- Senti, Capitano…
- … ferma lì, da questo momento non mi chiamo più Mio Capitano, ma Cavallo Pazzo o se vuoi Toro Seduto. Non fare quella faccia: per qualche giorno buttiamo alle ortiche i nostri frusti nick da blog e prendiamo nomi di veri sioux purosangue. Non senti che atmosfera c’è nell’aria, non vuoi farti rapire da questo anelito di libertà?
- E tu naturalmente, con la tua proverbiale modestia, già ti sei accaparrato i nomi de li meglio capi indiani. E poi dici che non vuoi comandare.
- Io comandare? Come al solito mi denigri senza motivo. Occhei, cambio nome, allora. Chiamami pure Lupo Del Web da questo momento.
- Non fare il timido. Facciamo pure Gran Lupo del Web. E a proposito, quale sarebbe il mio appellativo sioux?
- Per te ho scelto un nome bellissimo, evocativo, epico perfino. Da questo momento non ti chiamerai più Cleide, ma Colei Che Prepara Bene La Tenda.
- Ti sei impazzito? Non permetterò mai a nessuno di chiamarmi come una casalinga delle Grandi Pianure che spolvera il totem del villaggio e lava le tue mutande di pelle di bisonte!
- Come al solito la tua ignoranza ti manda fuori strada. Colei Che Prepara Bene La Tenda era la moglie di Piccolo Tuono, cioè un capo storico dei Sioux Brulé. Ti ho paragonato a una regina delle pianure del West. Ma se proprio non ti ci vedi come regina, posso cambiare il tuo nome in Vento Nei Capelli.
- Capirai che originalità! Si chiamava così pure quel tizio manesco di Balla coi Lupi. Mi hai dato un nome da uomo, per giunta. E ora non uscirtene fuori con Alzata Con Pugno perché ti mollo un cazzotto…
- Sta bene, Rugiada Nei Capelli.
- Sì, siamo già sulla buona strada, Gran Lupo del Web. A meno che tu non voglia ironizzare sul fatto che sto sempre a farmi lo shampoo. E dimmi un po’, Celia Sanchez come la chiamiamo?
- Che ne diresti di Colei Che Cammina Nelle Antiche Terre? Così sottolineiamo il suo amore per le tradizioni sarde. E Bera potrebbe essere Aquila Della Notte.
- Magnifico nome, se non lo avesse già Tex Willer.
- Capelli D’Argento?
- Ce l’ha già Kit Carson. E ora non uscirtene fuori con una genialata tipo Lo Spirito Con La Scure.
- Ci sono, Bera è Occhio di Manitou. Fa le fotografie, no? Elle potrebbe essere Luna Della Prateria.
- E Gians Leone Che Ride a causa della sua ironia.
- Cassandro per me è Spirito Delle Parole. Ci deve volere uno spiritaccio ispirato per creare versi in rima. E per Balua ho un bel Soffio Nelle Nuvole.
- Sì, andiamo alla grande. Giampaolo potrebbe essere Visitatore Di Mondi Lontani. E non è finita, ci sono ancora…
- … Basta così, Colei Che Prepara Bene La Tenda. Facciamo una pausa caffè.
- Senti, antipatico Lupacchiotto Del Web, sia ben chiaro che la tenda te la prepari e te la pulisci da te! E quando parli con muà, bambino, vedi di chiamarmi Rugiada Nei Capelli. E ora che fai?
- Mi dipingo il volto, non vedi? Si va a caccia di bisonti.
- Mi dici dove diavolo lo trovi un bisonte in mezzo a link, avatar e social network?
- Fa’ volare un po’ la fantasia, squaw senza fede. Internet è pieno di bisonti scalpitanti, basta saperli vedere. Hooooka Heyyyyyy!!!!
Leone che ride è perfetto, per giunta sono nato in agosto, quindi è il massimo. Un cosa solo da aggiungere, dove sta la mia tenda?
RispondiEliminaa me servirebbero proprio un paio di tende dato che a casa nuova non le ho ancora comprate tutte, per quanto riguarda i bisonti ne faccio volentieri a meno, sia a casa che qui :)
RispondiEliminaGians cioè Leone Che Ride, la tenda te la devi caricare sul groppone.
RispondiEliminaBluphoenix, a te il nome indiano non serve dato che hai già un nick in perfetto stile sioux. :-)
Lupo del Web, Voi avere preso colpo di sole. Mio nome Sioux essere Colei che Leva le Tende e pure di Corsa. Capire lei mio linguaggio? :))
RispondiEliminaPer Colei Che Leva la Tenda E Pure Di Corsa, preciso che non me lo sono inventato: la moglie del capo Piccolo Tuono si chiamava davvero Colei Che Prepara Bene La Tenda.
