mercoledì 16 febbraio 2011

Sanremo per capire chi siamo

Sanremo è uno spettacolo che piaccia o no ci fa capire, molto più di un trattato sociologico, chi siamo e dove viviamo. Quindi l’ho visto. L’ho visto inoltre perché non c’era Pippo Baudo, verso il quale ho un’allergia insuperabile. Ecco alcune mie riflessioni su personaggi e situazioni della serata.
Antonella Clerici. Bovina, melensa, impaillettata a sproposito, ci ha torturato con una prolusione vomitevole in cui spiegava alla malcapitata figlia “Vedi, principessina, questo è il palco su cui la tua telecucinesca mammina impaillettata a sproposito ha mietuto tanti successi”. Ho letto che tra gli autori di Sanremo c’è Federico Moccia: se è vero, si sa di chi è stata l’idea.
Gianni Morandi. Sul palco appariva basso, vecchio, scalcinato, scarnificato e col viso tendente al teschio. Non sapeva parlare, non sapeva dire niente diverso dal banale, non sapeva ironizzare, non sapeva duettare con ospiti o vallette, non sapeva muoversi o esprimere un pensiero all’altezza del tuo vicino di casa, non sapeva fare assolutamente niente tranne suggerirci che lui sotto sotto era un simpaticone, dato che mezzo secolo fa la mamma lo aveva mandato a prendere il latte.

Luca e Paolo. Anonimi portatori di smoking. Forse erano stati messi lì per far ridere, ma faceva ridere molto di più Morandi. Li si potrebbe pure accusare di essersi venduti al successo, se li si accreditasse di qualsiasi principio etico diverso dal cazzeggio facebookiano.
Il balletto iniziale. Solita pacchianeria festivaliera in cui una donzella in nudo Dolce & Gabbana porta a spasso il globo terrestre sul palco dell’Ariston con l’aria di dire “Perché io valgo”. Pubblicità occulta.
Le due vallette. Tra le due vince Belen, perché se ti chiamano a fare la statua più sei ferma e più fai bella figura. La Canalis ahilei tendeva al gesto e alla smorfia umani, il che la penalizzava inesorabilmente sul video. Chiamate a dare dimostrazioni delle loro molteplici qualità, Belen ha fatto il milionesimo tango televisivo purtroppo senza Signorini, la Canalis si è prodotta con il quadrumane Morandi in un ballo tucatuchesco per cui l’avrebbero espulsa da qualsiasi discoteca de li magnaccioni. E ora passiamo ai cantanti.
Giusy Ferreri. Tacco da quindici, camminata veloce da facchino solerte, braccia palestrate come si portano adesso più da gay che da trans da Laziogate. Canzone orecchiabile cantata alla solita maniera roca. A ridatece Wanda Osiris.
Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario. Motivetto canticchiabile. La Del Rosario è una ragazzina con un corpo da donna, vestita come una donna (sanremese), con una faccia da donna e soprattutto con una voce da donna. Probabilmente dovranno cambiarle look e personaggio.
Roberto Vecchioni. Lui e la sua canzone fanno una discreta figura. Il che significa o che Sanremo si è evoluto tanto da essersi adeguato ai cantautori storici o che Vecchioni è rimasto così fermo a quaranta anni fa da sembrare perfettamente intonato al festival.
Anna Tatangelo. Presentava una canzone, “Bastardo”, che neanche il più fotografato dei cercamici da social network avrebbe considerato trasgressiva.
Max Pezzali. Il suo medico dovrebbe prescrivergli tre visioni al giorno del film Trainspotting.
Davide De Sfroos. Interessante la sua canzone sugli eroi di Salgari, da Sandokan a Kammamuri. Aria nuova. Penalizzato dal dialetto comasco del brano.
Tricarico. Mica male la sua canzone. Lenta, originale, diversa. Diversa.
Anna Oxa. Si è presa il virus del loredanabertismo. Sempre sette metri sopra le righe. Vestita in modo eccessivo, con una scenografia eccessiva, smorfieggiava con una drammaticità eccessiva. L’opposto di Tricarico.
Modà ed Emma Marone. Canzone rumorosa, gridata, retorica, che sembra scritta per vincere Sanremo. Emma Marone canta come la sorellina piccola di Gianna Nannini.
Patty Pravo. La solita Patty Pravo.
Luca Madonia e Franco Battiato. Da riascoltare. Suggestivo Battiato quando accenna  a un alieno e sembra che stia per attaccare con qualche sparata sullo spazio gravitazionale o sui raggi gamma che perforano il tuo cuore alla velocità della luce dopo aver attraversato galassie remote.
Nathalie. Canzoncina molto sanremese. Lascia comunque andare la voce come si deve fare nel festival. Vestita da ragazzina senza tacco quindici e bicipiti da telegiornaliste pomeridiane.
Al Bano. Canta in tono più volutamente dimesso rispetto al suo solito. il che è un bene. Il testo cade spesso nel mieloso.

