sabato 8 maggio 2010

Liberté, Egalité, Internetté

Cari amici, questo è un blog, su questo blog c’è questo post e sotto questo post c’è lo spazio per i commenti. La cosa importante è che si potrà commentare questo post ed eventualmente impallinarlo. E' questo il blog, scrivi e lasci agli altri la possibilità di criticarti. Alcuni commenti non ti piaceranno, altri ti faranno incazzare, alcuni, forse, ti sembreranno opera di provocatori, ma l'alternativa è quella di chiuderti in una torre d'avorio per farti adorare a distanza dal popolo bue. Il blog è democrazia, è parità, è uguaglianza. Un volta sostenni – quasi tutto serio e quasi niente faceto - che il blog è il luogo dove più compiutamente si sono realizzati gli ideali della rivoluzione francese, o almeno due, la libertè e soprattutto l’egalité. Sul blog e nel virtuale in genere siamo uguali. Ognuno è ciò che scrive e come si rapporta agli altri. Non ci sono nobiltà preesistenti, non ci sono duchi e conti per volontà divina, non ci sono figli dei Pooh che spadroneggiano in televisione, non ci sono mammasantissima per diritto ereditario, non ci sono vip e vippettini. Ci sono i tuoi post e i tuoi commenti e se sono migliori e più efficaci di quelli di un vip lo vedono tutti, o quelli che hanno abbastanza sale in zucca per leggere e capire. Sul tuo blog può passare l’ultimo dei derelitti e ti fa a pezzi, e se ne frega se prima di finire sul virtuale eri un cazzo di scrittore di best seller coccolato dai critici o una star di talk show alla Daria Bignardi che scrive sempre la cosa più giusta del giusto.

Ho un conoscente abbastanza noto, che scrive per la televisione. Guadagna bene, scrive per noti comici, frequenta il mondo dei vip, sul web sono presenti sue foto in cui va a pesca e scia tutto sci-sci con una faccia da sciù. Insomma questo mio conoscente (alla lontana) ha la sua discreta dose di successo e denaro e potrebbe tranquillamente andare avanti col pilota automatico. Io farei così. Lui però non si adagia sugli allori. Si è fatto un blog. Però sul suo blog non si possono mettere commenti. Forse il mio conoscente ha pensato che se permetti alla gente di commentare e magari criticare ciò che scrivi, quella poi se ne approfitta, ti demolisce e magari ridicolizza quelle che credevi opere quasi d’arte. Magari passa un disgraziato, uno che non ha il tuo bel lavoro, che non guadagna i tuoi bei soldini, non frequenta il tuo bel mondo, non scia sci-sci in rinomate località montane, e ti stronca il tuo post sul cane Wolf, che ti sembrava il prodotto di una mente eletta. Il mio conoscente deve aver pensato che fare i duchi della televisione non è poi così male, meglio impedire al popolo rozzo e sedizioso di rovinarti l’esistenza con critiche o apprezzamenti non graditi. Solo non vada in giro a dire che ha un blog. Il blog è andare disarmato in mezzo alla gente virtuale. E’ offrire il tuo petto ai fucili avversari. E’ stare su un piano di parità con gli altri, scendere dal piedistallo. Il blog è rivoluzione. Se uno ha paura della rivoluzione, se ne stia a casa sua a pescare trote giganti o a sciacchiare sci-sci.

Se questo mio conoscente passa di qui e vuole commentare o magari criticare il mio post, si accomodi. Noi gente virtuale del popolo non abbiamo paura di commenti e magari di critiche. Qualcosa però mi dice che non lo farà. Non ha nessun motivo per passare in questo lembo remoto dell’internet impero. Inoltre, che vantaggio avrebbe un pezzo grosso come lui a polemizzare con un misero sanculotto del Web come il sottoscritto? In chiusura: viva la rivoluzione del blog e abbasso i signorotti vippettini che non accettano il confronto.

