martedì 13 ottobre 2009

Il cialtrone, il figlio di papà e io

Personaggi principali.
Il cattivo (questione di punti di vista). Un balordo napoletano malvestito.
Il buono (questione di punti di vista). Un giovanotto partenopeo belloccio con aspetto da borghese, che guida un'automobile lustra e ben messa e che ha a fianco una donna lustra e ben messa.
L'osservatore (molto cattivo da tutti i punti di vista). Il qui presente Capitano modestamente io.
 
Un paio di giorni fa camminando per strada mi imbatto in due persone che gridano come se volessero litigare. Uno è un tipo malvestito, volgare, attaccabrighe, aspetto popolaresco, sciatto, che aveva scritta in faccia a caratteri cubitali la parola sconfitta. Il secondo è bel giovanotto aitante, classe media, automobile scintillante con tendenza al fuoristrada; accanto al posto di guida una donna in ghingheri paragonabile alla macchina. I tre, giovanotto aitante, macchina scintillante e donna belloccia e curata sembrano usciti dalla catena di montaggio di quella che una volta si chiamava borghesia.

C'è un gran casino. Il balordo attaccabrighe grida minaccioso contro il giovanotto agiato, il quale cerca di mantenersi calmo dicendo all'altro di controllarsi. Quello non si calma, e anzi le spara grosse rivolte al terzetto, giovanotto, macchina e fidanzata o moglie in ghingheri. Capisco in qualche modo che il giovanotto ha chiesto un'informazione stradale al balordo e che quello ha dato di matto, insolentendo l'altro e minacciandolo fisicamente. L'offeso fa il gesto di voler scendere dalla macchina per far rimangiare insolenze e villanie a chi le sputa. Potrebbe riuscirci facilmente. E' un bel pezzo di ragazzone, alto, forte, atletico, laddove il balordo è un ometto gracile che dà sul cane vigliacchetto e secco. Non c'è match. Potrebbe sistemarlo quasi con una mano legata dietro la schiena. Eppure noi tre – il balordo insolente e cialtrone, il giovanotto aitante e io – capiamo subito che lo sfidato non uscirà mai dall'auto per raccogliere la sfida dello scadente antagonista. Lo dicono chiaramente la sua macchina costosa che dà sul fuoristrada, la donzella costosa al suo fianco che dà sulla fuoriserie e il suo look costoso che dà (quasi) sul fuoriclasse.
 
Il balordo insolente, il giovanotto agiato e io – e ogni persona nel raggio di cento metri – pensiamo tutti la stessa cosa: cosa avrebbe da guadagnare lo sfidato da un eventuale, sia pure squilibrato a suo favore, scontro col cialtrone malvestito? Se il balordo si beccasse tre o quattro cazzotti sul grugno e un numero uguale di calci in culo non peggiorerebbe molto la sua esistenza. Era un disgraziato prima e continuerebbe a restarlo pure con i cazzotti e le pedate che si era ampiamente meritato. Tutt'altra storia se il giovanotto dovesse incassare uno o due colpi, magari fortunati, del suo avversario: magari gli sarebbe finita qualche goccia di sangue sul bel vestitino, forse avrebbe dovuto pagare il suo costosissimo dentista per individuare eventuali danni alla candida dentatura da figlio di papà, magari avrebbe litigato con la costosa fidanzata o moglie che gli avrebbe rinfacciato chissà fino a quando la sua stupidità di fare a botte con una nullità. E la macchina magari si sarebbe presa qualche ammaccatura da far riparare a un meccanico perfino più caro del dentista. Forse il guidatore avrebbe dovuto rinunciare alla cena elegante programmata quella sera con qualche altro agiato giovanotto accompagnato da una donzella parigrado. Infine, chissà, il papi e la mami gli avrebbero domandato perché aveva fatto arrabbiare la fidanzata o la moglie (costose, si sa, tutte e due).
 
