Tema: le canzoni dovrebbero trattare di impegno e denuncia o di amore? O detto con altro tema: quali sono più efficaci e riuscite, le canzoni cosiddette impegnate o quelle che parlano al cuore? Nelle sette note vince la ragione o il sentimento? Premete il pulsante e prenotatevi per la risposta; votate: La guerra di Piero o La canzone dell’amore perduto?
E’ evidente che questo è un tema troppo impegnativo perché possiamo risolverlo noi insignificanti blogger alla periferia dell’impero. Però forse possiamo fare un piccolo esperimento. A ben vedere ci serve solo una canzone che tratti entrambe le tematiche, la denuncia e l’amore. Chi meglio di un cantautore storico potrebbe aiutarci? Chi meglio di Francesco Guccini? E quale brano potrebbe funzionare meglio di “Cirano”? Facile, vero, però c’è un problema. La versione della “Cirano” gucciniana che fa al caso nostro è solo quella dal vivo. Quella registrata in studio non ci serve a nulla, non in questo caso. Ci servono i suoni, le reazioni della folla, gli umori del pubblico, perfino gli echi amplificati dei respiri dell’uditorio. Per fortuna possiamo contare sul doppio album registrato negli anni ’90 dal vivo dal grande Francesco. Mettiamo allora il disco sul piatto o meglio il cd nel lettore.
Ecco i primi attacchi della chitarra ed ecco l’entusiasmo del pubblico, che si manifesta in gridolini che potrebbero appartenere pure a giovanissime fan dei Beatles, quelle che si strappavano i capelli avvistando John, Paul e gli altri, ma che nel caso specifico forse provengono pure da signore ultracinquantenni ancora capaci di sognare ed entusiasmarsi. Ecco Guccini che attacca duro con lo sdegno e la critica sociale. “Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati, buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza.” Inizio travolgente e il pubblico non scorda di sottolinearlo con la sua rumorosa approvazione, forse perché tutti si identificano con il “povero cadetto di Guascogna” che non sopporta “la gente che non sogna”. Cresce ancora il consenso quando dal palco si evocano “politici rampanti, portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un’arte”. Sembra non esserci partita. L’impegno e la denuncia sembrano sbaragliare il campo dei versi in musica. Il cor e l’amor sono quasi ko. Però…
Però ecco che il ritmo della canzone rallenta improvvisamente facendosi intimistico e causando elettricità nell’area degli spettatori, come il cd non manca di comunicare. “Si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore che a me è quasi proibito il sogno di un amore”. Miracolo, il popolo delle ragazzine e delle signore ultracinquantenni (nonché pure degli spettatori maschili sopravanzati nelle ugole dall’impeto donnesco) è rapito da questo repentino cambio di umore. Il popolo delle valchirie gucciniane canta insieme al suo mentore quando egli confessa che “il grande amore esiste, amo senza peccato, amo, ma sono triste… perchè Rossana è bella, siamo così diversi”. Quindi i clamori del pubblico superano i decibel del palco sulle parole “a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi“.
Attenzione: il match non è ancora chiuso. Lo sdegno ciraniano investe i preti che vendono a tutti un’altra vita e non meno tenero è verso i materialisti freddi idolatri di ghiande. Gli ascoltatori partecipano alle stoccate di Francesco, si uniscono al suo sdegno, scalpitano, rumoreggiano, accusano con pari veemenza e sembrano sposare senza remore il nuovo corso melodico quando la canzone approda ai quasi perfetti versi: “Tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.” Tripudio, non si possono superare quelle parole, né il coro fragoroso che le accompagna, almeno così pare.