29 commenti:

  1. Io me la rido se stavolta il tuo conoscente alla lontana che scia tutto sci sci passa a leggere. Capisciammè:)

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  2. Caro Capitano,
    bella l'idea che il web sia l'opportunità della rivoluzione ma più che di rivoluzione temo che avremo bisogno di evoluzione...
    Un abbraccio.

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  3. Cleide, attendo a pie' fermo la visita che adombri, cantando persino la Marsigliese.
    Enrica, Il web ha cambiato qualcosa, è solo l'inizio, molto fumo e poco arrosto almeno per ora, ma è la strada che conduce alla parità.

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  4. Condivido appieno le tue idee sui blog e sulla rete! Condivido l'idea che il blog è essenzialmente uno strumento per esprimersi e lasciare esprimere il pensiero di chi passa. La libertà però è sempre un'arma a doppio taglio che non tutti sono capaci di usare. La libertà può fare paura perché esprime e prevede maturità, ed anche coraggio che significa accettare l'idea dell'altro anche se non coincide con la propria. La libertà può essere pericolosa perché può immettere "veleno" nel tessuto del grande corpo virtuale e creare certamente disturbi, però come la zizzania nel grano non si può estirpare, ma certamente si può diluire immettendo positività
    Il confronto in un blog è essenziale perché con il confronto si cresce, si matura, e si trova la forza, ed anche il coraggio di andare avanti, di non fermarsi. Un blog è impegnativo perché non può essere un monologo a senso unico, è chi non accetta il confronto non dovrebbe accedere a questo strumento virtuale. In un blog quando calano le visite ed i commenti si percepisce un disagio perché ciò significa che il confronto sta rallentando e quindi di conseguenza anche lo stimolo ad esprimersi. Non possiamo pensare di essere autosufficienti, e questo è vero sia nella vita reale che in quella virtuale, i rapporti sono essenziali!
    Il tuo conoscente alla lontana non passerà da queste parti perché certe persone sono così piene delle proprie convinzioni, delle proprie capacità che non si abbassano! Poveri uomini che rimarranno schiacciati dalla loro gretta presunzione!
    Ciao Capitano!
    berardo

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  5. Ehilà, posso mai non ringraziare Berardo per questo elogio se non della Pazzia certo della Libertà e della Tolleranza? Devo dire che Berardo è sempre stato un commentatore sincero e amante della discussione, uno con cui sai di poter colloquiare. Ce ne siamo fatte di chiacchierate su Tiscali Blog e anche fuori da lì. E poi noi abbiamo fatto la migliore scuola del mondo del commento anche selvaggio. Su Tiscali ci hanno bersagliato gli anonimi e i non anonimi, ce ne hanno dette di tutti i colori, ma noi non abbiamo mai ammainato la bandiera del commento libero. Olè :-)

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  6. CASSANDRO

    Circa tutto quello che compare nei blog, sia come post che come commenti, credo che ci sia il verso di una canzone che, secondo me, si adatta perfettamente alla variegata blogsfera, il quale così suona (cito a memoria) “. . . non è una bugia ma una mezza verità”.

    Pertanto, sempre secondo me, occorre, come nella vita, molta cautela prima di prendere per oro colato tutto ciò che si legge, anche se una volta entrati in questo mondo fatto di parole, e spessssimo belle parole, ci si fa conquistare e diventa molto difficile esimersi dallo scrivere o dal commentare, in quanto qui dentro, almeno nella maggior parte dei casi grazie alla evidente “liberté et egalité” -- giustissima citazione, capitano, e motivo per cui il blog è inviso ai parrucconi ed ai potenti) -- ci si sente . . . beh, lasciamo la precisazione all’ultimo verso.


    DEI BLOG SI PUO’ DIRE….
    (Oceano blog)

    Dei blog si può dire, ahimè, di tutto
    e tutto il suo contrario . . . e quel ch’è bello
    è che ognuno ci ha ragione: è “brutto”
    . . . è “per frustrati e chi non ha cervello”

    . . . è “libertà!” . . . è “sfogo in anarchia”
    . . . “diario del cuore e della vita”
    . . . “esplosione della fantasia
    con due semplici click delle dita”.

