giovedì 9 dicembre 2010

Vivreste per 14 mila anni?


Ieri ho visto un film, L’uomo che venne dalla terra. Di semplice struttura scenografica, quasi un’opera teatrale, tutto dialogo e niente effetti speciali. Un professore universitario sta per trasferirsi altrove, i suoi colleghi gli fanno una festa a sorpresa. Durante il party d'addio alcuni invitati, insospettiti, lo interrogano sui motivi della partenza. Il professore sostiene di essere un immortale che vive da oltre 14.000 anni, era in origine un uomo preistorico. Ogni dieci anni deve trasferirsi altrove altrimenti la gente noterebbe che non invecchia.
Ho trovato il film affascinante, mi ha tenuto sveglio fino a tardi, anche se c’era meno azione che nei film di Woody Allen. La cosa che mi ha sorpreso di più è che il professore immortale non desse alcun segno di essersi stancato di vivere. Già in una vita normale a un certo punto ti pare di aver visto quasi tutto, ma in 14 mila anni di certo quella sensazione deve accentuarsi. Mi sono chiesto che reazioni avremmo vivendo una vita così lunga. Ecco alcune ipotesi:

A) Stanchezza assoluta. La vita non è poi così varia. Dopo qualche secolo potresti esserti rotto le scatole di vedere sempre le stesse facce, che pensano sempre le stesse cose, si vestono sempre allo stesso modo, seguono sempre le stesse mode, commettono sempre gli stessi errori. Certo si potrebbe passare qualche secolo a sperimentare droghe e piaceri più o meno orgiastici. Qualche altro secolo a seguire o studiare religioni o filosofie scientifiche, a cercare di trovare risposte a domande esistenziali. Un altro po’ di tempo lo si potrebbe ammazzare sentendo musica, viaggiando, meditando… ma alla fine ti verrebbe a noia anche la tua immagine riflessa. E’ vero che potresti innamorarti all’infinito, ma ogni volta vedresti sparire presto la persona cara. 
B) Voglia di vivere inalterata. Della serie il mondo è vario, la vita è bella e non se ne potrebbe mai avere abbastanza dell’uno e dell’altra. Insomma, come nei versi di Nazim Hikmet: “ Il più bello dei mari è quello che non navigammo… I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti.” eccetera. Inoltre gran parte della stanchezza del vivere potrebbe essere dovuta all’usura della macchina corpo, che invecchia, degrada, funziona peggio influenzando in peggio anche l’umore. Se la macchina corpo non si usura, anche l’umore potrebbe segnare il sereno per un tempo illimitato e per lo stesso tempo si potrebbe aver voglia di sgambettare felici per le strade del mondo.
C) La teoria del giusto mezzo. Cioè vivere per sempre è davvero un po’ troppo, ma anche l’ottantina di anni concessi attualmente all’essere umano sembrano pochini per considerarsi appagati. Diciamo che alcuni potrebbero considerare desiderabile e equilibrata un’esistenza lunga da 500 a 1000 anni. Cioè il tempo giusto per fare tutto quello che c’è da fare, per innamorarsi quanto c’è da innamorarsi, per sbagliare quanto c’è da sbagliare, per gioire, faticare e riposarsi quanto c’è da gioire faticare e riposarsi… e poi salutare tutti prima di diventare una mummia (anche se di aspetto giovanile) che ripete in circolo la sua esistenza per l’eternità come nel romanzo L’invenzione di Morel di Bioy Casares
Tre ipotesi per gli amici del blog. Scegliete la A, la B o la C? Attenzione, riflettete bene prima di chiedere vite lunghe, perché c’è il pericolo che il vostro desiderio sia esaudito. :-)

17 commenti:

  1. Assolutamente no... non vorrei mai vivere per 14000 anni. Già ora, ogni tanto, sento una certa stanchezza sulle ossa, colpa della ripetitività a cui una vita normale costringe.

    Piuttosto...

    Mi piacerebbe vivere per una decina d'anni ogni secolo... potrei assaporare un mondo diverso, notare l'evoluzione della nostra civiltà, scoprire come sarà il futuro, senza mai stancarmi della monotonia.

    ^_^

    RispondiElimina
  2. Gloutchov, i 14000 anni mi spaventano, lo ammetto. E' vero che se vivi tanto a lungo puoi acquisire molta esperienza da far fruttare anche economicamente o socialmente, quindi viresti da privilegiato e non da peones. Ma 14000 o più anni... no, preferisco non pensarci. :-) Ciao.

    RispondiElimina
  3. 14000 anni? Per la carità, non mi piacerebbe proprio. Per come sono fatto il solo pensiero che l'umanità nonostante il tempo che passa fa ancora le guerre, commette gli stessi stupidi errori, continua a violentare la natura, ecc. ecc. mi farebbe venire l'angoscia e vivrei malissimo!
    Tutti gli anni che ci sono riservati penso che alla fine bastino!

