Tutti ricorderanno la celebre frase di Socrate “So di non sapere”. E tutti vi si saranno rifugiati qualche volta. E’ una frase bella, rassicurante e chissà perché ti fa sentire allo stesso tempo intelligente e modesto quando la pronunci. Pure io l’ho ripetuta parecchie volte, come tutti, sentendomi gratificato dalla consapevolezza della mia ignoranza, come tutti. Era convinto che quella dichiarazione sarebbe stato uno dei punti fermi della mia vita, ma mi sbagliavo.
Una volta mi è successo un fatto strano. Ero in quel particolare stato mentale che segue il sonno e precede il risveglio vero e proprio, quello stato in cui siamo ricettivi a strane suggestioni della psiche. Delle volte in quei momenti ci sentiamo come in preda a una sostanza stupefacente che sembra dilatare la nostra percezione del mondo. Ci sembra di capire di più, di vedere più lontano. In uno di questi miei risvegli non ancora risvegli si fece strada nella mia mente la seguente riflessione “So di sapere tutto”. Era proprio così, mi pareva di conoscere ogni cosa che valesse la pena di conoscere. Sapevo che cos’era il mondo, quali leggi lo reggevano, com’era strutturato l’universo a grandi linee. Sapevo tutto, così mi pareva in quel singolare dormiveglia, del comportamento umano. Perché le persone fanno certe cose e non altre, perché si innamorano o si odiano, perché si sacrificano, scrivono o dipingono. Sapevo cosa vogliono tutti, cosa pensano e cosa fanno, e non mi pareva neppure una cosa complicata da capire. Sapevo cos’era la storia, perché c’erano le guerre e i cambiamenti sociali. Cosa so? mi domandai per un attimo visionario. E se sapessi tutto? mi risposi sempre in quell’attimo visionario. Se sapessi tutto ciò che vale la pena di sapere?
Subito dopo, nonostante l’eccezionalità della situazione, mi resi conto che l’avevo detta o pensata grossa. Come potevo sapere tutto, se non ricordavo, neppure da sveglio, il mio numero di cellulare? Però poi riflettei della teoria di Isaac Asimov sulle automobili. Il grande scrittore di fantascienza una volta affermò che per conoscere un’automobile non è necessario sapere esattamente come funziona il suo motore o come è strutturata la sua meccanica interna fin nei suoi più minuti dettagli. Non devi saper applicare le formule fisiche che presiedono al sistema di frenata antibloccaggio ABS o padroneggiare le forze aerodinamiche che agiscono sugli alettoni della Ferrari. Ti basta capire a grandi linee a cosa serve una macchina e come si usa; magari puoi sapere quanto ti serve per guidarla senza andare a sbattere contro lampioni e semafori. Applicando la teoria di Asimov, mentre mi agitavo tra le lenzuola, mi sembrò di conoscere tutto ciò che vale la pena di conoscere, anche se ero ignaro dei dettagli. Per un inquietante istante mi si presentò in testa questo sconvolgente pensiero: che ci campo a fare, se so già tutto? Non ha senso vivere se sai già tutto.
Poi per fortuna mi svegliai. E rinsavii. Mi sentii molto ignorante da sveglio. Molto molto ignorante. E sentii che ero abbastanza ignorante da poter vivere ancora qualche discreto annetto in questa valle di lacrime (ma pure di risate). Abbastanza ignorante da chiedermi quanti peperoncini calabresi si erano ingozzati gli sceneggiatori di Lost o dove finivano le gambe chilometriche della Herzigova. :-)
In tantissimi tuttavia sono convinti di sapere tutto e l'idea di farla finita non gli sfiora manco lontanamente. :)
RispondiEliminaGians, naturalmente il post ha pure una lettura leggera. Però a volte viene il sospetto che non ci sia poi tanto da sapere, si vive si muore, si mangia si beve, si dorme e ci si sveglia (non sempre), si va di corpo e ci si ripara dalla pioggia: che c'è da sapere di più?
RispondiEliminaCiao Francesco, Eh si, quello stato mentale che precede il risveglio a volte fa brutti scherzi. "Sai, Di tutti gli autori dei libri presenti nella mia libreria, sei l'unico con cui ho qualche contatto. Anche perchè è molto difficile averne con i vari: Sepulveda, Follet o Pirandello, soprattutto con quest'ultimo"
RispondiEliminaAlla fine tu sai che io so che tu non sai. E tanto mi basta. Olè! :)
RispondiEliminaSeriamente credo che le cose siano un attimo più complicate. Il ragionamento di Asimov si può applicare a diverse situazioni prettamente tecnicistiche, ma la vita degli uomini vola più alto del nutrirsi, dormire o pisciare. Altrimenti che campo a fare? :)
Ehilà, abbiamo Veneris che mi paragona con un sorriso malandrino a diversi pezzi grossi che volano molto più in alto di noi mortali. A lui un saluto malandrino.