Tutti noi sapevamo che il signorino nella macchina non sarebbe mai sceso per dare una sacrosanta lezione al balordo cialtrone che lo sfidava. Lo sapeva pure lui, ciononostante aveva messo una gamba fuori della portiera e aspettava di essere trattenuto dalla sua compagna per salvare l'amor proprio.
In una situazione così strana non ci si può meravigliare di avere reazioni strane. La mia reazione strana era che tenevo per il balordo cialtrone. Sapevo che era un mentecatto, zotico e parecchio stronzo. Sapevo che se ne approfittava della sua condizione di derelitto che non ha niente da perdere. Sapevo in sostanza che era un cacasotto di prima forza che avrebbe avuto paura di fare a botte con chiunque. Però facevo il tifo per lui. E mi sarebbe piaciuto vederlo piazzare un bel cazzotto fortunato sul naso del figlio di papà, anche se l'altro era educato, rispettava le file e diceva per piacere quando si deve dire per piacere. Ho goduto un filino, lo ammetto, quando il giovanotto ha rimesso la gamba in macchina e ha battuto in ritirata. Che posso dire a mia discolpa? Sono solo un uomo e ho i difetti degli uomini. Delle volte facciamo il tifo per i brutti, sporchi e cattivi.

27 commenti:

  1. Faccio anche io il tifo per quello brutto sporco e cattivo. Questo perchè quando vedo qualcuno che fa quell'atto di scendere dalla macchina per affrontare una presunta minaccia mi viene da ridere e non poco. Magari quello che penso di certi individui te lo dico in separata sede che oggi andrei poco per il sottile.:))

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  2. O Cleide, ascolta questa mia preghiera.
    Se un giorno io prendessi la patente, se guadagnassi abbastanza dinero da comprarmi una macchina grossa e costosa, se trovassi miracolosamente soldi e (buon?) gusto per vestirmi come un figlio di papà, se chiedessi un'informazione a un balordo e quello mi insolentisse sfidandomi a duello, se io facessi il gesto di scendere alla mia macchinona per dare una lezione al balordo squattrinato e attaccabrighe, e se tu, o Cleide, sedessi al mio fianco nella fuoristrada agghindata a dovere, ti prego, trattienimi e non farmi picchiare dal cialtrone e dai suoi amici. Quando tu mi tratterrai io acconsentirò come controvoglia e dirò al balordo qualcosa che suona come: "Ringrazia questa disgraziata se no ti avrei menato per bene". Olè!

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  3. A questo punto non posso che augurare a me stessa di rimanere al tuo fianco, ma senza patente e agghindamenti vari. Difficilmente credo che potrei stare al fianco di simil tipino.. Solo in quel caso, si, sarei una disgraziata.))

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  4. 'mmazza che folla c'è oggi, cleide eide eide ide.
    dove la mettiamo tutta questa gente che si accalca sul blog log log log?
    State indietro ietro ietro etro etro.
    Prendete il numero per commentare 'ntare 'ntare are are.

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  5. Mi piace l'eco...
    Onestamente io non provo simpatia né per l'uno né per l'altro. Il disgraziato insolente e maleducato si meritava una lezione e l'arricchito senza spina dorsale si meritava la figura che ha fatto.
    Faccio invece il tifo per te e Cleide che se doveste mai trovarvi a passare con il macchinone e tutti agghindati avreste certamente molta più classe. Magari avreste piantato una bella e sonora pernacchia al maleducato...

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  6. Enrica, qual buon vento ti porta su questo blog.
    Sai, avevo l'impressione che l'insolente malvestito non ti piacesse. Delle volte ho come delle intuizioni paranormali, chiamala pure chiaroveggenza. :-)
    Non scordiamoci però che pure Charlie Chaplin era spesso un insolente malvestito. Sorriso a te.

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  7. brutti, sporchi e cattivi, mi sono simpatici(per fare un esemoi terra terra, a Torin o fra Juve e Toro sto dalla parte degli sfigati granata!)
    Cioa Francesco!

