La principessa Deché. L’altro giorno al telegiornale ho visto l’onnipresente Kate Middleton che presenziava a una cerimonia di beneficenza o a un galà, che tanto sono la stessa cosa per lei. Si vedeva la duchessa, la principessa o quello che è che ascoltava benigna un ragazzo di colore che lavorava in una struttura sociale. A me veniva di ridere: c’era una normalissima ragazza, di quelle un po’ figlie di buona donna che puoi incontrare in discoteca o in strada e che ti mostrano un po’ di cosce se cosi gli dice, le avevano detto che era una principessa e lei ci aveva creduto. Le avevano detto di muoversi piano e con solennità perché così facevano le principesse e lei ci aveva creduto e lo aveva fatto ed era sicura di muoversi e sorridere come una principessa. Anche al ragazzo di colore avevano detto che Kate era una principessa e anche lui ci aveva creduto, giacché parlava a disagio come se si rivolgesse a un grande della terra e non a una ragazza che puoi incontrare in discoteca, una esattamente come te. Anche al resto del mondo che vedeva quello e altri telegiornali avevano detto che quella era una principessa e anche il resto del mondo ci aveva creduto, almeno in gran parte. Guardando la curiosa ragazza da discoteca che si muoveva e sorrideva come una principessa, mi sono detto: “Ma principessa de che?...”
Un bacio a Carmela. Una paio di sere fa sono a san Giorgio a Cremano, Napoli. Strade deserte, aria di fine festa. Ci sono due ragazzine popolane che camminano e si guardano in giro come in cerca di ragazzini come loro alla deriva nella desolazione finefestiva. Una delle due a un tratto si ferma in mezzo alla strada e dice all’amica in dialetto: “Carme’, ti vuoi muovere?”. Mi si forma un sorriso sulle labbra guardandola. “Ti darei un bacio”, le avrei quasi detto. “Solo perché ho chiamato la mia amica Carmela?”, avrebbe potuto dire lei. “Perché la tua amica si chiama Carmela e perché tu forse ti chiami Annuccella o Assuntina”, avrei potuto concludere io.
Sai, avevo letto pure io di questa bambina che ha il buono per rifarsi le tette, almeno quando le cresceranno. Situazione davvero avvilente. E' anche piuttosto avvilente il fatto che si chiami Poppy, non lo sapevo. Sulla principessa Deché siamo sulle stesse corde. Ora mi viene in mente che la sorella della principessa Deché si chiama Pippa. E devo osservare che Pippa di poppe ne ha più di Poppy, forse ha già speso il suo buono. :-)
RispondiEliminaCleide, Pippa ha più poppe di Poppy, è vero, ma la mamy di Poppy, per la Peppa, ha più poppe di Pippa, se a qualcuno impippa.
RispondiEliminaUn saluto agli amici.
Non se ne può più di Poppe ostentate che siano di Pippa o quelle del futuro di Poppy è uguale.
RispondiEliminaE secondo me impippa a molti l'argomento poppe che siano di Peppa o di Poppy e di Pippa, prima e dopo Poppea gli uomini guardano le poppe da sempre. Per fortuna ci sono anche gli uomini intelligenti che distinguono una poppa "silicon valley" da una vera. Anche se a guardar per strada, tutte sembrano portatrici di poppe enormi, sarà il ferretto, sarà il reggiseno, saranno "i pesciolini" di gomma piuma che si mettono all'interno delle coppe per le poppe, sarà che per fortuna c'è sempre il rovescio della medaglia. Alla fine sotto le lenzuola la forza di gravità da giustizia alla poppa. Quelle vere si adagiano quelle finte si innalzano al cielo.
Al tatto l'ardua sentenza.
saluti in piedi dall'isola, ho la lombosciatalgia e se mi siedo so' cazzi. :)
Basitteddu capitano.
Ciao a Celia, sempre ospite d'onore su questo blog. Rifacendomi alle tue acute osservazioni, devo confessare che non so cosa significhi palpare una poppa al silicone. Mi pare una cosa lievemente stupida eccitarsi palpando una sacca di similplastica (che potrebbe essere perfino cancerogena), ma se tante donne ricorrono all'aiutino artificiale (per fortuna ce ne sono tantissime che non lo fanno, per convinzione o perché non hanno la madre Barbie sopra descritta) qualche ragione ci sarà.
