mercoledì 4 luglio 2012

Volo nel cielo del blog

volareVolo a braccia tese nel cielo di Facebook. Volo come un uccello, muovendo le braccia come se fossero ali, che emozione. L’aria tiepida di queste altezze virtuali ti accarezza la faccia e lo spettacolo che vedi dall’alto non ha paragoni. Campi, case, alberi di mille tipi. Nel mio volo incontro altra gente che galleggia in aria in maniera a volte comica, con una strana smorfia di incredulità dipinta sulla faccia. Qualcuno mi saluta. Qualcuno mi ignora cabrando con la pesantezza di una mongolfiera.

Ma si vola piano, qui nel cielo di Facebook. Ti senti legato, mentre sei sospeso in aria. E hai la stessa difficoltà di virare di un bombardiere della seconda guerra mondiale. E poi lo vogliamo scordare questo senso di oppressione che ti accompagna in ogni metro del tuo torpido volo? No, qui non va: anche il paesaggio offerto alla tua ammirazione è troppo ristretto, claustrofobico addirittura. Hai bisogno di più vasti orizzonti, lo sai. Non di alberi, ma di foreste. Non di palazzi, ma di montagne.

Non sono felice, qui. Devo salire ancora. Almeno fino al cielo della posta elettronica e di You Tube. Posiziono i piedi in basso e modifico l’inclinazione delle braccia. Salgo su. Capisco che ho fatto la cosa giusta. Qui nel cielo della posta elettronica si sta meglio. C’è meno gente. Non rischi di cozzare contro uomini volanti, anche perché ti accorgi subito che a queste altezze viri più in fretta e hai un migliore assetto di volo. Una brezza ti accarezza la pelle strappandoti un sorriso. L’aria è più fresca, più leggera. E ti senti più leggero pure tu. E guarda che paesaggio. Guarda che distese offerte alla tua ammirazione. È incredibile come possono spaziare il tuo sguardo e la tua fantasia su orizzonti lontani che potresti acchiappare allungando un dito. Incrocio un tipo che sfarfalla in direzione opposta. Mi saluta con un oooohhhh divertito. Ricambio il saluto, ma ancora non sono felice. Non mi muovo come vorrei, non piroetto con la necessaria padronanza. Non provo ancora quel senso di libertà selvaggia che ricerco: devo salire ancora. Devo raggiungere il cielo del blog. Solo a quelle altezze posso essere felice, anche se è pericoloso. Prendo fiato, raccolgo il coraggio che mi resta. E vado su, come risucchiato in una vorticosa corrente ascensionale. Mi gira la testa, mentre salgo, non respiro. Ecco sono nel cielo del blog.

Neppure il tempo di ambientarmi, che penso di aver commesso un errore fatale. Fa molto più freddo, qui nel cielo del blog. L’aria è così rarefatta che ti gira la testa. A tratti raffiche impetuose di vento ti sferzano come frustate. Ti sconvolgono il delicato equilibrio di volo, ti sbatacchiano di qui e di là, ti risucchiano ogni grammo di coraggio. Ti assordano. Ho le vertigini. Sono troppo in alto. Vedo troppe cose. Troppi spazi aperti. Sento troppe emozioni. Stormi di uccelli malevoli mi svolazzano intorno per infierire sul mio disagio. Sono neri come corvi. Hanno becchi appuntiti e occhi cattivi. Gracchiano o strepitano mentre mi beccano in un mulinare di piume e ali funeree.

L’ultima raffica di vento gelido abbatte me e i miei sogni di gloria. Precipito. Prima piano come un’anatra con un’ala rotta, poi acquisto velocità, via via che la paura di volare si trasforma in panico. Qualcosa mi becca un braccio. Intravedo la sagoma di un gabbiano che mi sfreccia di lato. Ma precipito troppo in fretta anche per i gabbiani teppisti. Collasso per il cielo della posta elettronica e di You Tube come un peso morto. Vorrei avere un paracadute, ma non esistono paracadute per questo genere di capitomboli. Arrivato al cielo di Facebook, faccio un estremo tentativo di bloccare il prorompente crollo verso il basso. Annaspo in aria per qualche secondo. Diversi individui che galleggiano a quelle altezze da social network mi guardano incuriositi; nessuno mi aiuta. E sulle facce di alcuni è dipinta una smorfia di soddisfatto compatimento per il presuntuoso che ambiva a volare più in alto di loro.