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  8. Sei di Torino, Zelda? Non lo sapevo. Piaceva pure a me il torino con Pulici e Graziani.

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  9. .. io il pezzente ce lo vedrei bene come protagonista di un tuo romanzo!!


    ma la stragnocca sulla supermacchina del burino si rifaceva anche il trucco allo psecchietto retrovisore, incurante del pericolo, per caso? Qualora fosse dovuta intervenire la polizia è sempre meglio essere preparate no??

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  10. La sai una cosa, Balua, ce lo vedrei pure io. Un pezzente alla Chaplin, cattivo fuori e buono dentro. Ho già in mente un'idea, un pezzente insolente che salva il mondo. :-)

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  11. Caro Capitano... in effetti non mi piacciono le persone maleducate, comunque siano vestite. Charlie Chaplin è il mio idolo:
    Smile... when your heart is hacking
    Smile... even if it's breaking...
    Un abbraccio a te!
    Enrica

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  12. Cleiiideeeee, portamiiiiii il traduttoreeeeeeee!!!!! prima che mi faccia ingoiare in a total eclypse of the heeeeeartttth.
    Smiiiiiileeeeeee. :-)

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  13. Faccio un piccolo test. Ci sono due personaggi in questo post, quelli che io ho delineato sinteticamente il pezzente insolente e il figlio di papà. Chiedo a quelli che passeranno di qui, pochi o molti che siano, di votare per uno dei due personaggi. Il personaggio in questione non ci deve essere per forza simpatico, lo dobbiamo giudicare solo un po' meno peggio o insopportabile dell'altro. Non si possono votare tutti e due o nessuno dei due, si fa una scelta. Io ho scelto il pezzente insolente. Ora tocca a voi.

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  14. sembra tutto così vero...

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  15. Effettivamente vederti in ghingheri ed addirittura su un SUV, per chi ti conosce anche un pochino è quasi fantascienza! Se poi vicino a te in quel macchinone c'è la Cleide pure lei tutta tirata allora è fantascienza pura!
    Comunque la scena mi pare un po' surreale perché un giovane figlio di papà non si fermerebbe mai a chiedere qualsiasi cosa ad un balordo vestito pure male! Perché avrebbe dovuto chiedere indicazioni stradali? Ha certamente il navigatore che lo porta sino a sotto la destinazione. Forse la discussione è nata dal fatto che il cialtrone passava in mezzo alla strada ed impediva al suv di procedere velocemente verso la sua meta! I tipi così non sopportano che qualcuno si ponga tra loro e la destinazione. Il cialtrone lo avrà mandato affanculo (sentimento ed espressione comprensibilissima verso un certo tipo di arroganza) e così la sensibilità del belloccio con accanto la belloccia ne ha risentito e così si è fermato a discutere.Mai sarebbe sceso, mica vuole sbucciarsi le mani oppure sporcarsi, dall'alto del grosso suv avrebbe solo insultato e poi via!
    Caro capitano di questi tempi stare dalla parte delle persone non prepotenti, non arroganti, non rampanti, non è molto di moda anzi, se non sei rampante a tutti i costi non sei nessuno! Io però accetto volentieri di essere "nessuno" perchè dalla parte del rampante non ci riesco proprio a stare, mi sentirei con vestito più grande di me, oppure mi sentirei con un paio di scarpe strette e non vedrei l'ora i toglierle! Questo fatto certamente hanno nociuto alla mia carriera ma non rimpiango niente!