36 commenti:

  1. Quindi ho fatto bene a non guardarlo..... c'era la mia serie preferita: senza traccia!
    Sai perchè non ho avuto la curiosità di guardarlo? perchè lo hanno fatto partire come finalmente qualcosa di impegnato........ due palle! Sanremo è il festival della canzone e del rilassamento, se vogliono riempirlo di contenuti .... non lo guardo!
    la tv per me deve essere uno svago....
    E poi.... la famosa Emma (diciamocelo fra noi, la salva solo il nome :-))) l'ho sentita parlare... mamma mia! E' volgare e maleducata! Anche se ha una bella voce, ma la danno per vincente...
    Con calma ascolterò Vecchioni, data l'età mia ho sempre un debole per lui.
    Poi ascolterò Il Maestro: Battiato (per me è un Maestro)
    ma forse li ascolterò tutti..... amo Max Pezzali e Mathalie a x factor mi aveva impressionato molto....
    però per Sanremo.... ho il pregiudizio quest'anno....
    Ma devo fare un po' il tifo per la Canalis che è sarda....
    domani ti dico

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  2. non l'ho visto perchè eravamo al cinema, ma non so se stasera lo vedrò. forse il post-turno 17.21 che mi farà rientrare a casa alle 21.30 mi porterà a zapping selvaggio con qualche sosta. ma non garantisco.
    concordo sul fatto che Sanremo sia (ma non solo lui) una foto di come è l'Italia, nel bene e nel male.

    un saluto!

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  3. Sono d'accordo con te, Fiore, Sanremo non deve essere una manifestazione impegnata, deve essere Sanremo, cioè un appuntamento un pizzico pacchiano, due pizzichi retrò, tre pizzichi tradizionale, quattro pizzichi nillapizzesco. Comunque se può darti sollievo non ho trovato una sola virgola di impegnato nel festival a meno di non considerare tali le estremità dell'antropoide Morandi.
    Formidabile Morandi che in una delle prime scene salutava Antonella Clerici posta a circa mezzo metro da lui, agitando la manona come se l'altra fosse a mezza lega marina.

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  4. maria chiara, ricambio il tuo saluto e mi fa sempre piacere sentirti. Naturalmente vedi Sanremo solo se ti va. Oltre ai motivi che ho esposto a inizio post, io credo di aver visto il festival anche perché avevo una mezza idea di scrivere questo post. Ora che il post è scritto non so se riuscirò a sopportare le smanacciate scimmiesche di Morandi pagate a peso d'oro.

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  5. CASSANDRO

    Io ho seguito Ballarò . . . non ho l'età per seguire Sanremo, che è pur sempre qualcosa che attira l'attenzione, e nel caso specifico è servito per spunto della splendida battuta che ho ascoltato oggi, dati i noti fatti politicosessualgiudiziari che giustamente affliggono chi sappiamo noi tutti.

    Eccola:

    -- "Sanremo è Sanremo!"

    -- "Però anche San Vittore non scherza!"

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  6. O Cassandro, vedendo il quinto commento pensavo che fosse Cleide. Ma vedo che la Nostra non ha ancora sciolto il suo riserbo. Se ti capita di buttare un occhio a Sanremo, puoi sempre integrare il tuo commento con osservazioni dirette. Noi di qua non ci spostiamo.

