mercoledì 25 aprile 2012

Vivere con 200 euro al mese

− Capitano, hai letto di quel ragazzo che afferma di vivere con 200 euro al mese?
− Ho sentito qualcosa, ma rinfrescami la mente, Cleide.
- Be’, c’è questo ragazzo di 28 anni, Devis Bonanni, credo che lo chiamino Pecoranera per il suo rifiuto di uniformarsi agli schemi tradizionali, che ha fatto il grande passo, ha lasciato tutto come spesso diciamo di voler fare tutti noi e se ne è andato a vivere lontano dalla città, lontano dalle comodità o presunte tali. Dice che ha eliminato tutte le spese delle bollette, luce, gas, affitto. La televisione non ce l’ha e si arrangia con la radio. Giura che non si fa mancare nulla, ha anche la nutella e la birra. Per spostarsi usa la bicicletta. Coltiva pomodori e melanzane o cavoli; fa ripetizioni di francese e aiuta un contadino a raccogliere la legna e questi gliene regala un po’ per l’inverno e gli dà qualche soldino. La domanda è: se uno riesce a vivere con 200 euro al mese, in che razza di zoo burocratico si è trasformata la nostra vita? Ci servono davvero tutte quelle cose per cui buttiamo tanti quattrini?
− Naturalmente sai che si potrebbe fare qualche piccolo appunto a questa notizia. Forse non è tutto oro quello che luccica.
− Aspetta, ormai ti conosco come le mie tasche, o Capitano Mio Capitano. Se permetti, anticipo io le critiche da sputasentenze virtuale che hai nel caricatore.
− Sputasentenze virtuale? Bah, non mi offendo. Vai pure.
− Prima di tutto penso che vorresti iniziare con quel tono pomposo da futurologo dei poveracci dicendo qualcosa come: leggo che il nostro amico ha ereditato una casa in campagna da uno zio, tu hai uno zio che sta tirando le cuoia e che ti può cedere la magione, mia cara Cleide?
− Non male la tua imitazione. Mi fai un po’ troppo simile a quella macchietta di Verdone che fa suicidare la moglie in viaggio di nozze.
− E sono stata fin troppo clemente. Poi credo che potresti continuare con qualcosa che fa tipo: quando è stata l’ultima volta che sei andata in bicicletta e sapresti pedalare per dieci minuti per i viottoli di campagna senza bestemmiare per i crampi alle gambe? La raccolta di pomodori, melanzane e legna però mi pare una buona cosa, proseguirai, se fai un po’ di moto non avrai bisogno di seguire la dieta della principessa Kate o di Pippa. Ti conosco, so che niente al mondo ti impedirà di citare Pippa con quella tua aria da saputello.
- Be’, a dire il vero penso che se Kate o Pippa raccogliessero cavoli e spaccassero legna non avrebbero bisogno di fare diete e probabilmente lascerebbero parecchio tempo libero al mucchio di sfaccendati che segue le loro imprese gossipparie.
− Naturalmente non potresti evitare la solita battuta sul dentista. “Credi che si accontenterà di pagamenti in natura?” dirai mentre ti sbellichi dalle risate per il doppio senso della frase.
− In effetti non credo che i dentisti accettino melanzane e cetrioli in pagamento, nemmeno se vengono dalle coltivazioni biologiche consigliate da “Cotto e mangiato”.
- Infine ecco il tuo cavallo di battaglia. Butteresti lì che Pecoranera ha scritto un libro per la Marsilio sulla sua spartana esperienza esistenziale. Un libro che ha venduto anche mica male. E con uno dei tuoi sorrisetti mi chiederesti: ma il giovanotto ha deciso di fare prima il ritorno alla natura e poi scrivere il libro, oppure lui e il suo editore hanno prima pensato il libro e poi progettato di farsi un annetto sabbatico in campagna, intervistati dal Corriere della Sera e da Fabio Volo nei weekend, per avere sufficiente materiale letterario per scriverlo?
− È una buona osservazione. Spero che il nostro Pecoranera non sia come quelle signore chic che si fanno assumere quindici giorni come commesse al supermercato per raccogliere materiale per un romanzo o un racconto, salvo poi spacciarsi nelle quarte di copertina per campionesse della fatica proletaria. E poi mi spieghi che diavolo di nome è Devis? Ti pare mai possibile che uno che si chiama Devis si metta a raccogliere le patate se non per cazzeggiare in libreria?
− E quindi?
− E quindi l’idea di dare un calcio a questa vita da pazzi non è male. Ci sto pensando.