Cado ancora. Tra poco mi sfracellerò al suolo. Faccio appello al coraggio vacillante e riesco a interrompere il mio moto in basso. Sento tornare l’audacia nello stesso istante in cui ascolto una risata: sono io che rido. Ecco che torno in alto. Salgo con facilità e addirittura con impertinenza. Sbatto via un paio di palloni gonfiati del cielo di Facebook che mi sbarravano il passo. Salgo, salgo. Sono tornato al cielo del blog. Ora sopporto meglio le raffiche del vento di queste altitudini. Non ho freddo, né paura. Posso volare con una scioltezza che pensavo impossibile. Piroetto in aria, faccio capriole sopra le nuvole, viro e scarto a mio piacimento come un supereroe da fumetti. Faccio marameo agli aerei che si avventurano quassù, li irrido con la mia destrezza aerea che li fa sembrare goffi come aerostati dei tempi di Giulio Verne. Mi ubriaco di libertà mentre guardo le distese immense che si offrono alla mia ammirazione. Sono felice, mentre sorrido al mondo prono sotto di me che mi omaggia con il suo splendore.

23 commenti:

  1. Il gabbiano Jonathan del Cyberspazio;)

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  2. Scrissi un post simile, una volta. Si chiamava "Volo sull'invidia della gente". Siccome siamo in tema (vedi facebook), finì anche in home page di Tiscali.

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  3. Non mettere legna sul fuoco:)

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  4. volo spero non pindarico. Ti aspetto da me, se ti va!

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  5. CASSANDRO

    Mi fa piacere, cap, che nel mondo del blog tu abbia ad ubriacarti ben bene “di libertà”.

    Non so se ricordi che su tale tema un bel po’ di tempo fa inviai un commento ad un tuo post che trattava se il blog fosse meglio della vita, in cui scrivevo, spezzando anche una lancia in favore dell’abbagliante (per me e solo per qualche altro forse) anonimato dei bloggher:

    “E pure la politica, s’è sporca,
    la puoi contrastare egregiamente
    chè qui non ci sarà per te la forca:
    qui la censura è meno che niente.

    Che non si sciupi sì viva anarchia,
    fatta di libertà e anonimato,
    aulente giglio in tanta porcheria,
    per tutti noi gratis sbocciato!

    Che fosse un dono di Chi ci ha creato
    a chi . . . per altri . . . non è manco nato?”

    Dato che ora hai deciso di trasformati egregiamente in novello Jonathan Livingston, come acutamente osserva l’attenta Cleide, eccomi di nuovo in argomento con la storia del . . . . . . . . . . .

    L’UCCELLINO DEI BLOG

    Avanti e indietro va, lassù . . . lassù . . .
    l’uccellino di questa avventura,
    e non si stanca mai di far su e giù,
    avanti e indietro, e non si spaura

    di alzarsi fino ai limiti del cielo,
    di scendere di corsa nell’abisso,
    girovagando, zigzagando a pelo
    d’acque e di monti col pensiero fisso

    di ritornare su perché la corsa
    ricominciare vuol di lì a poco,
    perché incapace di star nella morsa
    del freno . . . Ah, come l’ama questo gioco

    or provocando ed ora provocato
    da chi forse di più di lui ne sa
    e che sussurra a lui, dolce, che amato
    sempre sarà, e ovunque, qua e là

    . . . sia che si veda e sia che non si veda,
    sia esso cacciatore oppure preda

    nell’etere dei blog e nella mente
    di chi è vivo . . . e pure evanescente!

    I blogger sono “cuori viaggianti”,
    qualcuno ha scritto . . . eh, sì, ma sono tanti,

    che ascoltano, capiscono e chissà
    che non si incontri qui chi ci amerà

    . . . o almeno che così ci apparirà!
    Non è forse un’idea “Felicità”?

    ° ° °

    Eppur c’è stato chi non ha gradito
    minimamente quanto ho detto, e il dito

    ha posto sul grilletto e fatto . . . “Ppù!”
    contro quell’uccellino, e quello . . . giù!

    “Pi-u . . . Pi-u . . . Pi-uuuu . . . Che sfortunato!”
    . . . or piange l’uccellino impallinato…

    “Come farò se io non potrò
    più dare il mio messaggio al mondo? . . . Oh, nooo!”