Eppure il sentimento ha ancora un asso nella manica. Il tono di Cirano cala ancora una volta nella regione delle antiche emozioni. “Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo, tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo”. Un coro strabordante sostiene e amplifica i versi “tu sola e te lo scrivo”. Si coglie una totale intesa tra uditorio e cantante, ma ormai l’uditorio ha smesso di essere tale e canta più forte e più lontano dell’interprete. Sta accadendo qualcosa, in questo indimenticabile brano dal vivo. Sembra che partita delle emozioni stia volgendo a favore di uno dei due contendenti, il cuore. Il coro del pubblico si alza alto, un tuono che esplode nel cielo metropolitano, un fragore che spazza ogni dubbio residuo: “Io sono solo un’ombra e tu Rossana il sole”. Guccini ha captato gli umori degli spettatori e astutamente abbassa la voce e si fa coprire dal clamore dei fan. Sono loro che ormai cantano o meglio gridano: “perchè ormai lo sento, non ho sofferto invano, se mi ami come sono”. Un ruggito finale: “Per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano!”
Allora, chi ha vinto? La Cirano gucciniana ci dice che forse l’amore in musica tocca corde più sensibili e profonde, supera le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farci invecchiare, e ci darà La Cura, ma ognuno chiaramente può pensarla come vuole.
Ci sono anche le canzoni che parlano al cuore (nel senso di sentimenti e non solo nel senso specifico dell'amore).
RispondiEliminaPrendo ad esempio una canzone che mi commuove: "Sempre e per sempre" di De Gregori, un mix perfetto di poesia, ideali e sentimenti.
Saper parlare d'amore senza scadere nella banalità è un'arte, perchè l'amore esiste in ogni materia e saperlo esporre anche nel sociale o nelle lotte di classe, significa evitare le solite facili rime -cuore/amore- ecco perchè interpreti perfetti e autori eccellenti, come quelli che nomini tu sanno colpire le menti di qualsiasi età, a patto però che queste menti vadano un'attimo oltre, e pretendano che ogni testo gli faccia riflettere. Buon anno Francesco.
RispondiEliminaDammi tre parole..sole cuore amore:)
RispondiEliminaIl commento serio un altro momento.A meno che tu non la smetta si girarmi e rigirarmi alle spalle che mi sconcentri!!!
Più che altro a me sembra che quello che tocca di più è la sincerità e la passione che alla fine parlano sempre d'amore e non solo per un partner. La rabbia sì, può accendere le folle, ma dura poco... niente dura tanto a lungo quando l'amore...
RispondiEliminaBuon Anno caro amico!
Un saluto e un ringraziamento a Lucien, gians, cleide ed Enrica. Questo post mi mette ottimismo, speriamo che il nuovo anno proceda su questi binari.
RispondiEliminami toccherà ascoltarla questa versione live per giudicare meglio, ma in generale affermerei che è comunque amore ciò che vince sempre nelle canzoni. L'indignazione, la rabbia, e il furore della folla non è altro che una forma d'amore espressa attraverso un'impeto immediato che è quello della passione. Amore e libertà, che poi sono una espressione dell'altra (in maniera ciclica e vicendevole), vincono sempre, sotto ogni aspetto e in ogni campo. Questo il mio parere
RispondiEliminaun saluto e tantissimi auguri di un 2010 sorprendente
Nè vincitori nè vinti,se fra le sette note c'è passione.La musica ha un grande potere,quello di raggiungere in pochi attimi l'animo di chi le ascolta e che siano di protesta o che parlino d'amore,quando rispecchiano emozioni reali,non possono che travolgerci nella loro intensità.
RispondiEliminaun bel pari direi,anche se l'ago della mia bilancia,si sbilancia per i testi dove l'amore regna incontrastato....la solita romantica,e che ce vuoi fa!
Bluphoenix, ascolta pure la versione dal vivo, te lo consiglio. Auguri pure a te.
RispondiEliminaElle, finalmente torni a commentare in queste praterie virtuali. Siamo tutti romantici sotto sotto, e a te non devo dirlo dato che ci conosciamo dai tempi di tiscali. Un bacione.
CASSANDRO
RispondiEliminaSarei intervenuto a commentare questo tuo "Amor omnia vincit", ma il mio scritto, un po' lungo in verità, non viene accettato in quanto, appena lo inserisco, una striscia rossa in basso avverte
"" Non è possibile accettare il codice Must be at most 4,096 characters specificato."
