mercoledì 23 settembre 2009

Il signor Gi in paradiso

 

- Il mio papà è ricco sfondato. Ha sette cantieri edili, due giornali, tre televisioni satellitari, quattro ville ai Caraibi e qualcuna disseminata tra Costa Smeralda e Azzurra. Non sa più dove mettere i soldi anche se possiede tre o quattro banche, di cui un paio nel paradiso fiscale delle isole Cayman. Un giorno lascerà tutto a me.

- Il mio papà ha un posto da disoccupato, le pezze al culo, le braccia ancora bucate di quando si faceva di eroina e i denti guasti perché non ha i soldi per mangiare figurarsi per regalarli a uno stronzo di dentista che non fa un cazzo e se lo fa pagare a peso d'oro. Un giorno mi lascerà la caterva di botte che mi ha dato per anni quando tornava a casa ubriaco il sabato sera… ma anche la domenica, il lunedì, il martedì e gli altri giorni della settimana.

- Il mio papa è intelligente e colto e ha studiato in America laureandosi a pieni voti. Ha un Quoziente di Intelligenza di 140 tipico della genialità. Legge il Wall Street Journal e le memorie dei grandi miliardari americani a partire da Bill Gates e Lee Iacocca. Dice che anch'io sono geniale come lui dato che l'intelligenza è ereditaria.

- Il mio papà ha fatto a malapena le scuole medie perché poi ha dovuto buscarsi la pagnotta lavorando in nero. Ha sposato una donna ignorante quasi quanto lui e ha fatto quest'aquila di figlio bocciato due volte negli ultimi tre anni. Il mio papà legge i siti zozzi su internet e le memorie delle veline analfabete di striscialanotizia. Dice che misurare il suo Quoziente di Intelligenza e il mio è fatica sprecata. Però…

- Però…?

- Però il mio papà crede in Dio, almeno quando ha tracannato un paio di bottiglie di whisky scadente e di barbera all'etanolo. Crede nel paradiso e nell'inferno ed è certo che al momento giusto gli si apriranno le porte del cielo. Che diavolo, ripete mentre semina rutti alcolici per casa, se è vero che gli ultimi saranno i primi lui è a posto: voltandosi indietro non ha mai visto nessuno messo peggio di lui e della sua famiglia.

- Bah, il mio papà è colto e ateo. Crede che non ci sia nessuna altra vita ed è più che sicuro che neppure un barlume di prova scientifica faccia sospettare l'esistenza di un fantomatico Dio. Dice che Dio è solo un'illusione per tenere buoni i falliti come te e il tuo papà. Vi si deve pur propinare qualche frottola ultraterrena a voi disgraziati, altrimenti come fareste a tirare avanti? No, esiste solo quello che proviamo in questa vita. Ogni lasciata è persa, dice lui. Ma per fortuna ci sono ben pochi piaceri che lui non si è regalato, ben poche donne che non si è portato a letto, ben pochi successi che non ha raggiunto.

- Ah, ora basta, dice il mio papà! Vi siete presi tutto, soldi, bella vita, amore, sesso e li mortacci nostri, ma togliete da Dio le vostre zampacce colte e geniali. Dio esiste. E' buono e giusto. E dopo la morte riequilibrerà i torti e darà molto a chi ha avuto poco. Di certo non lascerà entrare in paradiso quelli che hanno le banche, le ville a Portofino e che fottono donne a gogò, e che cazzo!

- Come ti dicevo il mio papà è ateo, la sola posizione ragionevole per un essere evoluto come lui. Ma in effetti non capisce il ragionamento della feccia come te e il tuo derelitto genitore. Se anche ci fosse un Dio, dice il mio papà, perché dovrebbe premiare due falliti come voi in un'ipotetica vita ultraterrena? Un eventuale essere supremo dovrebbe essere il primo fautore della meritocrazia: dovrebbe darti un premio solo se hai dimostrato di meritarlo. E tu e il tuo genitore ubriacone e disoccupato che razza di premio avete dimostrato di meritare? Stammi a sentire. Dio, se esiste, darà il paradiso a persone capaci come me e il mio papà: lo aggiungeremo alla lista delle nostre ricchezze, dopo i panfili, le banche, le televisioni satellitari e lo lasceremo in eredità ai nostri discendenti.

18 commenti:

  1. Beh se fosse necessario essere azionisti del paradiso per arrivare al cospetto di Dio, sono certa finirei all'inferno visti i miei poco oculati investimenti finanziari.
    C'è in effetti una tendenza ad espropriare i poveri cristi di ogni avere in questa terra e perfino nell'altra.
    Mi sembra strano commentare questo post dal tuo pc. Mi sembra ancora più strano che tu divida il tuo pc con me. Prometto di non fare danni :-)

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  2. Il sogno di un paradiso,dove la giustizia che qui ci ha abbandonato,esista e sia dei giusti mi affascina...solo che mi piacerebbe ogni tanto vedere un angolo di quel paradiso specchiarsi qui ,in terra...