RispondiEliminacleide, temevo che prima o poi avresti detto pisciare, che dire, quando ti scappa ti scappa. :-) Le situazioni sono ovviamente complicate, qui si giocava. Almeno mi pareva che si giocasse: ho un improvviso vuoto di memoria.
Anni fa ci scrissi un post, su questi "stati alterati di coscienza".
RispondiEliminaA me è capitato anche di avere la certezza matematica di parlare bene lo spagnolo. :)
Se vado a scartabellare un po' magari lo ritrovo negli archivi.
OT.
A proposito di facebook, ho provato a cercarti. Ci sono due FC: uno accetta solo fan. Tu chi sei? ;)
enne carissima, che io sappia ci sono molti più francesco cinque su facebook, io accetto amici, fan non ne ho ancora trovati :-) Ho modificato i parametri per la ricerca, quindi ora dovresti trovarmi
RispondiEliminaVado a cercarti.
RispondiEliminaIntanto ho trovato quel vecchissimo scritto.
http://archiviosenzapaura.wordpress.com/2008/10/28/nel-dormiveglia-08-06-2006/
:)
Niente da fare: solo un FC con l'avatar di Johhny Depp e un ragazzino.
RispondiEliminaForse fai prima tu.
Sono Nico Letta con due spade incrociate. :-S
Caro Capitano,
RispondiEliminae se tutta la conoscenza fosse davvero già in noi e fosse soltanto questione di ricordarla?
Anche questo sarebbe un buon motivo per vivere...
Anche a me è venuto il dubbio che fossi, tu, in stato alterato di coscienza, come altresì mi è venuto il dubbio che avessi usato questo stato come artificio letterario per scrivere altro :-)?
RispondiEliminaHo pensato molto e sono tornata sempre alla famosa terzina di Dante :
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza"
E' che a volte un certo tipo di "conoscenza" è una droga per l'intelleto :-)
Abbiamo qualche risposta in sospeso.
RispondiEliminaEnne, abbiamo risolto su facebook, appurando anche che Johnny Depp non ero io. :-)
Enrica, non male l'ipotesi che dovremmo soltanto ricordare la nostra compiuta e atavica conoscenza. Mi riporta alla mente il Richiamo della foresta ricordato dal cane Buck.
Fiore, dovremmo discutere sulla questione del sapere. Che cosa significa sapere? Chi è che ha il sapere? Forse si confonde il sapere con le nozioni o con il nozionismo. Forse è vero ciò che dicono alcuni, per esempio che certi indiani d'America, tipo Sioux, avevano una conoscenza del mondo più profonda ed equilibrata della nostra, anche se disponevano di poche nozioni e poche conoscenze tecniche.
Per me il sapere sta nell'osservazione e nell'esperienza e non nel nozionismo. E' un sapere soggettivo e ad personam ovvio :)
RispondiEliminaCASSANDRO
RispondiEliminaMa c’è qualcuno, oltre quel rompiballe di Socrate, che ritenga di non sapere tutto? . . . Ma allora, Cap, tu non li conosci i siciliani, solo per fare qualche esempio! . . . (absit iniuria verbis)
Io mi sono sempre imbattuto in saputelli, o saputelle, a iosa . . . ed in genere li ho trovato molto divertenti, specie quelli che dopo avere parlato saccentemente di qualunque argomento, usano alla fine l’intercalare “Hai capìto?” . . . E quando mai dicono “Mi sono spiegato?”
Io ci ho sempre sperato, specialmente quando ero al liceo, che tutta la conoscenza fosse già in noi e fosse soltanto questione di ricordarla”, ma non ne ho avuto mai la conferma, specie quando dovevo trovare l’aoristo di “ghig-nosco, che se non ci fosse stato il benedetto Pechenino, starei ancora sui banchi di scuola!
Prima o dopo però, arriva sempre il momento di confessare che pur pensando di sapere tutto (svegli o in dormiveglia), manca sempre un piccolo tassello alla conoscenza completa, per cui non si può abbandonare la vita prima che questo non diventi chiaro: purtroppo a volte il dettaglio è difficile venirlo a conoscere -- specie se “lei” è un personaggio un poco sfottente e che usa particolari mezzi per distrarlo ponendo inquietanti domande dalla difficile risposta -- e quindi “lui” abbandona la ricerca . . . e si guadagna la vita eterna.
MA QUANTE COSE SO !
Ma quante cose so! . . . So quasi tutto! . . .
Come . . . perché il cielo è sfondato!
. . . perché il demonio si dipinge brutto
mentre Gesù assai bello, e circondato
da Angeli bellissimi anche loro!
. . . perché non può il cerchio esser quadrato
e come si trasforma il piombo in oro!
(o meglio a ciò mi sono avvicinato,
ma diamo tempo al tempo e lo saprò!)
