mercoledì 21 ottobre 2009

I comici televisivi fanno ridere?

Di recente, per ragioni che esulano da questo post, mi sono domandato: ma i comici televisivi mi fanno ridere o no? Risponderò tra poco a questa domanda; per ora accenno al mio attuale rapporto con la televisione per inquadrare meglio l'argomento.

Dunque guardo poco la televisione. In realtà la guardo solo a pranzo e a cena, che cerco di far coincidere con i telegiornali pomeridiani e serali. A volte guardo qualche puntata del dottor House, se la trasmettono in orari decenti. Mi piaceva quando House era cattivo, ma ormai si sta rammollendo pure lui. Vedo pure le partite della nazionale e qualcosa di coppa dei Campioni se c'è una squadra italiana, se la trasmettono non a pagamento e se mi ricordo di farlo (eventi quasi impossibili da verificarsi insieme). Basta. Finito. Prima guardavo pure i film, ora me li vedo in dvd. Non ho mai visto una sola puntata di un reality show; detesto infine i programmi detti talk show, quelli in cui si parla di qualsiasi cosa dalla politica alla cucina.

Sui comici televisivi, ogni volta che ne incontro uno sul piccolo schermo mi parte il pulsante di cambio di canale. Sono del tutto incapace di seguire trasmissioni tipo Zelig, mi viene la depressione acuta quando avvisto uno che sale su un palco e parla di come lo hanno fregato bancomat, postamat o Matt Murdoch.
I comici mi procurano la stessa reazione di quelli che da ragazzi ti fermavano e insistevano per raccontarti una barzelletta ignorando le tue proteste. Mi dava fastidio che qualcuno si attendesse da me una reazione che probabilmente non avrei avuto, dato che le barzellette quasi sempre non mi piacciono. D'altra parte pensavo che sarebbe stato maleducato non ridere se uno ti racconta una lunga ed elaborata barzelletta, anche se banale. Alla fine cercavo di ridere al meglio e lodavo la storiella, odiando nello stesso tempo il raccontatore. Voglio dire che già il fatto che uno si aspetti che io rida, mi provoca la reazione opposta.

Chi mi fa ridere? Quasi nessuno. Non la Littizzetto, anzi ogni volta che la vedo mi chiedo che cavolo abbia da scompisciarsi dalle risate Fabio Fazio quando la vispa Luciana gli rivolge la parola. Fazio è formidabile: La Littizzetto gli chiede che ora è e lui a sganasciarsi come se avesse sentito la migliore battuta di Ettore Petrolini. Ho detto dei comici di Zelig, e lo stesso potrebbe dirsi di quelli di Colorado Cafè. Gene Gnocchi mi rattrista, quelli che presentano "Striscialanotizia" o che si avventurano a "Quelli che il calcio" mi sconfortano. Camera Café? Stendiamo un velo pietoso. Victoria Cabello? Boccaccia mia statti zitta. Se dovessi guardare un programma intero presentato da Chiambretti, probabilmente mi suiciderei.

Qualche seconda serata fa guardavo la televisione per ragioni per così dire d'ufficio. C'erano almeno tre programmi pseudo comici in programmazione. Sulla Sette Victoria Cabello intervistava una pornostar di cui mi sfugge il nome: depressione. Su Italia Uno Chiambretti presentava un programma in cui una superbona in lustrini e paillettes ballava alzando una coscia al secondo piano: depressione al quadrato. Sul secondo c'era un altro programma presunto comico che ho del tutto rimosso. Il numero nettamente più spassoso era quello fatto dal matematico Piergiorgio Odifreddi intervistato da Serena Dandini su Rai Tre. Odifreddi si produceva nelle sue solite giaculatorie da mangiapreti e da depositario del Verbo Unico e dell'Unico Catechismo Valido cioè il suo e la Dandini, non senza ragione, rideva. Peccato che Odifreddi non fosse un comico di professione.

Chi salvo? Non molta gente. Forse qualche imitatore, anche di cantanti. Vidi qualche giorno fa su You Tube l'imitazione che un tal Checco Zalone faceva di Carmen Consoli e mi pareva divertente, anche se sospettavo che mi sarei annoiato in fretta a guardare le imitazioni di Zalone. Mi faceva ridere l'imitazione di Teo Teocoli dell'allenatore Maldini. E quando un paio di anni fa vidi Beppe Grillo in televisione, era l'ultimo periodo del governo Prodi, mi pareva che Grillo, di cui pure non condividevo per nulla le idee, avesse benzina da bruciare. Qualche volta mi ha fatto ridere Corrado Guzzanti.
Infine non molto tempo ha visto una vecchia scenetta di Walter Chiari in bianco e nero. Che dire? Ho riso.