22 commenti:

  1. Francesco, Sergio mi ha chiesto di chiedere a te!
    Sapete bene che con il p.c sono una frana , ma, c'è un ma, e vi assicuro che la mia intuizione, sensibilità, ma non solo, mi hanno fatto comprendere diverse cose che probabilmente molti altri hanno capito prima di me (ecco le tante chiusure dei blog) e, forse, non hanno detto nulla, forse!!
    Vorrei fare delle domande, diciamo "tecniche", ma non voglio assolutamente coinvolgerti.
    Mi risponderai?
    Non mi offenderò se non lo farai.
    Scusate il fuori-tema.
    Vi auguro una buona festa DI LIBERAZIONE...
    A TUTTI! Saluti anche a Cleide
    P.s se hai tempo leggi il mio penultimo post e il sito che ho scritto
    Grazie

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  2. Ciao Sara, spero che tu abbia letto il post e ti sia piaciuto o almeno ti abbia fatto riflettere.
    Se hai da farmi domande tecniche, ti risponderò se conosco le risposte, non sono certo un tecnico come certamente sai.

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  3. Ciao Cap. ho letto il post che, ovviamente, è simpaticissimo e divertente. Quanto alla domanda di Sara, non immaginavo, come invece sembra che sia, che si potessero clonare i blog. Credo abbia necessità di sapere come fare per limitare l'accesso al suo blogspot solo a determinate persone, chiudendolo a tutte le altre. Un tempo avevo anch'io un blog su blogspot e avrei saputo come consigliarla, ma ora qui è cambiato tutto e non riesco neppure a entrare in quello mio. Immagino che tu conosca questa piattaforma molto meglio di me e che le possa dare qualche suggerimento. Un abbraccio.

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  4. Risposta per Sara dopo l'intervento chiarificatore di Sergio. Per limitare l'accesso al tuo blog solo a determinate persone fai così. Vai nella pagina interna dopo aver fatto login. Scegli dalla colonna laterale la voce "Impostazioni" e poi "Di base". Sotto si apre uno spazio denominato "Autorizzazioni". vai su "lettori di blog" e clicca Modifica. Spunta la casella "Solo questi lettori" e aggiungi i lettori che vuoi possano leggere il tuo blog. Spero di essere stato chiaro. Un sorriso a tutti.

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  5. Caro Francesco per una persona che ha superato i limiti della sofferenza i soldi non sono nulla.
    Se andrà bene con il 100% di invalidità andrò in pensione con 280 euro!
    Vedi come sono fortunata e quanto rifletto?
    Ma io non finirò sotto i ponti fidati!
    La salute per prima cosa il resto se non c è si deve inventare!
    Baci a voi

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  6. Sara, ho tolto un paio di commenti perché andavano fuori tema. Ho risposto alla questione a cui sergio diceva che eri interessata. Sulle questioni che sollevavi negli altri commenti non ti so rispondere. Come dicevo, non sono un tecnico, so a malapena gestire la pagina interna dove si pubblicano i post e si decide il look del blog.
    So che sei in un momento non facile e che hai dei problemi (tutti noi abbiamo problemi), però credo che dovresti avere rispetto per il lavoro dei blogger. Scrivere un post ci costa fatica, a noi che siamo rimasti sul blog, e penso che a nessuno faccia piacere vedere il frutto della propria fatica, bello o brutto che sia, finire soffocato da una marea di commenti fuori tema che si capiscono solo in minima parte. Io ti capisco, ma cerca pure tu di capire gli altri e di avere rispetto per il lavoro dei blogger. Ciao.

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  7. Poichè io non ho mai sperperato... pur non essendomi mai ( o quasi) fatta mancare nulla, perchè dovrei fare questo tipo di scelta? :-D Io " butto" quattrini nelle cose che ritengo possano farmi stare meglio...ma sono piccole cose! Mi concedo una pizza, un libro, un cinema, una gita, dei fiori... insomma piccolissime cose normali! La mia vita è già a misura di donna :-) senza dover rinunciare a farmi una bella doccia calda in inverno ad es!Sono pochi,a mio parere, quelli che rinuncerebbero ad una vita "normale" a meno che non siano costretti!:-) Già soffriamo così!!!!