RispondiEliminaNon ne dubito. Infatti Colei che Leva le Tende è la donna di Gran Lupo del Web. Ce la vedi tu una così con uno che si chiama Piccolo Tuono? :)
RispondiEliminaCarissima Colei, non sei la sola ad aver tolto le tende. Si vede che tutti si sono messi a fare shopping nei negozi della prateria. Vedi se riesci a trovarmi un bel Calumet e un tomahawk a nove e novantanove.
RispondiEliminaMi spiace per il Kalumet, dovrai cercartelo da solo. Sono impegnata in una durissima danza della pioggia. Se non si scioglie 'sta neve neppure Manitu' potrà farmi arrivare a Napoli in treno..((
RispondiEliminaCASSANDRO
RispondiEliminaGrazie per l’assegnazione del titolo “Spirito Delle Parole” . . . Troppo buono, Cap.
Certamente, spero, anche perché io sono un tipo molto modesto, è per un puro caso che “Spirito delle parole”coincida con lo “Spirito creatore del Cielo e della terra”, che appunto ab origine “è la parola” (cfr. incipit del Vangelo secondo Giovanni)
Ma lasciando il campo religioso e tornando a quello terreno degli indiani, posso dire, e ancora ringrazio, che la qualifica di “Spirito Delle Parole” mi fa sentire quasi un pennuto stregone che fa la danza della pioggia insieme a codesta bella compagnia, e con le sue parole, o meglio con i suoi versi (d’altronde noi non lo sappiamo se lo stregone invocava Manitù in versi a rima baciata o alternata, in settenari o in endecasillabi, come il celebre “Papè Satan Papè Satan Aleppe” o l’ancor più famoso scolastico “Cantami, o diva, del Pelide Achille”)) ottiene che finalmente piova e di conseguenza si sciolga la neve nell’interesse soprattutto di Cleide.
Comunque, non sempre occorre uno “spiritaccio ispirato” per scrivere versi, basta volere conquistare qualche cuore (così Foscolo con “Torna a fiorir la rosa che dianzi languia” (che prepara il terreno per quando la Pallavicini si sarà ripresa dalla caduta da cavallo), o Petrarca con “Chiare, fresche, dolci acque dove le belle membra pose colei che solo a me par donna” (nella speranza di ottenere le grazie di Laura), o padre Dante con “Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia” (che agogna un prossimo approccio con Beatrice) , oppure con “Madonna che me state entro lo core” (no, questa non è di Dante, ma è mia, scritta su modulo trecentesco, avente però lo stesso fine ultimo degli altri tre autori): insomma, lo scopo finale, girala come la vuoi, è sempre “quello”.
Infine, si scrivono versi per porre in evidenza la propria modestia (ancora una volta), rendendo noto nel contempo che a ciò può conseguire qualcosa di assai meglio. . . O no?
LE MIE POESIE
Se andassero le poesie a peso,
un tanto al chilo, ah, cosa sarei!
Rimango nel rifletterci sorpreso
che per mettere in versi fatti miei,
o scherzi oppure con-siderazioni,
io scritte ne avrò assai di più
sia del Petrarca, sia di quello là
che l’Inferno cantò e il Cielo blu.
Sol che si riusciva a scoprire
con quelle loro, ed in poche parole,
l’anima del mondo oltre ogni dire,
ed a sentirsi eterni, come il sole.
Ovvio, non sono io uno di questi,
fatti per far capire l’Universo,
io do il sonno, lor rendono desti,
e il verbo loro mai andrà disperso.
E allora perché scrivo? . . . Ma perché
in questo modo io . . . che altro non ho…
conquisto a volte il cuore di chi è
di bocca buona, e non dice: “Oh, noooooo!”
Se non avrò, beh, l’immortalità,
-- ed ovvio manco la celebrità --
mi godo il: “Dài, poeta, vieni qua…
mi basti! . . . anzi, mi sei quasi di più
. . . ridimmi allora . . . E sì, diamoci il tu!”
E a tu per tu ci diamo spesso giù!
(Cassandro, Augh)
che figo, Toro seduto.
RispondiEliminaBuon Natale, augh!
CASSANDRO
RispondiEliminaChiedo scusa. Il quinto verso va così corretto:
"o scherzi, battibecchi e bla - bla - blà"
Altro che "Spirito Delle Parole"!
Buon Natale a tutti
Un saluto a tutti e una menzione particolare al valente Cassandro (Augh).
