lunedì 10 marzo 2014

Catherine Deneuve festeggia i settant’anni svestita

cate2 Catherine Deneuve ha festeggiato i settant’anni facendosi fotografare svestita, all’incirca in occasione della festa della donna. I mezzi di informazione, soprattutto i telegiornali di prima serata, hanno commentato la scelta della nota attrice francese esprimendo grossomodo tre giudizi, più o meno in quest’ordine: a) Catherine è ancora una donna bella e affascinante; b) Catherine ha avuto coraggio; c) Catherine ha fatto bene. Commenteremo poi i giudizi dei mezzi di informazione e se avremo tempo ci faremo pure qualche domanda sull’informazione da regime Volemosebbene (molti pensano che prima o poi sarà una guerra atomica a finirci, ma probabilmente la melassa del politicamente corretto otterrà lo stesso risultato con molto anticipo).

Ora due parole sull’attrice, perché non tutti potrebbero ricordarla. Catherine Deneuve è stata una grandissima icona cinematografica. Ha fatto film con Roman Polanski, Dino Risi, Mauro Bolognini, Lars von Trier. Ha recitato in due dei massimi cult movie di tutti i tempi, Bella di giorno di Luis Buñuel e L'ultimo metrò di François Truffaut. Celebre la sua relazione sentimentale e professionale con Marcello Mastroianni. In realtà qualcuno la ricorda anche per la sua pubblicità della Lancia in cui, signora aristocratica e irraggiungibile, si limitava a dire “Je suis Catherine Deneuve”, mentre una voce fuori campo commentava “Lancia Prisma, un’auto a cui piace il successo”: in sostanza comprando un’auto esclusiva, così ti veniva suggerito, potevi procurarti anche una donna esclusiva come la Deneuve. Ma veniamo ora ai giudizi dei telegiornali prime time sulla settantenne Deneuve fotografata e soprattutto spiattellata dovunque.

a) Catherine è ancora una donna bella e affascinante. Lasciamo perdere il secondo aggettivo che coinvolge valutazioni troppo personali, dal momento che esistono eccellenti e ammirevoli studiosi che ritengono mummie e sarcofaghi egizi i soggetti più affascinanti del creato. Concentriamoci sulla bellezza. E’ bella, la settantenne svestita? In realtà non è che si veda molto, nella strombazzata fotografia della Deneuve. C’è una figura di spalle non troppo slanciata, avvolta in un collant all’apparenza spesso come una tuta da sommozzatore (che probabilmente compatterebbe anche il Budino Cameo “Muu Muu” recentemente sequestrato causa contaminazione). Un giro vita piuttosto a botte è avvolto in un busto che richiama alla mente i giubbotti antiproiettili buoni per circolare nel Bronx o a Scampia. Il solo braccio visibile è teso al massimo sulla testa, forse per esorcizzare pelli cascanti e tessuti gelatinosi. Fortunatamente sono nascosti alla vista i notevoli lavori di restauro facciale cui l’attrice deve essersi sottoposta nell’ultimo mezzo secolo.

b) Catherine ha avuto coraggio (a mostrarsi svestita alla sua età). Ovviamente se uno vuole pavoneggiarsi sui media senza vestiti è libero di farlo a 20, 70 o 100 anni: ognuno poi penserà ciò che vuole di tale pratica. Bisogna solo rilevare che la Deneuve avrebbe mostrato un coraggio maggiore, dato che voleva informarci sullo stato di conservazione e restauro del suo vetusto edificio fisico, se si fosse presentata al pubblico nuda come mamma l’ha fatta, senza calze-scafandro per compattare gambe budinose e giubbotti antiproiettili per torturare pancia e lombi.

c) Catherine ha fatto bene. Anche qui i giudizi sono soggettivi. Il mondo è vario e le opinioni dei suoi abitanti anche di più. Però uno pensa: possibile che un’attrice di quella levatura, dopo essersi esibita all’occhio altrui più o meno vestita per tutta la sua vita, arrivata a una certa età non trovi niente di meglio di fare che reiterare la stessa pratica? Possibile che non abbia sviluppato in tutti questi anni altri interessi, hobby, passioni? Non ha letto libri, non si è appassionata a cause, non ha provato il desiderio di fare spot in cui apparisse diversa da una donna esclusiva buona per un’auto esclusiva? Dice vabbe’, cosa poteva fare? Per esempio poteva scrivere un post, che sicuramente avrebbe avuto un impatto mediatico circa un milione di volte superiore al presente articolo. Nel suo post la Deneuve avrebbe potuto parlare di qualche causa che le sta a cuore, magari della condizione della donna nella società attuale o della crisi di contenuti di un certo tipo di cinema. Oppure avrebbe potuto raccogliere fondi a favore dei tanti disperati del mondo, invece che raccogliere fondi per se stessa comparendo in pubblicità di gusto altamente opinabile. Avrebbe potuto far ridere o piangere, oppure farsi nominare ambasciatrice dell’Unicef o magari produrre qualche buon film se non voleva uscire dal suo campo di interesse. Se non aveva la vena impegnata, avrebbe potuto girare il mondo dato che c’è un mucchio di bella roba da vedere dovunque. Poteva fare la marcia di Assisi, la marcia dell WWF a favore dell’orso marsicano o, chissà, imparare a ballare la Marcia di Radetzky. Possibile che questa annoiata signora a settant’anni suonati non abbia trovato nessun altra occupazione che mostrarsi in finto nudo (moltissimo finto e quasi niente nudo)? Ed è possibile che nessun giornalista trovi il coraggio di dirle: “A Caterì, se nun c’hai gnente da fa’, pecché nun fai ‘na cosa nova e te trovi un lavoro, che sarebbe pure ora?”.

3 commenti:

  1. Sai che c'è? Che a settant'anni del giudizio del mondo te ne fotti. Anzi, se sei sano, te ne dovresti fottere anche prima.

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  2. Se non se ne fotteva del giudizio altrui, si sarebbe fatta fotografare nuda e con le pelli cascanti avendo il coraggio di dire da sotto le rughe: "Je suis Catherine Deneuve". Che poi non capisco perché uno debba restare tra le palle fino a 120 anni e per di più nudo. Che diavolo, avete avuto la vostra parte di palcoscenico, ora fate altre cose, leggete libri, dipingete quadri. scrivete poesie, giocate a tombola o cogliete margherite. Insomma fate qualsiasi cosa, ma non affogateci i maroni.

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  3. "Insomma fate qualsiasi cosa, ma non affogateci i maroni."
    Ti quoto! :-)

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