    Ma ecco che sublime voce arriva
    dalla grande regista della vita:

    “Non ti preoccupare . . . ancora tu
    potrai grazie a me volare . . . su!”

    . . . e l’accarezza . . . e dalla sorte rea
    lo salva: è la Speranza, ultima dea.

    ‘Felice egli or sorride al mondo’, e olà
    ritorna in quella eterogeneità,

    mix di mistero e libertà!

    (Cassandro)

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  6. Cassandro carissimo, come al sempre fai centro con i tuoi versi.
    Vedo che ti concentri su alcuni aspetti particolari del post che dopo vado a commentare.
    Ti ringrazio di aver ricordato il mio vecchio post (ironico, ma non troppo) "Il blog è meglio della vita?"
    In effetti all'epoca il mondo del blog era una bomba pure e semplice, adrenalina allo stato puro, ora non credo che potrei scrivere un post simile.

    Ti segnalo una simpatica (almeno lo è finora) iniziativa su facebook mirante a riunire i vecchi blogger di tiscali nel gruppo "Colazione da tiscali". tra l'altro se tu volessi aderire potresti farlo anche con un profilo anonimo chiamandoti semplicemente Cassandro come qui (a meno, si sa, che tu non abbia già aderito con un'altra identità) :-)

    Parliamo ora del valore dell'anonimato sul blog. l'anonimato rende liberi, è vero. Io mi rendevo conto di esserlo di più quando non avevo ancora una faccia e un nome facilmente rintracciabili. Ma l'anonimato ci rendeva anche un pizzico più cattivi (in media), non so perché, era più facile indurre nel commento sarcastico o scivolare nell'offesa pura e semplice o quanto meno nell'animosità. Probabilmente era il fatto di non vedere l'altro in faccia o di non poterlo situare in una chiara casella mentale che induceva quelle reazioni. (Questo discorso ovviamente non vale per una persona posata e corretta come te.)

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  7. C'è della tristezza e anche un pizzico di timore nei bei versi di Cassandro e anche nel commento qui sopra del nostro Cap. Il Web continua a far paura a chi si illude di avere in mano il potere, i Blog, forse, un poco meno, considerata la loro purtroppo inarrestabile decadenza. E' vero, forse l'anonimato ci rendeva un pizzico più cattivi, tuttavia, io, che probabilmente cattivo non ero, ora lo sto diventando. La rabbia e la furia cresce nel sopportare le porcherie che ci stanno costringendo a ingoiare. E con la furia e la rabbia diminuisce la prudenza ed il "Laissez-faire" almeno per quanto mi riguarda

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  8. wow... sei tornato nel mio blog... che bello! §mi hai emozionato!

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  9. Sergio, speriamo che non ci rendano cattivi la crisi e il potere dopo che siamo riusciti a sopravvivere alla cattiveria del blog.
    Stefania, proverò un'emozione simile e perfino superiore quando mi commenterai un post in maniera umana senza sembrare una spammer.
    un saluto agli amici.

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  10. Ciao Mio Capitano....ho volato anch'io sui cieli di fb,mamma quanta gente,quante voci! Divertente nella sua più totale confusione,la sensazione di non saper dove guardare!
    Cielo del blog,può essere che si sia raffreddato,ma la sensazione di casa quando ci si addentra è talmente intima e forte che l'ambiente si riscalda della sola nostra energia.
    Grazie per avermi invitata a partecipare a Colazione da Tiscali,un'esperienza simpatica,frizzante che consiglio a tutti!

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  11. CASSANDRO

    Grazie, Capitano, per l’invito a iscrivermi in facebook, ma già il blog mi impegna molto, specie in tempi in cui il lavoro tende a crescere per riduzione del personale: ciò che prima si faceva in otto ora si deve fare in quattro, per cui ritengo che non sarei in grado, né avrei il tempo e la fantasia, per inserirmi in un altro network, sia pure, per come simpaticamente e un po’ maliziosamente precisi, con la mia o altra identità.

    Comunque sappi che pure tu mi hai influenzato per declinare l’invito . . .

    Infatti, ricordo ancora qualche bella punzecchiatura che non hai fatto, sia pure in forma assai scherzosa, mancare ai frequentatori di facebook nei tuoi arguti post dedicati all’argomento e nelle tue fulminanti risposte ai commenti di un’assai agguerrita bloggher, se non sbaglio.