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  7. No, è che non mi convince per niente pensare che Sanremo possa essere lo specchio di un certo modo di essere italiani. Anzi considerando i tempi e i fatti odierni, se così fosse, mi sarei aspettata un festival all'insegna del cafonal correct piuttosto che uno spettacolo all'insegna dei buoni costumi e della correttezza al punto da risultare abbastanza noiosetto come secondo me è stato.:)

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  8. Olà, la donna del monte ha detto nì! :-)

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  9. CASSANDRO

    Ho "buttato l'occhio" a Sanremo, facendo un po' di Zapping e posso dirti, cap, che mi trovo a concordare con te specialmente su Morandi, mentre ho trovato (ahimè????) assolutamente sciape le due vallette.

    Una botta di fortuna però l'ho avuta: la canzone di Vecchioni, veramente intelligente, come suo solito, adeguata ai tempi e musicalmente valida. Sarebbe un bel balzo di qualità se vincesse il festival. Buona serata a tutti.

    il

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  10. Cassandro, ieri non ho visto niente, solo un trentina di secondi (il post come si vede già l'ho scritto), solo il tempo per avere conferme della imbarazzante pochezza di Morandi.
    La canzone di Vecchioni pure a me sembrava valida, ma vorrei ascoltarla meglio.
    Una sola cosa è certa, che Sanremo, con i suoi presentatori inadeguati, le vallette insulse fidanzate con fenomeni da baraccone mediatico, e i comici che non fanno ridere (perlomeno me) ci seppellirà tutti. Un caro saluto a te.

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  11. Aggiornamento. Ho risentito le canzoni su You tube (solo alcune). Ecco una riflessione più approfondita considerando che il giudizio a Sanremo non è solo sulla qualità della canzone, ma spesso soprattutto sulla qualità dell'interpretazione e su elementi per così dire scenici che colpiscono l'occhio.

    La canzone che attualmente mi piace di più è quella di Davide De Sfroos, su Yanez e gli eroi salgariani. Ironica, arrangiata benissimo, al ritmo di ballata. Sembra soprattutto una canzone vera e non una costruita a tavolino. Il dialetto comasco che a un primo ascolto mi sembrava un handicap ora lo ritengo un punto di forza.
    Roberto Vecchioni ha fatto una bella canzone e l'ha cantata pure con trasporto. Ma sembra sempre il tipo che sta dalla parte giusta, dalla parte della ragione. Provasse un pochino a sporcarsi le mani. Come diceva Gaber se sei sempre dalla parte della ragione dietro di te occhieggia il conformismo.
    Modà ed Emma Marone, no, questo neoromanticismo gridato non mi piace. puzza di tavolino.
    Luca Barbarossa e Raquel del Rosario. La canzone è assolutamente orecchiabile e non puoi fare a meno di canticchiarla se la senti mezza volta. Il testo è quello che è, ma la Del Rosario è una signorina esile, graziosa, che con le sue pose ti suggerisce come di avere bisogno della tua protezione, il che attira inevitabilmente l'occhio maschile. Inoltre canta benissimo.
    La Crus, la canzone di La cruz è partita in sordina, ma più la sento e più mi piace. Ha qualcosa di vagamente retrò che fa pensare ad atmosfere da Frank Sinatra.
    Davide Madonia e Franco Battiato, basterà questo per giudicare la canzone. Quando la canta Madonia, cioè quasi sempre, sembra una canzone normale, lievemente noiosa e velleitaria. Quando la canta Battiato (lo fa in una sola strofa) ecco che ti si aprono davanti scenari metafisici e ti sembra quasi di ragionare di morali e amori galattici.
    Giusy Ferreri, risentita la canzone sembra un po’ meglio. La Ferreri ha una grande voce , ma ha la particolarità di far sentire false le sue canzoni; a differenza di Lucio Battisti che aveva una pessima voce, ma rendeva vere le canzoni.
    Nathalie, anche questa canzone è migliorata al secondo ascolto. Sembra più sofisticata, ben sorretta dagli archi in certi punti. Bello il titolo “Vivo sospesa”.
    Tricarico, invece arretra al secondo ascolto. Troppo lento, quasi soporifero il brano, anche se continua a essere originale.
    Non riascoltate le altre canzoni perché non si aveva voglia di farlo.

