domenica 21 novembre 2010

Mi faccio fico, divento scrittore di strada

Basta, devo fare qualcosa per migliorare la mia immagine, per renderla più attuale, più spendibile nella società della contestazione pantofolaia. Nessuno prenderà mai sul serio la figura da bonaccione della porta accanto che mi rimanda lo specchio. Il look è tutto. E io devo cambiare il mio.
Prima di tutto le mie basette non vanno. Devo allungarle di almeno sei o sette centimetri. Mi daranno un’aria vissuta di Oppositore di Non So Cosa. Attenzione, non voglio basettoni alla Elvis, ma alla Easy Rider. Le mie nuove basette devono comunicare che da qualche parte mi aspetta un motociclettone col manubrione, cavalcando il quale rendo il mondo più libero.
Naturalmente pure i capelli vanno allungati e scarmigliati. Ho sentito che vendono una specie di gel che te li fa apparire unti come quelli di un poeta beatnik, uno che se ne frega di tutto e che quindi potrebbe essere assunto come sceneggiatore cinematografico dall’ultimo discendente dei De Laurentiis.
E poi l’orecchino. L’orecchino ci vuole, altrimenti De Laurentiis e quelli del cinema non ti cacano. Non sto parlando di un piercing. Il piercing è roba da parenti pappamolle di Avetrana. Parlo proprio di un grosso orecchino alla Maradona che mi dia l’aria da cattivo soggetto, che tanto lo sappiamo che il cattivo tira sempre, meglio se trattasi di un cattivo un po’ fumato, quasi impasticcato, uno che ha capito tutto della vita e la osserva con il suo  disincantato occhio luciferino. Ah, l’occhio luciferino, quasi scordavo. Mi devo allenare a fare sguardi cattivi nello specchio. Sguardi che lampeggiano odio. Potrei perfino schiarirmi la gola mentre lampeggio nello specchio, come se il mio sguardo cattivo fosse accompagnato da un tuono ugualmente sinistro. Però si deve capire che la furia dei miei elementi è indirizzata contro la società conformista, contro il perbenismo degli altri, il Sistema. Io tuono e lampeggio contro il sistema, deve essere chiaro pure all’ultimo De Laurentiis.
Barbetta incolta? Vada per la barbetta incolta. Non troppo lunga, però. Solo qualche pelo qui e la che sembri sopravvissuto a un attacco di napalm. Mi darà un tocco da architetto new wave che sta dalla parte giusta. E ora vai con il vestiario. Inizio con il giubbotto SonoIoLaMorte nero ala di corvo, unto di strada e di vagoni di metropolitana. Poi un paio di jeans stropicciati e sfilacciati quanto basta per sembrare indossati da Jack Kerouac mentre scarpina per le strade del Kentucky col pollice di fuori. Naturalmente nessuno si accorgerà mai che i jeans alla Kerouac sono firmatissimi e costano quanto un arazzo georgiano comprato al terzo piano dei grandi magazzini Harrods a Londra. Sigaretta in bocca per comunicare che i cattivi come me se ne fregano del salutismo, tanto poi non bisogna aspirare. E infine il tocco da maestro, un paio di scarponi a metà tra il buttero appiedato, il barbone da stazione centrale e l’eremita filosofo che se ne fotte di questo cazzo di mondo e di tutti voi sì dico proprio a voi no voi quegli altri ma voivoivoi. Solo guardando attentamente, qualcuno potrà accorgersi che gli scarponi da barbone menefottodivoi costano più delle Timberland Wild Survival modello Premium.
Vediamo, manca niente? No. Mi sono finalmente trasformato nel perfetto scrittore da cinema. E posso perfino cantare: “Sono un ragazzo di strada e tu ti prendi gioco di me”. Ultimo De Laurentiis, aspettaaamiiiii.

16 commenti:

  1. Ho alzato un sopraciglio! Dimmi la verità ti hanno fatto bere qualche miscuglio strano? Hai fumato qualcosa?
    ps
    ti sei dimenticato del profumo.

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  2. Io direi che manca anche una camicia nera rigorosamente di seta e rigorosamente stropicciata ed aperta su un petto glabro ma perfettamente modellato da ore ed ore di palestra... Ed il profumo un po' speziato ma senza esagerare. Con qualche decina di migliaia di euro te la puoi cavare... Mi mandi una foto quando hai finito? :-)

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  3. Fiore, mai fumare io... fumerò qualcosa di forte quando la metamorfosi nello scrittore di strada sarà completata.
    Il profumo? metterò quello degli Easy Rider corretto allo sceneggiatore spaghetti-revolution.
    Enrica, mi fai sembrare troppo Fabrizio Corona, urge qualche modifica. Me la cavo con una ventina di migliaia di euro? Niente paura, paga De Laurentiis.

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  4. Guatda che conciato così rischi di sembrare il fratello scemo di John Belushi :)

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  5. Cleide, Belushi era un grande, mi va bene fare pure il suo fratello scemo :-)

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  6. Erano un paio di anni che non ti leggevo. I tuoi post sono sempre del genere: "Perché mettere un cappero di Salina nel tiramisù?"; ovvero "Perché l'umanità deve odiare tutto ciò che non mi posso permettere". Nessun progresso?

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  7. Il progresso, anonimo, sarebbe se ti firmassi, ma forse sarebbe pretendere troppo.