    Ciao.

    berardo

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  16. Di questa bella storia non ho identificato il debole. Capitano, che è il debole? vuoi dirmi che chi nasce ricco è meritevole di sconfitta da parte del povero e anche stronzo? Si potrebbero invertire e mischiare i fattori, e da parte mia sentirai sempre la stessa risposta: gli stronzi rimangono tali a prescindere dalle loro fortune, e se mai dovessi fare il tifo per qualcuno, dovrei capire bene la differenza tra il bene e il male. Cosa che ancora non mi è riuscita. ;)

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  17. Rispondo prima a gians e quindi poi al bravissimo bera (è bravissimo pure gians, si sa) :-)
    Gians chiede di capire chi è il bravo in questa storia (semplifico un po' il suo concetto) in modo da poter fare il tifo per lui. La risposta è che in questa storia non c'è un bravo, e io che faccio l'osservatore forse lo sono meno di tutti. In questa vicenda è difficile capire chi è il buono e chi no, ma si potrebbe dire lo stesso della vita. Non ci sono bravi e cattivi, ci sono solo personaggi, uno deve scegliere quello che gli sembra meno peggio o che rappresenta un mondo che gli sembra meno peggio. E' una cosa istintiva, a naso.
    Posso fare una piccola aggiunta sulla questione del pezzente attaccabrighe. Sapevo che non mi avrebbe mai dato fastidio, Era un pezzente (in realtà era solo malvestito come accade a molti di noi), ma sapeva perfettamente giudicare la realtà. Aveva capito che il giovanotto agiato non avrebbe fatto a botte con lui per i motivi che ho detto. E avrebbe capito che uno come me, magari anche un po' più manesco di me, che sono più amante della pace di Obama (cioè uno che non ha macchine costose e vestitini eleganti), non ci avrebbe messo niente a mollargli un paio di calci nei cosiddetti. Inoltre posso pure ipotizzare che il giovanotto al tizio malvestito fosse antipatico, per motivi intuibili, mentre forse una persona più normale come il sottoscritto non gli suscitava gli stessi sentimenti animosi. Insomma, sapevo che non mi avrebbe dato fastidio; se fossi stato uno dell'ambito sociale del giovanotto forse avrei giudicato quella scena in modo diverso.

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  18. Allora Bera, effettivamente vedermi sul Suv o macchinone e in look da signorino è un'impresa difficile. Forse ci vedo più Cleide in quella parte (scherzo :-).
    Devo dire che non so se gli avesse chiesto indicazioni stradali. Intuisco. Sentii il giovanotto soltanto dire all'altro che non si rispondeva così, quindi qualcosa doveva avergli chiesto.
    Oltretutto forse ho un po' colorito letterariamente la situazione: magari il giovanotto sembra più ricco di quello che era, pare quasi uno appena uscito da Beautiful, e il balordo più barbone di quello che era.
    Inoltre troppi ragionamenti credo che appesantiscano la storia. Qui è più che altro una questione di emozioni. Io ho detto le mie.

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  19. Impossibile dire dove in una persona stia il bene e il male,non siamo nessuno per poterlo sapere.Si incontrano persone,ci si rapporta con loro e pur conoscendole poco si sceglie di continuare a incontrarle solo per un semplice fatto istintivo. "A pelle" dal primo istante di un incontro mi piace o no una persona,senza sapere il grado di bontà o di stronzaggine a cui appartiene.E la scelta va oltre l'abbigliamento o i modi di fare,sono quelle invisibili vibrazioni che girano nell'aria che ti portano a scegliere un individuo anzichè un altro. Come quando entri in un blog leggi e scegli senza sapere realmente con chi andrai a interloquire,è il piacere che provi dalle vibrazioni che percepisci! Signorotti motorizzati? no grazie,meglio la spontaneità di un povero balordo malvestito che non è detto che sia proprio così cattivo!
    A proposito di suv:ma sai come ti vedrei bene Mio Capitano?In sella su un destriero bianco insieme a Cleide,mentre correte liberi e felici in qualche lontana e fantastica prateria!

