lunedì 7 settembre 2009

Filosofia della rapina a mano armata


PistolaLibro - Ecco, prendi pure il mio Rolex d'oro e il telefonino supertrendy. Il portafoglio lo hai già preso, così come le carte di credito, i gemelli preziosi della camicia, il fermacravatta d'oro e la fede con il diamante. Mi pare che abbiamo finito. Aspetta, prima di andartene con la mia roba, ammetterai che ciò che hai fatto è un'azione spregevole e immorale, vero?
- Immorale ciò che ho fatto? Non capisco, vorresti essere più chiaro?
 
- Be', ti sei impadronito dei miei averi puntandomi una pistola addosso. Denaro e oggetti per cui ho lavorato e faticato. Dovresti almeno vergognarti un po', non credi? Anche se sono sicuro che hai molte attenuanti che spiegano il tuo comportamento criminale.
- Attenuanti, comportamento criminale e immorale? Vergognarmi? Scusami tanto, ma non capisco. Abbiamo appena assistito a una traduzione di beni dalle tua tasche alle mie. Cosa ci sarebbe di immorale? Prima una cosa era tua e ora è mia: ci vedi qualche morale o non morale in questo? Abbiamo presenziato a un elementare trasferimento di capitali come ne fanno a migliaia banche e imprenditori. I tuoi beni sono stati riallocati nelle mie tasche e sono sottoposti attualmente alla mia giurisdizione economica.
Capisco che a te dispiaccia, ma da un punto di vista cosmico e panteisco non è accaduto nulla di significativo, soprattutto nulla di eticamente congruo. Il passaggio di beni avvenuto in questo vicolo deserto non è più morale del passaggio fluviale di un branco di gnu nella stagione migratoria. Vorrei davvero invitarti a riflettere sull'inidoneità dei termini che usi e sulla loro infondatezza filosofica. In realtà, se osservi questa situazione con spirito non partigiano, dovrai ammettere che è molto più etico ed equo che possegga io il tuo denaro e i tuoi beni. E' molto più giusto così. Scusa se sono costretto a tenerti sotto mira con la mia rivoltella 38 special, ma capirai le mie esigenze.

- Ne ho viste di tutti i colori, ma un rapinatore a mano armata che discetta di etica cosmica e panteistica ancora non mi era capitato. Permettimi di ricordarti che, con licenza parlando, sei un puro e semplice brigante. Scusa l'inadeguatezza della nostra lingua, ma non vedo in qualche altro modo definirti se non gaglioffo, delinquente o criminale. Non puoi in alcun modo giustificare la tua scellerata azione. La nostra società ti condanna e ti condanna qualsiasi morale umana. Perdonami, ma sei un volgare mariuolo.

- Sono davvero stupito della faciloneria delle tue argomentazioni filosofiche. Ribadisco che il concetto di moralità è del tutto assente nella normale transazione economica che ci vede coinvolti. Potrei dirti che la società nei cui valori ti rispecchi è piena di rapinatori in giacca e cravatta, gente a cui assomigli molto, che depredano legalmente il prossimo e sono celebrati dovunque. Banchieri rapaci e bancarottieri, avvocati cialtroni, politici arrivisti e chi più ne ha più ne metta. Potresti al massimo rimproverarmi di essere un rapinatore meno efficace e astuto di quelli citati e dei molti altri taciuti. Potresti biasimarmi perché sono costretto a impugnare una pistola in prima persona nella mia attività, con tutti i rischi che ne derivano, invece di demandare questo compito a poliziotti e tutori dell'ordine, che usano le pistole, con tutti i rischi che ne derivano, per difendere il benessere dei ladri legalizzati già ricordati. Tuttavia non voglio ricorrere a questo basso espediente dialettico per giustificarmi e mi confronterò usando la tua logica e i tuoi valori. Prima però consentimi di spostare la pistola in quest'altra mano; sto cominciando a stancarmi e non vorrei che mi partisse un colpo accidentale che ti sbudellasse interrompendo questa piacevole e stimolante conversazione.




