mercoledì 25 novembre 2009

Manuale di autostima

- Ecco sono davanti allo specchio più grande di casa mia. Sei proprio sicuro che devo dirlo?

- Certo, devi dirlo ad alta voce. Devi gridarlo perfino. Prova a metterci un po’ di sentimento. Forza, prova ora!

- Tu sei impazzito: non dirò mai stronzo davanti allo specchio. Inoltre non capisco proprio che accidenti di autostima otterrei dicendomi stronzo con sentimento.

- Il trucco è che non stai dicendo stronzo a te stesso. Davanti a quello specchio non ci sei realmente tu, te l’ho già spiegato, ma l’individuo che più detesti al mondo. Quello che ti ha fatto la carognata più grossa. Magari uno che si è finto amico tuo per vent’anni appestandoti con l’interminabile racconto delle sue disgrazie, e che poi quando ti è andata storta si è volatilizzato senza ascoltare una lamentela e naturalmente senza restituirti un centesimo dei tuoi molti prestiti. Potrebbe essere un tipo che ti rende la vita impossibile sul lavoro oppure un vicino di casa o un parente che stanno sempre lì a criticarti. Magari è qualcuno che ti copiava i compiti a scuola e ha fatto più carriera di te Dio solo sa come. O che ti ruba le idee del blog facendone degli sketch televisivi in prima serata apprezzati e superpagati. Lo specchio ti aiuta soltanto a visualizzare la persona che detesti e a cui stai dicendo stronzo.

- Ho capito. Bene, mi concentro sul tipo più odioso e carogna che conosco. Ecco, ce l’ho ben chiaro in testa. Stronzo, stronzo, stronzo!

- Non si  ci siamo proprio. Quello non era lo stronzo che fa per noi. Deve venire più dal profondo, in qualche modo devi instaurare un canale privilegiato con la tua anima e poi dire stronzo. Il tuo stronzo deve essere come il barbarico Yawp di Whitman. Deve essere selvaggio e risuonare indignato sopra i tetti del mondo.

- Occhei. Stronzo, stronzo!

- Va’ molto meglio, ma puoi migliorare. Ecco metti la bocca in questo modo, scusa se ti tocco. Guarda me, fai prima la boccuccia da scimpanzé imbronciato, protendi le labbra come se le avessi prensili. Poi concentrati su questo punto del corpo.

- Che diavolo fai? Mi stai palpando la pancia. Non sarai mica un collega di Marrazzo?

- Come siamo delicati! Ti solo indicando il punto della pancia da cui voglia che erompa il tuo Barbarico Stronzo. Ecco, da qui fa’ partire il tuo grido di indignazione verso la carogna che vedi nello specchio.

- Stronzo, stronzo!

- Molto meglio. ma prova a indugiare di più sullo sdegno. Guarda me: strooooonzooo, graaaandissssimoooooo  stroooooonzooooo.

- Stronzoooooo-ooooonnneee, pezzo di strrooooo…

- Bene, arrivati a questo punto possiamo pure improvvisare introducendo delle varianti nel nostro manuale di autostima. Caaaaazzooooneeeeeeee, peeeeezzoooo di meeeeee……

- … rdaaaaaaaaaaaa. Meeezzaaaa seeeeegaaaaa. Grandissimo figlio di puuuuuhhhhh…. di puuuuuuuuhhhh-uuuuuuuhhhhhh…

- Ottimo, trattieni la sillaba, trattienila in gola quanto più puoi, accoccolati sulla tua esternazione. Non sai quanto ti sta facendo bene questo esercizio psicologico.
- Figliooo di puuuuuuuuuhhhhhh-uuuuuuhhhhhhh… di puuuuuuuuuhhhhhh…

- Bravo. Vai alla grande. Naturalmente avrai pure capito che il nostro particolare training autogeno può funzionare pure al femminile, nel caso che l’oggetto delle nostre rimostranze porti tacchi a spillo e smalto sulle unghie.

- Troooooo-ooooooohhhhhhiiaaaaaa. Zoooooo-oooohhhhh….

- Sì! Trattieni la sillaba più a lungo possibile, funziona meglio. Fatti ogni mattina quindici minuti di questo esercizio, poi ti insegnerò altre tecniche di autostima.

- Grazie, stroo-ooouuuuuooooohhh-oooouuoooohhhh…  nzoooooooohhhh.

