Prima parte, il pugilato. Un po’ di tempo fa morì un pugile sul ring, si chiamava Fabrizio De Chiara e nell’unica foto che ho trovato appariva un ragazzo bravo e buono quasi come il motociclista Simoncelli. Non era raro che morissero pugili in un match e anche in questo caso si aprì un dibattito. Naturalmente ci fu chi parlò di incidente, di tragica fatalità, di evento funesto e imprevedibile, qualcuno parlò di allenamento insufficiente o inadeguato o semplicemente di un pugno sfortunato che ti colpisce in un microattimo sfortunato, un incidente che nulla ha a che vedere con il nobile sport che ha salvato tanti ragazzi dalla strada. Un po’ quasi me ne convinsi anch’io. Gli sportivi professionisti in effetti a volte muoiono, può accadere sul ring, sulla bicicletta, su una pista di corsa e perfino su un campo di calcio, sono fatalità purtroppo ineliminabili. Però mi ricordo che quella volta intervenne lo scrittore Ferdinando Camon dicendo papale papale: un momento, non potete parlare di incidente o di tragica fatalità nella morte di un pugile sul ring.
Lo scopo della boxe è di colpire quanto più forte possibile il tuo avversario, al volto, alla mascella, al fegato, di fargli male, di annientarlo. Se un pugile muore sul ring significa semplicemente che il suo avversario ha fatto bene il suo lavoro, ha colpito con violenza ed efficacia, ha provocato i maggiori danni. La morte di un pugile non è un incidente, ma l’inevitabile risultato di un lavoro svolto bene.
Parte seconda, il capitalismo. Qualche tempo la morte di De Chiara il mondo conobbe una crisi economica, nella quale siamo coinvolti tuttora. Diverse banche fallirono, diversi Stati si trovarono assaltati dalla speculazione, molte persone in varie parti del mondo finirono disoccupate, altri lavoratori, come in Grecia, si videro dimezzare lo stipendio, non si conta il numero degli impauriti o degli Indignati dalla crisi economica da cui non sembra esserci uscita. Anche qui, come nella morte del pugile, si è parlato di incidente economico, di tragica fatalità, di normale avvicendarsi di cicli economici, di ineluttabile riassestamento del sistema produttivo-finanziario. Qualche smaliziato capoccione finanziario intervistato dal Tg 1 ha quasi concluso i suoi interventi come Humphrey Bogart quando fa il giornalista: “È la finanza, bellezza, e tu non puoi farci niente”.
Però poi indagando sulla crisi attuale si scopre che è cominciata soprattutto a causa del comportamento delle banche americane, che hanno largamente concesso in campo immobiliare prestiti cosiddetti subprime. Cioè hanno dato denaro, di solito per comprarsi la casa, a soggetti ad alto rischio di insolvenza solo e soltanto per guadagnarsi le principesche regalie spettanti ai manager che chiudevano molti contratti. Il sistema funzionava così: io manager di banca ti concedo il mutuo a tasso variabile per comprarti la casa. Io manager di banca mi prendo le principesche regalie spettanti a chi chiude molti contratti di questo particolare affare. Io banca usufruisco dei vantaggi borsistici dovuti al mio apparente vitalismo economico. Tu risparmiatore di punto in bianco ti accorgi che il tasso si chiama variabile perché, anche se può iniziare con un risibile uno per cento per attirare gli sprovveduti, a un tratto può crescere a dismisura per assecondare le esigenze del mercato, ed è infatti ciò che succede. Tu risparmiatore ti accorgi che non puoi più pagare tassi di interesse divenuti così alti da superare in qualche caso il valore della casa da comprare. Io banca ti confisco la casa che non puoi più pagare e la vendo, cioè la svendo (l’elevata offerta abbassa il prezzo di una merce, come è noto) per recuperare le perdite e provoco in tal modo il crollo del mercato immobiliare, che si ripercuote su Wall Street e quindi su tutta l’economia mondiale. Il risultato di questo comportamento è la crisi economica mondiale.