    Sei poi sicuro, Capitano, che altri gradirebbero la mia presenza? Non ho ancora dimenticato una disturbante ed animata discussione, sorta senza motivo e all’improvviso con una blogger di Tiscali, che si firmava modestamente “La Storia” (che mi ha coperto di improperi) su un sito che seguivo con molto piacere (e che tuttora leggo, pur non commentando più per non essere stato all’epoca sufficientemente difeso e ben capito dalla proprietaria).

    E poi c’è il problema dell’anonimato, cui tengo moltissimo: infatti, anche se riuscissi a figurare con un nik colì dovrei pur comunicare i miei dati esatti ai tenutari di facebook, che certamente avranno costituito una preziosa in tale modo una invidiabile banca dati.

    Comunque, a futura memoria:

    AD UN AMICO CHE MI INVITA
    AD ISCRIVERMI A FACEBOOK
    (Uno nessuno centomila)

    No, facebook no . . . No, grazie. No!
    Minimamente non ci penso a
    iscrivermi colì . . . Già bene sto
    nel blog (senza blog) . . . Qui mi va

    a cicio a fare il “commentatore”
    -- con la “t” -- solo in quei siti che
    sono gestiti da bravo scrittore
    con passione, intelligenza e

    un pizzico di gaia ironia,
    dove in anonimato mi gestisco
    liberamente per dire la mia,
    sfuggendo a politici e fisco

    (si paga con entrambi sempre pegno).
    In questa orchestra sono uno di fila,
    qui sempre più di essere mi ingegno
    . . . eh sì . . . “uno nessuno centomila”.

    Di finire in “banca dati” non mi va,
    qualunque sia la finalità.

    Io l’amo poco la pubblicità.

    ° ° °
    E quasi niente facebook . . . Ma dàaaai!
    “ Lì non si scrive -- insegna il Capitano --
    tu clicchi sol ‘Mi piace’, e ti fai
    gran vanto se riesci piano piano

    a procurarti cento e passa ‘amici’ ”.
    Troppo poco per essere felici!

    E poi si vuole amico un “Alessandro
    Magno”, e no un semplice “Cassandro”!

    Non ho lì in favore gli auspici.
    Meglio volar nei blog . . . Che ne dici?

    Mi fa l’anonimato qui cattivo?
    Ma noooo, perchè d’amore sempre scrivo:

    rincuoro, e dove spero a volte arrivo.

    (Cassandro)

    Ancora grazie per l’invito, Capitano, ed auguri per la buona riuscita di questa “Colazione da Tiscali”, che sotto sotto mi solletica pure un poco, specialmente dopo avere notato l’entusiasmo che ha posto Lelli (che saluto caramente) nella redazione del suo ultimo post sull’argomento. Sarà di sicuro un personaggio trainante.

    Salutami, se puoi, gli amici bloggaroli che mi ricordano, e che continuerò a seguire nei loro blog.

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  12. Elle, sono contento per il tuo entusiasmo per il gruppo che ti ho segnalato. Io per adesso sto a guardare e vedo come si mettono le cose. Un abbraccio.

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  13. Cassandro saggissimo, approvo la tua prudenza anche se spero che prima o poi ci dirai chi sei.
    Sul gruppo di blogger su facebook sto a guardare prima di farmi un'idea definitiva.

    La prima riflessione è che un gruppo di blogger su facebook non è un blog, non puoi dire le cose che dici su un blog, non si possono fare commenti lunghi e articolati come il tuo e come spero sia questo. Puoi fare qualche saluto e poco più.
    Inoltre la gente è veramente tanta e ti accorgi che magari non vuoi comunicare con tutti e non tutti vogliono comunicare con te, non ti sono simpatici tutti e tu non sei simpatico a tutti. Qualcuno è in forma anonima e qualcuno forse ha qualche sentimento malevolo. Insomma la confusione è tanta. Aspetto e vedo.
    Parli anche della facilità di farti amici in modo in troppo facile sul network. C’è gente, neppure poca che ha da mille amici in su, chiaramente per la stragrande maggioranza emeriti sconosciuti messi lì per fare numero. Oppure fan adoranti, spesso a sproposito: mi risulta che Vasco Rossi abbia oltre un milione di amici o estimatori. Ebbene in questo caso i vecchi blogger con cui hai comunicato gomito a gomito non sarebbero dei perfetti sconosciuti, ma persone con cui hai condiviso qualcosa, anche qualcosa di importante.