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  8. Grande Giovanna come sempre.
    Mio caro capitano, a volte sono MOLTO più sana di voi... ma non siete in grado e non volete capire!
    NON ABBIATE PAURA disse un grande.
    E qui ti saluto.
    Un bacio a cleide.

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  9. Se non ricordo male c'è negli USA una intera comunità (forse i mormoni?) che si rifiuta di accettare i moderni schemi di vita, e vive dei frutti della terra e dei vari lavori artigianali che sono in grado di fare. Non hanno TV, cellulari e credo neanche la radio. A volte mi domando se non siano più saggi di noi e che, forse, la loro vita è veramente a misura d'uomo. Come faranno poi con le tasse? Prendono a schioppettate gli esattori? Ahahahah

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  10. Giovanna, nessuno ti chiede di rinunciare al poco che hai (che abbiamo). In effetti però dovremmo riflettere su un fatto: uno che desidera quello che hanno ricchi (non sto affatto dicendo che sia il tuo caso) e ne ha poco è un povero. Uno che non ha niente di valore e che disprezza il consumismo di chi ha, non è affatto povero, ma forse ricchissimo.
    Sara, bene così, un abbraccio.
    Sergio, credo che la comunità cui ti riferisci siano gli Amish, gente che rifiuta i prodotti del progresso, non ha o non aveva telefono e televisione e via dicendo. E' la comunità immortalata nel bel film "Witness - Il Testimone" con Harrison Ford. Ricordo che quando vidi quel film sarei voluto diventare Amish pure io come Ford che faceva il poliziotto a Chicago e difende un bambino Amish testimone di un omicidio. Splendidissimi paesaggi bucolici, cibi genuini e abbondanti che puoi mangiare quanto vuoi perché poi lavori nei campi, una affascinante signora Amish nella persona dell'attrice Kelly McGillis di cui ti puoi innamorare. Aria buona, cieli limpidi, amici che ti aiutano a costruire le case.
    Il progresso? No, grazie, ne faccio a meno :-)

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  11. Sììì, giusto! erano gli Amish e non i mormoni. Di molte cose di questo cosiddetto progresso (ma lo è?) farei volentieri a meno anch'io... e in particolare delle ulteriori auto blu che si stanno per acquistare per la modica cifra di 10 milioni!

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  12. Mhiiii Sergio sei incontentabile! Ma guarda che però hanno ridotto la cilindrataaaaaa! Il problema è che mantenerle ci costerà molto di più! Andassero a piedi accidenti! Ma noi siamo dei pecoroni che accettiamo passivamente tutto! Perchè non utilizziamo la rete e organizziamo un assalto ( pacifico) con le cuscinate davanti ai palazzi del governo? E i sindacati che stanno rompendo per questo dannato articolo 18 che diavolo fanno tutti? Ecco a quelli ci manderei a vivere a 200 euro al mese...ma non x scelta: PER OBBLIGO!
    Sai Francesco, è un discorso complesso quello che hai intavolato. Io penso che se uno usa del progresso la parte "migliore", quella che ci consente di vivere meglio, non sta tradendo la sua visione di vita a misura d'uomo! Pensa a cose semplici come la lavatrice, lo scaldabagno, la macchina, la sanità! Ricordo Sergio che in un vecchio post parlava delle siringhe di vetro che si dovevano sterilizzare prima di ogni uso! Siamo in queste condizioni perchè, dicono, che ci hanno fatto credere di avere dei bisogni che in effetti non abbiamo. Ma è questiuone di carattere e di intelligenza! E' l'uso distorto ed esagerato che si fa di un oggetto, di un bene, dei soldi...il vero problema!Il progresso va bene ed è giusto ci sia...ma l'avidità, l'imbecillità, il voler vivere al di sopra dei propri mezzi, il credere che possedere diamanti, o macchine o barche o 10000 case possa renderci più felici è un problema che non dipende dal progresso, ma dalle nostre menti malate! :-D
    La comunità degli Amish, per come ce l'hanno descritta, era piuttosto chiusa, ogni estraneo era malvisto e censurato...brrrr...pensa se capito in un insediamento dove non sopporto chi mi sta accanto! :-)
    un sorriso a voi!

