Prometto ai pochi ma ottimi lettori di questo blog che il prossimo post sarà filosofico anche se si dovessero raggiungere i quaranta gradi minacciati dai meteorologi. Si filosofeggerà con tale passione su questo blog che la gente abbandonerà le spiagge, butterà le riviste di gossip e le sostituirà con volumoni dei più tosti maestri del pensiero. Per adesso però devo raccontare un piccolo episodio o muoio.
Dunque, sono nel treno della Circumvesuviana diretto a San Giorgio a Cremano. Entrano due ragazze di aspetto popolare, una vestita con un pantacollant così aderente da mostrare perfino i bassorilievi dei tatuaggi. Si siedono davanti a me e chiacchierano in dialetto con lieve fare smorfioso. Nessun problema, ognuno si veste e chiacchiera come vuole. Nuova fermata, entrano altre quattro ragazze. Sembrano conoscere superpantacollant e amica e infatti si siedono vicino a loro e parlano. Una delle nuove arrivate è in minigonna e tacco dodici. E’ una di quelle bellezze che con la loro presenza hanno la particolarità di imbruttire di un 30/60 per cento tutte le femmine presso cui stazionano.
E’ anche lei una ragazza del popolo, lo si capisce da come parla, eppure ha poco della compattezza fisica della media guagliona verace. E’ tutta lunga e slanciata: ha le gambe lunghe, le braccia lunghe, le mani lunghe, il collo lungo, le ossa lunghe, lunghi e slanciati perfino il viso e il naso. E’ inoltre una di quelle ragazze che prima si mettono microgonne che arrivano ai confini dell’innominabile e poi passano il novanta per cento del tempo a cercare di tenere giù i bordi, attirando ovviamente l’attenzione planetaria su ciò che vorrebbero coprire.
La ragazza con il pantacollant conversa con minigonna e tacco dodici, ma chissà perché sembra aver perso la disinvoltura esibita fino a mezzo minuto prima. Ha una smorfia stentata e insomma sembra fare buon viso a cattivo gioco. Ultima fermata, si scende. I due gruppi di ragazze si dividono. Le quattro con Minigonnatirogiù davanti e Pantacollant e socia più dietro. Io colgo qualche frase dell’ultimo gruppo. Hai visto quella come si è conciata? dice Pantacollant all’amica in stretto dialetto napoletano. Non afferro tutto, ma è indignata alla non c’è più religione, dove crede di andare, quella, vestita così? E’ un’indecenza. Mi viene da sghignazzare. Vorrei quasi dirle: guardi, signorina, che il suo pantacollant è così stretto che le si vede quasi il buco del c***.
Ho ottenuto il titolo del post unendo “Total eclypse of the heart”, canzone che furoreggiava negli anni Ottanta, con la parola “vrenzola”, termine che in napoletano indica una ragazza di aspetto e modi popolari, che spesso si veste a sproposito e ancora più spesso parla a sproposito.
La tua ragazza "tacco 12" mi ha fatto ricordare un triste periodo della mia vita: sei mesi di missione a Firenze. Come?! dirai, Firenze, la bellissima Firenze e parli di triste periodo? Sì, e ti spiego perchè: Firenze e le sue opere d'arte, bellissima, certo. Nulla da dire. Ma, prima triste sorpresa: al posto di una meravigliosa libreria antiquaria che avevo visitato qualche anno prima c'era una specie di Fast-food con la vetrina ripiena di quintali di fatiscenti disgustosi spaghetti.Sparite anche altre librerie e botteghe di quadri e oggetti d'arte, Mac Donald's e spaghetterie ovunque Che orrore. E poi le donne... non me ne vogliano i fiorentini, ma le "madonne fiorentine" osannate nelle canzoni di un tempo o erano sparite o si erano accuratamente nascoste. Non se ne vedeva in giro una, tutte più racchie di "Genoveffa la racchia" (Travaso anni 60). Che nostalgia delle stupende ragazze napoletane, brune, focose, setose, vive, corpose, gustose, e mi fermo qui.