    Se lo sono chiesti tutti quanti,
    o prima o dopo, i blogger, concludendo:
    “Pur se qui non allignano i santi
    da questo treno del ‘bla-blà’ non scendo.

    Vuol dire che il ‘buono’ che mi va
    lo prendo e il ‘marcio’ . . . via! In ogni caso
    nuovo spaccato di Umanità
    conoscerò, e forse per il naso

    sarò io preso o a mia volta avrò!”
    Nei blog infatti regna la bugia
    . . . la mezza verità . . . il qui pro quo . . .
    l’ingenuità, che se gratti è malia.

    Siccome pure, ma più raramente,
    sincerità di intenti, voglia di
    aprirsi un poco alfin sinceramente
    . . . ma cauto ci andrei un poco qui!

    Nei blog appare buona ogni moneta,
    . . . ognuno espone qui bontà estrema
    ed è ad un tempo Bambi ed Eta Beta,
    Pinocchio e la Fatina tutta crema.

    Si perderanno i blog strada facendo
    in questo oceano? . . . Sol chi vivrà vedrà,
    pur chi scrive per dire “Sto vivendo,
    di me così qualcun si accorgerà”,

    e chi soltanto invece fa “commenti”
    . . . gioca di sponda . . . ha poco da dire
    continuamente . . . e scorre come i venti
    spargendo semi che potran fiorire.

    E’ noto che il futuro è in grembo a Giove
    . . . e ignoto è cosa ci sarà domani,
    ma regalare idee, ne ho le prove,

    ci fa sentire “uomini” e no vani
    passanti . . . ed è pur prova del nove
    che ci si sente qui un po’ meno cani.

    (Cassandro)

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  7. Ullalà, il ritorno di Cassandro! Mi è piaciuta soprattutto la rima con Eta Beta e la definizione che il blog è anarchia (e io aggiungerei anarchia spesso positiva).
    Anche il treno del bla bla non era male, ma come nella vita reale in mezzo a tanto bla bla ci sono anche pensieri che ci fanno riflettere, ci fanno sentire uomini e no vani passanti e, infine, cani noi? Forse ululiamo alla luna, ma chi non lo fa in questa valle di lacrime e illusioni? Cassandro dimostra quanto i commenti diano lustro al blog. Saluti a tutti.

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  8. ecco spiegato il motivo per cui mi sono messo alla prova 3 anni fa!
    Aggiungo che il blog è stato, almeno per me, un'esperienza molto entusiasmante, dato che molte persone che ho incontrato grazie al blog le ho conosciute poi fuori dalla rete.
    E non c'è niente di meglio di tutto questo.
    un saluto

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  9. sR,concordo con te, non c'è niente di meglio di tutto questo.

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  10. Non so cosa sia veramente un blog, ma trovo frustrante, leggere qualcosa in qualcuno di essi e non poter poi rispondere....
    Mi spiego meglio: siamo abituati con la stampa e con la televisione ad essere utenti "passivi", cosa che per un certo verso me le ha fatte allontanare.... poi c'è stato "internet" che ci ha fatto diventare utenti attivi; trovare blog in cui l'interatività manca mi riporta ai vecchi tempi..... della tv e della carta stampata.....
    Tornando a noi....
    un blog senza commenti è come un cielo senza stelle....
    un panino senza la mortadella....
    la pizza senza la mozzarella..
    :-)

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  11. Basta essere passivi, vogliamo diventare attori e vogliamo persino scrivere i testi che ci leggono in televisione conduttori e comici, olé :-)

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  12. Se è vero che la libertà è libertà,allora una persona nel proprio blog può anche scegliere di scrivere e basta,come sfogo personale,senza necessariamente avere l'esigenza di una risposta di ritorno.
    Il mio blog non so cosa sia,è più che altro un diario,uno sfogo,un fiume in piena dove condividere qualcosa con amici o persone virtuali...ma magai qualcuno può anche scrivere per se.
    Questo in generale,magari non è il caso del tuo sci sci-amico.

    C.