Parte terza, un pugile bravo nel picchiare uccide il suo avversario, molti capitalisti bravi nell’arricchirsi uccidono l’economia (e mandano la gente con le pezze al culo). Se ci fermiamo un attimo a riflettere, la crisi è cominciata perché un cospicuo numero di agenti e operatori di banca ha cercato di arricchirsi facilmente generando una gigantesca catena di sant’Antonio in cui gli ultimi fessi sarebbero rimasti con il cerino acceso in mano. Cioè agenti di banca e istituti di credito hanno cercato semplicemente di applicare il principio basilare del capitalismo: arricchirsi, guadagnare, fare il proprio interesse senza pensare a quello degli altri, solo che lo hanno fatto con più efficacia e su più vasta scala che in altre situazioni simili. Proprio perché gli operatori bancari hanno applicato con successo i principi del capitalismo è venuta la crisi, così proprio perché un pugile sul ring colpisce con successo il suo avversario lo uccide. Nessun incidente in entrambi i casi. Nessuna fatalità i ambedue i campi. Solo il naturale sbocco di precise dinamiche, colpire bene il proprio avversario e perseguire bene il proprio tornaconto personale.
CASSANDRO
RispondiEliminaDi grande attualità ed incisività questo tuo ultimo post, Capitano.
E già il titolo “Pugilato e Capitalismo” sintetizza più di tanti libri il vero significato del capitalismo, che è lotta con vinti e vincitori, senza pietà, senza ammortizzatori, senza difesa dei più deboli, come avviene invece nel società dove esiste l’intervento decisivo dello Stato (sempre che sia espressione di uomini onesti), che per definizione vive soltanto, ed è degno di esistere, se è ha a cuore la difesa di questi ultimi.
Ciò premesso, scendiamo dal tuo inquietante generale, Cap, al nostro piccolo particolare – che pur traspare fra le righe del tuo post -- con riferimento agli ultimi avvenimenti, che bruciano già sulla nostra pelle dato che siamo in mano di . . . . . . . . . . (e tutto nella vita non succede mai di botto, ma è frutto, sviluppo, conseguenza di comportamenti tenuti nel periodo precedente e che di volta in volta illuminano o meno l’oggi di ogni giorno), e parliamo della, ormai punto di non ritorno, famosa e sbandierata a destra e a manca, spesso inutilmente . . . .. . . . . . .
LETTERA DI INTENTI ( 1 )
(Dopo avere letto Scalfari ( 2 ))
il
CASSANDRO
RispondiEliminaLETTERA DI INTENTI ( 1 )
(Dopo avere letto Scalfari ( 2 ))
No, non ci credo, Scalfari . . . non può
essere vero quello che hai scritto
su quella “Lettera di intenti” . . . noooo! . . .
che Berlusconi, come fosse un guitto,
”solo firmato” avrebbe, mentre che
il contenuto è stato dettato
dai Commissari d’Europa! . . . E ch’è? . . .
Uno scolaro a scuola bocciato?
Avrebbe preso, stando a ciò che scrivi,
per l’Italia vasti e gravi impegni
dall’estero imposti, e quindi privi
di santa autonomia. Come insegni,
se ciò corrispondesse a realtà
sarebbe come a dir . . . pensiero cupo! . . .
che protezione per noi ci sarà
se a Capo del Governo c’è un pupo!
Che caso strano questo, amici cari,
“lettera scritta dai destinatari”!
Dove sarebbe mai sovranità
finita allora? . . . In quel posto là? . . .
Non me lo dite, no, per carità!
(Dopo la risposta dei mercati ( 3 ))
Passiamo ora, sempre se vi va
ad illustrare l‘altra realtà.
Gli “Intenti” sono solo dei programmi
. . . meno di questo sarebbe stato “zero” . . .
che non risolvono affatto i drammi
che nascono se vede tutto nero
chi vuole “fatti” e perciò fiducia
rifiuta a chi di chiacchiere ha vissuto
(qui Berlusconi pure Pinocchio brucia!)
gli ride in faccia, e quindi in un minuto
lo attacca in malo modo e con gran scherno.
Così l’Italia paga a caro prezzo
presenza di un Capo di Governo
che “a tempo perso” opera, avvezzo
a fare il piacione ed il piazzista,
che è soltanto fumo e niente arrosto,
che nulla ha fatto per far stare in pista
chi vale e chi non val mettere a posto!