RispondiEliminaTrovo i suoi versi del tutto intonati a questo momento. Che vi devo dire? Leggendoli ho provato una sorta di fanciullesca soddisfazione, un pizzico dell'atmosfera del buon vecchio Natale di una volta. Grazie ancora a Cassandro. E ora me ne vo' a passeggiar / per le vie della città / trallallero trallallà (Ma che, mi è venuta pure la rima?):-)
Buon Natale, Grande Lupo del web.
RispondiEliminaMi chiedo che nome potrebbe toccare a me.
Anzi lo so: Sacajawea.
Leone che ride mi ha fatto morire dalle risate.:)))
Saluto a enne Sacajawea e colgo l'occasione per invitare Cassandro a postare, quando lo riterrà opportuno, il suo componimento "Madonna che me state entro lo core".
RispondiEliminami ha fatto ricordare Dante:
Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta.
E dopo il sacro (poeteggiare) prepariamoci al profano (gozzovigliare) dei prossimi giorni.
Caro Lupo del Web, grazie per la bella assegnazione: occhio di Manitou!! Non è che hai esagerato?
RispondiEliminaPer Cleide Rugiada Nei Capelli, mi pare che si addica proprio!
Caro Lupo del Web, a caccia di bisonti vengo anch'io!
Cara Cleide, ha ragione il Lupo del Web: lo sai quanti bisonti si trovano!! Il fatto è che per catturarli bisogna essere in tanti altrimenti il bisonte col cavolo che si prende!!
Un carissimo saluto e l'augurio di Buon Natale!
Che fai scendi nell'isola, o sale lei nel continente? Comunque sia, un buonissimo periodo insieme!
Se sale Cleide portala a vedere la Certosa di San Martino!!
Ciao.
berardo
PS
Con la mamma Elisabetta tutto è compiuto! Passerà il Natale a preparare le fettuccine per i tanti ospiti del Paradiso!! Secondo me San Pietro si era stufato di mangiare i pre-cotti!
Ok, tenda montata e agibile, stasera se vedete fuoriuscire fumo, non allarmatevi, e il mio maialetto che inizia a prendere colore d'arrosto. :) Un abbraccio a te, a Cleide e a tutti i tuoi lettori. ;)
RispondiEliminaL'immagine della mamma di Bera che prepara le fettuccine in Paradiso mi piace tanto quanto lo spirito sereno delle sue parole. Quanto al maialetto di Gians, forse un giorno riuscirò a convincere questo Capitano ad assaggiarlo.Pare che in Sardegna ci cibiamo di roba strana..:)
RispondiEliminaAuguri di serene feste a tutti!!
Auguri di Buon Natale...
RispondiEliminaSaluti carissimi a gians e Diletta.
RispondiEliminaCleide, anche a me è piaciuta l'immagine che Berardo ha dato di sua madre. Aveva un pizzico di saggezza del teatro eduardiano.
Berardo, ti abbraccio. Cleide sarà qui il 28, sai che non riesce a rinunciare al capodanno partenopeo. Abbiamo visto che a piazza Plebiscito c'è Renzo Arbore e ci vorremmo fare quasi un pensierino. Porterò di certo la Nostra a vedere la Certosa di San Martino. O forse sarà lei che me la farà visitare, perché di arte ne sa più di me :-)
Caro Lupo del Web, di ritorno dal "profondo Nord Europa", ho fatto scorpacciata di tuoi post, divertenti come sempre. Da quelle parti no tende, ma igloo... Anche se con un po' di ritardo auguro a te e a tutta la tribù felici, ma soprattutte serene, festività.
RispondiEliminaMarypersempre Che Passa Ogni Tanto...
carissimo francesco..sono iris.m...
RispondiEliminacome promesso sono venuta a trovarti nei tuoi due blog..sono andata subito sul blog del tuo romanzo...perchè mi affascinera' molto leggerlo...ne stai scrivendo anche altri?.Ti anticipo che mi scuso moltissimo...se magari..diro' degli sfrondoni perchè debbo ancora leggere tutto e tanto..quindi magari gia' hai scritto un altro libro..sequenziale ad Atto d'amore che votai anche su internet...quando l'avrò letto, se ti interessera' ti dirò il mio umile parere...........grazie,grazie per tutto ciò che mi hai dato, la forza dei tuoi commenti nel mio blog..sopratutto autobiografico! e per l'energia nel sostenermi..nei tuoi consigli morali, ho sempre sentito la sensibilita' del tuo animo, la caratteristica più bella che si possa avere .........
ora ti saluto augurando a Te e alle Tue persone care...una Serena giornata di S.Stefano...santo a cui tengo molto perchè patrono della mia chiesa..dove sono nata.