RispondiEliminaMi spiace molto per la tua lombosciatalgia, però sono contento di risentirti. Basitteddu anche per te.
CASSANDRO
RispondiEliminaCome al solito piacevole assai la lettura del tuo post, cap!
Posso dirti che dall’inizio alla fine della prima parte, quasi da poppa a prua cioè, sei andato col vento in poppa, superando perfino la maniera di scrivere di Karl Raimund Popper.
Se gradisci, per restare in tema e rifarci un poco la bocca con la fantasia, abbandonando per un momento l'immagine delle false poppe di Poppy, ecco qualcosa sui . . .
SENI BELLI
Càspita se ci sono i seni belli,
morbidi e tosti allo sguardo acuto
dei maschi che non fan come i fringuelli
. . . sbirciano e vanno via in un minuto . . .
ma che non si vergognano a sguardare
quello che viene esposto per delizia,
per estrema bontà, in riva al mare,
d’estate (e pure spesso per malizia),
. . . e solo quanto basta, e non di più,
perché l’uomo ritorni un po’ bambino
quando viveva morbido, e lì su
s’inebriava come ora col vino!
Eh sì . . . ci stanno pur quelli cadenti,
e mosci, di donnone ora al finire
di un’avvenenza che a guardare stenti
a creder che ci fu. Fanno gioire
perciò quelle di prima . . . ah, che fortuna! . . .
che per giovane età e per bontà
. . . come dicevo su . . . fanno alla luna
invidia, e sospirare all’uomo “Ahhhh!…”
Grazie perciò, amiche mie, di tanto . . .
con voi non brilla qui il sole soltanto.
Una preghiera se io posso osare:
non ve lo fate mai ritoccare,
voi non sapete quanto per noi vale
esso, piccolo o grande, al naturale!
(Cassandro)
il
ehilà, hanno inserito pure qui la possibilità di rispondere dentro il commento e lo faccio subito facendo i complimenti a Cassandro per i suoi versi sul seno delle donne che, se posso osare pure io, è come una giornata di sole.
EliminaCASSANDRO
RispondiEliminaAllora siamo veramente fortunati: "Chist' è 'o paese d' o' soooole . . ."
Non avevo la minima idea di come fossero le poppe di Pippa, ho dovuto cercare una foto su google.
RispondiEliminaDi solito si parla del popò di Pippa non delle sue poppe, sul suo popò niente da dire, sulle sue poppe, ne ho viste di migliori.
Post molto divertente e nello stesso tempo deprimente, mi riferisco alla mamma senza cervello, che per il futuro della propria bambina “Poppy” pensa che sia più importante avere delle poppe invece, che ne so, un fondo per gli studi universitari, che dire? Chissà se a breve, farà anche un trapianto di cervello e buon senso, ne ha veramente bisogno.
P.S. mandarla in mezzo ai taglialegna è troppo poco, una così meriterebbe di spalare merda in qualche porcile, per il resto della vita.
Un saluto :-)
laracchia
Bentornata pure a te, laracchia, di Poppy e della mamma abbiamo detto, non ci resta che dire di Pippa, vista oggi al telegiornale insieme all'onnipresente Kate. Visto anche Fabrizio Corona, abbronzatissimo, azzimatissimo in un vestito firmato, intervistato in ginocchio da una giornalista adorante di Italia 1 su un presunto malore di Belen che le ha impedito di sfilare alla galleria Pitti, dove il nostro Fabrizio dispensava regale, abbronzatissimo, elegantissimo, benestantissimo e anche contentissimo, comunicati alla giornalista adorante.
EliminaCi deve essere qualcosa che mi sfugge: scusate Corona non aveva preso ben due condanne (di cui almeno una confermata in Cassazione) per la storia dei ricatti fotografici ai Vip? Che diavolo bisogna fare per vedere questo esimio e stimato ricattatatore scontare qualche mesetto di galera invece che spadroneggiare tra la televisione e le vacanze a Honolulu?
Corona a differenza di Lele Mora ha visto troppo e bene!
RispondiEliminaCiao!
Corona ha visto bene e soprattutto vive bene dopo aver ricevuto varie condanne, noi che di condanne e processi nemmeno l'ombra dobbiamo fare i salti mortali per tenerci a galla. Sorriso.