13 commenti:

  1. Mi sa che ho sbagliato tutto. Devo dire al mio analista che delle sue sedute non me ne faccio una mazza. Vado a concentrarmi davanti allo specchio più grande che ho in casa. E vai con il barbarico insulto! E speriamo che lo specchio regga.:)

    RispondiElimina
  2. Olà, o mia cara Clei-mentina, cosa ci fai in queste deserte lande virtuali?
    Segui il mio manuale di autostima e non potrai che giovartene. Cerca però di non dire stronzo a questo disgraziato d'un Capitano quando sarai davanti allo specchio. Sorriso a te.

    RispondiElimina
  3. Uno sfogo ci vuole. A volte pure io mi sento come una pentola a pressione con la valvola che pare un vaporetto. Ma Capitano le cose dette allo specchio danno poca soddisfazione, da tempo le dico in faccia a chi mi fa sfiatare. ;)

    RispondiElimina
  4. Quando mai. Se mai te lo meritassi lo farei face to face :) Intanto a me servirebbe un manuale per un riapproccio lento ma costante con il mio blog.))

    RispondiElimina
  5. gians, il mio non è uno sfogo, ma uno scientifico metodo di cura psicologica testato e consigliato dai più autorevoli studiosi del settore. Ci devono essere dei trattati psichiatrici sul mio metodo per volerti bene. ti consiglio di leggerli.
    Cleide,magari mi viene pure un consiglio per farti riamare il tuo blog.

    RispondiElimina
  6. E io che ho sempre creduto che guardarsi allo specchio e dire "Sono uno stronzo" fosse l'inizio della separazione tra quello che crediamo di essere e quello che siamo realmente.Punti di vista evidentemente.

    RispondiElimina
  7. Se leggete il post, vi renderete conto che si dice stronzi non a se stessi ma ai tipi che ci stanno sulle palle. Forza, leggete, è un piccolo sforzo che dà grandi soddisfazioni e poi i commenti vengono pure meglio. Buona notte agli amici.

    RispondiElimina
  8. Ne avrei di bersagli, Francesco, ma temo che verrebbe giù lo specchio, come ha scritto Cleide.
    Oppure inizierei a ridere irrefrenabilmente.
    Sai, avere la faccia dello stronzo davanti darebbe molta più soddisfazione.
    Notte. :-)

    RispondiElimina
  9. ... scusa il ritardi nel commentare..m aho fatto il giro degli specchi della casa tante erano le persone da infamare!!!

    .. e comunque il mio analista mi spediva in mezzo alla campagna con una grossa mazza e me la faceva sbattere per terra urlando come una forsennata le peggio cose che mi passavano per la testa.. Niente niente è lo stesso che suggerisce l'autostima a te capitano???

    RispondiElimina
  10. Balua, si credo che sia lo stesso analista. A me ha detto di prendere una clava. :-)
    Enne di no, ecco, già individuare uno stronzo tra tanti a cui indirizzare le tue esternazioni, mi sembra una notevole acquisizione psicologica.

    RispondiElimina
  11. Hola cap!
    se l'analista spilla soldi per far questi esercizi mi sa che conviene pensare a lui quando si urla s...oooo.. e l'esercizio riuscirà très bien ;-)
    ma quindi comare cleide e qui da te che commenta ma non scrive più? e celia?
    lanciatemi un msg dentro la bottiglia con qualche aggiornamento!!!

    RispondiElimina
  12. Bisognerebbe mettersi bene in testa che gli imbecilli, dei quali siamo circondati, non possono rovinarci la vita creandoci malesseri generati dalla nostra sensibilità. Io sono il tipo che se non vanno le cose con una persona ci sto pure male! Anche se l'interessato è un imbecille, elefante, ed un po' cattivello!
    Teoricamente mi sarei anche rotto le scatole però è più forte di me!!
    Ultimamente però debbo dire che un po' sono migliorato e così dagli imbecilli (per essere eleganti, oggi è pure domenica uso questo termine) cerco di stare il più lontano possibile, il giusto il necessario e niente di più!

    Ciao Capitano!!

    RispondiElimina
  13. beh, questo post capita afagiolo in concomitanza con il mio....com'è che non faccio alcuna fatica a dirmi allo specchio:Sei una stronza'?!....
    Cioa, Francesco,buona domenica

    RispondiElimina