mercoledì 31 dicembre 2014

Neve a Napoli

Neve-sul-Vesuvio-600x337 Mi alzo dal letto dopo averci pensato su a lungo. Fa un freddo cane, forse era questo che stimolava la mia riflessività sul materasso. Vado in cucina e preparo la macchinetta del caffè. Acqua freddissima che ti congela le mani, anche se cerco di lavare la caffettiera con un solo dito o poco più. Ho sete, ma non bevo, perché la temperatura dell’acqua deve essere prossima a quella di congelamento. Mi disseterò col caffè. Vado un po’ di qui e un po’ di là mentre aspetto il caffè. Passo accanto alla finestra. Devo avere le traveggole. Quella di fuori sembra proprio neve. C’è un manto bianco che ricopre ogni cosa. Non può essere, non a Napoli. Deve essere grandine. Spesso cadono grandinate che imbiancano il paesaggio dandoti l’effetto neve. Esco fuori al balcone. Quella che ho davanti non sembra grandine, ma neve.

Il Vesuvio è bianco da cima a fondo, tutti i tetti dei dintorni sono bianchi. È tutto bianco. In un attimo sono certo che non mi è mai capitato di vedere uno spettacolo del genere. Nella mia vita non mi sono mai affacciato alla finestra vedendo una coltre bianca che copriva ogni cosa. Ho sempre pensato che nella mia città fosse più facile vedere gli alieni che un manto di neve steso su tutto. Aveva nevicato in Sicilia e nel deserto del Marocco, ma non a Napoli, in Messico e in Israele, non qui. Forse ho visto qualcosa del genere all’inizio degli anni Settanta, ma escludo di essermi affacciato alla finestra e aver provato una sorpresa simile. Una sera degli anni Ottanta ricordo che mentre camminavo nevicava abbastanza, ma era nevischio, e rimase pochissimo sulle strade. Il Vesuvio spesso si imbianca, ma mai la città. Non dalle mie parti.

Una volta scrissi un post intitolato Neve in cui mi lamentavo che non nevicasse dalle mie parti. C’era un passaggio che faceva così: “ Vorrei addormentarmi in una casa di legno e, la mattina, aprire la porta e trovarmi di fronte una distesa bianca fino a dove può spaziare lo sguardo. Neve e silenzio. E pace.” Be’ la casa di legno mancava, ma forse c’era tutto il resto.

Stamattina volevo correggere il mio ultimo post per poi pubblicarlo entro la giornata. Il mio post parlava di Peggy e Pedro, due cosiddetti punkabestia che si buttarono da un ponte di Roma nel 2012. Peggy e Pedro avrebbero vissuto un’avventura fantastica sul mio blog, pensavo. Amore, mistero, perfino un pizzico di fantascienza e soprannaturale, ci avrei messo un bel po’ di roba nella loro storia. Ma poi sono stato ipnotizzato dall’incredibile bianco che mi aspettava alla finestra. Peggy e Pedro dovranno aspettare, magari solo per qualche giorno: c’è la neve sotto casa mia.

3 commenti:

  1. Caro Francesco, come vedi tutto può sempre accadere! Tantissimi auguri per il tuo vivere in questo nuovo anno! Un abbraccio. Berardo

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  2. ...un po' quello che ho pensato io quando, due anni fa, a Roma sono caduti 15 centimetri di neve!

    il manto bianco ha il potere di farci tornare improvvisamente bambini!

    mi unisco agli auguri di Berardo: BUON ANNO!
    :-)

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  3. Carissimi Berardo e Marie Claire, auguri a voi due e a tutti gli uomini di buona volantà sul blog. Sulla neve a Napoli, devo dire che è durata pochissimo. Il sole l'ha asciugata in un batter d'occhio. Ma rimane l'emozione intensissima di vedere quel paesaggio candido dalla mia finestra, per la prima volta in vita mia.

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