- Certo, ti ringrazio per la tua gentilezza e per le tue squisite maniere.

- Mi parlavi degli etici valori della tua etica società. Converrai che la società premia e celebra le persone più capaci. Quelle che hanno mostrato maggiore spirito di iniziativa, che si impegnano, si sacrificano per raggiungere un fine. Cioè la società ritiene che sia del tutto morale premiare con una congrua quantità di denaro o di altri beni coloro che hanno avuto successo nella loro attività. Ora guarda me. Ti pare che io non abbia spirito di iniziativa? Ti pare che non ci voglia ambizione per trovarsi in questo vicolo e convincerti a un riequilibrio economico tra le nostre finanze? Inoltre mi sono sacrificato e ho dovuto studiare non poco per tenderti questo agguato. Ah, scordavo il successo. Ebbene, non potrai negare che questa sia una rapina di successo. Chi ti sembra l'uomo di maggior successo tra noi in questo preciso istante? Chi ti sembra più degno di custodire il denaro che ci contendiamo in questo buio angolo metropolitano?

- Ehm, ti dispiacerebbe non infilarmi la canna della pistola sotto la gola mentre parli? Non respiro bene.

- Scusa, non me ne sono nemmeno accorto, deformazione professionale. Perdona la mia distrazione. Consentimi però di riepilogare la nostra disputa filosofica. I fatti dimostrano che sono una persona capace, che si impegna e si sacrifica, dotata di spirito di intrapresa e che sa giungere al successo. E' quindi del tutto etico che i tuoi soldi e i tuoi ninnoli finiscano nelle mie tasche. Però voglio fare una cosa immorale, la prima cosa davvero filosoficamente disdicevole di questa notte. Anche se è stato acclarato che non hai nessun diritto etico a conservarlo, ti lascerò il telefonino all'uscita del vicolo, così potrai chiamare qualcuno che venga a prenderti. Non ringraziarmi, è che sono troppo buono di cuore.

15 commenti:

  1. Anche io vorrei riallocare a mio favore le finanze sociali. Conosci qualche metodo in cui si possa farlo senza usare rivoltelle 38 special? Magari potresti scrivere una guida per il perfetto rapinatore, concentrandoti sopratuttto su quelli che rubano senza aiuto di pistole e che anzi sono difesi dai derubati.
    Questo rapinatore mi è simpatico. Mi sembra che di filosofia ne sappia più del mio vecchio professore dell'università. Avrà letto mica "La conquista della felicità" di Bertrand Russell?
    :))

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  2. La filosofia del rapinatore è certamente non troppo distante da quello che potrebbe accadere tra non molto tempo! Il riequilibrio delle finanze tra gli uomini o avverrà in modo naturale, con atti di vero coraggio e lungimiranza oppure avverrà in modo drastico e drammatico con conseguenze non immaginabili!
    La disparità sempre più crescente tra chi sta bene e chi sta male si allarga sempre di più e così questa forma di capitalismo estremo, capitalismo di pochi, porterà a forme di riflessioni e ribellioni tali che la gente sarà costretta a riequilibrare le proprie finanze con l'uso della forza. Non è tanto distante da noi la notizia che in Francia (mi pare) gruppi di operai hanno sequestrato degli imprenditori per far valere le proprie ragioni. Se l'avidità di pochi continuerà a crescere a scapito dei tantissimi come si potrà sopravvivere? La fame porta a concepire e porre in atto azioni incontrollate ed incontrollabili. Se non si avrà più di che mangiare come si potranno condannare le azioni forti di sequestro e di rapina? Non si può prendere dalla terra di più di quello che abbiamo bisogno; non si può accumulare, ed accumulare a discapito di tanti! Sono delle leggi così elementari che non si capisce perché non vengono capite. Il senso dell'arricchimento perde ogni logica, anche la più estesa possibile: quando uno ha due o tre case per ogni località quando ha uno o più macchine, quanto ha di che vivere ed anche di più perché cercare di avere ancora? A quale scopo, se poi questa avidità gli si ritorcerà contro?
    Caro Capitano, è questo un tema troppo vasto e troppo importante per esaurirlo con poche battute anche se con le poche pennellate che ne hai dato si riesce comunque a coglierne il senso profondamente drammatico e reale.