Poichè non capisco di cosa si tratti mi limito a porgere gli auguri di un buon 2010. Ad maiora semper
Credo Cassandro, che sia dovuto al fatto che sia lungo. Hanno fatto una sciagurata modifica su blogspot che fa accettare solo commenti di una determinata lunghezza. Lo dovresti dividere.
RispondiEliminaComunque i tuoi auguri sono sempre graditi e qui li ricambio.
Elle
RispondiEliminaSorrido per la tua espressione "ci conosciamo dai tempi di Tiscali"...sono proprio cambiati questi tempi,il terzo millennio vorrà pur dir qualcosa,una volta ci saremmo limitati magari a un "ci conosciamo dai tempi del liceo"! Però è simpatico anche così:)
Caro Mio Capitano penso anch'io che cantare l'amore fa bene al cuore e fa bene all'amore che mai riusciremo a perecepirne l'abissale significato! Parlae dell'amore, cantare dell'amore, scrivere dell'amore sono operazioni mai ripetitive e che non stancano mai! Chi può dire di sapre tutto dell'amore? Chi può dire di stancarsi di sentire parlare dell'amore? Quante canzoni, quanti film, quanti libri parlano dell'amore e continuano a farlo senza che ce ne stanchiamo? Anzi, quando parlano bene dll'amore ci sentimao edificati e nutriti.
RispondiEliminaEd allora evviva le canzoni d'amore!
Un carissimo saluto.
Ciao.
berardo
PS
Sono alcuni giorni ospte di amici nel freddo nord per recuperare energie psicologiche arrivate nell'ultimo periodo al livello minimo, ovvero in "riserva"! Sarò nuovamente a casa per l'epifania.
Salutami chi sai!!
CASSANDRO (a rate)
RispondiElimina(E proviamo come suggerisci tu, Cap. Facciamo a fettine il vecchio commento non registrato da blogspot) ed iniziamo.
Come insegna padre Dante con “Tanto gentile e tanto onesta pare”, Raffaello con “Galatea” alla Piccola Farnesina, Bernini con “L’estasi di Santa Teresa” dove la carnalità dell’amore raggiunge sublimandosi la quintessenza, e concordando con Enrica che lucidamente osserva come “La rabbia sì, può accendere le folle, ma dura poco. . . niente dura tanto a lungo quando l’amore” (amor omnia vincit), si può sostenere che Esso pertanto non solo in musica, ma in qualunque manifestazione d’arte, tocca le “corde più sensibili e profonde, supera le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farci invecchiare, e ci darà La Cura”, quella Cura, anche se non lo precisa espressamente Battiato, che salva dalla depressione, prima o poi in agguato, e dalla rassegnazione, specialmente al tempo del “Redde rationem”, moltissime volte ad opera di quella meraviglia della natura che è la donna.
Ed ecco qui di seguito la CURA prescritta, o prescrivibile se si è d’accodo. Se qualcuno dissentisse da questa o ne avesse un’altra da proporre si prega di renderlo noto.
./.
CASSANDRO
RispondiEliminaL A__C U R A (prima parte . . . Lui)
-- “Non puoi tutto avere. . . è un assioma!
. . . quindi che diritto ho mai di stare
in questo mondo ancora. . . ho visto Roma,
eterna, e sono stato a passeggiare
di giorno e notte qui . . . a Piazza Navona,
a Trinità dei Monti, al Colosseo,
di Bach ho ascoltato la Ciaccona,
visto del Caravaggio il San Matteo.
Non posso dir che son vissuto invano
se ho letto Dante e pure l’Ariosto,
se di Tolstoi conosco qualche brano,
e se rammento bene ancora il posto
- ai Fori - dove mi desti la mano
per prima, perchè fossi a te più accosto.
Posso pretender mai qualcosa in più
ancora dalla vita?. . . Dillo tu!”
(Cassandro)
./.
CASSANDRO
RispondiEliminaL A__C U R A (seconda parte . . . Lei)
-- “Certo che puoi pretendere qualcosa. . .
Esigilo più ricco il tuo cammino. . .
baccaglia sempre. . . Non avrai la rosa
ma avrai . . . chissà . . . almeno rosmarino. . .