EliminaCASSANDRO
RispondiEliminaCaro cap, la prima parte del tuo post sta avendo grande successo anche perché fra l’altro, è stato molto gradito, credo, lo scioglilingua che vi aleggiava, per cui ci si è scatenati fra le poppe di Pippa e le poppe di Poppy, come a dire che la seconda parte del tuo articolo è stato quasi snobbato, al pari dello snobbamento della tua Principessa Dechè nell’ascoltare “benigna un ragazzo di colore che lavorava in una struttura sociale”
Per non lasciare quindi cadere nel vuoto la tua acuta analisi (ripresa solo per inciso da Cleide), eccomi ancora una volta, se non disturbo, con qualche mia considerazione sul comportamento della detta nobile principessa.
Secondo me, tutto ha un costo nella vita, Cap, e quindi quella cui “avevano detto che era una principessa e lei ci aveva creduto . . . di muoversi piano e con solennità perché così facevano le principesse e lei ci aveva creduto e lo aveva fatto ed era sicura di muoversi e sorridere come una principessa . . .” in realtà. volente o nolente, ha pagato, forse tristemente, i privilegi e i ruoli in società, i quali pur, o meglio sicuramente, tanta invidia destano in chi si chiama “Carmela o Annuccella o Assuntina”.
Non credo che vorrai mica mettere a raffronto i grandi piaceri di chi in giovane età, veniamo al maschile,
calciava per la strada un pallone sdrucito, si arrampicava sugli alberi per raccogliere i gelsi, nuotava nudo nel mare di scoglio, beveva a garganella d’estate la fresca acqua delle fontanelle disseminate lungo la via o mangiava le patate bollite calde calde comprate a bordo marciapiede lungo i vicoli della sua città, giocava d’estate fino a tarda notte con i suoi amichetti a “guardie e ladri” o “acchiappa-acchiappa” o ai “quattro cantoni”,
con la vita che di solito, in vista di futuri ipotetici privilegi e ruoli, viene costretto a fare . . . . . .
IL BIMBO NOBILE
Il bimbo nobile nel suo giardino
scorrazza solo sulla bicicletta
in mezzo a violette e biancospino
dal giardiniere allineati . . . getta
dopo un po’ la palla contro il muro,
l’acchiappa e la calcia assai lontano,
e poi la va a riprendere. E’ duro,
credo, far ciò da solo . . . la sua mano,
pulita e ben curata, ahilui, non stringe
quella di altri bimbi che a quest’ora
giocano ai “giardinetti”, e non cinge
fingendo di mandarlo alla malora
il braccio suo al collo di un compagno
col quale “a lotta” fa solo perchè
prova le mosse lui dell’Uomo Ragno,
o vuol fregargli le figurine che
sono per loro un patrimonio immenso.
Il bimbo nobile avrà un ruolo
certo, domani . . . oggi però, penso,
che dica “Perché gioco sempre solo? . . .
un bimbo sono, no un cetriolo
. . . ha ogni rondine diritto al volo!”
(Cassandro)
Anche da parte mia un bacio a Carmela, ad Annuccella e ad Assuntina, alle quali auguro vita vera ed intensa mentre suona il gaudeamus igitur dum iuvenes sumus.
21. 15
suggestivi questi tuoi versi in cui il bambino povero cresce spensierato tra i coetanei e il ricco gioca da solo nel suo giardino nobiliare. Bere a garganella d'estate dalle fontanelle disseminate in strada non è male, lo dico perché a Napoli ormai non sono praticamente rimaste più fontanelle pubbliche, ne ricordo solo una ai tribunali.
EliminaCassandro, godiamo sinchè siam giovani ma soprattutto in libertà
RispondiEliminaLibertà che non conosce chi è schiavo della propria immagine che sia un corpo o un ruolo in società:)
La libertà è una grande conquista e tu ne conosci il valore più di altri :-)
EliminaCaro Capitano, una delle cose importanti che mi pare scarseggi molto in questo periodo è il famoso "buonsenso"! Una cosa invece che abbonda è la stupidità!La conseguenza di questa mancanza, e di questa abbondanza tutto diventa possibile, anche l'assurdo di stanziare dei soldi per rifare il seno alla figlia! Non ci sono altre parole
RispondiEliminaUn carissimo saluto.
Berardo
Felicissimo di risentirti, come si sente la mancanza del tuo buonsenso su questo blog! Spero che ti vada tutto bene.
EliminaAnonimo
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