    Ciao.

    berardo

    RispondiElimina
  4. Berardo, eppure una volta cercavano l'elisir di lunga vita, la pietra filosofale proprio per vivere in eterno. Come è possibile che noi rifiutiamo ciò che gli alchimisti medievali ricercavano con impegno febbrile?

    RispondiElimina
  5. La vita dell'uomo medievale era molto più breve della nostra. Se penso che potrei vivere altri quarant'anni mi stanco solo al pensarci :)

    RispondiElimina
  6. L''idea di morire non è che mi piaccia tanto,ma vivere addirittura 14.000 anni,forse è un pò troppo. Anche un millennio veramente mi sembra infinito. Credo che il mio elisir di lunga vita potrei cederlo a qualcuno più di me disposto a viaggiare nel futuro,e spero che la mia vita mi permetta di invecchiare quanto basta senza il "rimpianto" di non aver vissuto abbastanza.
    E poi ci pensi scrivere un blog per 14.000 anni?
    Ciao ragazzo,buon fine settimana :)

    RispondiElimina
  7. Cleide, come sei poco ambiziosa. Eppure quand'ero ragazzo ricordo che ogni buon contratto in cui tu vendessi la tua anima a Belzebù prevedeva l'immortalità o una vita lunghissima. Era un fatto scontato. All'epoca non c'era ancora E-Bay, quindi dovevi annunciare la vendita della tua anima con mezzi di fortuna, però quando il tuo interlocutore infernale veniva al dunque e diceva: che mazza vuoi per la tua lurida animaccia? Tu rispondeci sempre le solite cose, soldi a palate, talenti in un o più campi, intelligenza, Elene fascinose a gogò e poi ci mettevi sempre l'immortalità sperando che Satanasso non tirasse sul prezzo. Ora, oltre al fatto che Belzebù e compagnia non si sognerebbero mai di avviare trattative sulla nostra anima da rottamare, che cosa potremmo mai chiedere in cambio? L'immortalità non ci interessa, siamo giù stanchini così, i soldi? bah, ci dicono tutti i giorni in televisione che sarebbe una iattura vincere al superenalotto, che tanti soldi ci sconvolgerebbero la vita gettandoci nell'angoscia, le donne? non si può perché se no quel diavolaccio con cui trattiamo ci denuncia al tribunale del politicamente corretto e delle pari opportunità, successo? poi però ci dicono che il successo avvelena la vita. Allora? Dura la vita di questi tempi, la nostra anima non ha più mercato. :-)

    RispondiElimina
  8. elle, che piacere risentirti. D'altronde è Natale e non c'è festa migliore per ritrovare gli amici. Mi hai fatto ridere, però. L'idea di un blog per 14 mila anni non è male. Magari sarà questa la richiesta che potrei rivolgere a un eventuale acquirente infernale. Però sarei irremovibile: il blog di lunga vita che vorrei io dovrebbe essere senza anonimi, senza spam, e soprattutto senza il pulsante Mi Piace di Facebook. Buon fine settimana a te, ragazza, e un saluto in famiglia, alla tua piccola in particolare. :-)

    RispondiElimina
  9. Ciao, sono rimasta segnata dall'interpretazione di Klaus Kinski in Nosferatu...Dracula come immortale che cerca di porre fine alla sua condanna all'eternità..non posso sapere cosa preferirei in realtà, ma a sentimento direi che vivere anche 150 anni mi darebbe una noia mortale, figuriamoci 14000...anche dalla vita c'è bisogno di riposarsi...
    grazie e buona giornata :)

    Adriana

    RispondiElimina
  10. La A, sicuro :-)
    Mi pare che dessero una serie di telefilm, su un tipo che era immortale, e il tipo era anche molto affascinante, si Highlander.... bella serie, di quelle che m'intrigano :-)
    Credo che la nostra "speranza di vita" sia direttamente proporzionale alla nostra capacità di sopportazione :-)
    Mio Capitano, però.....
    vorrei ricordare, che secondo alcune credenze la nostra anima immortale si reincarna quindi siamo già immortali e tutte le volte abbiamo un corpo nuovo nuovo.... e faciamomo tutte le esperienze in tutti i modi :-)
    certo che sempre lo stesso corpo, sarebbe noiosetto, e sempre femmina o sempre maschio.....
    sarà che adesso sono femmina e l'idea di non poter "cambiare vestito" per 14000 anni un po mi deprime :-))