Scherzo! . . . Un consiglio tu, però, accetta:
se ti accontenti godi . . . ma sei perso!
Ispirati a me . . . dài, dammi retta:
se vuoi la luna chiedi l’universo!
Fra te e gli altri mai scale di seta!
Insisti e riinsisti. . . Vai al sodo,
e mira dritto al cuore!. . . Chi ti vieta
di essere martello e no chiodo?
Se vuoi un po’ di caldo chiedi il sole,
e per un poco d’acqua esigi il mare:
se vuoi avere ciò che il cuore vuole
usa il cervello . . . e non ti scoraggiare.
Io ti volevo fortemente . . . e allora? . . .
la mano . . . ecco . . . ti detti, lì . . . ai Fori
- ah, se ricordo! . . . mi tremano ancora
le vene e i polsi . . . guarda, pure i pori -
e mi son detta: ora o mai più!
. . . e a quelle scale, con accorti gesti,
ti chiesi aiuto per andare su,
fintanto che dai fianchi mi spingesti.
Ed ora eccomi qui a consigliarti
di non abbandonar seduta stante:
qualcosa deve ancor la vita darti
oltre che Michelangelo e Bramante.
Esempio, una crociera. . . sempre che,
oltre a vedere il mondo da una nave,
abbi in cabina una come me. . .
chè viceversa, ahi! . . . errore grave!
Od una gita, su per le montagne,
sempre con me. . . Diventa un’avventura,
non certo il raccogliere castagne
ma fermarsi dietro una radura.
Sarà meno di Dante e di Ariosto,
ma le soddisfazioni son diverse
- e meno male! . . . - chè se corrisposto
sei tu. . . tu quelle ore non l’hai perse.
Vedi quante cose ancora puoi
pretendere da questa nostra vita.
Che fai allora? . . . vuoi o non vuoi,
io sono qua, spostare un po’ l’uscita?”
(Cassandro)
./.
CASSANDRO
RispondiEliminaL A__C U R A (terza parte . . . Lui)
-- “E siamo sempre lì . . . posta così
che sbocco vuoi che abbia la questione:
chiunque sente questa cosa qui
dirà che ho torto io e tu ragione.
Il mio problema è . . . esistenziale,
la tua risposta invece - e ben lo sai -
il cuore e il corpo tocca . . . è carnale,
. . . non è leale il gioco che tu fai!
Mi sposti gli argomenti, anche se
- debbo dartene atto - pure io
con te sono d’accordo . . . altro che!
Concludo: annullo qui il problema mio
e vengo ai monti e al mare insieme a te.
Da dove vuoi che prenda io l’avvio? . . .
Di’, come la chiamiamo la tua cura?
‘Cabina a bordo’ o ‘Dietro la radura’? . . .”
(Cassandro)
Fine del Cassandro a rate . . . ‘Na faticata da niente!
Comunque, hai ragione tu, Cap, questo tuo post spinge all’ottimismo, anche perché come hai scritto in uno degli ultimi commenti: “Siamo tutti romantici sotto sotto . . .”
Ancora BUON 2010 a tutti
Carissima elle, è proprio come se ti conoscessi dai tempi del liceo (virtuale). :-) Ed è notorio che gli amici del liceo rimangono tali per tutta la vita.
RispondiEliminaBera baldissimo,approvo la tua perorazione a favore dell'amore. Voglio solo dirti che sto leggendo un ponderoso libro in bilico tra la fantascienza e l'ecologismo come si porta ora. Mi sono annoiato, anche se ha qualche motivo di interesse, soprattutto perché in oltre mille pagine non c'è una vera storia d'amore che si rispetti. Per me la letteratura, il cinema, la musica e altro ancora sono soprattutto "Un uomo e una donna", come nel film con Trintignant, poi c'è tutto il resto attorno, fantascienza, impegno o quello che si vuole. :-)
Cassandro ammaestratore di rime, ho letto con vero piacere la tua composizione, gradendo sopratutto i riferimenti a Roma.