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  20. Caro Capitano,

    è difficile prendere le parti di uno dei due e personalmente non mi sento affatto di prenderle né per il maleducato povero né per lo smidollato ricco.
    I versi erano di una canzone di Charlie Chaplin, Smile.
    E dice:
    Sorridi anche se hai male al cuore
    Sorridi anche se sta per spezzarsi
    etc. etc.
    Bacio, Enrica

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  21. Parteggio, anche se con un po' di fastidio, per il "figlio di papà". Probabilmente sono prevenuto...non sono figlio di papà e la mia gloriosa e pulitissima macchinetta ha ormai 14 anni...ma...
    Quando ero ancora un membro dell'attività produttiva, giravo con giacca e cravatta (anche perchè non potevo fare altrimenti). Allora avevo una bella 128 blu, acquistata di seconda mano da mio cognato. Ho incontrato anch'io quello brutto, sporco e cattivo che mi ha riempito d'improperi. Il motivo era che mi ero fermato col semaforo rosso e lui, che stava dietro di me, non poteva passare, come tranquillamente avrebbe fatto. Poi ne ho incontrato un altro: macchine in fila in Corso Vittorio Emanuele, e lui mi sorpassa tranquillamente a destra "scamazzandomi" lo specchietto. Abbasso il finestrino e protesto. Abbassa il suo e risponde tranquillo: "statte zitt' si vuò campà". Non era nè brutto nè sporco, ma cattivo sì, e parecchio. Bastava vedere la sua espressione. Tra l'altro sia il primo figuro sia il secondo erano grossi e robusti. Un tipo minuscolo e mingherlino come me sarebbe stato tranquillamente fatto a pezzi.
    Ho abbozzato. Ecchè potevo fa'?
    Quindi, ecco perchè preferisco schierarmi col "figlio di papà"
    Un sorriso a te cap. e ai tuoi lettori.

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  22. Ho dei dubbi sul fatto che scherzi quando affermi che mi ci vedresti in quella parte, dato che quando ti incavoli mi accusi di essere una borghese. Fortuna che non hai ancora aggiunto..piccola piccola.))

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  23. elle carissima,le vibrazioni sono importanti soprattutto qui sul blog. Sì, direi che ci hai proprio preso, parlavo esattamente di vibrazioni nel mio post, anche se l'ho scoperto solo dopo il tuo commento. Sempre lieto dei tuoi passaggi.
    enrica, fatto, ho sorriso. Io te ne dico un'altra pensata da me medesimo io: piangi anche quando hai vinto alla lotteria, te ne verrà del bene. E' un po' la traduzione del napoletano "Chi chiagne fotte a chi ride".
    sergio, è ovvio che ogni incontro con certi personaggi ha una sua storia. I tuoi personaggi più che sul barbone mentecatto danno sul guappetto maleducato napoletano: individui di cui purtroppo siamo ricchi dalle nostre parti.
    Cleide, a te direi grande grande grande come nella canzone di Mina.
    E siamo arrivati alla fine. Buona serata e attendi al freddin freddino.

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  24. Ci siamo capiti benissimo, è la puzza sotto il naso quello che ci urta. Puzza sotto il naso che notoriamente è presente in quella parte di società ben agiata senza averne capito il motivo, ossia senza averne merito. E' questo quello che ci puzza, non è vero caro mio?

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  25. mi viene da pensare ai figli di papà che ho conosciuto al liceo e all'università...che ricordi orrendi, meno male che faccio un lavoro che mi permette di non incontrarli, enella mia vita privata scelgo io chi frequentare....Il Torino di Pulici e gRaziani, Francesco, a cosa mi fai pensare!
    Ciao, Francesco

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  26. Io voto per la signora di fianco.... ma quella? non interessa a nessuno?......
    Poteva essere la fidanzata... la moglie....
    o... o l'amante!
    E nessuno dei due voleva che nascesse alterco.... per altri motivi, in genere i ...boss hanno un alto concetto di se stessi e certamente... non si fanno insultare facilmente :-)
    Voto per lei
    che secondo me era l'amante ;-)

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  27. ohi succede qualcosa se mi metto dalla parte di nessuno? :D

    io le liti le tengo a parte, a disparte direi, e non ho molto giudizio per poter scegliere una persona sola. sono tutta pace. stop.

    a presto.
    Tali

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