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  8. Mio Capitano, ci ho pensato su.....
    quello che sbagli, ai giorni di oggi, non è come ti presenti, ma il contenuto di quello che scrivi.
    Parlando di contenuto :-) se quando scrivi, iniziassi un po a prendertela contro il Governo e il suo principale..... se seguissi certi personaggi della Rai, contro contro contro....
    Vedi come si cambia.... come ti prendono sul serio.
    E poi non è che ci voglia molto, sei anche Napoletano, ti fai un paio di giri su Internet, su repubblica, il corriere, copi e incolli, facendo attenzione a non copiare e incollare la stessa roba, e vedrai come diventerai scrittore di sucesso senza neanche cambiare un pochino l'aspetto :-)

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  9. <mi sono dimenticata una cosa importantissima.
    Tu, da stupido che sei, stai facendo cultura.... gratis! Ma si è mai visto? Ma non li guardi i TG, per fare cultura ci vogliono i soldi!
    Tu non prendi denari e quindi tutto quello che scrivi e spazzatura !
    - Grazie per quello che scrivi e come lo scrivi.

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  10. CASSANDRO

    Occorre qui qualche precisazione di carattere estetico molto importante, Cap., in questo tuo provocatorio ideale miglioramento di “immagine, per renderla più attuale, più spendibile” al fine della precisa identificazione del vero uomo di vita “di strada”, se no si perdono le coordinate.

    Occorre infatti sapere come da “fico” intenderesti portare “un paio di jeans stropicciati e sfilacciati quanto basta per sembrare indossati da . . . ”.

    E cioè: a cavallo normale oppure a vita bassa e relativo cavallo alle ginocchia, dato che oggi pure i maschietti alla moda portano i jeans calati a metà sedere con mutanda firmata in evidenza, come le donne spiritosette, ed ognuno così conciato si sente fico come le dette donne.

    Se questo fosse (ma non credo) il tuo programma per camuffarti di vero “road-man” ti prego di rifletterci un poco sopra, in quanto in generale per i maschi non sono proprio il top i . . . . . .



    JEANS A VITA BASSA

    I jeans a vita bassa . . . e va bene . . .
    li portano le donne per tentare,
    accalappiare con quel “va e viene”
    quel “su e giù”, “mostrare e non mostrare”,

    che certamente è di grande effetto.
    Ma a te come ti passa per le mente
    ad indossarli pure, di’, maschietto
    e mostrare un po’ schifosamente

    l’orlo delle mutande. Ma io dico
    son forse bacchettone se a me sembra
    che codesto spogliarsi tipo fico
    va bene per le donne? . . . Le lor membra

    -- qualunque sia la parte esposta -- sono
    generalmente assai deliziose
    . . . tipo fragola e crema sopra il cono . . .
    ma per l’ometto son scorze legnose.


    Le donne e no i maschi siano rose!
    da sfogliare poi in giusta dose,

    e se si loro si sfogliano di più
    da sole . . . e che fai ti opponi tu?

    Ma quando mai! . . . E cosa sei? . . . cucù?
    Perciò, maschietto, non lo fare, su’!

    Guarda quello di lei e poi . . . giù,
    mentre si atteggia tutta a frufrù,

    una manata a palma larga . . . Ssplù!

    (Cassandro)

    il

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  11. Fiore, grazie per la solidarietà. Devo fare il copia incolla che suggerisci e magari avrò successo.
    Cassandro, sono negato per il look. Le mutande fuori dai jeans a vita bassa mi fanno inorridire, specie se scoprono maschili chiappe pelose. Proprio ieri, mentre passeggiavo c'era un giovanotto chinato a fianco di un furgone da tecnico di qualcosa, forse elettrico. Il giovanotto era accovacciato ad arrotolare un lungo cavo nero e gli si vedevano mutande e, orrore, le chiappe pelose. Abbiamo già la mondezza per le strade, proprio non ci servono certi altri controversi paesaggi metropolitani. Raramente credo di aver visto uno spettacolo più ributtante perché le mutande incautamente esposte alla vista altrui davano l'impressione di essere parecchio zozze.
    Un saluto agli amici.

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  12. ...di strada o no non lo so...ma scrittore :-) sei sulla buona strada...molto curioso e interessante. Complimenti ottimo scatto!
    Un saluto
    Ciara.

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  13. Chiara, sono contento che mi metti sulla buona strada della scrittura. Ora mi metto a camminare di buona lena... ciao.

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  14. Un saluto a Cassandro, se avessi l'indirizzo del suo blog andrei a trovarlo :-)
    Plaudo la sua condanna al jeans che non copre... che devo dire con due figli adolescenti..... ho la tortura sotto il naso a tutte le ore.
    Credo che sia una denuncia sociale :-) l'esporre i propri punti deboli al pubblico ludibrio....
    ci sta questa cosa?
    un saluto

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  15. Fiore, Cassandro non ha blog essendo uno spirito libero del virtuale. E' lui che passa a salutare noi e gliene siamo grati.
    Anche i tuoi figli prigionieri del jeans cascante? Che ci vuoi fare, è la vita. Gabriel Garcia Marquez scrisse "L'amore al tempo del colera"; noi più prosaicamente potremmo scrivere "La moda al tempo della mondezza". :-)

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  16. Capitano, suvvia, non sia vanesio.
    Ché la vanità poco s'addice a un uomo d'altri tempo.
    Quale voi siete.

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