RispondiEliminaDato che ho un po' di caldo chiederò come suggerisci, il sole. E per bere, si sa, forse mi basterà il mare. Per una passeggiata potranno andare bene le praterie americane o le savane africane.
Invito tutti a leggerti e felici giorni per tutti.
In Italia prevalgono le canzoni a tema amoroso (che poi siano canzoni d'amore, è tutto da dimostrare - secondo me molto poche lo sono veramente).
RispondiEliminaNel mondo anglosassone prevalgono altri temi, anzi il tema "amore" è considerato spesso noioso assai.
L'amore forse colpisce di più in prima battuta ma se penso a "La Locomotiva" anch'essa live beh le emozioni sono tantissime. Credo che di canzoni d'amore oramai ci sia anche stata una discreta indigestione. Forse poi sono i tempi che dovrebbero "dettare" cosa più dovrebbe emozionarci. E forse in questi tempi si ha più bisogno di canzoni di denuncia. A parte il fatto che poi, come sostiene un mio amico, le canzoni sociali sono spesso le più intense canzoni d'amore (in senso lato ovviamente).
RispondiEliminaCmq é una disfida che non ha vincitori né deve averne: ognuno ascolta quello che preferisce.
Auguri per il 2010
Daniele
Sono d'accordo con ciò che dice l'amico di Daniele che le canzoni sociali sono spesso le più intense canzoni d'amore.
RispondiEliminaHo visto Guccini dal vivo ogni volta che è stato qui a Cagliari. E sempre un'emozione unica. Mi emoziona Cirano come Don Chisciotte o quella Canzone quasi d'amore meravigliosa e intensa. Ma io mi commuovo persino con l'Avvelenata o con La Locomotiva con quel suo ritmo incalzante e adrenalinico. Dal vivo è davvero una botta alla pancia e quando arriva alla frase "trionfi la giustizia proletaria" un boato di persone che si alzano in piedi. Forse tutti sognatori come me. O cretini. Dipende dal punto di vista :)
Saluti a Colei che prepara bene la tenda.
Un bacio a te Capitano.
Con stima
Colei Che Cammina Nelle Antiche Terre
:)
Ecco i risultati dei voti finora, mi scuso per miei eventuali errori di interpretazione.
RispondiEliminaSono per l'amore nelle canzoni:
Io (modestamente Mio Capitano)
Enrica
Bluphoenix
Elle
Cassandro
Berardo.
Sono per la tesi avversa a quella da me propugnata, ossia la denuncia che vince sull'amore:
Lucien
Renato
Daniele
Celia.
Gians apprezza le canzoni d'amore se trattate con sensibilità e senza rime scontate. Spero di non aver scordato nessuno. Saludos por todos.
preferisco le canzoni d'amore;ammetto che, forse itemi sociali, pmi piacciono solo nel rap.
RispondiEliminaMa sai che sei un bel copione????? Ho riguardato tutti i tuoi blog da quando hai aperto, ammazza che copione e non solo un post, ma più di uno.
RispondiEliminaCerto che poi, cambia una virgola, due parole, na frase et voilà...Trucchetto da giornalisti sfigati.
Bravo eh!
Certo che è comico il commento sopra. Della serie: tutto cambia e si evolve ma i minchioni di Tiscali si riconoscono sempre. Scusa. Lo so che avevo promesso di fare la signorina educata.))
RispondiEliminaE io di certo non scordo di leggerti. Un abbraccio a tutti. :)
RispondiEliminaNon posso che essere per le canzoni d'amore :-)
RispondiEliminaAnche se.... anche se Guccini..... ha fatto parte della mia adolescenza, lui gli Entillimani e Finardi? Chi lo ricorda? ...Saluteremo il signor padrone .... De Andrè....
L'8 di Dicembre con amici e relativi figlioli ci siamo concessi una vacanzina in un delizioso agriturismo ad Alghero e il capo del gruppo ed artefice della vacanzina ha portato un vecchio giradischi e centinaia di lp
L'abbiamo finita a cantare l'avvelenata di Guccini che ancora ricordavamo a memoria, la guerra di piero di De Andrè... Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitieres....
e ti giuro che ci siamo emozionati!