    Un carissimo saluto.

    Berardo

    PS
    Finalmente inizia a rinfrescare....

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  3. Ciao Francesco,
    E' sempre un piacere leggerti.
    Ti sei mai accorto che il denaro che non guadagniamo finiamo per sprecarlo o perderlo?
    Non è necessario aver fatto una rapina o aver rubato dalla tasca di un altro... basta il semplice fatto di non essersi guadagnato il denaro...

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  4. Alla fine del tuo post mi sono convinto che la filosofia adottata dal ladro non è poi così sbagliata tutt' altro, diversamente da quanto pensavo prima di iniziare la lettura.
    Forse sono influenzato dal fatto che i briganti, i ladri, si diffondono sempre di più nella nostra società tanto che coloro che non lo sono sembrano essere dei grandi fessi?
    Ciao

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  5. Rispondiamo agli amici.
    Facile rispondere a Elena: grande sei tu.
    Cleide, potrei davvero scrivere la guida per il perfetto rapinatore (ovviamente documentandomi prima un po', dato che di solito non sono aduso a praticare certe attività). Però devo dire che il rapinatore filosofo mi pare molto più intrigante.
    Bera, ti rispondo dopo, se ne ho l'opportunità, con più larghezza. Qui posso dire che dal mio punto di vista il capitalismo non c'entra niente. Le storture sociali non provengono dal capitalismo in quanto tale, ma dalle dinamiche sociali e dalle pulsioni umane.
    Enrica, ti risponderò con cognizione di causa dopo aver guadagnato una congrua quantità di denaro e averlo sprecato come tu garantisci avvenire normalmente all'essere umano.
    Paolo Borrello, a brigante brigante e mezzo: questa mi pare una delle massime acquisizioni filosofiche.

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  6. Filosofia della rapina a mano armata
    Affascinante il tuo svolgimento sul quale propongo delle osservazioni (magari troppo lunghe) sulle differenze tra metafora e meccanica dialettica, meno piacevole del tuo scritto, ma utile come esercizio di logica.

    (Battute dopo la premessa:)
    - Ammetterai che ciò che hai fatto è un'azione spregevole e immorale, vero?
    - La nostra società ti condanna e ti condanna qualsiasi morale umana.
    (Nota: in un ragionamento non "religioso" può esistere una morale non umana?)

    ________________________________________________

    Innanzitutto prima di continuare vediamo se concordiamo sui termini:

    morale = principi (nell'ambito di una società) secondo il quale l'uomo dovrebbe agire correttamente nei confronti degli altri, variabili però rispetto al luogo e al tempo (sono quindi soggettivi);

    etica = filosofia (amore del ragionamento) sulla morale, che dovrebbe consentire di distinguere comportamenti giusti (buoni o moralmente leciti), da comportamenti ingiusti (cattivi o moralmente illeciti), su base razionale e non emotiva (sono quindi oggettivi? difficile sostenere che esista oggettività in filosofia).

    immorale = che non rispetta il principio di morale;


    Se concordiamo sui termini sopra descritti, tutto il racconto diviene chiaro e senza equivoci:
    (Però perde la sua "magia" e credibilità metaforica)
    ________________________________________________

    - ci vedi qualche morale o non morale in questo?
    Si!

    - Da un punto di vista cosmico e panteisco non è accaduto nulla di significativo,
    Vero ma non pertinente.

    - Soprattutto nulla di eticamente congruo.
    Falso.

