lunedì 28 settembre 2015

Viaggiare su Facebook

— Ho un amico eccezionale. Viaggia, spesso e non manca mai di rallegrare gli amici postando su Facebook le foto delle sue trasferte meravigliose.
— Capirai che novità! Anch'io ho un amico che viaggia e posta i suoi viaggi fichissimi su Facebook e anche su Twitter. A dire il vero ho centinaia di amici che viaggiano e poi pubblicano su Facebook le foto delle loro spedizioni turistiche.
— Il mio amico è stato a Londra, Parigi, Madrid. Ci sono foto di lui e della sua famiglia sulla torre Eiffel, nei bus a due piani inglesi e perfino accanto a signori e signorine in costume di torero e gitana con le nacchere.
— Bah, il mio amico è stato in Irlanda, Norvegia e a Vienna, tanto per dirne qualcuna. Guarda le sue centinaia di foto sulle verdi distese irlandesi o sui laghi finlandesi. C'è pure un'immagine in cui lui finge di tuffarsi da uno strapiombo di un fiordo norvegese.
— Ma fammi il favore, il mio amico se ne impippa dei fiordi norvegesi. E' stato al Grand Canyon e ha pubblicato su Facebook ben cinque distinti album di immagini che attestano quel suo viaggio. Si è fatto ritrarre con nativi americani con tanto di copricapo di penne d'aquila, e si è fatto anche la Monument Valley a cavallo, come dimostrano altri suoi numerosi scatti. E poi dovresti vederlo come sorride alla Statua della Libertà o come medita sotto la gigantesca scritta "Benvenuti a Hollywood".

— Il mio amico è ben oltre Hollywood. Proprio un paio di mesi fa ha pubblicato tre cospicui album fotografici in alta risoluzione del suo viaggio in Indocina. Si è fatto la Birmania o come diavolo si chiama adesso, la Thailandia e non si è negato una puntatina in Vietnam. Nel migliaio di foto di questo suo viaggio, si vede lui a passeggio lungo il Mekong o a colloquio con preti buddisti che prende a pacche sulle spalle. Ci devono essere addirittura dozzine di foto di lui e della sua famiglia sistemati su un risciò come sahib d'altri tempi.
— Il mio amico di Facebook non si farebbe mai ritrarre su un risciò. Lui a volte tende più sull'intellettuale. Ha postato miriadi di foto che lo ritraggono nel museo Prado a Madrid, nel Louvre o anche nel museo delle cere di New York accanto a statue a grandezza naturale di John Kennedy e Marilyn Monroe. È un vero amante dell'arte e le sue foto dimostrano che vuole che ne godiamo anche noi.

— Bazzecole. Il mio amico è stato in Marocco facendosi beffe degli attentati terroristici. Diversi album fotografici pubblicati sul web lo provano. Anche se a dire il vero non so se quando c'è andato lui facessero gli attentati.
— Se si parla di coraggio e spirito avventuroso, che ne dici di immersioni in acque infestate da squali voracissimi? Le ha fatte il mio amico ai Caraibi. Come faccio a saperlo? O bella, me lo dicono un paio di centinaia di immagini altruisticamente messe a disposizione della Rete.
— Ma sta' zitto, sta'. Puoi solo invidiare l'impegno sociale da cui è pervaso il mio amico. Lo sai che è stato in Plaza de Mayo a Buenos Aires firmando decine di petizioni a favore dei desaparecidos? Clicca sul mouse, forza, lo vedrai nella Pampa con una maglietta con la scritta er pueblo unido eccetera eccetera.

— A parole siamo buoni tutti. Il mio amico invece fa i fatti. Ad esempio ha donato ripetutamente il sangue a Nairobi e in altre zone d'Africa, come attestano caterve di foto che lo immortalano con un ago nel braccio in diversi ambulatori del Continente Nero. Ma cosa vuoi che sia per lui privarsi di qualche litrozzo di sangue? Eccolo che quasi subito se ne parte per un raid nella savana. Non ci credi? Non devi credere a me, ma ai circa dieci album fotografici che tra lui, la moglie e la figlia maggiore hanno pubblicato sui social network, i quali lo vedono in posa sullo sfondo (piuttosto distante, a essere sinceri) di bufali, rinoceronti e leoni.
— Sai una cosa, amico?
— Dimmi, amico.
— Il tuo amico di Facebook e le migliaia di foto che ci rifila dei suoi stronzi viaggi mi sta alquanto sulle palle.
— Ma guarda il caso, anche il tuo amico esibizionista di sta minchia mi sta lievemente sui cojones. Ma toglimi una curiosità, tu hai mai pubblicato scatti dei tuoi viaggi?
— In realtà non mi è mai venuto in mente. Forse non sono mai andato in questi gran posti, o forse mi devo essere preso una malattia rara
— Mi devo essere buscato la tua stessa malattia, neppure io ho pubblicato niente sul tema di vamos a la playa con gli ombrelloni-oni. Dici che la mutua la passa, la visita per individuare il nostro disturbo?
— Macché.

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