Così, or si precipita giù giù,
aumenta la disoccupazione
vanno a ramengo i servizi e in più,
forse, porta qualcuno oltre ragione
(del terrorismo una nuova ondata
da qualche ministro è ventilata:
che fosse distraente baggianata
per metterci nel sacco . . . Sacconata?)
Non si scherza col fuoco: la lezione
arriva dalla Grecia. Attenzione!
Perciò faccia i bagagli e si ritiri
chi ci ha portato a tanto . . . senza giri
d’altre parole alzi il culo e viri!
Diciamolo orsù in modo solenne
. . . napoletanamente: “J a t a v e n n e!”
(Cassandro)
il
CASSANDRO
RispondiElimina(note)
( 1 ) Il 26 ottobre 2011 Silvio Berlusconi ha presentato una lettera di intenti ai Presidenti del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy e della Commissione Europea Josè Manuel Barroso, allo scopo di dare rassicurazioni a breve e medio termine sulla situazione dell’Italia assumendo vari e gravosi impegni, unitamente all’obbligo di realizzare gli stessi entro date certe.
( 2 ) Eugenio Scalfari nell’editoriale di domenica 30 ottobre 2011 “L’Europa ci Protegge ma diffida di Berlusconi”, precisa che “L’ORMAI famosa lettera di intenti firmata da Berlusconi e approvata dai 17 Paesi dell’Eurozona e soprattutto dalla Germania, dalla Francia e dalla Commissione di Bruxelles, fu riscritta e corretta in una lunga telefonata con Gianni Letta, avvenuta la mattina e consegnata a Bruxelles nel pomeriggio da Berlusconi. Questa cronaca è ormai ufficiale. Di fatto la lettera fu scritta dai destinatari e poi riconsegnata con la loro approvazione al mittente”.
( 3 ) Reazione dei mercati il 31 ottobre 2011: Fuga dai BTP italiani, tassi al 6,18%.
Piazza Affari -3,8%, bancari a picco. Boom disoccupazione tra i giovani.
il
Cassandro, inquietante questro retroscena della lettera di intenti scritta dagli stessi destinatari europei e spedita a se stessi. Immagino che abbiano letto la loro stessa lettera e che poi si risponderanno e quindi detteranno a Gianni Letta l'eventuale controrisposta. Peccato per Berlusconi che non sieda nelle stanze del potere d'Europa, lui sì che è uno a cui piace ascoltare solo la propria voce.
RispondiEliminaSul capitalismo credo che a breve ne vedremo delle belle, la gente è stanca delle disparità sociali causate da questo vampiristico sistema economico e credo che a breve (a breve parlando in tempi storici) il capitalismo diverrà un sistema obsoleto.
Chiudo con le tue parole;
RispondiEliminaDiciamolo orsù in modo solenne
. . . napoletanamente: “J a t a v e n n e!”
Fosse tutto bianco o nero..... Con il capitalismo abbiamo conosciuto la democrazia il welfare i diritti dell'uomo, in molti per avere noi tutto questo sono stati "macellati" e "passati al tritacarne".
RispondiEliminaAbbiamo conosciuto l'abbondanza la libertà ..
Espansione e contrazione, il nostro mondo e noi funzioniamo così: non inganniamoci adesso sta arrivando la fase di contrazione....
di tutto!
Fiore, ti ringrazio per il tuo contributo sempre prezioso, ma non può sfuggirti che le tue affermazioni si possono replicare pure in forma lievemente diversa. Cioè: abbiamo conosciuto la democrazia MALGRADO il capitalismo, il welfare e i diritti dell'uomo MALGRADO il capitalismo.
RispondiEliminaNon può sfuggirti inoltre che il capitalismo è l'ideologia principe dell'individualismo, il quale non ha nulla a che fare con il welfare, con i diritti dell'uomo e perfino con la democrazia.
Ho appena sentito il telegiornale, che era molto più spaventoso di un film horror della serie Nightmare. Papandreu propone un referendum per accettare il piano economico richiesto dall'Europa, il che porterebbe alla certa bocciatura dello stesso e alla bancarotta della Grecia.