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  13. Ebbene SI, lo confesso...sono stata tentata di risponderti FINGENDO di essere il tuo amico che va a pesca e scia tutto sci sci...ma mi avresti sgamata subito. :-) Riflettevo però sul fatto che, spesso, "consentire" di commentare è una falsa attestazione di democrazia...infatti, in certi blog, se minimamente ti permetti di esprimere il dissenso, o molto più semplicemente un pensiero diverso, vieni puntualmente aggredito/a con arroganza e tracotanza. Sicuramente blog e blogger da cui stare alla larga!!! Un sano confronto è sempre espressione di libertà vera, ovunque ci si trovi!

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  14. Carismatico, tratta bene il tuo blog e lui ti ricambierà. L'esigenza della risposta è un falso problema? Prova a scrivere senza che nessuno interagisca con te: ti sembrerà di parlare da solo nel deserto.
    Giovanna carissima, ti avrei sgamato in due decimi di secondi netti se ti fossi spacciata per il mio conoscente. Non perché tu non sia brava e capace, ma perché è assolutamente impossibile che quello commenti qui nel Terzo Stato. I vip vanno nella casbah solo se sono ripresi dalle telecamere dell'isola dei famosi. E qui vedi telecamere?
    Sull'altra questione, vedi, il problema non è se uno è come san Francesco e accetta le critiche senza battere ciglio, ma se riesce a mantenere alta la bandiera del commento libero nonostante qualche apprezzamento gli dia fastidio. Tu sai che io, come altri, qualche volta non sono il più mansueto e tollerante degli uomini. Però nonostante tutto, in quasi cinque anni ho mantenuto sempre i commenti liberi. Un grande saluto a te e agli amici del blog.

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  15. Sostanzialmente condivido il commento di Giovanna: a volte ti si elargisce la grazia di una risposta, ma se le tue parole sono dissonanti dal contenuto medio dei commenti, sarai subito accerchiato da un branco di piranha.

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  16. Enne carissima, i piranha ovviamente non vanno bene (purtroppo io non ho piranha, e devo fare tutto da solo, piranha e agnello sacrificale). Ma non vanno bene nemmeno quei placidi e invitanti stagni d'estate, in cui ti immergeresti volentieri per allentare la calura, ma che sono resi impraticabili da mura alte sette metri presidiati da cattivissimi maggiordomi in livrea, dove un cartello ti avvisa che "L'accesso è consentito solo ai soci del Rotary Club".
    Però il senso del mio discorso ti sarà molto più chiaro, a te e agli altri, quando parlerò del culo del mio conoscente. A tra poco.

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  17. Il culo del tuo conoscente? Ma non farai mica sul serio?:)

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  18. Dunque in questo commento vi parlerò del culo del mio conoscente vip o meglio vippettino. Come? vi chiederete. Che c'entrerà mai il culo del tuo conoscente con questo post? Sei mica impazzito?
    Non sono impazzito e le chiappe nude del mio conoscente sono indispensabili per capire questo post. Osserverò, anzi, che se non parlo del culo di cui sopra nessuno potrà mai capire nel profondo la filosofia di queste righe. Andiamo per ordine. Il mio conoscente aristocratico afferma, come dicevo nel post, di avere un blog. Il suo blog come già ricordato è ricco di vari contenuti tra cui foto del suo proprietario e conduttore. Oltre alle menzionate foto di pesca e di sci sci-sci, il mio conoscente vippettino televisivo ha creduto bene di mettere una foto in cui mostra il suo culo nudo insieme a un amico, anch’esso chiappe all’aria. Avete capito bene. C’è questo mio conoscente ripreso di spalle in cucina e c’è il suo culo nudo mentre lui e l’amico ridacchiano con l’aria di sentirsi molto intelligenti e dissacratori. Naturalmente non abbiamo niente contro i culi nudi postati sui blog (o meglio su spazi virtuali che i loro inquilini, non si sa con quanta correttezza, definiscono blog). I culi nudi ci sembrano un elemento che arricchisce il mondo, anche se noi ammettiamo di preferire quelli femminili. E va pure bene il gesto dissacratorio alla John Belushi, lo scimmiottare Animal House. Ci mancherebbe altro! Solo io vorrei dire a questo mio conoscente vippettino televisivo: facce vedé il tuo culo nei commenti al tuo post! Dacci la possibilità di dedicare al tuo culo, nei commenti del blog, tutta l’attenzione che esso merita. Promettiamo che tratteremo bene quel culo, lo coccoleremo nei commenti, e giammai lo violeremo con apprezzamenti o azioni non ortodosse. Non ti faremo mai gridare, o amico vippettino televisivo, per come tratteremo le tue terga nel tuo blog. Davvero, con noi puoi stare tranquillo, siamo perfetti gentiluomini e gentildonne virtuali. Concedici la possibilità di commentare, ti prego, mostrati liberale come vai strombazzando di essere in giro. Non ti faremo male. Magari solo un pochino. Saremo gentili. Ma permettici, o amico vippettino che ti dici amante del libero scambio di opinioni, di commentare il tuo culo, la cui visione hai graziosamente regalato al mondo.
    P.S. Moniterò la possibilità di commentare sul blog del mio conoscente. Appena egli permetterà il commento libero, metterò un annuncio in modo che tutti gli amici possano interagire, come meglio credono, col culo del mio conoscente dissacratorio e metà.

