domenica 20 maggio 2012

Piccoli pazzi crescono

Siamo seduti su una panchina di via Medina, strada centrale di Napoli, di qui il Maschio Angioino con piazza Municipio, di là la salita che porta a via Toledo. Proprio a fianco a noi la fontana di Nettuno, opera d’arte risalente al vicereame del sedicesimo secolo. L’aria è buona, la sera è fresca e hai quasi l’impressione di sederti in un museo a cielo aperto senza pagare neppure il biglietto.
Passa un signore magro che mi fissa intensamente. Io guardo altrove perché sono sicuro di non conoscerlo. Quello insiste a fissarmi. Scrolla il capo come se non credesse ai suoi occhi. Io cerco di segnargli con lo sguardo che proprio non lo conosco. Alla fine quello non ce la fa più e mi dice: “E’ incredibile, siete assolutamente identico al mio capo servizio”. Io tiro fuori una faccia da “guarda come è strano il mondo”, e chissà perché mi sento vagamente in colpa per assomigliare al capo servizio del signore, forse perché deve essere un bel rompiscatole se mi assomiglia così tanto. Il tizio alla fine si allontana dopo alcuni commenti sbalorditi sulla straordinaria somiglianza rilevata.
Una signora napoletana seduta sulla panchina a fianco con la famiglia, ride. “Non ci fate caso”, mi dice, “quello è toccato in testa. Fa sempre così con tutti”. In effetti vedo il signore magro poco più avanti che parla a un altro viandante esibendo la stessa faccia sbalordita di poc’anzi. Penso che anche a questo nuovo interlocutore stia dicendo che assomiglia come una goccia d’acqua al suo caposervizio (che forse nel frattempo era diventato un collega di lavoro o chissà chi). Vabbè, è un povero matto, niente di strano, ci può stare. E poi questo mondo sballato farebbe dare i numeri a chiunque.
Passa un nuovo tizio, magro come il precedente e con la stessa espressione suonata. Mi guarda anche questo intensamente e a lungo. Ma fissa negli occhi, mi mette in imbarazzo. Mi dice qualcosa, ma non afferro, forse ribadisce il concetto già espresso dal signore precedente. Mi volto verso la signora napoletana, che sghignazza con la sua famiglia. A gesti mi comunica che anche questo secondo soggetto ha problemi di comportamento. Be’, mi dico, due pazzi sono già un discreto numero, ma d’altra parte questa è una città grande. Non c’è ancora niente di preoccupante.
Dopo nemmeno due minuti, passa una signora sulla cinquantina, anche ben vestita, capigliatura bionda ben pettinata, trucco ineccepibile, abiti curati. Solo che le guardo i piedi e vedo che passeggia in pantofole scalcagnate nel pieno centro di Napoli. La guardo in viso noto uno sguardo un po’ troppo fisso ed estraniato. Forse anche il particolare che parli da sola non è normalissimo. Mi volto verso la signora napoletana esperta della fauna umana di quella zona, la quale mi conferma che sì, anche questa nuova disgraziata non sta troppo bene con testa, anche se non importuna i passanti con riflessioni estemporanee.
Non ho il tempo di tirare il fiato che ecco un nuovo personaggio. Ha gli occhi sbarrati, la testa un po’ troppo grossa, una smorfia preoccupante e un modo di caracollare che non è per niente normale. La signora mia vicina di posto ora se la ride alla grande con un tono da “che vuoi farci, è la vita moderna”. Siamo a quattro pazzi in pochi minuti e mi accade una cosa inquietante, più guardo i passanti e più mi pare di vedere in molti di essi segni di insania, squilibro o addirittura follia. A un certo punto rinuncio a contare i pazzi o presunti tali che passano davanti alla panchina della fontana di Nettuno. E mi chiedo: in che razza di mondo viviamo? Cos’è che fa uscire di testa così tante persone?

19 commenti:

  1. Forse guardiamo troppa TV o leggiamo troppi giornali. Forse c'è arrivata l'ennesima cartella di Equitalia o l'ultima bolletta dell'amministratore. Forse partecipiamo troppo a quello che ci avviene intorno mentre faremmo bene ad estraniarcene almeno un po'... forse... ma sei sicuro di non essere davvero il mio caposervizio?

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  2. Ora che me lo dici, sergio, mi viene un dubbio, forse il pazzo sono io, magari sono un caposervizio che ha perso la memoria :-)

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  3. me lo chiedo anch'io....:(
    sara107.blogspot.it ....facciamoci una risata.:)
    p.s era davvero sergio che commentava nel blog di tads....
    signore aiutaci tutti, ma tutti.
    ciao francesco, saluti a cleide.