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  12. Uauuuuuu, dopo che tu hai scritto il post, e va bhe! ieri ho ascoltato tutto il festival.
    Come già scrissi sarà la generazione a cui appartengo.... Vecchioni, spero non vinca il festival, che tanto non ha importanza, il testo della canzone, se togliamo il ritornello, tocca così il cuore, è un inno alla speranza che spero arrivi al cuore di tutti.
    Sono profondamente convinta dell'importanza delle nuove idee è il fatto che questo venga cantato a Sanremo mi rincuora.
    Però.......... come vorrei che vincesse Nathalie,
    secondo me è la più brava! la sua canzone e la sua musica, sono le uniche che mi hanno dato il brividino che provo di fronte a qualcosa di artisticamente superiore.
    E poi aveva gli anfibi, era troppo carina, capelli rossi e anfibi, un bel look "gotico" fatto per assecondare il proprio animo e non le mode del momento.
    Emma sarà la favorita, ha il nome che ho dato a mia figlia, ha i capelli come li ho portati io alla sua età...... ma per nulla...
    Il comasco alla grande, sarà perchè abbiamo janez? o la musica trascinante? vera....

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  13. Non seguo Sanremo da un pò,mi capita di tanto in tanto di ascoltare qualche canzone quando faccio zapping ma niente più.La memoria non mi fa ricordare nemmeno i vincitori delle scorse edizioni.Quest'anno più che per Morandi ero incuriosita dalla partecipazione delle iene Luca e Paolo,ma leggendo il tuo commento,mi sa che mi sono persa poco.
    L'unica canzone che ho ascoltato è stata quella di Vecchioni,ma non mi è piaciuta nel contesto festivaliero,dove la musica dovrebbe essere più fresca e leggera.
    Un ricordo lontano di un Festival che mi piacque molto,seppur guidato dal Pippo nazionale, fu quello del 90 vinto dai Pooh,dove si esibirono oltre i nostri cantanti,dei grandi della musica,come Ray Charles, Dee Dee Bridgewater,Toquinho...
    Mi incuriosisce dopo aver letto il tuo post Davide De Sfroos e Tricarico,magari me li cerco su you tube e poi ti saprò dire.
    Saluti cari:)

    ieri sera c'è stato Benigni e da quello che leggo sembra aver dato il meglio di se a proposito dell'Inno di Mameli...lo hai visto?

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  14. Elle carissima, volevo dirti che il tuo indirizzo mail non funziona più. Cortesemente se tu potessi inviarmi alla mia mail il tuo indirizzo funzionante.
    Ray Charles chi se lo scorda. Ieri non ho sentito Benigni perché a un tratto mi sono messo a vedere un film. Inoltre, a dire il vero, Benigni non mi fa troppo ridere (ma è raro che un comico mi faccia ridere). Ho fatto solo in tempo a vedere come Giusy Ferreri massacrasse una delle nostre più belle canzoni "il cielo in una stanza" (avrebbero dovuto espellerla dal Paese per atto di lesa maestà) e come invece Davide Madonia, diretto da Battiato, cantasse con delicatezza una vecchia canzone di Memo Remigi "Il momento dell'addio" (i cosiddetti big dovevano reinterpretare vecchie canzoni). Un abbraccio alla figliuol prodiga :-)
    Fiore, il look di Nathalie mi pareva più efficace di quello di altre cantanti (ieri ho visto un ragazza dei Giovani) che si è messa la minigonna pur mostrando gambe tendenti al salsicciotto). Un saluto a te e agli amici.

    P.S. Berardo ieri sera mi ha avvisato che il mio romanzo "Napulammore" gli è arrivato a casa. Finalmente, dopo tante difficoltà!!!! :-)

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  15. Velocissimamente:
    Benigni fa ridere poco anche a me (come del resto i comici in genere)ma ieri sera forse è stato parecchio serio nella sua lettura dell'inno di mameli,cosa questa che sembra non aver appassionato molto chi si aspettava da lui le solite battute,e che invece ha appassionato chi ha trovato nell'interpretazione del toscano un motivo in più per credere in questo inno tanto bistrattato in altre occasioni.
    Cercherò su you tube,benedetto you tube!
    Ciao:)