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  3. ...non so se ho afferrato veramente il messaggio sotto wuesto tuo post, comunque ti lascio scritta qui la prima cosa che ho pensato leggendo, ovvero che (e può essere un bene o un male) non rientro in nessuno dei profili che descrivi tanto meno mio padre...
    Un salutone,
    MChiara

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  4. Ho molto rispetto per chi crede, come pure per chi no. leggendo il post mi sono venuti in mente e non capisco come i giocatori di calcio. Quasi sempre quando scendono in campo, si segnano il petto con una croce (quasi tutti, ma più spesso i sud americani) questo gesto, mi pare più scaramantico che non devoto. Sperare in un dio vivendo nella povertà, mi pare più comprensibile che farlo nella ricchezza.

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  5. Boh? se è vero che anche la materia è una forma di energia, e se è vero che nulla si crea e nulla si distrugge, perchè dovrei distruggermi proprio io?
    Questione di sfiga? Mah...
    (non c'azzecca col post? non è vero. Meditate gente, meditate)

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  6. Strano perché io ho trovato molti più credenti tra i ricchi che tra i poveri... sai i proletari, Marx e l'oppio dei popoli...
    Ma non dovrebbe stupirmi il fatto di leggere sul tuo blog l'idea che l'uomo venga alla fine truffato anche dopo la vita quando dovrebbe esserci "a livella"...
    Per curiosità, c'è qualcosa o qualcuno per cui provi un velo di fiducia?

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  7. Ringrazio tutti i commentatori, cleide, che è qui con me e con cui ho già discusso sul post, giovanni p., gians e sergioberto e rispondo a maria chiara e enrica che forse non hanno inquadrato bene il mio post.
    Maria chiara, questo post è ispirato al celebre monologo di Giorgio Gaber sul Signor G. Quello in cui si confrontano due bambini con genitori diversamente ricchi e fortunati. Nel mio post ho ipotizzato che la famiglia ricca alla fine rubasse alla povera perfino il paradiso.
    Enrica, credo che tu non abbia compreso bene lo spirito del post. Qui non c'è nessuna teorizzazione dell'oppio dei popoli, ma il contrario.
    Avevo in mente di scrivere questo post sotto un altra forma, ma poi mi veniva troppo serioso e magari non si sarebbe capito nemmeno bene il mio pensiero. Volevo analizzare l'ateismo e la religiosità sotto un particolare aspetto, cioè quello della giustizia sociale, del riscatto dei deboli e della sete di equità sociale. Come gians rispetto sia le persone atee che religiose, se sono persone serie che riflettono sulle loro idee. Però mi pareva che a un certo punto l'ateismo si ferma, almeno dal punto di vista del riscatto dei deboli.
    Non ci sarà mai vera equità sociale su questa terra. Chi sta dietro rimarrà dietro in qualunque società possa architettare la mente umana. Ci sarà sempre quello che arranca, quello che prende calci da tutti, quello che dice barzellette a cui non ride nessuno, quello che le donne lo trovano troppo scemo o povero o insulso, quello che vengo anch'io no tu no. La società è fatta per essere diseguale, squilibrata e purtroppo ingiusta. E sarà sempre così nonostante le meritevoli lotte sociali che si susseguono da secoli. Si rifletta che la stessa parola meritocrazia, che io pure uso spesso, è la prima impalcatura della disuguaglianza perché propone di dare di più (più soldi, più successo o potere) a chi è più ricco di determinate qualità umane.
    Cioè con il solo pensiero terreno non arriverai mai agli Ultimi che saranno i primi. Però con la religione sì, puoi arrivare a questa straordinaria conquista. Puoi dare il giusto a ognuno, punire quelli che non verranno mai puniti. Con la religione, con un particolare tipo di religione, puoi dare un calcio in culo ai ricchi o agli altri potenti di sistemi sociali organizzati su una scala diversa dal denaro (il comunismo sovietico ha dimostrato che un burocrate di partito è odioso e privilegiato perfino più di un riccastro delle nostre parti). Con la religione puoi ipotizzare un posto dove ciascuno avrà secondo giustizia.
    Infine enrica mi chiedeva se io mi fido di qualcuno. Posso dirle che trovo certe persone più antipatiche di altre. Per esempio di solito mi danno fastidio i ricchi, anche se non hanno commesso crimini per ottenere le loro fortune (ma forse qualche piccolo crimine da qualche parte qualcuno lo avrà pure commesso); inoltre qualche volta mi danno fastidio le persone colte o che si ritengono tali. Ho detto qualche volta.
    Un saluto agli amici.

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  8. ..l'idea che altrove, in basso o in alto, al caldo o al freddo, tutte le disparità saranno appianate, tutti i torti depennati e tutte le ingiustizie cancellate è molto consolante per chi crede...

    .. e sinceramente ammiro ed invidio chi lo fa..

    Credo sia una immensa forma di consolazione per i momenti grigi, o marroni o neri..

    PERO' .. non posso fare a meno di pensare che preferirei DAVVERO DAVVERO avere un acconto in questa vita, senza prima dover morire!