RispondiEliminaRagazzi Napoli, monnezza a parte, merita di essere visitata per milioni di cose, ma una su tutte: le sue donne stupende! e più sono popolane più sono friccicarelle e saporite.
Sergio carissimo, dispiace che Firenze la Bella abbia subito il depauperamento artistico e soprattutto estetico che segnali. Confermo che a Napoli è tutt'altro che raro vedere belle e come dici tu friccicarelle ragazze, le quali potrebbero essere ancora descritte con le parole dell'antica canzone "A tazza e cafè":
RispondiEliminaMa cu sti mode, oje Bríggeta,
tazza 'e café parite:
sotto tenite 'o zzuccaro,
e 'ncoppa, amara site...
ma tanto ch'aggi''a vutà...
Ma i' tanto ch'aggi''a girá,
ca 'o ddoce 'e sott''a tazza,
fin'a 'mmocca mm'ha da arrivá!...
Non traduco sperando nell'intuito dei non napoletani.
Già lo dico sempre: che disastro di donne che siamo :-)
RispondiEliminaChissà perchè la ragazza "tacchi a spillo" mi ricorda i quadri di modigliani!:-D (che classe!)
Beh, io adoro i napoletani soprattutto per la loro innata simpatia...se poi sono mori o biondi con occhi verdi...
Comunque da buon scugnizzo non ti sfugge proprio nulla eh!;-)
Ciao!
Già lo dico sempre: che disastro di donne che siamo :-)
RispondiEliminaChissà perchè la ragazza "tacchi a spillo" mi ricorda i quadri di mondigliani!Che classe!:-D
Beh io adoro i napoletani soprattutto per la loro innata simpatia...se poi sono mori o biondi con occhi verdi...
Comunque da buon scugnizzo non ti sfugge proprio nulla eh!
Ciao!
Ops Modigliani!:-)Cheee!!Ho guardato sopra:devo aver fatto qualche ca**ata..poco male va!;-)
RispondiEliminaA dire il vero, Sara, a volte mi piace osservare la gente e cercare di capire la vita degli altri da ciò che fanno. Mi pare di vedere spesso cose interessanti e a volte penso addirittura che potrei riempire un blog intero soltanto con quello che vedo per strada. non mi mancherebbero mai gli argomenti. Buonanotte.
RispondiEliminasally brown ha detto:
RispondiEliminasi chiama "giropassera"
quando farai il tuo post filosofico, ricordalo...
ole/.)
by schizzigocceecapricci.blog.tiscali.it
Sindrome di marfan?... mi riferisco alla "portatrice sana di microgonna" :-) Scherzo!
RispondiEliminaIo, mamma di ragazzina, posso affermare che loro, le ragazzine, perhè chiissà perchè, mi è sembrato di vedere mia figlia di 13 anni con le amiche (dai 13 ai 15) conciate come tu dici...
loro , non si rendono conto dell'effetto che fanno. Pantacollant, microgonne, calzoncini.. tutto al minimo!
Per non parlare dello slip del costume: indecenti!
E sono andata io con mia figlia a comprare il costume, cercando di restare nel meno peggio... ero tutta contenta, e cosa fa lei? Si fa prestare il costume dall'amica: tutto il fondoschiena fuori! E io e il padre, terribilmente imbarazzati!
Nessuno scampo.
Per non parlare dell'accento, caspita! Vivi in una famiglia dove si usa un certo linguaggio, e lei cosa fa? Il Casteddaio, quello veramente "terribile" e "volgare"......
Che dolore che mi hai ricordato....
Perchè non ci sono solo le ragazze che escono così: ma ci sono anche i genitori, che combattono battaglie perchè non siano così....
Sallybrown, giropassera? Mi spieghierai che cosa significa quando passerai per il post filosofico.