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  16. Credo di aver visto nel corso degli anni ben poco Sanremo. Quello degli ultimi anni pochissimo. Primo perchè se ne comincia a parlare mesi e mesi prima della messa in onda, secondo perchè le canzoni di questa generazione si dimenticano facilmente. Chi ha vinto Sanremo l'anno scorso? Non me lo ricordo.
    Quest'anno ho fatto un po' di zapping ed ascoltato qualcosa. Posso dire che mi piace la scenografia di Gaetano Castelli (è un genio!). La conduzione dei presentatori è scialba. Le due vallette (ho sentito dire che si sono risentite dell'appellativo), pur essendo due bellissime ragazze, mi sembrano inappropriate. Poi, dico, con tanti e tanti mesi di prove e controprove, non sanno ancora come e dove mettersi sul palco!
    Le due sole canzoni che mi hanno colpito piacevolmente sono quelle di La Cruz e l'intervento di Battiato (ma non poteva cantarla tutta lui?). Il prof. Vecchioni, furbacchione, ha fatto un testo che colpisce per il momento particolare che stiamo attraversando noi italiani e, forse, arriverà tra i primi tre, se non sarà il vincitore.
    Per il resto, per quel poco, robetta...
    Ciao Cap
    Marypersempre

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  17. Elle, cerca su you tube e fammi sapere. Benigni mi piace serio.
    Mary, concordo proprio sul tuo aggettivo "furbacchione" riferito a Vecchioni. A me, vedi, non era venuto in mente. Assolutamente meglio La crus, bella scoperta.

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  18. Ho visto solo il grande Benigni! La sua analisi storico letteraria dell'inno d'Italia mi ha conquistato! Mai avevo sentito una spiegazione tanto appassionata!
    Il resto non l'ho visto e non lo vedrò neanche questa sera.

    Ciao.

    berardo.

    PS
    La copertina dal vivo è ancora più bella di come mi era apparsa in foto.
    Ho iniziato a leggere il libro!

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  19. Ho visto Benigni su You tube,strepitoso,commovente!
    Ti ho inviato gli indirizzi di you tube dove potrai assistere allo spettacolo...

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  20. Berardo, speriamo in bene nel libro, è un sollievo sapere che la copertina, disegnata dal qui medesimo Capitano, funziona! :-)
    Berardo e soprattutto Elle che mi ha inviato i link: ho visto su You Tube l'intervento integrale di Benigni. Mi è piaciuto nella parte in cui era serio e ha parlato di inno e Risorgimento. Non mi è sembrato inappuntabile, avrà detto un milione di volte "memorabile". che cosa memorabile, che fatto memorabile, che uomo memorabile (parlava sempre del Risorgimento), però Benigni ha una grande carica umana, sembra il tuo compagno preferito di assopigliatutto al bar del paese e riesce a emozionarti come non potrebbe fare mai un professore trombone uscito dalle trasmissioni di Piero Angela.
    Sull'inno e sul patriottismo in genere noto un fatto curioso. Fino a pochissimi anni fa dall'aria culturale da cui viene Benigni sull'inno non venivano altro che pesanti ironie, prese in giro, critiche feroci. E chi ne parlava con favore veniva dileggiato e trattato alla stregua dello scemo del villaggio. Ricordo perfettamente le polemiche sorte quando si voleva che i giocatori della nazionale cantassero l'inno. Dall'area culturale di Benigni vennero bordate e aperte sghignazzate, sul fatto che si volesse obbligare dei sani giovani a cantare una simile schifezza retorica. Ricordo in particolare un'intervista televisiva ad Antonello Venditti che se la rideva citando proprio i passi da cui Benigni ieri sera si diceva commosso, l'Italia s'è desta, l'elmo di Scipio, schiava di Roma, l'Italia chiamò eccetera.
    E' proprio vero come diceva uno stilista che se fai passare abbastanza tempo vedi tornare tutte le mode, la minigonna, il principe di Galles,, la borsa di coccodrillo e anche l'inno di Mameli.
    P.S. sono sicuro che Venditti di questi tempi, se intervistato sull'inno, sghignazzerà molto meno nello schermo: del resto tutti vogliono il consenso (specie del proprio gruppo di riferimento), e questa è la sola moda che non passerà mai.

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  21. quello che decisamente mi consola è che patty pravo è sempre patty pravo. invece credo che la vittoria di vecchioni, il quale è lui il primo a dire che sta cercando di avvicinarsi alla canzone popolare, sia significante di una nuova atmosfera.
    fino all'anno scorso sono convinta che avrebbe vinto la canzone di barbarossa.

    hai dimenticato le luci....
    ole/.)