21 commenti:

  1. Io e te siamo fuori dal mondo. Scappiamo a tutta forza quando ci imbattiamo in un comico televisivo. Non ne conosciamo i nomi e le battute. E invece di farci ridere ci deprimono. A me poi piace la vecchia televisione in bianco e nero. Io però qualche programma più di te lo vedo. Per esempio lo sapevi che Graziano Mesina forse va all'Isola dei Famosi? :-)

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  2. Cleide, sono del tutto sicuro che Graziano Mesina dirà cose più interessanti di quelle del figlio dei Pooh o di qualche altro deficiente parigrado. Se poi Mesina attuasse qualche atto di sano e sacrosanto banditismo all'indirizzo di del Luxuria, della Belen o del figlio del Sandokan di turno, penso proprio che gli si dovrebbe dedicare una piazza con tanto di monumento al valore.

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  3. Però scusa, mica puoi sparare su "tutti" i comici. Contieniti.Capisciammè.))

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  4. Walter Chiari, il mio mito.... meno male che quest'estate.... un po si è visto! Mi sa che guardiamo la tv allo stesso modo..... però uno che mi fa ridere certo che c'è! Bazzzzzzzz, quest'anno ne ho visto solo una puntata è non mi è sembrato così carino, quando ho voglia di farmi due risate vado su you tube e guardo.... anche i fichi d'india quando facevano...... schrek, in genere non li sopporto.....
    Io sono cresciuta con Stanlio e Olio.... le piccole canaglie...il varietà di Walter Chiari...
    E mi manca tantissimo La tv delle ragazze, chi se lo ricorda?
    La sagoma della Littizzetto mi fa ridere.... ma lei, è troppo volgare per i miei gusti,
    in fondo la satira politica è satira politica e dovremmo distinguerla dalla comicità...
    No mi piaciono anche quei due che fanno chiak buona la prima e quei due siciliani che ogni tanto fanno striscia.... ma.... se non mi ricordo i nomi... forse non più di tanto! :-)))
    Però Gegè Telesporo della tv delle ragazze si!

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  5. Materia oscura il saper far ridere, non credo esista una scuola che possa insegnarlo. Comici si nasce, e come diceva il mio preferito, io lo nacqui. La comicità tuttavia la si può trovare in trasmissioni inaspettate; ti consiglio il tg4 quando conduce Fede. ;)

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  6. Fiore, ottimo Walter Chiari. Il mio ideale di comicità era Walter Matthau.
    Gians, Il Tg 4 purtroppo non lo posso più vedere a causa del satellite. Non vedo Rete 4 e Rai 2, se un giorno rimedierò un decoder vedrò il tg 4 come consigli di fare.
    n saluto agli amici.

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  7. Di Walter ricordo un film bellissimo, che stizza, mi pare fosse il piccolo diavolo. ;)

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  8. .. è il post della mia vita, questo!! A me viene una tristezza a vedere i comici o presunti tali!!

    Ammetto candidamente di non aver mai visto una puntata di Zelig .. ed ho seguito che tempo che fa di fazio solo il giorno che ci fu celentano .. nel qual caso segnalai una simpatica battuta della Litizietto (o come si chiama..) a proposito delle sue ovaie che facevano la ola dinnanzi al molleggiato..

    .. da ragazzina ci propinavano il Benny hill show ad ogni ora.. ODIOSO.. Crescendo siamo passati a Mr.Bean, per il quale proporrei l'impalazione sul big bang ..
    I vari Grillo, Gnocchi, Montesano, D'angelo, Gigi e Andre, Zuzzurro e Gaspare, i Tretrè e Maurizio Micheli erano da pelle d'oca..

    .. apprezzabili erano il Trio, con una superba Marchesini, e La tv delle ragazze, con la Finocchiaro in grande spolvero (anche se la dandini la metterei con Mr.Bean..)

    .. dopo ci fu il quasi nulla..

    .. Oggi devo dire (CON SOMMA PREOCCUPAZIONE PERCHE' SIGNIFICA CHE MI STO RIMBECILLENDO..)che mi diverto moltissimo con Bazz e Pino e gli anticorpi, rigorosamente visti su youtube.. Una comicità pulita, che non ha nulla a che vedere con la presunta satira spazzatura che c'è.. E che soprattutto insegna che si può (forse si DEVE)far ridere senza riempirsi la bocca di volgarità e, soprattutto, di politica..

