giovedì 9 agosto 2012

Legalizziamo il doping

Usain-Bolt-advances-to-Olympic-100-semis-NA20H88S-x-largeIl doping di Schwazer. La notizia di ieri era la conferenza stampa del marciatore italiano dopato, Alex Schwazer. Schwazer è stato trovato positivo all’Epo, sostanza proibita che già aveva sancito la fine della carriera di Pantani e forse della sua vita. Il marciatore ha pianto a dirotto nella sua esternazione pubblica e ai giornalisti ovviamente non pareva vero inzuppare il pane in quelle lacrime dandosi arie di onesti fustigatori del malcostume altrui (naturalmente i giornalisti televisivi presenti, targati Rai o Mediaset, hanno avuto una lieve amnesia sulle raccomandazioni, i sotterfugi e gli intrallazzi con cui sono stati assunti al lavoro, senza esclusione alcuna). Vedendo le lacrime di Schwazer e l’indegna gogna mediatica cui è stato sottoposto (il marciatore ha sbagliato e deve pagare, ma che c’entra la gogna?) mi sono detto che se fosse stato presente alla conferenza stampa un signore non comune vissuto duemila anni fa forse avrebbe commentato: “Chi è senza doping scagli la prima pietra”.

Il doping alle Olimpiadi. Infatti l’impressione avuta ascoltando Schwazer era che fosse stato preso il solito pesce piccolo e un po’ fesso, mentre i pesci grossi la fanno franca, nello sport come nella vita. Vedo fisici innaturali alle olimpiadi. Uomini e soprattutto donne con i muscoli fin nelle orecchie. Scattisti dell’atletica con corpi da marziani e bicipiti alla Hulk. Dice: ma quelli si allenano, è naturale che abbiano i muscoli. Pietro Mennea si allenava come un pazzo sei ore al giorno, anche a Pasqua e a Natale, e aveva un fisico asciuttissimo senza nemmeno una frazione dei muscoli di Bolt e compagni. Basta andare in una piscina olimpica per vedere corpi gonfiati oltre misura. Dice: non hai le prove e non si può condannare la gente perché non si accorda ai tuoi parametri estetici. Però si è detto la stessa cosa per decenni ad esempio delle nuotatrici della Germania dell’Est. Avevano spalle da corazzieri, braccia alla Schwarzenegger, grugni da scaricatori di porto rissaioli, eppure passavano sempre il controllo antidoping. Cazzo, c’era da pensare, ma le vedete? Che vi paiono donne, quelle? A che vi serve il controllo antidoping, fermatevi soltanto a guardarle un secondo e poi se avete il coraggio diteci che sono atlete e donne normali. Le nuotatrici e le atlete della Germania Democratica non sono state mai prese. Si è scoperto tutta l’incredibile industria di Stato del doping, di quella e di altre nazioni, solo dopo la caduta del Muro di Berlino. Ma i Muri cadono solo una volta al secolo quando va bene. Per quanto mi riguarda non riesco a vedere le Olimpiadi perché giudico tutti gli atleti dopati, chi più chi meno. La delegazione cinese a Londra deve avere un mezzo migliaio di atleti, comprese nuotatrici che nuotano più veloci di fulmini della vasca come Phelps: ebbene, se si trovasse un solo cinese a Londra non dopato ne sarei più stupito che se mi trovassi E.T. sulla porta di casa.

Il doping negli altri sport. Naturalmente il problema di ricorrere a trucchi, imbrogli, scorciatoie chimiche o comportamentali non vale solo per le olimpiadi, ma per tutto lo sport. Si sa di Pantani e del ciclismo, ma anche il mondo del calcio è marcio: vedi lo scandalo delle scommesse o i giocatori pompati come culturisti. Ogni tanto ci danno notizie terribili nell’indifferenza generale. Ex calciatori della Fiorentina o del Genoa o di altre quadre che muoiono come mosche per malattie rarissime, che possono essere legate solo all’assunzione di particolari sostanze illecite. Giocatori di squadre scudettate o addirittura della nazionale che muoiono a 50, 55, 57 anni. Ne muore uno e sarà un caso, ne muore un altro ed è la vita, ne muore un terzo e sarà la sfiga… scusate, ma i calciatori non sono atleti che dovrebbero vivere più della gente normale perché hanno fatto una vita sana di sport e buona alimentazione? Perché ne muoiono tanti così giovani?

Legalizzare il doping e il crimine. Probabilmente opporsi al doping è impossibile. Gli atleti sleali supportati dalle immense strutture di uno Stato come la Cina sono diversi passi avanti al controllo antidoping: è inutile cercare di pizzicarli. Anche gli atleti intelligenti e furbi che non dispongono di quel sostegno, riescono comunque a farla franca. Rimangono gli altri. I fessacchiotti, gli sfigati, i Calimero sono piccolo e nero. Io dico: perché bisogna penalizzare questi sprovveduti a favore dei soliti furbi? Non sarebbe meglio legalizzare il doping così almeno tutti partono alla pari, senza privilegiati di Stato o di astuzia?