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  9. In epoca Romana un posto tra gli dei dell'olimpo non era riservato certo ai plebei o agli schiavi, ma soltanto ai patrizi e agli imperatori. E' solo con l'avvento del Cristianesimo che i poveri hanno conquistato il paradiso. Ho paura che in futuro sarà di nuovo come sostiene il figlio del ricco.

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  10. inutile dire che i tuoi post suscitano troppo spesso riflessioni così profonde da non potersi esaurire in una semplice risposta. comunque sia, a napoli e provincia c'è un detto molto più consolante della stessa speranza in Dio: i peccati si pagano qui! Spesso accade che personaggi troppo "fortunati" paghino con gli interessi le loro malefatte, ma il resto? hanno forse un buono sconto per le cazzate che fanno? comunque sia Dio con queste piccole manifestazioni di giustizia alimenta il "tifo" di chi ancora aspetta un riscatto, in questa vita o nell'altra.
    un saluto

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  11. lo rileggerò con calma perchè merita una riflessione approfondita.
    Io sono ormai lontana dalla Chiesa, ma la fede , seppur vacillante spesso, ce l'ho...e mi dico che se anche fosse la più grande illusione, e serve solo ad aiutare avivere, va bene lo stesso.
    Ciao, son contenta di leggerti di nuovo

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  12. O.T.: ho scritto un post dal titolo "Servono a qualcosa i blog?".Ti invito a leggerlo ed eventualmente a commentarlo.
    Ciao a presto.

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  13. balua, e sia per l'acconto di felicità in questa vita, magari ci indurrà a postare di meno su facebook.
    Veneris, giù le mani dal paradiso!
    bluphoenix, i peccati dovrebbero pagarsi qui, sarà vero?
    Zelda, vacilliamo tutti perché il mondo ci offre ben pochi solidi appoggi.
    Paolo Borrello, dato che mi inviti a leggere e commentare il tuo post, anch'io ti invito a leggere e commentare il mio, ossia il testo soprastante.

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  14. Ciao! E' già la seconda volta che arrivo alla fine del commento e mentre sto rileggendo si impalla tutto ed il commento sparisce! Riproverò!
    Intanto un carissimo saluto!
    Ciao.
    berardo

    PS
    Un saluto alla Cleide!

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  15. Stella, ciao.
    Bera, aspetto fiducioso il tuo intervento. Forse il commento si impalla perchè lo devi dividere in due parti, blogspot accetta un numero limitato di parole. Vai così, bera. :-)

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  16. Riprovo questa mattina dopo che per la seconda volta ieri sera si è perso il commento, spero di riuscire a riordinare le idee espresse.

    Dicevo nei commenti precedenti e dico ancora che nel post in modo crudo hai forzato il bellissimo e duro dialogo di Gaber (grande e sensibile persona). Hai trasmesso la realtà caricandola di amarezza e un po' di tristezza per un mondo che si vorrebbe andasse diversamente ed invece va in altra direzione. Si percepisce che non piace a te e non piace neanche a me!
    La conclusione è a mio parere un po' azzardata come affermazione perchè se c'è una cosa che mi sembra abbastanza chiara (ci si creda o no) è che certamente i ricchi con il regno dei cieli poco hanno a che fare. Mi pare che nel vangelo sia scritto che è più facile che un cammello passi per una cruna d'ago che un ricco entri nel regno dei cieli! E da un'altra parte mi pare si legge che i ricchi hanno avuto già la loro ricompensa su questa terra e quindi poco altro possono a pretendere (più o meno). Non si tratta qui solo di cattolicesimo la legge universale di tutte le religioni (nel mio blog l'ho riportata perchè mi piace molto) è la cosiddetta "regola d'oro", ovvero: fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te! Se i ricchi adottassero tale regola tu pensi che ci sarebbero tutte le ingiustizie e le disparità sociali che ci sono nelle nostre società? Qui il discorso si estende a tutto il mondo, si estende ai ricchi ed ai poveri di tutto il mondo a qualsiasi religione appartengano!
    Caro Capitano gli uomini hanno gli strumenti necessari affinché il colloquio tra i due ragazzi possa svolgersi più o meno così:
    -il mio papà ha tre ville (città-mare- montagna) ha tre macchine, ha tre industrie ....
    - il mio papà sta cercando lavoro ed ha avuto lo sfratto.
    - il mio papà ha detto che il tuo papà si può presentare a lavorare nelle sue industrie e se non sa dove andare provvisoriamente può andare in una delle mie case.
    -il mio papà ha iniziato a lavorare ed ha uno stipendio giusto per pagare un affitto e restituisce la casa tutta rimbiancata.

    E' un sogno? Forse! Potrebbe diventare realtà!Perché non sognare un po'?

    Un affettuoso abbraccio!
    Ciao.

    berardo

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  17. Passo per un saluto, ho il brutto vizio di non lasciare cadere nel vuoto, i vecchi e buoni commentatori. ;) un caro saluto.

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