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  4. CASSANDRO

    E se avessero ragione i pazzi? Tutto è possibile oggi. E questo non lo dice uno che è pazzo, o almeno spera di non esserlo totalmente, oppure che è tanto pazzo da non ritenersi pazzo.

    Comunque, hai proprio ragione a domandarti in questo esilarante post (al limite della sceneggiatura per un film di Verdone o Benigni) “in che razza di mondo viviamo? Cos’è che fa uscire di testa così tante persone?”.

    Come ha ragione Sergio che pesca subito nel mazzo le cause di tanta apparente pazzia (per nostra fortuna ancora calma ed innocua!), e cioè: la disarmante T V, le cartelle Equitalia, le quote condominiali o farsi fin troppo i cavoli degli altri . . . e ce ne sarebbero tante altre, come l’uso smodato dei network e dei cellulari, che ormai sono diventati una protesi per l’uomo e per la donna.

    Infatti, non dobbiamo dimenticare i tanti telefonisti che incontriamo ad ogni pie’ sospinto, che forse possono sembrare pazzi a noi benpensanti per il loro modo di andare per via parlando e gesticolando a vuoto (senza però importunare chi si gode la città in quel magnifico museo a cielo aperto che è Napoli, “senza neppure pagare il biglietto”), ma che in realtà sono “normali” e per niente affatto impegnati a . . . . . . .

    PARLARE AL VENTO

    Per pazzo tu mi prendi . . . od uno che
    parla da solo in mezzo alla strada?
    Non vedi il filo nell’orecchio? Se
    nulla di cellulari sai, bada

    che per te resta il manicomio . . . Oggi
    si sta in ogni attimo in contatto
    l’uno con l’altro . . . Inutilmente sfoggi
    perciò la tua risata e per matto

    prendi chi arcigesticola per via,
    vociando a perdifiato della spesa,
    di tasse, multe . . . o se di gelosia
    l’anima sua per caso viene presa

    urla incurante “Su’, chiuditi in casa!”.
    Che ci vuoi far? . . . Globalizzazione
    porta la gente a essere invasa
    da mille impulsi . . . Quindi, attenzione,

    più non meravigliarti se ti scontri
    con chi sembra parlare al vento, ma
    ben pensa che quel “pazzo” che incontri
    sta più di te nella . . . normalità.


    Sol chi è incosciente va senza sapere
    che il mondo ormai sta chiuso in un bicchiere,

    e si accanisce a voler godere
    di albe, di tramonti e capinere

    . . . che per la maggior parte “so’ ddu sfere!”

    (Cassandro)

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  5. Scusa Francesco se rispondo qui al tuo commento da me. Intanto sono perfettamente d'accordo sulle tue considerazioni sullo schifoso delitto. Ho pensato anch'io le stesse cose. Quanto a Paolo Flores sembra strano e inusuale anche a me che abbia commentato su un piccolo modesto blog semidimenticato. Ho cercato di approfondire e ho visto che il suo commento è parte di un articolo che si trova altrove. Qualcuno ha fatto copia e incolla? Boh. ;i sembra l'ipotesi più probabile.
    un abbraccio.

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  6. Leggendo i commenti da te. ho visto quello di "anonimo", e non ci ho capito una mazza. Che cosa vuole dire? che c'entra Sara107? Quanto al blog di Tads, lo conosco ed è probabile che io vi abbia lasciato qualche commento... e con ciò? Dici bene che questo è un mondo di matti! :-((

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  7. Si Sergio è proprio vero! :))) Gli anni passano per tutti
    Sara

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  8. Un saluto a tutti. Sono lieto che il mio post sia piaciuto all'ottimo Cassandro, che parla addirittura di sceneggiature di Verdone. Parlare al vento lo facciamo tutti, Cassandro, anch'io; una volta mi misi a cantare perfino una canzone di Bocelli per strada, spero che nessuno mi abbia preso per matto. :-)
    Sergio, il commento di Flores D'Arcais mi sembrava in effetti incredibile. Se c'è una cosa che ci ha insegnato il mondo è che il piano nobile non si mescola con il terzo stato, nemmeno nel web, e nemmeno se il terzo stato si dimostra più acuto del piano nobile. così va la vita.