Giornata disastrosa nella borsa, perdite dovunque, soprattutto a Milano e ad Atene, per non parlare di questo continuo agitare un mostro che appare peggiore dell'Uomo Nero che si prende i bambini cattivi, lo spread dei titoli di Stato, che nessuno sa bene cosa sia, questo spread, ma che deve essere acquattato sotto il nostro letto e aspetta che ci addormentiamo per portarci nel buio.
I politici paiono in preda all’isteria più folle, tutti gridano e nessuno dice niente. E intanto si preannunciano due trimestri sicuri di economia in arretramento. Il telegiornale mi ha spaventato, anche se ancora non ho capito perfettamente quali grandi sostanze potremmo mai perdere noi che non abbiamo niente da perdere.
Il 2012 sarà un anno di fuoco, lo ripeto. C’è tensione, agitazione, nervosismo. E c’è la cosa più brutta di tutte, la paura. La paura è peggio di uno tsunami, possibile che la politica non lo capisca?
Tra l’altro, se posso osare, siamo giunti in un’epoca in cui dei diritti dell’uomo ce ne freghiamo, perché ci sembrano molto più importanti i diritti della tavola. E sono certo che in Grecia la pensano allo stesso modo.
Un saluto agli amici.
Tho' il 2012 :-).. Sinceramente Mio Capitano, io sto a guardare e a pensare al futuro : un pezzettino di orto no?
RispondiEliminaTho' il 2012:) Impariamo a coltivare l'orto se ne abbiamo la possibilità, impariamo a riutilizzare le mani per creare. La tecnologia ci ha dato molto, ma che succederebbe se ci fosse un improvviso black out? Un disastro naturale? Che c'entra con il tuo post?C'entra. Fiore lo capirà di sicuro:)
RispondiEliminaI.. "vizi" inerenti alla propaganda e al capitalismo sono comunque la divisione ingiusta dei beni...di TUTTI i beni, qualunque essi siano!
RispondiEliminaDiversamente le “virtù morali” di altri signori (presunte?) MOLTO DISPENDIOSE DI "SPUPAZZATE" potrebbero (possono) condizionare la condivisione della miseria: nostra crescente povertà... DI FURBIZIA?... NO!, soprattutto ECONOMICA!
Ho scritto un post tempo fa che descriveva i particolari..Mio Capitano maaa perchè non passi più..da me! :-D
Ciao :-)
certo Cleide :-) ma siamo solo in due :-(.. E va bhe! Intanto conservo i vecchi libri dove le cose sono spiegate senza tecnologie.. E le vecchie macchine da cucire a pedali?
RispondiEliminaIn questo post i nostri commenti sembrano senza senso...
sally brown dixit:
RispondiEliminachi l'avrebbe mai detto...che paragone!
ole/.)
ps:sarà che in tutte e due le cose c'è lo zampino umano?
Fiore, l'orto sì, vita a misura d'uomo.
RispondiEliminaCleide, la mani al posto del cervello come priorità nella vita.
Sara, la furbizia è ciò che ci manca.
Fiore 2, no alla tecnologia, se invece di aiutare la vita ce la complica.
Sally, chi avrebbe mai detto che in due righe avresti infilato un ps!
Saluti a tutti.
CASSANDRO
RispondiEliminaSolo per notizia, cap. Quasi per una ideale continuazione di quanto scritto nel mio commento sopra riportato, ho inserito qualche composizione in argomento nel blog di Mary (pensieridimary,blog.tiscali.it)
Più passa il tempo e più mi accorgo di come sia “azzeccato” il titolo di questo tuo post, specialmente se al posto della congiunzione si mettesse il verbo (“Pugilato è capitalismo”).
Chiedo scusa ovviamente a chi non è di questa idea.
il
Sono andato sul blog di Mary, dove ho apprezzato i tuoi ultimi commenti, Cassandro. Poiché gli argomenti dei post si assomigliano, riporto anche qui il commento messo a Mary:
RispondiEliminaPenso che ormai ci siamo, se non è domani sarà tra una o due settimane o poco più e poi ci sarà il voto di sfiducia. Credo che si voterà l’anno prossimo.