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  13. Giovanna, se tu capitassi tra gli Amish e non sopportassi qualcuno credo che il botto lo sentiremo sin qui. Come è giusto che sia. E che diamine:))
    Cosa devo dire? Toglietemi tutto ma non il phon e la piastra:) Scherzi a parte, penso che la vera ricchezza sia utilizzare con coscienza tutto cio' che il progresso ha messo a nostra disposizione, magari facendo qualche passo indietro recuperando qualche sano comportamento che gioverebbe all'ambiente in cui viviamo. Per il resto sono d'accordo sull'assalto proposto da Giovanna. Meno sul pacifico e sui cuscini a questo punto:)

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  14. :-)))) vedi Cleide come i VALORI sono diversi e variano da individuo a individuo? Io asciugo quasi sempre i capelli all'aria e guai a vedermeli lisci :-) hai sentito che in un paese della nostra Sardegna il sindaco ha pagato il gruppo che si è esibito per la festa patronale con un doppio compenso? La parte che eccedeva la vil moneta è stata barattata con 4 pecore! Ecco... Il baratto dovrebbe tornare in auge! :-) Uhmmm cosa potrei barattare di mio? :-D
    P.S. Le picconate vanno meglio ? :-D

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  15. Giovanna,Si ho sentito la notizia al tg.:)Su fb esiste un gruppo creato da un intelligente ogliatrino,Baratto Ogliastra, che conta piu' di 2200 iscritti attivi. La gente baratta tutto, olio, vacanze, lezioni, moto e di tutto e di piu'.A questo gruppo ne sono seguiti altri in altre parti dell'isola.La tecnologia unità alla praticità.E alla faccia dello spread. Peccato per quei sardi che hanno preso le distanze da tale pratica definendola desueta e quasi vergognosa.
    Le picconate sarebbero un buon inizio. Non farmi parlare che sto dicendo troppe parolacce ultimamente;)

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  16. Ahahahahah meno male, francesco, che ci sono queste due belle ragazze sarde che ci fanno sorridere! W la Sardegna :-)

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  17. Sergio, sei talmente gentile che quasi quasi..ti clonerei. Questa battutaccia suppongo la capiremo in pochi. Piuttosto spero di non sollevare polveroni:)

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  18. Ma sì, Cleide, clonami pure... tanto pare vada di moda! :-D
    Comunque siamo già in parecchi ad everlo capito.
    Un sorriso XD

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  19. No cleide, le donne sono sempre le più oneste!
    E' sufficiente ciò che hai detto.
    Il blog di sergio è clonato

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  20. Giovanna, sai, il progresso, buono o brutto che sia è una strada senza ritorno, nel senso che un volta che ti ha offerto uno dei suoi frutti (avvelenati?) non si torna più indietro. Non si torna più indietro da lavatrice o frigorifero e nemmeno da computer e ipad. una volta che hai creato un bisogno bisogna soddisfarlo. In passato la gente viveva con ciò che aveva perché non aveva alternative. Solo una catastrofe planetaria che azzerasse il progresso tecnologico e le sue realizzazioni potrebbe forse indurre le persone a vivere secondo un'altra filosofia (ma ciò probabilmente varrebbe solo con la generazione successiva all'attuale perché chi ha sperimentato l'uso di certi oggetti o strumenti di consumo ne sentirà la mancanza in ogni contesto). Naturalmente nessuno si augura una catastrofe.
    Il ragazzo del post non vive per nulla fuori dal progresso. si è fatto un po' di scarpinate nei boschi, un po' di corse in bicicletta e ci ha scritto un libro, ha avuto successo su internet ed è stato intervistato da giornali e televisioni. Cioè paradossalmente continuerà a vivere secondo il suo stile antimoderno e antitecnologico proprio perché il mondo a cui lui tende di più, il mondo supertecnologico e supermoderno di internet, dei siti web, dei social network e naturalmente di televisione, editoria da e book e no e magari forse cinema o fiction continuerà a gratificarlo con il suo interesse o apprezzamento. Cioè farà lo zappatore finché zappare gli assicurerà un posto sotto il sole del web o del mondo moderno che a parole dice di voler ripudiare.

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  21. CASSANDRO

    Da “La Repubblica” del 27 aprile 2012 “Vivere con 1000 euro al mese un pensionato su due non ce la fa”

    Da “http://penultimi.blogspot.it” del 25 aprile 2012 “Vivere con 200 euro al mese” (è possibile, secondo quanto “afferma un ragazzo di 28 anni”)

    Che dire allora? . . .