    .. ah.. nota a parte per Benigni, eccelso .... se declama Dante..

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  9. Gians, di Walter Matthau ti consiglio, se non l'hai visto, "Appartamento al Plaza". Sono tre episodi tratti da un testo teatrale. Nel primo Matthau è un imprenditore che ha una relazione con la solita segretaria (bravissima in questo episodio Maureen Stapleton che interpreta la moglie tradita). Nel secondo è un divo hollywoodiano che tornato nella sua città natale e avendo un paio di ore libere cerca di usarle per trombarsi una sua vecchia fiamma (la difficoltà è che la sua vecchia fiamma è interessata più al gossip hollywoodiano che al trombamento puro e semplice, ma alla fine cederà). Nel terzo è il padre di una sposa che nel giorno delle nozze si chiude in bagno affermando che ci ha ripensato (tutto l'episodio si svolge con Matthau e la madre della sposa che parlano davanti a una porta chiusa).

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  10. Balua,
    è difficile dire cosa ci fa ridere e cosa no. Ricordo con molta simpatia il programma "Non stop" che lanciò la Smorfia con Massimo Troisi, Carlo Verdone, i Gatti del vicolo Miracoli e altri personaggi. Ma era tanto tempo fa e ora non so se avrei le stesse reazioni davanti a un programma simile.
    Bazz e gli Anticorpi confesso di non conoscerli.
    Cosa ci fa ridere? Boh. Una volta risi con le lacrime, per circa mezz'ora, era davvero una crisi irrefrenabile di allegria, a un film assolutamente drammatico. C'era Nicholas Cage che interpretava un meteorologo depresso. Era assolutamente un film triste e lento, che parlava di emarginazione e alienazione metropolitana. Ebbene a un certo punto Cage va da un suo vicino di casa, mi sembra, e dice serio serio nel mezzo di una discussione che l'altro si fotte i cani. Non so perché mi fece ridere quella scena, c'era qualcosa di disperato, eppure risi mezz'ora.

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  11. Io quando voglio qualcosa di divertente in tv vado sul sicuro, cerco tra la tv locali un vecchio film di Totò.

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  12. Devo assolutamente vedermelo, grazie per il consiglio.

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  13. Io sono decisamente il tuo contrario.
    Mi piace moltissimo la Littizzetto, adoro Victoria Cabello, cosi' come Chiambretti. Mi piace Verdone, Daniele Luttazzi e non mi perdo se posso nessuna puntata della Dandini che seguo dai tempi di Avanzi. Mi piacevano le trasmissioni con lei e i fratelli Guzzanti, Sabina e Corrado, e a proposito di quelle trasmissioni ho ancora un piccolo Quelo fatto da mio padre che mi porto appresso come portafortuna.
    Zelig mi piace ma non tutti i comici. Ficarra e Picone mi fanno ridere ma due su tutti Sconsolata e la mia conterranea Geppy Cucciari con le sue paranoie sulla dieta, gli uomini e le sue amiche zitelle come lei. Zalone anche mi fa ridere con la sua parodia delle chat dove lui è Banana 33 ma 33 non è l'eta' :) Mi piace Brignano e le sue storie di famiglia che sono poi uguali a quelle di tutti noi, quella sul Natale è meraviglosa.
    Seguo anche i comici sardi il gruppo La pola e il geniale sindaco di Scrafingiu ( la traduzione te la dira' Cleide) il bravissimo cagliaritano Jacopo Cullin e i tormentoni divertenti di Pino e gli Anticorpi vicini di casa di Cleide.
    Sarà un'aliena ma a me ridere piace e queste persone le trovo divertenti e intelligenti.
    Poi ci sono gli attori a 360 gradi anche comici quello che mi piace in assoluto è Gigi Proietti. Ma ho anche le videocassette di Arbore e quelli della notte insomma io rido e pure di gusto :)
    Il fatto è che mi ricordo pure le battute quando però trovo uno come te e gliele rifilo non solo non ride ma mi chiede pure se sto bene. :)
    Ciao Capitano,
    un sorriiiiiisoooooooo !!!!

