In anteprima mondiale il blog dell'Ultimo uomo sulla terra è lieto di offrire ai suoi affezionati lettori le motivazioni addotte dalla giuria di Stoccolma per il conferimento del premio Nobel a Barack Obama. E' uno scoop storico che ci ha esposti a traversie e pericoli, ma infine siamo riusciti ad assicurarci questo prezioso documento strappandolo alla concorrenza della Cnn, del Washington Post, della Bbc e della nuova Pravda. Ecco le motivazioni appena tradotte dallo svedese:
Per la maestria e il virtuosismo con cui il presidente Obama giustiziò una mosca che lo infastidiva nello studio televisivo della Cnbc nel giugno del 2009. Obama affrontava con fierezza ed eroismo le domande dell'intervistatore John Harwood, quando una mosca guerrafondaia venne a turbare la pace dello studio ronzando intorno alla figura del presidente. Ligio al suo credo pacifista il presidente provava a scacciare la mosca: "Via di qui, sorella mosca", fu udito pronunciare con spirito francescano da milioni di telespettatori americani.
La mosca reazionaria però non ne voleva sapere. "Pace, pace pace", disse il presidente rivolto alla mosca. La mosca ancora si sottrasse biecamente alle profferte presidenziali di coesistenza pacifica. E' qui che Obama si rese protagonista di un'azione altamente edificante che il nostro eminente comitato reputa degna del premio Nobel. Aspettò con pazienza certosina che il molesto insetto si posasse su una manica della giacca, spiandone le serpeggianti evoluzioni a ridosso della sua illustre persona. Guatò la mosca con fraternità. Le lanciò muti segnali di non belligeranza. Infine, con un gesto magistrale e felpato zac, la giustiziò misericordioso. Avrebbe potuto spiaccicare la mosca sulla giacca con un gesto volgare e maldestro. Avrebbe potuto centrarla al terzo o al quarto colpo. Avrebbe potuto sporcarsi il vestiario di pantanoso sangue insettivoro e far agonizzare la sua vittima provocandole prolungate sofferenze. Niente di tutto questo. Il presidente Obama aborrisce le torture. Un solo colpo rapido ed elegante e serve la giustizia riportando pace ed ecumenismo nello studio televisivo e nei salotti dei milioni di telespettatori americani. Dopo il suo provetto gesto antimilitarista il presidente Obama fu sentito dichiarare : "Non male eh? L'ho beccata, la maledetta". Con squisita cortesia quindi l'eroico politico indicava al cameraman la mosca morta a terra: "Volete filmarla?". Dopo di ciò personale televisivo e presidente intonarono nello studio pacificato un caritatevole coro funereo cantando il motivo dei Beatles "Give Peace a change".
La mosca reazionaria però non ne voleva sapere. "Pace, pace pace", disse il presidente rivolto alla mosca. La mosca ancora si sottrasse biecamente alle profferte presidenziali di coesistenza pacifica. E' qui che Obama si rese protagonista di un'azione altamente edificante che il nostro eminente comitato reputa degna del premio Nobel. Aspettò con pazienza certosina che il molesto insetto si posasse su una manica della giacca, spiandone le serpeggianti evoluzioni a ridosso della sua illustre persona. Guatò la mosca con fraternità. Le lanciò muti segnali di non belligeranza. Infine, con un gesto magistrale e felpato zac, la giustiziò misericordioso. Avrebbe potuto spiaccicare la mosca sulla giacca con un gesto volgare e maldestro. Avrebbe potuto centrarla al terzo o al quarto colpo. Avrebbe potuto sporcarsi il vestiario di pantanoso sangue insettivoro e far agonizzare la sua vittima provocandole prolungate sofferenze. Niente di tutto questo. Il presidente Obama aborrisce le torture. Un solo colpo rapido ed elegante e serve la giustizia riportando pace ed ecumenismo nello studio televisivo e nei salotti dei milioni di telespettatori americani. Dopo il suo provetto gesto antimilitarista il presidente Obama fu sentito dichiarare : "Non male eh? L'ho beccata, la maledetta". Con squisita cortesia quindi l'eroico politico indicava al cameraman la mosca morta a terra: "Volete filmarla?". Dopo di ciò personale televisivo e presidente intonarono nello studio pacificato un caritatevole coro funereo cantando il motivo dei Beatles "Give Peace a change".