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  22. CASSANDRO

    Debbo ringraziarti, Capitano, per avermi suggerito di “buttare un occhio al festival”, ed avermi spinto dopo tanti anni a seguire (anche se non assiduamente) tale manifestazione: ciò, come ho già scritto, mi ha dato la possibilità di ascoltare la canzone di Vecchioni più volte, traendone impressione via via sempre più favorevole.

    Più faccio l’esegesi del testo (di musica mi intendo poco) e più mi accorgo della sua estrema validità: finalmente è finito il tempo delle mamme che imbiancano, di chi vede la barca che torna sola avendo come unica consolazione il ritrovamento di un vecchio scarpone.

    Concordo con Fiore che in questo “Chiamami ancora amore (perché noi siamo amore)” ha visto un “inno alla speranza che spero arrivi al cuore di tutti”, anche per la struggente considerazione eduardiana di “A dda passa’ ‘a nuttata!”, il tutto arricchito con l’invito a lottare (siamo al contestuale “svegliatevi dato che i sogni si realizzano solo se ci svegliamo” di Benigni), in considerazione del fatto che, sembra egli dire, “bene e giustizia” non piovono dal cielo . . . e neppure dalle iniziative di Berlusconi e compagnucci della parrocchietta.

    E’ per questo motivo che non posso concordare purtroppo con Elle -- e dico “purtroppo” perché Elle è una persona molto cara e gentile, sulla cui stessa linea d’onda mi trovo spesso, e che solo poche ore fa ha commentato molto positivamente una mia composizione lasciata nel blog della sorella (Vitty.blog.tiscali.it) -- la quale lo ha definito scherzosamente un “furbacchione”, in quanto avrebbe sfruttato la situazione economicosocialegiudiziaria di cui siamo spettatori, talvolta troppo indifferenti, per come hanno sottolineato le due note Jene recitando Gramsci in questo festivival abbastanza movimentato.

    Secondo me invece occorre sempre, con qualunque mezzo, anche semplicemente con versi, musica, parole ecc -- sia pure utilizzando una trasmissione nazionalpopolare (Baudo) come Sanremo -- lanciare un messaggio di speranza e di incitamento (ricordi Cap il “tornerà il giorno in cui gli itali staranno in campo audaci. . .” di foscoliana memoria), dato “il momento particolare che stiamo attraversando noi italiani”, oggi assai bene, more solito, illustrato da Eugenio Scalfari nel suo editoriale su Repubblica .

    Se me lo passi, cap, mi permetto di dire che fra l’altro “Chiamami ancora amore”, al di là dei meriti musicali, trasuda di cultura classica metabolizzata per bene -- un gran bel mix di quel latino e greco che Vecchioni per tanti anni ha insegnato -- per cui chi ora ne è in possesso (anche se in altre situazione della vita sembra, alla breve, valere poco) in qualunque atto egli ponga in essere emerge prepotentemente, sia pure all’insaputa dell’autore stesso, mentre -- scusami per il continuo riferimento, ma anch’io amo l’attualità, la triste nostra attualità -- chi ha cantato sulle navi nei suoi primi anni di vita, pure se è diventato poi ricchissimo imprenditore (“nessuna ricchezza è innocente”, dice Brecht), e neppure se diventasse Domineddio potrà porre in essere atti e fatti che non siano “terra terra”

    . . . Quasi quasi sarebbe stato meglio che non avessi seguito il Festival, non trovi?

    Ciao a tutti

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  23. Ho letto con attenzione il tuo commento, Cassandro e come sempre l'ho trovato stimolante. Dato che sto per andare a letto, ho solo il tempo di precisare che è stata Mary (qui a volte denominata simpaticamente Marypersempre) e non elle a definire Vecchioni furbacchione. La canzone di Vecchioni non mi ha colpito molto, mi è sembrata un po' retorica in certi punti e desiderosa di facili applausi (ma ovviamente questa è solo una mia percezione e posso sbagliare).
    C'è il tempo per un saluto alla cara sally brown e per riflettere che stiamo ricreando in questo post la vecchia guardia di Tiscali blog. Un saluto nottruno agli amici.