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  19. Uhmmm una canzone di De Andrè da lui cantata in "limba" termina così..." e tando ponemi sa faccia in culu"! Non credo ci sia bisogno di traduzione :-) Credo che, aver messo la foto del suo deretano, sia non già un gesto goliardico, quanto un messaggio subliminale del tipo: "Pensate pure di me ciò che volete ma...potete anche mettermi la faccia in c.... " che come è nell'intenzione della canzone un gesto di totale indifferenza nei confronti di quel che gli altri pensano di noi :-)
    P.S. almeno è un bel culo?
    P.S.S. Cleide, domani passo vicino a te...ti lascerò un saluto da più vicino :-)

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  20. La risposta è no, non è un bel culo. Più che a un culo somiglia a una faccia. Ciao, giovà.

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  21. Ora che ti sei tolto il sassolino dalla scarpa posso dire che ha un bel deretano? :)
    Giovà e fate un fischio quando venite da queste parti no? Tutta la blogsfera sarda è concentrata nel capo di sotto. :(

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  22. .... voglio vederlo anche io :-)

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  23. Le ho viste! Somigliano a quelle di mio marito
    :-).

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  24. Non ci credo. Fiore non ti avrà mica dato le coordinate di chiappe al vento?:))

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  25. Innazitutto vorrei sapere se il tuo conoscente alla lontana che scia tutto sci sci è passato a leggere e poi cosa molto più importante vorrei vedere pure io quel culo. :)
    Ciao Capitano, spassoso come sempre.
    Peccato che non c'è un Mi Piace pure qua :D
    Basitteddu

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  26. La tua definizione di blog è in realtà la definizione di contenuto generato dagli utenti, qualcosa di più vasto. Ma se quest'ultimo fa schifo, cosa molto frequente (vedi il mio commento per esempio), non do tutti i torti a chi chiude i commenti. Semplicemente vuol dire che è un "asocial network". Ma l'asocialità non sempre vuol dire inferiorità. A volte chi fa da sé fa per tre. I discorsi sulla libertà di stampa lasciali al giornalismo amatoriale.
    PS odio i commenti su siti fatti bene

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  27. Chi mette il suo deretano (capitano sii più elegante come suggerisce la signora) in bella mostra su un blog, non mi pare meriti tutta l'attenzione che gli stai e stiamo dando! Merita essere ignorato perché gesti simili sono poco edificanti e poco edificano! Da uno che si pone in questo modo cosa vuoi aspettarti? Il problema serio di personaggi simili è che spesso sono posizionati in posti dove tanto male possono fare!
    Ciao, buona domenica! se ti va prendi due fettuccine alla chitarra fatti dal sottoscritto rigorosamente a mano.