Vi informo che sarò il prossimo premio Nobel per la fisica. Ho già scritto ispirati panegirici a favore della fusione nucleare fredda, che come ricorderete è la tecnologia per ottenere energia illimitata e pulita. Il comitato dei Nobel, dopo aver letto i miei illuminati sermoni favore della fusione nucleare e della piena fratellanza tra i componenti della tavola degli elementi non potrà rifiutare di aggiungere il mio nome accanto a quello di Einstein.
io sono innamorata di Obama: non commento. Sono tuttavia più interessata alla "fusione corporea" che potrebbe (senza ombra di dubbio) produrre energia Sana intesa come corpomente...capitano esite questa teoria? E' già in fase di sperimentazione? Ti consiglio di dare un occhio alla ditte farmaceutiche se il prodotto funziona più o meno con elementi naturali ci sarà una concorrenza spietata...informami presto. ripasserò a salutarti, grazie
RispondiEliminaHo letto pure io di questo premio e penso quello che ha scritto il Times di Londra, ossia che sembra una presa in giro. Ormai ti danno i premi sulla parola, poi li puoi pagare a rate facendo una piccola buona azione qui e là. E' assurdo pensare che uno debba fare qualcosa o conseguire un risultato per avere un premio, che diavolo di mondo sarebbe se passasse un simile assurdo principio? Come ha detto un comico americano, l'unica pace che ha conquistato finora Obama è stata quella con Hillary Clinton, però sembra più che sufficiente per metterti sullo stesso piano di Madre Teresa.
RispondiEliminaMio capitano, sei geniale! Bellissimo post che rende l'idea di questa ennesima stupidata del mondo! Dare il premio nobel per la pace per quello che forse uno farà è proprio ridicolo! Ma questi signori lo sanno quanta gente c'è che ha operato per la pace si adopera ogni giorno in modo concreto per questo bene fondamentale? Meno male che lui ha detto che forse non o merita! Sicuramente io penso che lo meriterà se non lo faranno fuori, però al momento lo avrebbe meritato qualcun altro!
RispondiEliminaUn carissimo saluto.
berardo
.. finalmente una voce fuori dal coro ..
RispondiElimina.. dovresti proporre i tuoi post come editoriali a qualche testata disposta a dire le cose come stanno..
.. a questo proposito, credo sia giusto farvi partecipi della battuta del secolo:
Dopo il nobel a Obama attendiamo trepidanti la Laurea Honoris Causa in Urologia Geriatrica per la D'Addario...
Sono così stupito della scelta di Obama che inizio a pensare che quello del comitato di Oslo sia un bello scherzetto per responsabilizzare il Mandela de noantri. Ora il nostro amato premio Nobel per la Pace ci penserà due volte prima di aumentare il contingente in afghanistan, per esempio...
RispondiElimina...spero
Un saluto a quelli che hanno commentato a una riflessione.
RispondiEliminaPerché hanno dato il Nobel a Obama? Sembra esserci un consenso pressoché totale, al di là delle scontate dichiarazioni ufficiali degli Stati, sul fatto che il presidente americano non abbia conseguito nessun risultato tangibile per ricevere un simile premio. Qualcuno dice che il ragazzo promette, si farà. E farà cose tali da meritare il premio a posteriori. Lo stesso Obama sembra accreditare questa versione quando dice: "Non se merito il premio". Naturalmente non può spingersi oltre perché se affermasse di non meritarlo dovrebbe restituirlo e non si è mai visto nessuno restituire una Ferrari avuta in premio anche se per ipotesi non si aveva la patente. Quindi ipotizzando che il comitato dei premi Nobel non sia impazzito, dovrebbe aver avuto dei solidi motivi per la sua scelta. vediamo di esaminarli.
1) Premiamo te perché in questo modo premiamo il mondo culturale in cui ci rispecchiamo e quindi premiamo noi stessi. E' un po' l'ultracelebrazione del politicamente corretto. Obama è la quintessenza del politicamente corretto, è bello, bravo, nero, ecologista, sta sempre dalla parte giusta, se gli si dà un riconoscimento, qualunque esso sia, pensano alcuni, di certo non si sbaglia.