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  14. C'era una storiella che girava sui libri di matematica di una volta. C'è una gara a chi dice il numero più grande. Sbaraglia la concorrenza un omone grossissimo con polmoni a forma di mongolfiera che snocciola miliardi a non finire. Gli stanno quasi per dare la coppa quando arriva un piccoletto rachitico che dice "Più uno" e vince la gara.
    Sul commento di Celia dico: meno tutto. Intendo dire che penso il suo contrario che era il mio contrario.
    Devo dire che di Celia penso il contrario pure di ciò che dice su altri blog ad esempio sui banditi gentiluomini e sui coltelli denominati in modo pseudoromantico ma che sempre coltelli rimangono. Penso il contrarissimo pure su Che Guevara ed anzi prima o poi scriverò un post su questo personaggio extra iper maxi supervalutato. Graziano Mesina mi pare un triste esibizionista alla Renato Vallanzasca e se dovesse partecipare, come pare, alla nuova edizione dell’Isola dei Famosi verrebbe confermata la mia ipotesi. Se Celia vuole ripassare di qui per dire il mio contrario, io ribadirò il suo contrario e così saremo tutti contenti.

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  15. Sbaglio o in questo post si parla di comicità? Mi spieghi che c'entra Mesina, che Guevara e la disquisizione etnografica su sa resolza? Forse vuoi fare dello spirito pure tu per rimanere sul tema del post?

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  16. Qui scrivo quello che mi pare: è uno dei privilegi di quando hai un blog.

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  17. E' buffo quello che scrivi... provo le esatte stesse cose anch'io. Ma c'è qualcuno che mi fa ancora ridere. Gigi Proietti quando è se stesso e non è annoiato. Luca De Laurenti che con quell'aria da scemo dice spesso cose molto intelligenti che ovviamente solo l'1% della popolazione capta... E a volte mi fa ridere a crepapelle Nino Frassica...
    Ed al di là della televisione, l'attore/regista che mi ha sempre fatto ridere da morire era Peter Sellers. Pensa che conosco le battute di Dr Strangelove in lingua originale a memoria... e dopo anni ancora rido...
    Buonaserata Capitano!

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  18. Enrica, ci intendiamo su molti punti. Proietti non è male. Mi piaceva una sua parodia degli chansonnier francesi basata sulla ripetizione di "nun me rompe er ca". Ho un film sulla vita di Peter Sellers e quasi quasi stasera me lo vedo. Un saluto.

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  19. Rispondo al tuo commento non per affermare il contrario, non è cosa che mi riguarda io banalmente esprimo quello che penso, quanto per mettere in chiaro delle cose.
    Se gli altri blog a cui ti riferisci sono il blog di Isimaro dove ho detto la mia su Graziano Mesina voglio precisare che non ho mai usato la parola gentiluomo e nemmeno in correlazione alla parola bandito. Che Guevara è stato citato nella discussione generale del blog, come Giovanni ha citato il Bandito Giuliano, come Isimaro ha parlato degli uomini in divisa e di suo padre, come la caserma Diaz e altre cose che sono venute fuori in una semplice quanto pacata discussione tra blogger. Io non supervaluto nessuno non ho il culto della persona o dell’eroe senza macchia e senza paura.
    E per quanto riguarda gli esibizionisti sono altra cosa. Non conosco Vallanzasca ma conosco Mesina. L’esibizionismo di Mesina è pari a zero. Che cosa dovrebbe esibire? La parola esibizionismo qui sul blog credo non si debba usare solo per gli altri ma anche per noi stessi. Siamo qui per questo, tutti noi.
    Nessuno ha nominato, sempre nel blog di Isimaro, in maniera pseudoromantica i coltelli. Di coltelli ne ha parlato Isimaro e io ho risposto su ciò che lei diceva facendo un discorso più ampio sui coltelli sardi. Io ho dato ai coltelli il nome che hanno e ho usato la lingua sarda per farlo. Non c’è niente di romantico in questo. Come dire pane al pane e vino al vino. Non ho usato la parola in italiano coltelli perché questa per quanto riguarda quelli sardi è riduttiva, ci sono vari tipi di coltelli a seconda del luogo sardo in cui si vive, diverse fogge diverse grandezze diverso materiale. Se poi è romantico dire che un pastore in sa bertula portava con se anche un coltello, pardon, sa resolza allora fai tu. Anche se la tua parola "pseudoromanticismo" scritta in quel modo e in quel commento non è certo per descrivere il significato che la parola ha. Ho detto anche nel blog di Isimaro che si fa una manifestazione chiamata Arresoja dove ci sono in esposizione i coltelli sardi che si possono comprare e vedere e ammirare. Lo so che è difficile da capire ma credimi sono da ammirare per la loro bellezza, sono fatti a mano, sono un simbolo, sono dell’artigianato sardo venduto in tutto il mondo. Non credo che uno in Giappone o a Biella si compri un coltello sardo pensando tanto sempre coltello è. Certo che è un coltello ma è anche dell’altro. Non capisco questo tuo modo un po’ cosi’ di rispondere al mio commento partendo dalla storiella matematica che ha un suo perchè,l'hai scritta a ragion veduta mi pare, e finendo con la frase a me riferita "io ribadirò il suo contrario e così saremo tutti contenti". Ma perché qui c’è qualcuno che addirittura pensa di essere contento per dei commenti? Trovo inutile che si parli dei miei commenti fatti in altri blog, che non solo esulano dall’argomento trattato qui da te nel tuo post ma per dirla alla Di Pietro non ci azzeccano per niente. Non che io mi debba vergognare di ciò che dico in altri blog, se lo dico è perché lo penso, ma davvero non capisco. Qui si parla di comicita’ e di comici, nel blog di Isimaro si parlava di Mesina. Il collegamento non lo vedo, vedo invece che hai voluto lanciare qualche frecciatina alla sottoscritta per cose di cui qui io non ho parlato e oltretutto a te che importa dei miei commenti altrove? Sarebbe giusto forse o quanto mai più consono che ti importasse se l’argomento da te trattato qui fosse stato lo stesso ma non lo è. Tu hai preso spunto da ciò che io ho detto in un altro blog per confezionare un commento che mi lascia … un po’ cosi’.
    Ciao Capitano!