    Scendendo più nei particolari si viene illuminati sul fatto il citato ragazzo di 28 anni, Devis Bonanni, friulano, riesce a tanto perché felicemente “vive lontano dalla città, lontano dalle comodità o presunte tali . . . ha eliminato tutte le spese delle bollette, luce, gas, affitto . . . la televisione non ce l’ha e si arrangia con la radio . . . per spostarsi usa la bicicletta . . . coltiva pomodori e melanzane o cavoli . . . aiuta un contadino a raccogliere la legna e questi gliene regala un po’ per l’inverno e gli dà qualche soldino”.

    A questo punto, se si generalizzasse, ci sarebbe da dire “Evviva i giovani, anche se qualcuno sostiene (scherzosamente) “Toglietemi tutto ma non il phon e la piastra”. Negli anni sessanta qualcuna avrebbe potuto dire “Come si fa a vivere senza una pelliccia di castoro addosso?” (ma quelli erano gli anni del cretino, diffuso ed immaturo bengodi a spese della generazione futura).

    Per fortuna interviene il Capitano che rimette un po’ di ordine nei commenti di diverso tenore e richiama tutti all’ordine, mettendo crudamente sotto i nostri occhi la difficoltà immensa, quasi insormontabile, di riuscire a “restare impermeabili ai modelli di dominio del sistema”, con la lapidaria considerazione che “il progresso, buono o brutto che sia è una strada senza ritorno, nel senso che un volta che ti ha offerto uno dei suoi frutti (avvelenati?) non si torna più indietro. Non si torna più indietro da lavatrice o frigorifero e nemmeno da computer e ipad. una volta che hai creato un bisogno bisogna soddisfarlo”.

    . . . e aggiungerei (secondo me) per quanto attiene alle incolte alte sfere, “costi quel che costi”. Ciò sia in termini naturalistici (cfr. sotto), sia in termini economico-sociali (BMW del Trota, Diamanti della Nera, Crociere, pranzi e cene del Celeste, Palestre rilassanti legati a chi civilmente ci protegge, ecc. ecc. ecc.) e sia, ovviamente, in termini personali (regali e cariche pubbliche intimamente connessi a bunga bunga et similia).

    Comunque, Capitano, ti sei accorto che non c’è mai uno che faccia assurgere a proprio modello di vita chi si incanta ad ascoltare la Ciaccona di Bach, vibra nel leggere “Rosso malpelo” di Verga, si commuove davanti a “Guernica” di Picasso o “La lanterna gialla” di Goya!

    COME MORZAT

    Che verità in quel colloquio alato
    che si racconta essere intercorso
    fra donna impellicciata e scienziato,
    che con l’esempio chiuse ogni discorso!

    -- “Mi dica Professore a cosa serve
    un castoro vivo alla buonora?”
    E il professore, non privo di verve:
    -- “A nulla . . . come Mozart, Signora!”

    Io cerco, amici miei, sempre perciò
    quel che soddisfa ben l’animo nostro
    e no la nostra immagine, se no

    gestisco solo il corpo ed inchiostro
    in cuor si verserà ed io sarò
    nell’intimo un uomo misto a mostro.

    Per quanto tempo ancor ci riuscirò?

    All’apparire non si può pensare
    soltanto e l’ “essere” buttare a mare.

    Andiamo i pomodori a coltivare
    T V ci si astenga dal guardare,

    Marcuse attentamente studiare,
    il Requiem di Mozart ascoltare.

    Se “a una dimensione” non vuoi stare
    il poco ti potrà spesso avanzare,

    e darti pure forza per lottare,
    perché possa qualcosa cambiare.

    Specie se al fianco hai chi amare
    ti vuole . . . e si sa pure accontentare.

    Intelligenza ci stia a governare!

    (Cassandro)

    ore 12,45

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  22. Cassandro, magnifici gli esempi artistici che citi e perfino ortograficamente musicali, Goya, Verga, Picasso e Bach. Vivere con 200 euro al mese? Molta gente ci è pericolosamente vicina e deve accollarsi addirittura il costo delle bollette risparmiato al giovanotto Pecoranera del post.
    Noto che purtroppo esiste ancora il tipo umano che afferma che non si può vivere senza una pelliccia di castoro addosso, solo che ha modificato lievemente la sua affermazione adattandola ai tempi, non più castori, ma sempre vestiti e beni di lusso.

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