RispondiEliminaFiore, leggo ciò che scrivi di tua figlia e delle sue amiche e mi pare che la tua sia una battaglia persa. Se pensi che gli slip del costume di tua figlia siano inappropriati dovresti impedirle di indossarli, se no i genitori a che servono?
Un saluto agli amici.
I genitori a che servono? I genitori dovrebbero essere una guida non la gestapo. Se proibisci qualcosa a tuo figlio stai certo che te la farà sotto il naso. Io sono ststa una ragazzina iperattiva, iperscema, ipercuriosa e iper tante cose, va da se che sono ststa ipercontrollata. Non è servito a nulla. Facevo sempre quello che mi pareva e piaceva . Avevo degli orari rigidissimi per rientrare a casa persiono d'estate ma riuscivo ad uscire dalla finestra mentre tutti dormivano. E potrei raccontarne altre. Nonostante cio' non ho seguito la via della perdizione. E che sarà mai una chippa fuori? Sfido chiunque a trovare un costume da bagno pudico nei negozi. persino le nonne oggi hanno le chiappe fuori:)
RispondiEliminaSulle chiappe, Cleide, diceva la stessa cosa la grande Gabriella Ferri: "Tutti al mare ) tutti al mare / a mostrar le chiappe chiare / con i pesci in mezzo all'onde / forza, annamo a divertì".
RispondiEliminaPeraltro sui "pesci in mezzo all'onde" ho sempre sospettato indicassero qualcosa di diverso dai normali abitatori del mare.
Sei un fenomeno a sviare dai discorsi :)
RispondiEliminaIo ero perfettamente in discorso, sia con le chiappe che con i pesci, non ti distrarre.
RispondiEliminaNon mi sono distratta. E' che ho voluto sorvolare sui pesci perchè mi stava scappando una cosina che non mi avrebbe fatto onore :)
RispondiEliminaProva a farla dire a una moderna smorfiosetta (pre)adolescente, magari a lei fa onore. E sorriso pure per me.
RispondiEliminaMe lo chiedo anche io a cosa servono i genitori....... Uuu :-(, con la scusa che così fan tutte e che i costumi delle adolescenti hammo tutti le mutandine mini....
RispondiEliminaNoi stiamo li a guardare......
e non mi consola il mal comune mezzo gaudio, anche se almeno ci provo :-), anche con metodi infimi: le ho detto che era piena di cellulite!
I pesciolini :-) Lo sai che dove vado io al mare ve ne sono tanti :-)
Fiore, Stai attenta ai pesciolini marini hanno la tendenza a infilarsi nelle mutandine mini, me l'ha appena detto uno che passava di qua che si dichiara esperto in fauna oceanica. :-)
RispondiElimina.... me la sono servita da sola :-)
RispondiEliminaperò i pesciolini quelli veri scappano
...Ci credo...e non faccio nessuna fatica a crederci! :-)
RispondiElimina...Ahhh queste adolescenti!:-(
CASSANDRO
RispondiEliminaTorniamo al modo assai discreto di esprimere nel post concetti di per sé chiarissimi, in modo di aiutarti a superare “i confini dell’innominabile” (il termine non è “giropassera”, pur se si avvicina un poco!), anche perché mi permetto con l’occasione di evidenziare una giovane donna, per di più straniera (a Roma le turiste straniere abbondano), in contrasto -- sembrando uscita da un quadro Ottocento -- con le popolane moderne da te tanto piacevolmente e ben anatomicamente descritte (ma tutte a te càpitano, Capitano!), che sembrerebbero uscite da quadri più moderni.
Da tale parallelismo si evincono meglio le caratteristiche di ognuno e trarre la conclusione che spesso si incontrano nello stesso momento persone appartenenti a gruppi assai diversi fra loro, ma pur sempre ugualmente degni della migliore attenzione.