Berlusconi è già il passato come dicevo in un recente post, basta che non lo sostituiscano con un governo Casini o montezemolo. Bisogna guardare avanti, molto più avanti, anzi bisogna guardare in una direzione del tutto diversa. Bisogna non solo cambiare il governo, ma rivoluzionare il modo in cui viviamo e i valori che ci guidano. Bisogna proprio che la gente voglia vivere in modo diverso, basta con banche, capitalisti famelici, squali della finanza. Proviamo a fare un piccolo esperimento. Pensiamo alla parola "capitalismo" e pensiamo a quali immagini si formano immediatamente nella nostra mente, se possibile proprio la prima immagine che appare. E’ una bella immagine? E’ una figura rassicurante? Il nostro cervello associa la parola capitalismo a un’idea che potrebbe essere utile per creare una società felice o in cui ci piacerebbe vivere, noi o i nostri figli?
Bisogna cambiare vita e valori, non solo il governo e una persona, per quanto screditata e persino ridicola.
CASSANDRO
RispondiEliminaSi è realizzato ieri sera ciò che avevi previsto nel tuo commento di risposta su esposto, Cap, “Penso che ormai ci siamo, se non è domani sarà tra una o due settimane o poco più e poi ci sarà il voto di sfiducia. Credo che si voterà l’anno prossimo. Berlusconi è già il passato . . .”, per cui se permetti, pure se questo post volge alla fine, prima di andare a lavorare, eccoti il mio ultimo scritto, nella speranza che lo condivida.
FINE DI BERLUSCONI
E’ andato! . . . E’ andato! . . . Bene, bene . . .
Sì, finalmente . . . fuori dalle balle!
. . . fuori dal palco! . . . fuori dalle scene!
E pur di stare sulle nostre spalle . . . . . . .
Che vada a fare Bunga bunga altrove! . . .
Si trovi altra Ruby! . . . altra Minetti! . . .
Che si respiri meglio non ci piove!
Sempre lì siamo: “Chi la fa l’aspetti!”
Tutti i valori nostri ha distrutto,
o meglio, di distruggere ha tentato . . .
però qualcuno ne è rimasto, e tutto
al fin per lui precipita. Addentato
ci ha come panino col prosciutto,
ed ora . . . era ora . . . ha vomitato,
con gli occhi di fuori e grosso rutto.
Non ci ha digerito! . . . Ci ha provato
col dir “Chi mi tradisce è un farabutto!
Voglio vederlo in faccia il depravato!
e a mare dritto dritto io lo butto,
fosse Ghedini o Letta!” . . . E’ un dato
che dopo il tempo bello arriva il brutto,
specie per chi non ha ben lavorato,
si è spolpato fino all’osso il frutto,
d’ogni speranza i giovani ha privato,
rendendo il fiume della vita asciutto.
E non si dica “Ciò ch’è stato è stato!”,
ma “Core mio, sciò!” . . . Dio sia lodato!
Ma attenti, attenti: ha solo “annunciato”
che si dimetterà . . . Che abbia fregato
così noi tutti, e il Capo dello Stato?
e dica a breve “Non me ne vado più,
. . . e come la Merkel . . . Cucù!”?
(Cassandro)
il
Evvaiii bellissima Cassandro!
RispondiEliminaBuona giornata a tutti
Naturalmente condivido il tuo post, Cassandro. Berlusconi è virtualmente dimissionario, anzi è virtualmente finito, anche se perderà qualche giorno a far approvare altri provvedimenti economici. Credo che tra esitazioni berlusconiane e prime consultazioni di Napolitano la tireremo avanti fino a Natale. Dopo di ciò si darà l'incarico a qualche personaggio presunto super partes, uno alla Montezemolo, che proprio perché non ha mai detto o fatto niente in politica o altrove sembrerà il salvatore della Patria. Il candidato premier sarà possibilmente un qualche ex governatore della banca d'Italia o qualche tecnocrate cosiddetto illuminato, un individuo ineffabile alla Dini, che fin quando non sarà assiso sulla poltrona di presidente del Consiglio nessuno sapeva che esisteva. Quindi in primavera si andrà alle elezioni. Berlusconi le perderà e coloro i quali fanno parte della clientela dei nuovi vincitori potranno oggettivamente sperare in qualche provvedimento economico che ammetta pure loro alla mensa della Nazione, seppure in posizione marginale, non certo alla destra dei banchettatori principi che siedono in parlamento o nelle aule del potere. E l’IItalia continuerà ad andare avanti come è sempre stato.
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