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  20. Ecco le mie riflessioni sul tuo commento. Celia ieri avevo scritto un commento che è il seguente, deve essere stato inghiottito dalle nebbie virtuali, ma ora è miracolosamente riemerso:

    Ti volevo dire che in tasca ho cinque o sei oggetti affilati. Non sono proprio coltelli, solo un disattento o peggio un ignorante li definirebbe coltelli. Direi piuttosto che uno si chiama sa scamorza, uno sa stamazza, poi c'è il sa minchiazza e il sa fancazza... ah, scordavo, c'è pure il sa sanpirlazza. Non ti preoccupare, ho il regolare porto d'armi: il sa minchiazza è un oggetto del patrimonio culturale napoletano dei Cinquecento e il sa stamazza lo espongono addirittura al Museo di Capodimonte come espressione della tradizione popolare tardoangioina. Solo un ignorante potrebbe vedere il sa fancazza e il sa stamazza come armi pericolose in mano a un facinoroso teppista: io faccio cultura etnologica.

    Sul fatto che io commenti qui per cose scritte altrove, è che delle volte mi stanco ad andare in giro, quindi evito di fare camminate inutili se posso, mi viene l'affanno virtuale. E' come in quella recente canzone "Faccio un passo e ho il fiatone".
    Inoltre so che tu sei una ferma sostenitrice dello scambio di idee, quindi che importanza ha se uno le idee le scambia qui o la?
    Su Che Guevara, come ho detto scriverò al più presto un post perché ne ho le palle piene di questa retorica del supersantino di tutti i supersantini, idolatrato da destra e da sinistra, da alti e da bassi, da biondi e da bruni, da scapoli e ammogliati, da atei e da credenti, da medici della mutua e da dottor House (no, House forse non se lo sciroppa), da Graziani Mesina e Vallanzasca, da comici de sticazzi e da serial killer, da casalinghe di Voghera e da addetti all'etilometro in autostrada. Ora mi sono davvero rotto le palle di questa stronzata di Che Guevara.
    Sempre felice di ricevere tuoi commenti e di scambiare idee con te. Ciao Celia! (ci metto pure io il punto esclamativo).

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  21. Apperò! Isy se la filano in pochi ma la commentano solo i migliori.. Grazie :))
    è un vero onore..
    non entro in merito della discussione qui.. ho già detto quello che penso da me..
    Ed ho avuto un ottimo scambio di idee con Celia :) che ringrazio..
    In quanto alla tua pigrizia Capitano..
    mmmmmm ti farebbe bene web-camminare
    tsè.. e va bene lo ammetto..
    me la sto tirando un casino..
    ah! da Mio Capitano si parla di un argomento innescato da Isy wow smack

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