2) La teoria del cocco della maestra che prende sempre dieci. Obama potrebbe essere per la giuria dei Nobel e per una certa corrente di pensiero benpensante ciò che erano certi allievi preferiti per le maestre di una volta: gli si dava sempre dieci anche se non aprivano bocca perché erano sempre così attenti, educati, rispettosi e facevano sempre i compiti a casa.
3)La teoria del Se anche non hai fatto o niente per meritarti il Nobel per la Pace, prima o poi la farai, ne siamo sicuri: che diavolo, hai fatto una campagna elettorale che era semplicemente fantastica, vuoi che non farai far la pace a qualcuno prima o poi da qualche parte nel mondo? E' un po' il proseguimento del punto precedente: sei bello, sei bravo, sei dei nostri, giochi già nella squadra nostra, quella dei buoni, e prima o poi segnerai un gran bel gol.
4) E' vero, non hai fatto niente per meritarti questo premio, però hai fatto dei gran bei discorsi, ma belli forte, hai fatto delle grandi arringhe sul volemose bene e sullo scurdammoce 'o passato iranià e palestiné, hai dato speranze a un sacco di gente e fatto sorridere un mucchio di bambini. E poi quel tuo "Yes, we can" era davvero forte, la gente quando lo ripete si sente più contenta e meno incline a fare la guerra e perfino propensa ad adornarsi con fiorellini di campo per il dì di festa.
5) L’attacco improvviso di goliardia. Questa ipotesi non sembra molto probabile, la si aggiunge solo per dovere professionale. La giuria dei Nobel potrebbe essersi annoiata alla morte nell’esaminare teorie scientifiche riguardanti virus, atomi che non vogliono fondersi a freddo, molecole scostumate e laboratori claustrofobici. Quindi potrebbe aver avuto una reazione alla Animal House: diamogli in premio e vediamo cosa si inventano lui e gli altri per giustificarlo.
6) la sesta motivazione della giuria dei Nobel potrebbe essere molto ma molto più machiavellica. Come si sa Obama non ha conseguito risultati tangibili a favore della pace, mentre si sa per certo che è impegnato in una guerra dura in Afganistan, che ha già detto di non voler abbandonare e se necessario di voler alimentare con l’invio di nuove truppe e ulteriore materiale bellico. Nella sua breve presidenza c’è stato il più grosso attacco via terra alle basi dei guerriglieri talebani. La giuria potrebbe aver pensato: ecco, ti diamo il premio. E mo’ facce vedé come fai ad ordinare attacchi di elicotteri Apache o bombardamenti a tappeto o attacchi di blindati o tutto quello che si deve ordinare quando si fanno le guerre, anche quelle che hanno iniziato gli altri.
Buona domenica agli amici del blog.
Bellissimo post, da umorista autodidatta non posso che apprezzare, la satira è il mio pane quotidiano, e io mi candido come nobel per la medicina, è risaputo che ridere faccia bene alle arterie, io e te ci proviamo sempre, ma tranquillo la spunto io. ;)
RispondiEliminaPenso e voglio credere che sia un premio sulla fiducia e la speranza per il futuro. Spero che questo premio sia da stimolo per Obama a meritarsi questo riconoscimento.
RispondiEliminaCarissimo Daniele, non si è mai visto un premio dato sulla fiducia. Possibile che tu che ti indigni su quasi ogni cosa che succede in questo e altri paesi, su quasi ogni evento che accade sotto il disgraziato cielo terrestre, ora non trovi il modo di indignarti per un premio da scontare a rate quando ti fa comodo, magari a scadenza trentennale? Non ti indigni nemmeno un pochino pochino? Non trovi bizzarro nemmeno un po' un premio ricevuto perché non hai fatto niente? Non ti fai nessuna domanda, tu che ti fai sempre tante domande sul tuo blog? Che strano. Un caro saluto.
RispondiEliminaPERCHE' HAI CANCELLATO IL MIO COMMENTO!!!! ERA MOLTO RIFLESSIVO NON TI VERGOGNI??? NEMMENO UN PO' E TI PERMETTI SOLO DI PARLARE DI LUI, E TU DIMMI E'QUESTO IL TUO MODO DI VIVERE LA LIBERTA...MA BENE AVANTI COSI!!!^^^
RispondiEliminamkjkbjjvhm
RispondiEliminaScrivere in minuscolo, grazie.
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