giovedì 21 marzo 2013

I marò rimandati in India

Dicevano le nostre mamme; non litigare con nessuno, evita se puoi di fare a botte con altri; se ti offendono fingi di non sentire se la situazione lo permette. Parla, parla, parla. Però se alla fine decidi di scontrarti con qualcuno non tornare indietro se sei sicuro di avere ragione. Se scappi una volta lo farai per sempre. Come è possibile che i governi ne sappiano meno delle nostre mamme? La situazione dei marò pare così ridicola che verrebbe quasi da ipotizzare una ritorsione di Monti verso Napolitano e il suo veto all'elezione montiana alla presidenza del Senato.

2 commenti:

  1. Probabilmente vado contro corrente e mi farò qualche inimicizia, tuttavia ricordo che un tempo si parlava di onore e di parola data. Concetti evidentemente vecchi, stantii e superati.Se lo Stato, nella persona dell'ambasciatore che lo rappresenta, aveva dato la sua parola che i due militari, dopo aver votato, sarebbero tornati in India, questa parola doveva essere (secondo il mio stupido modo di pensare) SACRA. Così invece, oltre ad aver fatto una figura molto marrone, ci siamo ulteriormente screditati a ogni livello e abbiamo peggiorato la situazione dei due militari.. Che lo Stato metta in campo ogni risorsa perchè la legge (nazionale e internazionale) venga rispettata, è giusto e ovvio. Che i due marò debbano avere la migliore difesa possibile è fuori discussione. E' però anche fuori discussione che due pescatori indiani siano stati ammazzati. In acque territoriali o meno, è solo un cavillo giuridico. I morti sono morti e basta. E' stato un errore? c'erano validi motivi per sparare? queste sono cose che devono risolvere i tribunali. Una cosa è certa: qualcuno pensava che l'intera europa, indignata, ci avrebbe fatto scudo e avrebbe confermato che i due marò non dovevano essere rimandati in India. Così non è stato, e l'europa se ne è fregata altamente. Ce ne siamo accorti troppo tardi. Come al solito.

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  2. Il governo è stato stupido. Ha commesso una serie immensa di errori, prima consegnando i marò quando erano in acque internazionali, poi facendoli scendere a terra, poi affidandosi alle lungaggini indiane, ma l'ultimo errore è degno di un esecutivo Alberto Sordi: prima trattieni i marò dichiarando che non torneranno, e poi li consegni impacchettati in nastro rosa quando ti sequestrano l'ambasciatore e fanno la voce grossa. Disse una una volta Winston Chrchill sul colpo di mano franco-inglese sullo stretto di Suez (negli anni Cinquanta forze inglesi e francesi occuparono lo stretto con una manovra ottocentesca, ritirandosi con la coda tra le gambe dopo gli ultimatum americani e delle comunità internazionale): "Probabilmente non avrei avuto il coraggio di Eden (primo ministro inglese dell'epoca) di attaccare; di sicuro non avrei avuto il coraggio di ritirarmi".

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