martedì 12 agosto 2014

Nove uomini su diciassette

 L'attimo fuggente1a È morto Robin Williams. Il suo nome sarà legato per sempre al personaggio del Mio Capitano nell'Attimo fuggente. E in particolare alla scena qui ritratta. Il professore libertario Keating interpretato da Williams aveva una classe. Chi ha visto il film sa che Keating non dispensava nozioni, ma formava uomini. La domanda è: quanti uomini ha formato? Questa foto ci può aiutare. Ci sono diciassette allievi nella classe. Nove sono in piedi a sfidare il conformismo e la vita facile asservita all'autorità costituita. Otto allievi sono seduti, perlopiù in preda alla vergogna. Ci sono venti banchi nella classe, tre risultano vuoti. Uno apparteneva a un ragazzo ucciso dall'intolleranza del vecchio sistema (Neil Perry, il sognatore che voleva recitare Shakespeare). Un altro è di un allievo espulso per aver preso a pugni un compagno traditore (è quello soprannominato Nwanda). Del terzo banco vuoto non ho notizie. Nove futuri uomini coraggiosi su diciassette sono la maggioranza assoluta. Il film ci lascia ottimisti sul destino del mondo.

2 commenti:

  1. A me é toccata la fortuna di avere un professore che come Keating "non dispensava nozioni, ma formava uomini".

    Era il mio professore di liceo, il quale per tre anni forgiò le nostre menti con indiscussa autoritá e professionalitá.

    Non so quanti validi "uomini" abbia formato, so solo che molti della mia sezione D hanno raggiunto elevati riconoscimenti in campi diversi, per cui.....

    AL. MIO PROFESSORE
    DI LATINO E GRECO
    (Mario Leone)

    Entrò in classe il professor Leone
    -- 1' liceo classico "Cutelli" --
    la prima volta: gran preoccupazione
    vi era fra gli alunni, quieti e belli.

    Assoluto silenzio. Cosa fa
    il professore? Aggiorna il suo registro.
    Per cinque minuti non ci sta
    uno che parli o rida. Il sinistro

    silenzio continua fino a che
    qualcuno col compagno parla un po'.
    Lui alza gli occhi ed un breve "te-té"

    s'ode battere in cattedra, e... nto-tò...
    ripiomba il silenzio, ché lui: "Beeehé?????"
    Fece con mano ossuta. E ci calmò!

    Capimmo sùbito chi comandava,
    che con "quello"' no, no... non si scherzava.

    Con lui greco e latino studiammo
    duramente, ma poi, ah, lo amammo!

    Ciò non esclude ovviamente che
    ci beccavamo spesso 2 e 3.

    Sì, per tre anni fu il nostro re!

    Con lui capimmo Sofocle, Platone,
    Terenzio, Catullo e Cicerone,

    che della vita ad ogni occasione
    ci donano assai giusta visione,

    dettandoci qualche soluzione.

    Terrore e gioia ad ogni sua lezione,
    però alla fina... che preparazione!

    Per cui dico ancor: "Grazie Leone!"

    "Mio Capitano" ci sta pur benone!

    (Cassandro)

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  2. Cassandro, noto con piacere che parli di un professore che accosti con un certo ardimento a Keating/Williams. Ritieni poi che anche a causa dei suoi insegnamenti "molti della mia sezione D hanno raggiunto elevati riconoscimenti in campi diversi". Naturalmente deve essere stato bravo, se tu lo ricordi dopo tanti anni con affetto. Ma generalmente sono portato a credere che i ragazzi conseguino risultati e posizioni ambite se partono da famiglie e ceti sociali "abbienti", non solo in termini economici (esclusi i periodi rivoluzionari, che tuttavia sono rari). Mi piace molto "L'attimo fuggente", credo sia un gran bel film nonostante il sorrisino scettico con cui a volte è accolto in certi ambienti superficiali e finto trasgressivi. Peraltro, come ho già detto in passato su questo blog, spesso mi commuovo quando il primo allievo, Todd Anderson, sale sul banco a gridare "Capitano, mio Capitano". Ma non sono così ingenuo da pensare che basti mandare barbarici Yawp o studiare qualche bella poesia per raggiungere elevati riconoscimenti o solide posizioni professionali. Credo che gli allievi di Keating che avranno successo nella vita saranno quelli con le famiglie potenti, a prescindere dal fatto che si siano alzati o no sul banco.
    In sostanza mi piace il film "L'attimo fuggente" anche se non credo necessariamente a certe sue previsioni esistenziali, così come a volte mi piacciono i film sui fantasmi, anche se escludo nella maniera più assoluta di poter un giorno chiacchierare con l'anima di un trapassato.

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