    Comunque sto a vedere e poi ti faccio sapere. Mi ha colpito il racconto di questo tuo contrasto con La Storia (notare la maiuscola). Chi era questa cattivona che riesce a litigare con una persona attenta e tollerante come te? Mi ha colpito pure il particolare che la proprietaria del blog non ti abbia difeso. E mi sono chiesto: e la famigerata Storia (notare la maiuscola) fosse la stessa blogger che non ti ha difeso? :-)

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  14. Cassandro arriva.
    Come nota suonata dal vento
    se avesse nome e volto
    non saria sì portento.
    :)

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  15. Permettimi Capitano di intervenire su questo tuo post interessante ( come tutti gli altri del resto ),riguardante il mondo del blog. E' un mondo che amo in cui mi trovo particolarmente bene, non so perchè ma molto di quello che scrivo,troverei difficile a esprimerlo a parole a persone sconosciute. Anche taluni familiari non immaginano quanto sia battagliera e poliedrica nel mio intimo. Per ognuno ho un un ruolo specifico che devo svolgere nel migliore dei modi. Come scrive Cassandro,prendendo a prestito un pensiero di Pirandelliana memoria, anch'io non faccio eccezione se agli occhi degli altri,divento "uno,nessuno e centomila"

    Qua,dove potrei anche fingere di essere diversa,sono completamente me stessa. Scrivendo,torno ad essere io persona. Non la mamma,la moglie o l'amica. No,sono io e basta. Questo mi ha aiutata molto a farmi " crescere" e a darmi quella sicurezza che non sempre avevo. Meglio di tante sedute psicologiche!!!

    Naturalmente e principalmente il vero merito va a chi ha saputo ascoltarmi. I vari commentatori ( pazienti e gentili ) in special modo Cassandro che mi segue sin dall'inizio. E qui i ringraziamenti non saranno mai pochi!!!!

    Per quanto riguarda la Storia ( posso parlartene perchè presi parte attiva a quella storiaccia )posso dirti che accadde da Ghismunda. Questa commentatrice anonima ( anche se nell'intimo penso di sapere chi sia )irruppe in quel blog dove, con la sua solita eleganza Cassandro stava commentando un post. Fu accusato con parole forti e offensive di azioni indegne. Nessuno dei presenti osò dire una parola in sua difesa. la padrona di casa strillò che le "sporcavano" il post,perciò invitò i due ( mettendo sullo stesso piano l'offeso e chi offendeva ). Io intervenni a difesa di Cassandro. Sapendo bene ( mi sarei giocata le mani sul fuoco e pure la testa) che quelle erano solo calunnie. Rimasi disgustata dal comportamento di Ghismunda,la quale ,invece di difendere il suo interlocutore,lo mise alla pari di quella calunniatrice. Molti commenti furono cancellati,ma qualcosa è rimasto. Ti lascio quindi l'indirizzo,così potrai avere un quadro completo dell'accaduto :

    http://ghismunda.blog.tiscali.it/2004/09/02/la_storia_siamo_noi_1616125-shtml/#comments


    Una volta capito di avere preso un granchio,la "Storia " si scusò pubblicamente,sia da Ghismunda,sia da Fragmenta,sia da me :

    http://vitty.blog.tiscali.it/2004/09/05/mondo__blog_____1754733-shtml/#comments


    la cosa finì lì. Anche le nostre frequentazioni dalla professoressa naturalmente. ma la signora tanto piena di se',di certo nno avrà sentito la nostra mancanza.

    Questo per dirti che anche questo fa parte del mondo blog.

    Grazie per i saluti da elle. Io te li faccio personalmente.

    Ciao!!! Un Ciao anche a Cassandro !

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  16. Scusa capitano,ti avevo lasciato un lungo commento a proposito del mondo blog e quanto è accaduto riguardo la Storia. Dopo averlo inviato ho controllato che fosse pubblicato. Infatti era il commento numero 15. Poi è sparito... misteri di internet?