    - Il passaggio di beni avvenuto in questo vicolo deserto non è più morale del passaggio fluviale di un branco di gnu nella stagione migratoria.
    Falso.

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  7. - Vorrei davvero invitarti a riflettere sull'inidoneità dei termini che usi e sulla loro infondatezza filosofica.
    Falso.

    - Ribadisco che il concetto di moralità è del tutto assente nella normale transazione economica che ci vede coinvolti.
    Falso.

    - Potrei dirti che la società nei cui valori ti rispecchi è piena di rapinatori in giacca e cravatta, gente a cui assomigli molto, che depredano legalmente il prossimo e sono celebrati dovunque.
    Vero ma non pertinente.

    - Poliziotti e tutori dell'ordine, che usano le pistole, con tutti i rischi che ne derivano, per difendere il benessere dei ladri legalizzati già ricordati.
    Vero ma non pertinente.

    - Converrai che la società premia e celebra le persone più capaci. Quelle che hanno mostrato maggiore spirito di iniziativa, che si impegnano, si sacrificano per raggiungere un fine.
    Si, purchè agiscono correttamente nei confronti degli altri.

    - Cioè la società ritiene che sia del tutto morale premiare con una congrua quantità di denaro o di altri beni coloro che hanno avuto successo nella loro attività.
    Si, purchè agiscono correttamente nei confronti degli altri.

    - Ti pare che io non abbia spirito di iniziativa? Ti pare che non ci voglia ambizione per trovarsi in questo vicolo e convincerti a un riequilibrio economico tra le nostre finanze? Inoltre mi sono sacrificato e ho dovuto studiare non poco per tenderti questo agguato. Ah, scordavo il successo.
    Ebbene, non potrai negare che questa sia una rapina di successo.
    Iniziativa, ambizione, sacrificio, successo, nessuno di questi è un principio morale.

    Finale.
    - Consentimi però di riepilogare la nostra disputa filosofica.
    Premessa.

    I fatti dimostrano che sono una persona capace, che si impegna e si sacrifica, dotata di spirito di intrapresa e che sa giungere al successo.
    Asserzione non coerente con la premessa.

    E' quindi del tutto etico che i tuoi soldi e i tuoi ninnoli finiscano nelle mie tasche.
    Conclusione non coerente sia con la premessa sia con l'asserzione.

    Però voglio fare una cosa immorale, la prima cosa davvero filosoficamente disdicevole di questa notte.
    ti lascerò il telefonino all'uscita del vicolo, così potrai chiamare qualcuno che venga a prenderti.
    Non ringraziarmi, è che sono troppo buono di cuore.
    Cosa ne immorale ne disdicevole ma divertente. Comunque complimenti!

    Ciao, Lionardo

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  8. Divertente il tuo commento, lionardo. Io cercavo di far ridere e magari di far riflettere su alcuni strani aspetti della vita. Cos'è la morale? L'unica risposta che mi viene a quest'ora di sabato è che dovrebbe essere qualcosa legata ai nostri condizionamenti genetici. Una materia che spesso si può interpretare elasticamente. Ti vedo ferrato nel settore, magari lavori in un campo in cui maneggi spesso certi principi.

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  9. Caro Mio Capitano,

    credo tu sia riuscito a far ridere, a far riflettere, e a stimolare piacevolmente una discussione.
    (A mio parere la cosa più desiderabile in un Blog).

    E in risposta a cos'è la morale? sempre a mio parere e' semplice:
    morale = insieme dei principi di rispetto verso gli altri, in un dato luogo e tempo;

    Comunque mi e' piaciuta la storia raccontata e i commenti alle mie osservazioni.
    Non si legge molto spesso che la morale è frutto di "condizionamenti genetici", cosa che condivido totalmente, ma che spesso non viene valutato con giusta considerazione in psicologia.

    Mi sembra che i condizionamenti siano genetici per il "successo" sociale che hanno nella lotta per la sopravvivenza.
    Ed e' di tipo genetico la mutazione che interviene nella Società (cioe' permane per un po' di tempo).