Come . . . ben so che non può stare asciutto
chi sta sott’acqua e perché in do
cambiò la nota ut, e perché “il lutto
si addice a Elettra”! . . .Allora posso
pure morire? . . . E no, in quanto che
debbo sapere prima perché grosso
si fa il fegato mio a stare con te
. . . che fai e sfai, giri a destra e a manca,
che stai come la capra sulla panca
a canticchiare mentre io, ti pare,
vi sto di sotto per poter campare
. . . che scherzi sopra il mio grande sapere
e lo fai traballare nelle sere
in cui mi dici: “Basta, per piacere,
veniamo al sodo! . . . Vedi queste sfere?
Valgono o no . . . due biblioteche intere?”
(Cassandro)
a
Il solito ringraziamento a Cassandro che nobilita la discussione con i suoi versi.
RispondiEliminaNaturalmente dà fastidio la gente ignorante che crede di sapere tutto. A me personalmente dà fastidio pure la gente colta o coltissima che dice di non sapere niente con il tono di chi afferma: se io che sono intelligentissimo e coltissimo non so niente, voi gente comune siete meno di scarafaggi. No, non va bene così.
Inoltre prima di dire di sapere o di non sapere bisognerebbe definire che cos'è il sapere e il non sapere. Sapere è conoscere la formula per generare l'energia atomica illimitata per poi distruggere i mondo o è sapere a malapena quanto ti serve per cacciare e adorare la dea luna e vivere in equilibrio con la terra e gli organismi che la popolano?
Un saluto agli amici.
P.S. per Cassandro, certe sfere valgono davvero quanto biblioteche :-)
ciao.. non è che voglio proprio inserirmi in discussione, ma il tuo post mi è piaciuto molto, e sfiora il mio sapere...
RispondiEliminacredo che "si sa di non sapere niente" quando sai tutto nella Comprensione (quella dello stato tra veglia e sonno) ma la mente non arriva a capire.
L'affermazione di Socrate è abusata quanto il "ti amo" e i 'baci' alla fine degli sms.
Un saluto
Lila
Epperò Mio capitano su questo argomento ho intenzione di tornarci perchè aldilà della rettorica è interessante :-). Adesso purtroppo sto lavorando..... credo di aver capito dove vuoi andare a parare e per certi versi concordo
RispondiEliminalila, ti ringrazio per l'interessamento. Questa non è una discussione accademica, è un posto dove ognuno dice la sua come si sente. ciao.
RispondiEliminafiore, c'è in effetti un sottofondo di retorica anche da parte mia, ma come si fa a parlare senza dire niente di scontato o che appaia lievemente fasullo? Però questa religione del sapere mi pare eccessiva. Io so di non sapere, io so che tu non sai, io so che noi non sapremo mai, io non so e non so saprò mai: quante chiacchiere si fanno su certi argomenti.
Quante ne fai di chiacchiere su certi argomenti:)
RispondiEliminaChiacchiere che fanno pensare, spero e credo. :-)
RispondiEliminaSarà. A me bastano i pensieri che ho. A te no? :)
RispondiEliminamassi',chiamiamoli peperoncini calabresi, quelli degli sceneggiatori di Lost!...
RispondiEliminaciao Capy :)
RispondiEliminacambio piattaforma su Tiscali ma io sono quiiii :)
sto lattitante lo so ma non per questo ti dimentico eheheh.
in spagnolo quella frase di Socrate dice... sólo sé que no sé nada... anche a me piace... anche se a dormiveglia, quasi quasi come te, mi agitavo pensando a chi potesse averla scritta. ora lo so per bene, sì signore.
bene un abbraccio a presto.
Tali
ho sempre avuto la presunzione di sapere che voglio viaggiare e vivere per conoscere cose sempre nuove. In pratica so che la curiosità mi permette di non sentirmi mai annoiata, mi permette di svegliarmi di buon umore e di andare a letto sentendomi un pò più ricca...mi piace sentirmi ignorante e imparare, mi piace dimostrare cosa ho imparato....
RispondiEliminaE chi abbiamo qui? abbiamo la (rosa) bluphoenix desiderosa di imparare e grande ammiratrice dell'Attimo fuggente, come si evince anche dall'altro commento. Io sono con lei su tutta la linea: impariamo se possiamo e cogliamo la rosa quando è il momento :-)
RispondiEliminaTali, grazie per la traduzione di Socrate in gitanese :-) Un abbraccio a te.
Passo per un saluto, mi scuso per la latitanza.
RispondiEliminaAnch'io latito, gians. Domani vedo di mettere qualcosa.
RispondiEliminaNulla di più bello è il fare un qualcosa quando lo si desidera. Un caro saluto a te e ai tuoi lettori.
RispondiEliminaFrancesco, non vi è nulla di più bello di fare un qualcosa solo quando lo si desidera. Questa è la vera ricchezza. Un caro saluto a te e ai tuoi lettori.
RispondiEliminaDire "io so di non sapere" equivale a dire "io sono una persona onesta" ...
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