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  17. Scusa per il commento che non appariva, vitty. Blogger è una bella piattaforma, ma a volte considera come spam commenti di persone che non conosce. Fortunatamente ho potuto recuperare il tuo commento. Controllerò il post che citi. Per ora ti ringrazio per la visita e ti saluto e saluto anche Cassandro. Ghismunda non la conoscevo molto bene. Mi pare che facesse post sulla letteratura e sulla critica di libri. Trovavo il suo blog meritevole per i propositi, ma un pizzico polveroso e non dotato del dono della comunicazione.

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  18. Hai fatto bene a difendere Cassandro. Non capisco l'atteggiamento prevalente sul blog soprattutto ai bei tempi, quello del neutralismo a tutti i costi o del tenersi lontano dai guai. Spesso sul mio blog, quasi sempre su Tiscali, sono venuti fior di provocatori e ho dovuto quasi sempre sbrigarmela da solo. Fortunatamente non mi mancava lo spirito pugnace. :-)

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  19. Letti sommariamente i commenti sul blog di ghismunda. Cavolo, sono tanti e lunghi, chissà quanti dovevano essere con quelli cancellati.
    Secondo me se ti cancellano un commento (a meno che ciò non avvenga in condizioni particolarissime e sottolineo particolarissime) ti fanno un affronto insuperabile, affronto che io non ho mai tollerato. Una volta un blogger di Tiscali mi cancellò mezzo (mezzo)commento dicendo che era offensivo per una terza persona che mi aveva provocato sul suo blog. Ebbene cancellai un commento a caso di questo personaggio sul mio blog, per ristabilire la par condicio, e gli dissi papale papale di non farsi rivedere più sul mio blog. Ancora deve nascere chi mi cancella i commenti senza colpo ferire.
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  20. Devo esser l'unica a non avere un profilo su facebook... e la cosa non mi dispiace affatto!Un caro saluto ventoso!

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  21. Sono contenta Capitano che il commento non sia andato perso.
    Avevo temuto di aver sbagliato qualcosa. Invece eccolo qua! Scusami per il trambusto.

    In quanto al fatto della Storia,mi venne naturale difendere Cassandro . So bene che non aveva e non ha bisogno di avvocati difensori. Sa usare le parole abbastanza bene per difendersi da solo. La mia fu solidarietà allo stato puro.
    Se mi considero amica di qualcuno/a,non posso restare indifferente quando qualcuno lo/a insulta in maniera greve e pubblica. La padrona di casa,quanto meno avrebbe dovuto fare da moderatrice, E non salire in cattedra come se fossimo stati suoi alunni.Cancellare i commenti,solo perchè gli sciupavano il post,francamente mi sembrò poco corretto.Non diede solidarietà a nessuno,e continuò imperterrita nel ripetere le solite cose.

    E' una brava blogger e scrive molto bene. Però solo la scrittura non basta,ci vuole un po' di cuore!

    Grazie per aver avuto la pazienza di ascoltarmi ! Non ci si sente spesso,però quando capita.... :)

    Un caro saluto a tutti.

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  22. Cara giovanna, non hai un profilo su facebook? Niente di grave. Si vede che non hai niente da vendere o da comprare: la maggior parte della gente su facebook, così come la maggior parte della gente nella vita, ha sempre qualcosa da vendere o da comprare.

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  23. vitty, sottoscrivo integralmente la tua affermazione: Se mi considero amico di qualcuno, non posso restare indifferente se qualcuno lo insulta in maniera grave e pubblica. In qualche raro caso è difficile capire chi sia il provocatore o l'insultatore, ma quasi sempre è evidente. Anch'io detesto la gente che fa finta di niente e che addirittura, talvolta, vorrebbe conservare i rapporti sia con te che con la persona che ti ha vistosamente provocato o insultato. Bisogna scegliere.

    La questione che ricordi in questo spazio è piuttosto ambigua. Nessuno è mai riuscito a capire l'identità di questa Storia, di modo che ogni ipotesi è lecita, anche che sia una persona all'apparenza insospettabile. Io ho una mia particolare idea, ma eviterò di manifestarla. E' significativo che questa faccenda continui a bruciarti dopo tanti anni, evidentemente sei una persona come me, che non scorda i torti subiti in prima o anche in seconda persona.
    Sempre lieto di ospitarti sul mio blog, vitty, fa come se qui fosse casa tua, come è già casa di una persona molto vicina a te, il prode Cassandro :-)

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