbitri Moreno, soprattutto perché non sembrano isolati, ho visto molti arbitraggi di parte in questo mondiale. Mi puzzava anche l’arbitro della partita col Costa Rica, che però è risultato più astuto dei due Moreno dato che nessuno lo ha criticato. E in dieci minuti della partita tra Russia e Algeria ho visto ammonire gratuitamente due russi, che forse faranno parte di una nazione non simpatica in questo momento, ma lo sport dovrebbe essere fuori da certe considerazioni. Gli arbitri a questo mondiale, mi sono parsi spesso in malafede, tanto da farmi perdere ogni voglia di continuare a vedere le partite. Il voto a Byron Moreno è 1, mentre quello a Marco Antonio Rodriguez Moreno è 3 (se Balotelli avesse segnato un gol a porta vuota, Moreno-Carogna 2 non avrebbe potuto eliminarci, se non mettendosi pure lui ad azzannare i nostri alla giugulare).

Pirlo, voto 3. Mette depressione solo a vederlo. Cammina per il campo. Ogni tanto si vedono sfrecciare accanto a lui giocatori che sembrano dei mutanti della Marvel tale è la differenza di velocità. Si stanca persino a parlare nelle interviste. Incredibilmente i giornalisti gli hanno messo i voti più alti nelle tre partite, nonostante un giocatore di subbuteo fosse più mobile di lui.

Buffon, voto 4. Non si capisce perché farlo giocare dopo aver vinto in un modo o nell’altro la partita con l’Inghilterra senza di lui. Sbaglia le uscite. Ha la faccia da cane bastonato, che non credo ispiri coraggio e fiducia ai compagni di squadra. Parla tanto. Si atteggia a veterano impavido della guardia napoleonica quando critica lo scarso coraggio altrui (Balotelli). Salvo poi negare tutto quando gli chiedono se parlava di Balotelli.

Montolivo, voto 3. Non ha giocato per infortunio. Ma la pubblicità della Simmenthal che ci ha rotto i maroni per tutto il mondiale con la mamma che lo chiama dalla cucina, faceva veramente schifo. Solo Prandelli che si prostituisce con Nutella fa vomitare di più.

Giornalisti sportivi, voto 3 e mezzo. Si sono sciroppati Prandelli per quattro anni senza criticarlo e hanno tentato perfino di spacciare come un capolavoro la moscia partita con l’Inghilterra, che aveva le idee confuse, ma almeno correva e cercava di tirare a porta. Hanno fatto, e probabilmente faranno ancora, da cassa di risonanza per tutte le balotellate su twitter. Bisogna tuttavia capirli: nessuno gli fa girare spot miliardari.

Tifosi italiani. Voto 6, così ripartito. Quattro per essersi illusi che la prima gara fosse una buona prestazione. E otto, forse persino nove, per il disinteresse assoluto con cui hanno accolto al ritorno in Italia i bellimbusti buoni solo per la pubblicità (Garnier Fructis Antiforfora, Mediaset Premium e Nike per Pirlo, Kellog’s e Johnson & Johnson per Buffon, Nike, Puma e Mediaset Premium per Balotelli, Nutella e Illumia lampadine per Prandelli, la già citata Simmenthal per Montolivo e chi più ne ha più ne metta per gli altri).

Suarez, il giocatore cannibale dell’Uruguay, voto 5. Cerchiamo di motivare questo voto. Azzannare un calciatore, anche antipatico come Chiellini, anche se comprensibile, non è una bella cosa e vale un quattro. Tuttavia se mordi qualcuno dimostri che hai agonismo e voglia di vincere e che, inoltre, hai qualche passione umana seppur negativa che ti distingue dalla pura materia inerte come Pirlo. E ciò vale un sette. Togliamo un altro mezzo voto perché è dimostrato che in carriera Suarez ha affondato i canini nelle carni di almeno altri due calciatori.

2 commenti:

  1. CASSANDRO

    Ridiamoci un poco su questa “disfatta brasiliana”, sempre che sia possibile.

    Sei stato molto generoso, Cap, per avere dato ai “tifosi italiani, il voto 6, così ripartito: quattro per essersi illusi che la prima gara fosse una buona prestazione, ecc ecc . . .”, in quanto io ho conosciuto uno di questi che da solo si è autovalutato al massimo 2, in quanto per vedere in santa pace la partita e godere della prestazione della nazionale, ha malignamente rinunciato a qualcosa di più invitante e promettente.

    MONDIALI DI CALCIO 2014

    (Lei)
    -- "Pronto!? . . . Ci sei? . . . Ed io che non credevo,
    che tu restassi a casa questa sera,
    seppure in cuore mio mi dicevo
    ‘vince chi non s'arrende e lotta e spera’.

    Così ho vinto, ed ora . . . eccomi a te!
    Perchè ti meravigli, amore, tanto? . . .
    Non ti ho ieri detto 'sai che
    un tiro ti farò, forse . . . e pertanto

    . . . ecco ho provato. E allora: Come stai?"

    (Lui)
    -- "Beeeene, direeei . . . Ed ora che ti ho qui . . .
    sto meglio ancora . . . Nooon lo crederai
    ma io . . . ci pensavo ad un tuo ‘ndriii’ . . .

    al tuo 'pronto, beccato!' . . . Impara, impara! . . .
    . . . Guardavo la TV . . . i Mondiali . . .
    ma per te smetto di seguirli . . . cara . . .
    (. . . e no, Suarez!) . . . chè per me più vali . . .

    Ah, poi . . . non stare , amor, preoccupata
    però se cade la telefonata . . .

    La linea . . . 'tu-tù' . . . è disturbata!"

    (e questa cade artificiosamente,
    come l’Italia, dal gioco assente,

    . . . e “lui” tristemente ora si pente,
    di aver voluto più . . . e avuto niente.

    Non era meglio andar con “lei”, gente,
    e chiuder la serata a luci spente?)

    (Cassandro)

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  2. Certamente era "meglio andar con lei e chiuder la serata a luci spente", Cassandro, anche se la lei in questione fosse stata un'arpia. Ma chissà perché ho l'impressione che non lo fosse.

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