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  9. Ebbene sì, Cap! é proprio così... almeno fin quando il terzo stato non si riunisce nella sala della pallacorda XD

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  10. Piccoli pazzi? Mah...direi che i pazzi crescono, ma da quel che vedo in giro, non c'è un'età nella quale insorga la "pazzia" ! Donne, uomini, ragazzi...tutti preda di un qualcosa che stravolge le menti. Proprio ieri l'ultimo della serie...Anni fa frequentavo l'università popolare, e seguivo in particolare le lezioni di filosofia di una proff preparatissimo. Era da tempo che non lo vedevo e ieri ho faticato a riconoscerlo in quell'uomo che leggeva i manifesti funebri, con ciabatte ai piedi nonostante la pioggia, pantaloni rimboccati, una camicia e una giacca di lana logore...che tristezza!

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  11. Sergio, prima o poi gliela faremo vedere ai nobilastri non solo del web. :-)
    Giovanna, questo professore decaduto nell'aspetto e forse nella mente mi ha fatto pena e tristezza. E' una figura non rara quella del personaggio colto, agiato, che sembra avere tutto ciò che serve per vivere sereni e che poi cade. Di solito sono portato a pensare che si tratti di persone troppo sensibili, annientate da avversità familiari o professionali. E' come nell'antica pubblicità dei biscotti Togo: "Tempi duri per i troppo buoni".

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  12. Quando puoi dai un'occhiata al mio penultimo post: "la ciocca di capelli". E' un racconto che conferma in pieno il tuo commento.

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  13. Anni fa, quando venni ad abitare in questa casa,vedevo passare per strada un sacco di tipi strani,da quello che si metteva le dita nelle orecchie al passare rumoroso delle auto,a quello che parlava da solo,o al tipo buffo con la pipa sempre in bocca che era tormentato dall'ora. Caspita mi dicevo,ma i pazzi sono tutti qui! Fino a scoprire che proprio poco più su nella via,c'è una scuola anfas e per questo una concentrazione notevole di personaggi particolari.Sono trascorsi più di 20 anni da quando ho imparato a conoscerli,di alcuni ho scoperto anche il nome,siamo cresciuti insieme,e molti di loro ora pur conservando identico lo sguardo hanno i capelli bianchi, altri con tristezza non li vedo più e forse questi sono i pazzi meno pazzi di tutti.
    Buona giornata Cap!

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  14. Elle carissima, In effetti ho pensato pure io che nelle vicinanze ci fosse qualche centro per gente con problemi mentali. Che altro posso dire? Ho visto i pazzi di via Medina e ho sentito un senso di vicinanza, una simpatia umana che non saprei spiegare. Ho visto in televisione alcuni personaggi intervistati alla riunione della Confindustria ed era gente odiosa, aliena, verso cui non senti nessuna vicinanza umana, erano proprio persone antipatiche e lontanissime. Tra l'altro gli intervistati, tra cui c'era Tronchetti Provera, non mi sembravano nemmeno intelligenti o brillanti, ma questo è un altro discorso. Un abbraccio a te.

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  15. Tanto per restare in tono col tuo post, Cap. . . . Che ne diresti se l'attentatore di Brindisi fosse il maggiordomo del Papa?

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  16. Cassandro, ormai non ci si può fidare neppure più del maggiordomo del Papa. Ma è tempo già del prossimo post che spero di poter scrivere presto. Come idea di massima vorrei inserirci la scorta della senatrice Finocchiaro, scorta che si guadagna il lautissimo stipendio a spese della collettività (sicuramente arricchito da scatti e indennità da soldato in teatro di guerra) portando il carrello della suddetta Finocchiaro al supermercato Ikea, come documenta una foto pubblicata dai maggiori quotidiani. E poi dicono che Grillo...
    M;a perché a noi nessuno ci offre mai qualche migliaio di euro per portare il carrello ai parlamentari? Io mi dichiaro fin d'ora disponibile a portare quello di Rosy Bindi o di angelino Alfano, e gli faccio pure la fila alla cassa. Tie'.

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  17. E no! . . . Se dovessi proprio scegliere preferirei il carrello della Carfagna o della Minetti

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  18. Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive...
    Quelle come me regalano l'Anima, perchè un'anima da sola è come una goccia d'acqua nel deserto..." (Alda Merini-Dalla follia alla poesia).
    Averne di pazze così. Ho sempre pensato che un pizzico di follia è dentro ognuno di noi e, nella giusta dose, la follia è creatività.
    Marypersempre

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  19. Mary carissima, la follia di Alda Merini è benvenuta su questo blog. Spero che dalle tue parti tutto funzioni al meglio. Appena ho un po' di tempo aggiorno il post e vengo a trovarti.

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