TURISTA ALL’ANTICA
Eh sì, incontrar qualcuno che ancora
si vesta all’antica e non è suora
è un fatto diventato raro assai
che cuore e mente incide quanto mai.
Sembri fuggita da un quadro 800,
castigata turista che per Roma
con un bel cappellino bianco argento,
da cui in parte sfugge bionda chioma,
gironzoli con gonna a campana,
con sandali accollati un po’ retrò,
che l’andatura tua rendono strana
. . . con quella bocca morbida a “OOOhhhh!”
nel tuo delizioso volto ovale,
per tu notare ad ogni pie’ sospinto
un qualcosa di fenomenale:
un arco, un sarcofago, un plinto
di colonna dorica. E normale
il modo tuo di andar testè dipinto?
Fra donne nude quasi al naturale,
per abitini al limite legale,
scollate come a Palma de Majorca,
e con le minigonne a “filo sorca”,
tu spicchi come perla in un granaio,
siccome cigno bianco in un pollaio,
stella d’argento in mezzo al cielo nero,
o fra le erbacce viola del pensiero.
(Cassandro)
il
Botta e risposta:
RispondiEliminaFiore, disse un pesciolino vero a uno falso: che fai?
Cerco di infilarmi in un buco per passare la notte, disse l'altro. E tu?
E' strano, rispose il pesciolino vero, faccio pure io la stessa cosa. Ma allora come si fa a riconoscere un pesciolino vero da uno falso?
Il pesciolino falso pensò per un attimo: credo dipenda dal tipo di buco in cui passiamo la notte.
Il tuo buco come è fatto?
Be', è fatto... è piuttosto buio lì dentro, devi salire e poi svoltare...
Svoltare? Sei sicuro?
Cioè non proprio svoltare... senti, fai prima a vedere di persona, infilati in uno di questi buchi dove vado io e poi mi fai sapere.
Ma io sono un pesciolino vero e i pesciolini veri non le fanno queste cose… non riuscirò a entrare…
Storie, nessuno si accorgerà di niente, ti prenderanno per un pesciolino falso. E poi un pesciolino è sempre un pesciolino e ti assicuro che quasi nessun buco chiude le porte a un pesciolino, vero o falso che sia. Ecco un paio di mutandine mini, va a vedere.
Corro, disse il pesciolino vero, e poi ti faccio sapere.
Sara, sono d'accordo con te, non ci resta che sospirare e starcene zitti.
RispondiEliminaCassandro, mi ha colpito molto questa tua turista all'antica fuggita da un quadro dell'Ottocento, cappellino e gonna a campana, un po' di eleganza e di misura non guasta mai in questo mondo di (cafoni?) esibizionisti dai 13 agli 80 anni. E concludo con i tuoi versi:
"tu spicchi come perla in un granaio,
siccome cigno bianco in un pollaio,
stella d’argento in mezzo al cielo nero,
o fra le erbacce viola del pensiero."
La turista di Cassandro mi ha ricordato quella ragazza che incontrammo qui sul lungomare e che pareva davvero uscita da un quadro dell'ottocento.
RispondiEliminaSei simpaticisimo mio capitano!
RispondiEliminaMi hai fatto ridere!
Grazie!
schizzigocceecapricci ha detto:
RispondiElimina@ Cassandro: filosorca? eddai...giropassera è molto, molto, molto più poetico
quanto alla tipa in gonna lunga e cappellino: pensavo che le femministe fossero sparite dalla circolazione
ole/.) by sally brown
Cleide, splendida la turista o che cos'era che abbiamo visto sul lungomare di Alghero: un quadro vivente. Era forse un po' finta vestita in quel magnifico abito (lilla?) Ultime Grida dalla Belle Epoque, ma in quel caso era un bellissimo quadro finto.
RispondiEliminaSara, sempre lieto di far sorridere.
Sally, filosorca vale giropassera.
Un saluto agli amici.