    RispondiElimina
  11. Due risposte veloci alle ultime amiche.
    Adriana, sono io che ti ringrazio, ora facciamo un asta e vediamo chi si aggiudica la vita di lunghezza più desiuderabile. Non sonoancora riuscito a vedere il film di Kinski, credio sia quelo di Herzog, ma ce l'ho registrato e spero di colmare al più presto la lacuna.
    Fiore, è vero che molti credono l'anima immortale, ma molti devono averne dubitato se hanno fatto patti con i messi infernali. Ah-ha questa di cambiare sesso nella reincarnazione non l'avevo considerata. Mediterocci. :-)

    RispondiElimina
  12. E' un bel quesito il tuo... io credo che un giusto mezzo ben tarato possa essere l'ideale, cioè vivere fintantochè si prova interesse per la vita, mantenendo le condizioni fisiche per godere di tale interesse...
    14 mila anni...non lo prendo nemmeno in considerazione...sarebbe un lasso di tempo tanto lungo da farci impazzire per l'accumulo di informazioni al fine di stare al passo coi tempi e non sembrare un alieno..
    La descrizione del film e la discussione chi ci hai proposto sono molto interessanti, così come mi incuriosisce vedere come il regista ha sviluppato l'argomento. Cercherò dunque di vederlo.
    Un saluto.
    Chiara

    RispondiElimina
  13. La C con la salute e l'aspetto giovanile di adesso per poter sfigliare fino a 700 anni. ;) Ma ci staremo tutti su sta terra?
    E poi non mi toccherà mica lavorare fino a 990 anni vero? :(
    Fammi rileggere un attimo?...... la C senza dubbio. :)

    RispondiElimina
  14. Caro Capitano, da questi commenti si evince che alla fin fine siamo fatti per vivere il tempo che ci è stato assegnato, non un giorno in più né in meno! Al funerale del mio carissimo Franco, di cui ho parlato anche sul blog, il sacerdote disse cose che mi fecero, e fanno ancora riflettere, più o meno diceva così: la nostra vita è come un grande contenitore dove ogni giorno deponiamo le nostre azioni, quelle buone, arrivati ad un certo punto il contenitore si riempie e da quel momento in poi non possiamo più depositarne, quindi la nostra vita si conclude non sarebbe più utile a nessuno.
    Ecco questo contenitore ( non pensare di fare un buco nel fondo così non si riempie mai, da quelle parti ne sapete una più del diavolo...ahahah)mi pare rappresenti molto bene la nostra vita ed il perchè non avrebbe senso l'immortalità
    Altro sarebbe chiedersi chi assegna la grandezza del contenitore, ma questo è un aspetto che ci porterebbe lontani.

    Ciao.
    berardo

    PS
    Grazie del tuo passaggio.

    RispondiElimina
  15. lacameradichiara, il professore non sembrava risentire di accumulo di informazioni, dato che il suo cervello si liberava di quelle in eccesso. Sembrava in buona salute fisica e psichica e assolutamente non affetto da stanchezza di vivere. Tra l'altro aveva pure una donna, professoressa come lui, che ne era innamorata e lo segue nonostante sappia la verità. Direi che non se la passava male.
    Lux, finalmente una coraggiosa che accetta di vivere per un migliaio di anni! Olé :-)
    Berardo, interessanti le considerazioni di quel sacerdote. Penso che comunque in un film non si possano sviluppare tutte le tematiche di certe situazioni. Ad esempio il professore era o si definiva immortale, ma poteva morire se colpito da una pallottola o da una spada o cose di questo genere. Penso che in quel caso una persona così finirebbe di aver paura, molto più di noi comuni mortali, di qualsiasi cosa possa mettere fine alla sua illimitata esistenza, magari sottraendosi a ogni pericolo del mondo come guerre e tumulti sociali, e vivendo quindi in solitudine.

    RispondiElimina
  16. Ma come sarebbe la pelle del viso dopo 14 mila anni? Tra le fonti di invecchiamento, almeno della pelle, le peggiori sono ovviamente le lampade abbronzanti e il fumo, ma un'altra che ricordo da un giornale, è lo schermo dei PC. Pare che i programmatori come me o comunque chi lavora costantemente al videoterminale ne siano un po' più soggetti. Non c'entra niente lo so, ma potevo non vantarmi come al solito di essere un aspirante programmatore? Scherzo, nel senso che non mi vanto. Vorrei vivere per 14 mila anni, diventi un super erudito con 5 minuti di studio al giorno, altro che cepu. Quindi caso B. Ma aspettare 14 mila anni per la pensione, no grazie. Se Tremonti lo sapesse mi metterebbe l'età pensionabile a 13 mila 999 anni.

    RispondiElimina
  17. Emilià, non sono programmatore, ma passo troppo tempo davanti al computer. Che mi devo mettere, quella crema nutriente che fa sembrare le mamme più giovani delle figlie? :-)

    RispondiElimina