Il discorso si potrebbe estendere all’illecito e al crimine. Abbiamo gente che si afferma e prospera agendo in maniera illegale o addirittura criminale. Politici (più o meno tutti), imprenditori, faccendieri, intrallazzatori. Costoro usano mezzi scorretti e teoricamente proibiti per raggiungere i loro scopi, mentre la gente normale e l’uomo della strada non sanno o non vogliono utilizzare l’illecito in ossequio ad anacronistiche regole e morali. Anche qui sarebbe meglio legalizzare l’illecito in modo che tutti partano alla pari e che quindi solo chi ha talento (nell’imbroglio, nella frode, nella disonestà) riesca ad affermarsi realizzando finalmente la meritocrazia.

7 commenti:

  1. C'è poco da aggiungere alla tua analisi ! È proprio così...è l'intera società ad esser dopata impegnata in una ricerca parossistica ad arrivare PRIMI! Non a far bene ... Non a eccellere per abilità e ingegno e impegno... No no! Basta arrivare, non importa come! E se non l'hai realizzato per meriti, poco importa... Non si sente neanche più l'amaro in bocca, qualche sostanza proibita Ne avrà mitigato il retrogusto! Peró BASTA basta davvero con le condanne e le gogne pubblichè!Ci sono tre gradi di giustizia che dovrà affrontare, mi pare che basti!

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  2. Giovanna, per doparsi le inventano tutto, anche droghe a luci rosse. vedi questo articolo del corriere:
    http://www.corriere.it/sport/olimpiadi/2012/notizie/10-agosto-canottieri-viagra_64286e7e-e2d4-11e1-84ce-ad634664744d.shtml
    in cui si vedono gli atleti del canottaggio che si presentano alla premiazione con l'affare in tiro. Viagra?, dice il Corriere. Chissà.

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  3. CASSANDRO

    Tu scrivi, cap, in queste calde giornate in cui anche i sentimenti ed i valori sembrano sciogliersi, “Abbiamo gente che si afferma e prospera agendo in maniera illegale o addirittura criminale. Politici (più o meno tutti), imprenditori, faccendieri, intrallazzatori. Costoro usano mezzi scorretti e teoricamente proibiti per raggiungere i loro scopi”, che poi, stringi stringi, si riducono ad uno solo: “fare soldi” (sul tema,
    se non sbaglio, credo di averti già mandato qualche scritto).

    E così abbiamo bellissimi partecipanti alle olimpiadi (sia maschi che femmine: hai visto quelle della ginnastica artistica con nastro, mazzette e cerchio?) che sembrano scolpite nella pietra per l’uso (forse) di domping, supportati pure dallo Stato di appartenenza, pronto ad apparire agli onori della gloria e guadagnare in stima ed affari, che si meraviglia poi se vengono pizzicati, calciatori che vendono le loro prestazioni (o non prestazioni) a chi offre di più, e più in generale “gente che si afferma e prospera” . . . e torniamo all’inizio.

    I SOLDI, SOLO I SOLDI
    ( Faust)

    Solo il denaro vale a questo mondo:
    per esso si lavora a pecorone,
    ci si prostituisce in largo e in tondo,
    si spara agli immigrati sul barcone.

    Ma chi lo ha inventato? Belzebù
    quando suggerì a Faust di
    suggerire al re, che ormai più
    oro non aveva da quel dì

    nei suoi forzieri, di stampare carta
    col valore che lui dichiarava:
    così Atene soccombette a Sparta,
    il pensiero al soldo. Non nasceva

    la Storia forse con quell’atto antico,
    diffuso poi per terra e per mari,
    che vide poi un uomo appeso al fico
    con stretti in mano i suoi trenta denari? . . .


    I soldi, solo i soldi, tutto sono,
    vento, sole, neve, lampo, tuono. . .
    Senza di essi mai starai su un trono.

    Con essi farai pentola e coperchio,
    avrai donne belle per soperchio,
    ma mai troverai l’area del cerchio.

    Questa forse un dì calcolerà
    chi più che soldi avrà genialità.

    Detto riscatto tardi arriverà
    ad opera di un quacquaraquà,

    un quidam de populo, che avrà
    però i neuroni a posto . . . e già! . . .

    non fa domping e non si drogherà.

    Speranza? . . . Illusione? . . . E chi lo sa?!

    (Cassandro)

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  4. Cassandro, i soldi sono uno dei più gravi problemi del genere umano. il denaro lo avrò inventato sicuramente Belzebù, e certo dal paese delle fiamme eterne ci viene la brama che abbiamo di esso. Un caro saluto a te e spero che tu resista al meglio a questo caldo agosto, che proprio oggi si fa più clemente.
    Volevo segnare a te e agli amici del blog, ammesso che qualcuno si trovi a vagare qui intorno in questi tristi giorni di esodo, che ho gia scritto un post su questo argomento in cui sostenevo un tema analogo: "Aboliamo lo sport professionistico":
    http://penultimi.blogspot.it/2009/08/aboliamo-lo-sport-professionistico.html

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  5. Mamma mia che VERGOGNAAAAAA! :-) Tristi giorni di esodo scrivi...mah...secondo me sono più tristi i giorni di chi non si muove! Ehm ogni riferimento alla sottoscritta è puramente casuale! :-D

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  6. Siamo nella stessa barca, Giovanna, per quanto riguarda il non esodo. Spero copmunque di riuscire a farmi un paio di passeggiate in montagna in questi giorni.

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  7. Non ho nulla da aggiungere, il vostro (e nostro) pessimismo e disincanto è solo pura e semplice realtà. Chissà, forse tra cinquant'anni sarà ancora peggio.

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