Ieri è morta per overdose Amy Winehouse, una ragazza di 27 anni che cantava e anche bene. Questa notizia mi ha colpito, credo non solo per la giovane età della morta. Non conoscevo quasi per niente la Winehouse. Avevo sentito un paio di sue canzoni e mi erano piaciute, soprattutto per l’'atmosfera in bilico tra il rythm & blues e Frank Sinatra che sapevano evocare. Mi parevano canzoni sofisticate, lontane dalla pacchiana rumorosità visiva o coreografica delle Lady Gaga o delle Shakira che imperversa attualmente. Avevo sentito parlare della Winehouse quasi esclusivamente nei telegiornali. Ora si era ubriacata qui,
ora si presentava in stato confusionale a una conferenza stampa, ora passava una notte di bagordi lì, attribuiva a una caduta dalle scale le ferite apparsele sul volto o si presentava sul palco dei concerti con le gambe di pastafrolla, del tutto incapace di cantare. Sapevo che si faceva di brutto e beveva forte, ma non ho mai pensato che sarebbe morta. Ritenevo più o meno che i suoi eccessi fossero gli eccessi dei vip, soltanto un modo per passare da una clinica di disintossicazione all’altra, per far parlare i giornali e alimentare il proprio mito. Più o meno sarebbe finita come Kate Moss, cioè con un pizzico giusto di droga avrebbe alimentato il suo personaggio e favorito la carriera. Poi sarebbe arrivata felice, contenta e sballata all’età del più strafatto dei Rolling Stones e avrebbe pubblicato un libro di memorie o meglio ancora ispirato un film biografico il cui il cavallo di battaglia sarebbero stati i suoi sballi, che avrebbero affascinato un mucchio di ragazzini, che in un angolo di mente si sarebbero vergognati di non aver saputo osare tanto. No, davvero non credevo che sarebbe morta. Poi ho pensato che le mancavano solo tre anni per arrivare all’immortalità. Se fosse giunta ai trent’anni avrebbe capito che la droga in polvere o in bottiglia è solo un modo per alimentare la droga vera, cioè il successo. Ti fai quanto basta per sembrare maledetto e trasgressivo come richiede lo star system.
Ricordo la sua figura così sottile, le gambe fin troppo magre e quell’acconciatura così vistosa. Era bella pur non essendo bella. La sua caratteristica era la spigolosità. Era spigolosa nel naso, negli occhi, nelle braccia, nella capigliatura altissima da nutrice punk, nelle ginocchia, dovunque. Probabilmente è stata solo confusa dal personaggio che le hanno cucito addosso. Si dice che se ti chiami Genoveffa prima o poi finirai per comportarti come una Genoveffa, e se invece ti chiami Elettra farai l’Elettra. Se hai 19 anni e fai un disco di successo e ti vestono, ti truccano, ti pettinano da Amy Winehouse, poi fai la Amy Winehouse e se non arrivi ai trent’anni puoi perdere tutto quando hai tutto.
Ecco la canzone che mi è piaciuta di più. Si chiama “Back to Black” e colpisce soprattutto per la capacità di cantare sottotono, sostenuta da atmosfere soul anni Sessanta. In qualche passaggio della canzone Amy sembra quasi la figlia di Sinatra quando canta dimesso. Bello anche il video in bianco e nero.
CASSANDRO
RispondiEliminaOkkei al massimo, Cap, per la lapidaria considerazione “i suoi sballi avrebbero affascinato un mucchio di ragazzini, che in un angolo di mente si sarebbero vergognati di non aver saputo osare tanto”.
Il vero dramma è proprio questo, unito al fatto di che si ignora assolutamente che, come hai osservato incisivamente "la droga è solo un modo per alimentare la droga vera, cioè il successo", ad ogni costo, costi quel che costi!
DROGA E MALA CURIOSITA’
Cresce mia nipote ed è alle prese
con il grosso problema della droga:
“Nonno cos'è? . . . Ne ho, sapessi, intese
tante su questa qui” chiede con foga
impaurita quasi e curiosa,
ma come sempre aperta al suo nonnino,
che or deve parlar di quella cosa
. . . è suo dovere . . . e quindi attacca “Fino
a che son stato giovane non c'era.
E' arrivata quando grande fui,
l'ho studiata è ho visto ch'era nera,
che i tempi vostri avrebbe reso bui.
Fuggila come fuggiresti fiera:
da essa non ti salva manco ‘Lui’.
Tu a scatola chiusa dici ‘NO!’
senza ‘Chissà?’ . . . ‘Ma forse io?’ . . . ‘Peròòòòooo? . . .’
chè con la droga la curiosità
solo follia è . . . E’ tutto qua!”
(Cassandro)
il
Cassandro, come sempre efficaci i tuoi versi. Noto che nello stesso giorno della morte della Winehouse è stata annunciata la scomparsa di Linda Christian, la madre di Romina Power e moglie di Tyrone. Ho sempre sentito definire la Christian come una grande diva di Hollywood, ma mi sono accorto di non conoscere nessun titolo cinematografico degno di menzione in cui vi comparisse. Ne ho attribuito la causa alla mia ignoranza, ma poi ho sentito che nel telegiornale citavano "Tarzan e le sirene" come film eminente in cui aveva lavorato e ho scusato un po' la mia ignoranza, che comunque rimane grandissima.