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  24. Dietro richiesta di zia Cassie ho appena cancellato alcuni suoi commenti perché si era resa conto di aver parlato di fatti personali che non intendeva divulgare.

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  25. Caro Capitano,
    io sono riuscita a vedere solo le ultime due serate del festival ed ho visto l'intervento di Benigni su Youtube.
    Ho provato nostalgia per Bonolis vedendo questo festival ed anche quello dell'anno scorso.
    Hanno cercato di accontentare tutti ma non c'era un filo conduttore ed è diventato un contenitore di tutto quello che gli è venuto in mente che potrebbe piacere senza una vera regia. Mi ha dato l'impressione che hanno fatto una riunione di tante teste diverse ed a tutti è stato permesso di aggiungere qualcosa.
    E va bene la democrazia... ma io sono più per una monarchia illuminata... soprattutto negli spettacoli.
    Carina Belen che almeno ci ha provato e che ai miei occhi si è riabilitata. Assolutamente da cancellare la Canalis che si è rivelata, oltre che incapace, anche così compresa di se stessa che era ridicola. Lasciamo perdere il tentativo di traduzione di De Niro dove ha praticamente alterato la maggior parte delle sue affermazioni con De Niro che l'ha presa in giro con una classe da paura...
    Ho adorato Gaulenzi. Trovo che sia una vera rivelazione, un talento ed un genio della musica. Penso che abbia superato di una spanna non solo tutti i "Giovani" ma anche tutti i "Big". Sarà che adoro il Jazz, sopratutto quello degli anni 40/50 ma al di là delle mie preferenze musicali, la sua abilità musicale è eccezionale.
    I due comici delle Iene, invece, mi sono piaciuti moltissimo. Al di là di quello che hanno detto, non erano scontati. Promossi a pieni voti.
    Ho adorato la canzone di Vecchioni, la commozione con cui l'ha cantata ed il suo idealismo, che, al di là delle posizioni politiche, non è mai fuori moda, specialmente quando è sentito.
    Ho pianto ascoltando l'esegesi dell'Inno di Mameli da parte di Benigni. La passione che ha messo in quello che diceva, al di là della ripetizione delle parole. Ho trovato emozionante il cuore che ci ha messo, il fatto che sentisse davvero quello che diceva e mi ha fatta sentire orgogliosa di essere italiana...
    Ti abbraccio, Captain!

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  26. Ohibò, Enrica, questo sì che è un signor commento :-)
    Devo confessare che non ho visto il vincitore dei giovani di cui tutti parlano bene, ma anche la tizia che vinse un paio di anni fa sembrava una messaggera delle Muse solo perché cantava una canzoncina educatina che faceva "Sincerità".
    Che ti devo dire? A me Vecchioni sembra retorico, a volte persino un trombone retorico. Molto meglio Tricarico che ha avuto il coraggio di cantare due spanne sotto le righe.
    Mazza, come ti è antipatica la Canalis, che a mio modesto avviso è una bellezza mediterranea più avvenente e rigogliosa di Belen. Inoltre se Clooney se l'è presa per fidanzata si vede che deve avere anche qualità caratteriali forse non immediatamente avvertibili sul palco dell'Ariston. Belen eccelle nelle pose statuarie, nell'eloquio statuario, nel sorriso statuario e in genere in ogni espressione e condotta riconducibili a un un gruppo marmoreo di epoca classica. In sostanza, la Canalis sembra viva pur con tutti i suoi difetti, Belen pare una splendida trapassata.
    Bene anche per me il Benigni sul Risorgimento.

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  27. Caro Captain,
    ecco qui Gualazzi (non Gauelenzi come avevo scritto sopra). http://www.youtube.com/watch?v=nZyVyim1rWo
    Giudica tu.
    Anche a me è piaciuto Tricarico e la sua canzone. Peccato che non sono riuscita a capire le parole... magari era un effetto voluto ma secondo me ci ha perso...
    Notte!

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  28. Grazie per il link, Enrica. Gualazzi mi è piaciuto molto. Soprattutto mi pare uno che predilige la costruzione musicale delle canzoni a discapito del facile monologo predicatorio che domina in altre scelte stilistiche.
    In effetti anch'io ho capito solo una parte delle parole di Gualazzi, ma era l'insieme musicale contava.