Grazie per averti ritrovato...
ricordati il mio blog...nuvolae...indirizzo:
nuvolacotton.blog.tiscali.it.
(credo)
ciao,un abbraccio,
Iris.
Viva la vecchia guardi di Tiscali Blog che non muore mai. :-)
RispondiEliminaUn saluto a Marypersempre, che so essere stata non lontana dal circolo polare artico (scherzo, ma era piuttosto a Nord). E un saluto pure a iris nuvolacotton che so avere avuto qualche problemino fisico che spero superi presto.
CASSANDRO
RispondiEliminaGrazie dell’invito: sarà un piacere postare nel tuo interessante blog come commento la composizione con l’incipit “Madonna che me state entro lo core” appena troverò un aggancio in qualche tuo post (qui il soggetto femminile è una eterea castellana, anche se poi risulterà una che va molto sul pratico, e non una sanguigna e battagliera squaw!), per evitare un inserimento da “cavoli a merenda” in un tema avente tutt’altro oggetto.
Al momento esso risulterebbe totalmente stonato, salvo a ritenere che il “Colei che sta dentro lo core” sia, al pari di “Alzata con pugno” o di “Colei che prepara bene la tenda” o di “Colei che cammina nelle antiche terre”, cioè la traduzione per noi visi pallidi del nome di qualche piacevole squaw, dagli “occhi verde e oro”, amica intima di qualche innamoratissimo e romantico capo della tribù dei “Sorbstilnovi”.
Peraltro credo che manchino notizie storiche circa l’eventuale esistenza nel Milletrecento di una tale squaw o di una tale tribù.
A proposito, dato che, Cap, tu conosci bene la storia del West, potresti dirmi a quale anno o secolo risalgono le prime notizie sugli indiani d’America?
A presto, e di nuovo Buon 2010 a te e a tutta la tua allegra ed effervescente compagnia.
Carissimo Cassandro, naturalmente non conosco benissimo la storia del West, ho solo letto qualche libro e visto diversi film che ho amato molto, da “Sentieri selvaggi” a “Corvo Rosso non avrai il mio scalpo”.
RispondiEliminaLe prime notizie sugli indiani ovviamente risalgono all’arrivo dei primi europei in America. Quelle di fonte inglese iniziano con lo sbarco in Virginia del 1607 e con quello in Massachussetts del 1620 (evento in cui i nativi americani salvarono i coloni da una quasi certa morte per fame, salvo essere poi ricompensati a fucilate).
Le più importanti informazioni sulla vita e sulla cultura degli indiani del West propriamente detto risalgono agli appunti e ai diari redatti nella celebre spedizione esplorativa di Lewis e Clark, che all’inizio del diciannovesimo secolo raggiunse via terra la costa occidentale del nuovo continente su mandato del governo americano.
La cosa curiosa, e anche avvilente, è che la vera e propria Storia del West (intesa come l’epopea della colonizzazione, della Colt e dei fieri indiani all’assalto delle diligenze e a caccia di bisonti) copre solo trent’anni, dal 1860 al 1890, anno quest’ultimo che vide completati la deportazione e il genocidio delle nazioni Sioux e lo sterminio dei bisont (quasi un genocidio anch’esso).
Ho già impostato il prossimo post, che dovrebbe essere forse più intonato di questo ai tuoi versi. Però domani viene Cleide a Napoli e dovrò accoglierla come si conviene :-) Il post probabilmente lo pubblicherò dopodomani.
Buonanotte agli amici del blog.
Ti auguro un 2010 almeno un poco più positivo del 2009. Dobbiamo accontentarci...
RispondiEliminaCiao a presto.
Qui' la fantasia non e' un'utopia ma vive delle tue continue giravolte mentali.Sei sempre unico,ciao cap.giampaolo.
RispondiEliminaMi sembra che state facendo gli indiani qui...!Saluti a te Tatanka liotanke...lei potrebbe essere winona Tani!
RispondiEliminaCleide, rassegnati i partenopei sono tutti così! :)
RispondiEliminaOnorata per la scelta del nome,sono ancora in tempo per una memorabile caccia al bisonte?
RispondiEliminaGuarda chiudo gli occhi,in modo che la fantasia possa correre più veloce!
Auguri Gran Lupo del web,auguri a Rugiada Nei Capelli anche se Colei Che Prepara Bene La Tenda come nome era niente male...un pò lungo,ma niente male!
E permettimi,auguri anche a tutti gli altri indiani dell'accampamento:))