RispondiEliminaMi dispiace, è sempre triste commentare la morte di qualcuno...ancora una volta la "follia" ha superato il suo genio!
RispondiEliminaC'è molta fragilità in questi giovani, soprattutto artisti!
Buona serata mio capitano!
Amy Winehouse: confesso la mia profonda infinita ignoranza in questo campo. Un mio nipote (13 anni) mi ha fatto sentire una canzone, anche bella, che aveva su quel mostro che lui chiama cell. Mi ha detto: - nonno, sicuramente indovini subito chi è! - Credo di essere arrossito, non solo non ne avevo la minima idea, ma anche quando mi ha detto il nome del cantante non l'avevo mai sentito nominare. Eh sì, però probabilmente anche lui non ha mai sentito Frank Sinatra, Bing Crosby o Nat King Cole. Può bastarmi come consolazione? Mah...
RispondiEliminaUn saluto a Sara e Sergioberto. Ho notato che stamattina non mi si si apre più il video della canzone, credo per l'aumentato traffico virtuale sopravvenuto dopo la morte dell'artista inglese. Io la Winehouse la conoscevo un po' di più di sergioberto, ma non tantissimo di più. Una volta mi era capitato di vedere il video di una sua canzone e avevo commentato: "Toh, si fanno ancora canzoni belle".
RispondiEliminaAmy Winehouse era incredibilmente gracile fisicamente. Se la vedete ha una struttura ossea sottilissima e ahilei denuncia una quasi totale assenza di curve (le uniche riscontrabili sul suo corpo erano dovute ai seni rifatti di recente di cui pare andasse molto fiera). Probabilmente il corpo gracile era accompagnato da una corrispondente gracilità psicologica che come tutte le gracilità psicologiche si può definire più facilmente con il termine di insicurezza. L'insicurezza l'ha portata ad assumere atteggiamenti scioccamente guasconi e a dichiarare bel suo brano più famoso "Rehab" (Redenzione), che non si sarebbe mai disintossicata. A ben vedere sono le stesse cose che hanno detto un sacco di gente tra cui Vasco Rossi diversi anni fa ("Io la Coca-cola me la porto a scuola"): solo che Vasco Rossi ce lo ritroviamo ancora, musicalmente, tra le balle e la fragile Amy purtroppo se ne è andata).
Si collocava come personaggio più o meno nell’ambito della moderna star musicale femminile alla Shakira, Lady Gaga o Christina Aguilera, cioè gente che tende a interpretare il ruolo della vamp aggressiva, piena di rossetti, parrucche sgargianti, tette rifatte e diete assassine. Lei aveva però più i comportamenti di una rock star dei tempi classici, quelle maledette e autodistruttive alla Jim Morrison o Janis Joplin, personaggi a cui viene molto paragonata in questi giorni non solo a causa della stessa età di morte che li accomuna tutti, i famosi e fatali 27 anni delle rockstar. A sergioberto dico che aveva vinto 5 Grammy, che è il massimo riconoscimento musicale americano, paragonabile agli Oscar della musica, con il suo album “Rehab”. Faceva un tipo di musica sicuramente originale, diverso dalla pappa che di solito ci sbologna lo star system, una mistura di moderni jazz e Rhythm & Blues (si dovrebbe dire più propriamente soul degli anni Sessanta). In un paio di video l’ho vista sempre vestita in maniera classica, una Jacqueline dark ed esotica.
Piccolo aggiornamento: ho visto un video più vecchio della Winehouse, del 2004, in cui appariva molto più in carne e curvilinea. Ho letto che, a causa delle critiche ricevute dal suo aspetto, tra il 2004 e il 2007/2008 è scesa di ben quattro taglie e mi sono chiesto se una dieta simile non sia alla lunga la vera ragione della sua morte. Il video del 2004 era molto più tradizionale dell’ultima Winehouse: vi appariva una ragazza sexy che cantava una canzone buona per una qualunque aspirante starlette popstar intitolata “Fuck-me pump”. Da Wikipedia ho appreso che “ Il brano è una critica intrisa di sarcasmo nei confronti delle gold - digger, ragazze che frequentano uomini facoltosi per trarne fama e benefici economici. In inglese il termine Pump definisce un tipo di scarpa da donna, a tacchi alti e senza mascherina, e il termine Fuck-Me Pump è uno slang con cui vengono definite, tra tali tipi di calzature, quelle dal maggior richiamo sessuale”.
buona notte anche a te Mio Capitano.
RispondiEliminaGrazie del passaggio: domani sarà un altro giorno!
Baci
dimentichi la maledizione del 27 che incombe sui geni della musica e la winhouse un piccolo genietto lo era (no dai, evvero, poi l'hai citata...), però non sottovalutarla. la sua voce e la sua storia in qualche modo le vedo simili o affini ad una grande, billy holiday (forse esagero?) scomparsa a 44 anni.
RispondiEliminaole/.) by sally brown