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  29. Passavo per lasciarti il nuovo url al mio blog: www.mystrangeafterworld.blogspot.com
    :-)

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  30. Scusa, daisy, ma devo farti una domanda che potrebbe suonarti scabrosa: ma chi sei?

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  31. :-( ti leggo spesso... e tu sei tra i miei "lettori"... allora mi sembrava carino lasciarti il nuovo link...

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  32. In effetti mi pare di ricordare una daisy che scriveva in italiano e tedesco e credo si aggirasse in paesi di lingua tedesca. Potresti essere tu. Visto il tuo blog internazionale, ma ahimé la parte in italiano sembra non funzionare. ciao.

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  33. si io! :-) non va ancora perchè non ho "aggiornato" l'URL! ;-)

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  34. ora funziona, grazie per l'info! Ciao!

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  35. CASSANDRO

    Chiedo scusa a Elle per avere attribuito a lei un giudizio scherzoso espresso da Mary. Sono sicuro che non me ne vorrà né Elle per la confusione, né Mary per la mia diversa considerazione su Vecchioni: anche con Mary, il cui interessante blog seguo da molti anni, mi trovo spesso sulla sua stessa linea d’onda.

    In verità tutti i compositori usano dei mezzi particolari per catturare l’attenzione (tempo rubato, ritardo dell’accordo determinante per lasciare l’ascoltatore in dubbio se la tonalità è maggiore o maggiore, ecc) e Vecchioni, dato che da tempo è sulle scene, non è da meno nella ricerca degli effetti sonori, per cui può dare la sensazione di uno che “ci fa”: comunque è il testo che mi ha particolarmente interessato.

    Hai ragione tu, Cap, si sta ricostituendo sul tuo blog la vecchia guardia di Tiscali:se torna Fragmenta e Bilbo Avatar possiamo dire che i corsi e i ricorsi storici si realizzano pure nella blogsfera.

    Tanto per riepilogare le mie impressioni su questo festival, nella speranze che non siano apparse irriguardose, e per attualizzarle un poco, ho predisposto la seguente composizione, utilizzando -- mi auguro che non ti dispiaccia, Cap -- qualche tua espressione



    FESTIVAL DI SANREMO 2011


    “Per capire chi siamo” (1) a volte basta
    un noto festival dalla platea vasta
    se idee su idee accatasta.


    In tempi bui pure una rassegna
    canora assume la giusta valenza:
    infatti, anche “Sanremo” oggi impegna
    per musica, ma pur per la presenza

    di comici che comici non sono
    se vogliono non essere più tali,
    alludo a Benigni . . . come tuono
    ha messo in evidenza i nostri mali . . .

    nonché di cantautori che hanno smosso,
    alludo a Vecchioni, le coscienze,
    forte invitando a saltare il fosso
    chi pensa che vivendo di acquiescenze,

    o di silenzi, o di “Solo di me
    mi curo” in realtà egli al dolore
    si predispone . . . ed il tutto perché
    scordato ha che siamo tutti “Amore”.


    Pure se con l’insieme musicale
    non c’entra ciò che ho detto non fa male
    riflettere che solo l’Uomo vale.

    (Cassandro)


    (1) Titolo di un post di “penultimi.blogspot.com”

    il

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  36. Irriguardose mai, Cassandro. Qui ci confrontiamo e ognuno dice la sua con serenità. Io ho detto le mie preferenze, tu hai detto le tue, Enrica le sue, altri ancora le loro. In genere credo che sia difficilissimo fare belle canzoni con "messaggi". Il "messaggio" (impegnato)e soprattutto la voglia di comunicare un "messaggio" di solito uccide l'arte. Anche in letteratura mi risulta che sia così. Quando ti metti a tavolino e dici voglio scrivere un romanzo in cui comunicare qualcosa di epocale che scuota le coscienze (degli altri) normalmente ottieni risultati disastrosi e retorici. L'unico Messaggio valido che puoi comunicare è quello che non ti prefiggi, che magari emana dalla tua canzone, dal tuo film o o dalla tua storia senza che tu lo voglia: tu volevi solo descrivere una bella storia e situazione e ne è venuto fuori un formidabile messaggio.
    Mi è piaciuto Gaulenzi proprio perché non aveva messaggi da comunicare.
    Un caso saluto a te e agli amici del blog.

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