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  28. Ciao Mio Capitano,sto via per un pò e che trovo? Storie di chiappe al vento! Forse un pò "tarda" non ho capito bene chi sia il personaggio che scia tutto sci-sci e che non permette commenti ai suoi scritti...comunque non di particolare interesse il tale vip che interagisce solo con con le sue ciapet,manco fossero le uniche che eventualmente in rete si possono vedere!
    Il tuo "scia tutto sci-sci" mi ricorda molto uno scioglilingua genovese che fa così: " Scià scie scignoa, sciando scià xeua 'n scî sci" (Scii, signora, sciando vola sugli sci).
    Buona domenica Capitano l'idea di Berardo per due fettuccine alla chitarra fatte a mano è decisamente invitante...saluti:)

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  29. Domenica mattina, apro il blog e trovo tre commenti fruscianti degli antichi amici Emiliano ex Lian, Berardo e Elle. Magari posso rispondere con un'unica nota a tutti e tre, e anche ovviamente a Celia, Cleide, e Fiore che avevano precedentemente commentato (credo che Celia, con i suoi potenti mezzi investigativi, abbia già trovato la risposta sul culo che cercava).
    Dunque la questione non è se fare o no giornalismo amatoriale come Lian sembra erroneamente credere (del resto questo blog non ha mai ambìto a fare giornalismo né di riffa né di raffa). Il problema è permettere il confronto, la critica eventualmente su ciò che scrivi. Sono sul blog da oltre quattro anni e ho imparato una cosa: spesso la libertà concessa nei commenti non ha nulla a che vedere con l'indole più o meno tollerante di un inquilino di blog. Mi è sembrata invece, quella libertà, collegata al potere, alla notorietà - anche extravirtuali - di un determinato blog. In sostanza chi ha potere – anche e soprattutto al di fuori del Web – non permette i commenti liberi, punto e basta. I vip del blog, questo almeno dicono le mie osservazioni pluriennali, si sentono defraudati, forse umiliati, quando permettono alla gente comune di criticarli e metterli eventualmente alla berlina. Che diavolo, essi hanno raggiunto fama e soldi, hanno il successo, dove andrebbe a finire il mondo se si permettesse alla gente comune, al barista di Voghera e alla vigilessa di Praia a Mare, di sparare fango su chi ha (meritatamente, così pensa il vip) acquisito un posto al sole? No, Il vip del Web, come i suoi colleghi nobili dell’Antico Regime, accetterebbe solo di farsi commentare (giudicare) da una giuria di suoi pari grado.
    Nel dettaglio non mi è mai capitato di trovare il blog di un vip che permettesse i commenti liberi come accade su questo e su altri blog del Terzo Stato. L’unico vip che fa eccezione è Beppe Grillo; ma pure lì il comento ti appare dopo alcuni minuti a causa, si dice, delle lunghe code di commentatori, il che dà indubbiamente il tempo alla nutrita redazione grillina di cancellare o editare eventuali scritti non graditi, evento che è già stato osservato più volte. Curiosamente usano un sistema simile pure i vip virtuali, cioè i blogger che hanno raggiunto una posizione di notorietà sul Web non avendola nella vita reale, anche lì quando vai a commentare noti che il tuo commento appare dopo qualche minuto sospetto, come se dovesse essere prima esaminato e approvato da una commissione ad hoc: eppure non c’è nessun messaggio che ti informa della questione, anzi tutto lascia credere che siamo di fronte ai campioni della più pura e immacolata libertà di espressione. Un’altra porzione di vip vip permette il commento moderato, cioè tu scrivi le tue riflessioni e le vedi apparire, se tutto va bene, il giorno dopo sul blog in questione. La maggioranza dei potenti, invece, il commento ai suoi post o ai suoi scritti non sa neppure cosa sia. Proprio così, se glielo domandi, ti risponde che non sapeva neppure che esistesse questa possibilità: che peccato, ne avevi proprio da dirne di interessanti sul loro ultimo post sul cane Wolf che a loro sembrava un capolavoro di ironia! Queste le mie riflessioni: la libertà sul blog non è legata alla tolleranza, ma al potere. Più c’è potere e meno libertà. Un saluto a tutti gli amici del blog.

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