    Sono per studi ingegnere meccanico. Ho passione per la psicologia.
    Non sono contento della "variabilità metaforica" dei termini usati in psicologia, e come hai notato, cerco di applicare ai termini una logica rigorosa, studiando attentamente quali sono i giusti vocaboli (quelli densi di significato preciso) per capire (ed eventualmente spiegare) il comportamento.

    E' cosi' che ho imparato a "maneggiare" gli argomenti.
    Giustamente di sabato, (e forse anche di lunedì) sono un po' noioso... ;-)
    Il fatto e' che difficilmente trovo cose un po' acute come le tue, in rete.

    Sara' che siamo entrambi "filosofi" napoletani, anche se io vivo da anni a Roma.

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  10. E così sei pure tu napoletano, lionardo. E' un piacere fare la tua conoscenza. Non hai un blog? Vedo che non metti il link a nessun blog.
    Ingegnere meccanico quindi. Gran bella materia. anche un personaggio che apprezzo, Roberto Vacca, è ingegnere di formazione. mi fa piacere trovare un compaesano anche se in trasferta.

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  11. Piacere mio.
    In effetti non avevo mai scritto in un blog prima.
    Sono arrivato al tuo da una ricerca su Google con le parole "Regalo felicità".
    Ricerca fatta per curiosità perché ho scritto una cosa (di queste mie, tecniche), usando lo stesso titolo.

    Poi mi ha interessato il tuo modo di scrivere e le cose che dicevi. Se vai "in giro" per la rete non troverai granchè di originale sull'argomento.

    Non ho un mio Blog né penso di cominciare. pero' ho un sito (da me realizzato direttamente in html) dei quadri che faccio, per gioco.

    www.corrart.com

    A proposito, se ti interessa anche su "Una malattia chiamata felicità" ti ho scritto qualche osservazione (sempre nel mio modo un pò "didattico" di cui mi scuso, ma non so parlare di quelle cose diversamente).

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  12. A proposito di Etica...

    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=274

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  13. Eccomi a te, lionardo. Ho visto il tuo sito e l'ho trovato interessante. Interessante pure la tua corrente artistica del correlatismo. Ho visto qualche tuo lavoro e pur non essendo io dotato di sommo intuito artistico l'ho trovato originale e creativo. La cosa che mi ha maggiormente impressionato, tuttavia, è la tua capacità di vivere contemporameamente in tre posti, Roma, Londra e San Diego. Io già faccio fatica ad arrabattarmi soltanto a Napoli.
    Il tuo articolo sulla stampa pare una buona idea, ma scommetto che la burocrazia troverebbe un milione di modi per boicottarla: la burocrazia odia tutto ciò che le sottrae potere e le impedisce di mettere timbri su carta da bollo.
    Ti consiglio di farti un blog, ammesso che ti rimanga tempo mentre ti sposti da una casa all'altra da un continente all'altro. Tuttavia, come avrai già immaginato sul blog prevale il linguaggio divulgativo e informale. Sempre lieto di ricevere commenti riflessivi come i tuoi. Ora vedo se mi viene qualche altra idea per un post filosofico dei giorni dispari. :-)

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  14. In effetti ho due (di tre) figlie che lavorano a Londra e un caro fratello che abita a San Diego. Quindi non e' cosa poi difficile.

    Molti dei quadri si "accendono" (se ti interessa puoi vederlo scorrendo il mouse sopra e fuori l'immagine). Kitsch, ma divertente realizzarli.

    Non credo proprio che i politici faranno alcun sito per la spesa pubblica, vorrebbe dire abolire gli intrallazzi, e provare a diventare onesti. Fantascienza!

    In effetti la cosa che conosco meglio, tra quelle di cui abbiamo parlato, è l'originale studio sulla "meccanica" del comportamento. Con le ragioni biologico/genetiche/evolutive della felicità.

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