Sanremo è un programma benemerito che dovrebbero vedere tutti, perché ci fa capire esattamente cos’è l’Italia e come è strutturata. Sanremo è anche di più, è uno specchio di questo Paese e lo riflette meglio di qualsiasi altro specchio. Se vogliamo capire la storia d’Italia, dobbiamo assolutamente guardare Sanremo, cosa che ho fato ieri sera. Non c’è dubbio che la storia recente di questa nazione sia stata dominata da due figure: un ex presidente del consiglio per così dire allegro e il comandante di una nave crociera affondata circa un mese fa. Queste due figure, l’ex presidente del consiglio e il comandante della nave crociera, avevano in comune molte cose tra cui una in particolare: erano entrambe poste ai vertici della società pur avendo come massimo talento il fatto di sembrare usciti da un film: da un film di Alberto Sordi, per quanto riguarda l’ex presidente del Consiglio, e da un film di Totò, per la parte del comandante Schettino.
Torniamo al festival. Se la teoria qui esposta, Sanremo specchio d’Italia, è esatta, dovremmo trovare rappresentati, alla kermesse della canzone italiana, personaggi ignoranti, ridicoli, pagliacceschi, incapaci, situati ai massimi vertici del programma e premiati con palate d’oro per la loro ignoranza e ridicolaggine. La puntata di ieri è stata dominata dal monologo di Celentano, durato circa un’ora senza interruzioni pubblicitarie. Vediamo in dettaglio i personaggi che lo hanno vivacizzato.
Adriano Celentano. Definito da Giorgio Bocca “cretino di successo”, replicò autodefinendosi “Il re degli ignoranti”. Ieri è stato tutte e due le cose, cretino e ignorante, e molte altre cose ancora. Ha vaneggiato per un’ora di paradiso, per il quale sembrava aver già prenotato un viaggio in classe rockstar, e Dio, che sembrava il compagnone seduto alla sua destra nel Clan da lui fondato. Dio risultava più riconoscente di Don Backy ed era molto più simpatico, soprattutto perché non lo accusava di fregargli le canzoni. Adriano, gli diceva Dio, vai e diffondi il mio messaggio nel mondo. Perché proprio io, amico Dio? rispondeva il Molleggiato. Schettino l’hanno arrestato, è stata la risposta, e quell’altro neanche se la passa bene nelle aule di giustizie: sei rimasto solo tu a reggere le sorti di questa Nazione. E’ una battuta? ha detto Adriano accigliandosi. No, quale battuta, pare abbia risposto l’Altissimo, ma scusa, tu da quale film sei uscito? Da uno di Fernandel, di Macario o di Lando Buzzanca? Forse era un film di Lino Banfi, ha detto Celentano congedandosi dall’Onnipotente, però mi pagano con carrettate di soldi.
Cosa ha detto, ieri, il cretino di successo, in un’ora di monologo? Difficile da dire. Difficile pure sostenere che abbia detto qualsiasi cosa. Bisogna comunque riconoscere che un merito ce l’ha: nessuno sa farneticare come lui e nessuno sa farsi pagare quanto lui per quelle farneticazioni da prima elementare.
Gianni Morandi. Non posso che ripetermi. L’anno scorso dissi che sul palco appariva basso, vecchio, scalcinato, scarnificato e col viso tendente al teschio (ora il viso sembrava meno a teschio, si vede che hanno portato lo strato di cerone da uno a due centimetri). L’anno scorso non sapeva parlare, non sapeva dire niente diverso dal banale, non sapeva ironizzare, non sapeva duettare con ospiti o vallette, non sapeva muoversi o esprimere un pensiero all’altezza del tuo vicino di casa, non sapeva fare assolutamente niente tranne suggerirci che lui sotto sotto era un simpaticone, dato che mezzo secolo fa la mamma lo aveva mandato a prendere il latte. Confermo tutto, Morandi non sa fare niente, neanche cantare. La sua più eminente canzone recita: “Ritornerò in ginocchio da te, l’altra non è, non è niente per me”. Nel monologo, faceva il garzone di Celentano e a un tratto ha esposto il seguente concetto post einsteiniano, forse riferito a Pupo: non è importante essere alti o bassi fuori, è importante essere alti dentro. Non si sa se Pupo abbia risposto: e se uno è basso pure dentro?
Pupo. Cosa si dovrebbe dire su Pupo, che ieri interpretava il Masaniello nel monologo di Celentano? Si vede che abbiamo offeso in qualche modo l’Altissimo (che si spera non sia il personaggio che conversa con Celentano e lo elegge a suo messia sulla terra o almeno in questa Nazione) e lui ci ha punito con l’imposizione di Pupo tra noi. L’Altissimo, si sa, quando si arrabbia è spietato e allora ci ha condannato a sorbirci in tutte le salse il cantante di “E' dolce ma un po' salato / Tu gelato al cioccolato / Un bacio al cioccolato / io te l'ho rubato”. Cosa dobbiamo fare per indurre l’Onnipotente a liberarci di Pupo? Ancora non si sa, ma dovranno essere sacrifici assolutamente superiori a quelli che ci permetteranno di azzerare lo spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi.
Elisabetta Canalis. Uno dice, vabbé nel monologo sanremese di ieri c’erano tre uomini ignoranti, ridicoli, cialtroni, ma per fortuna a questo mondo c’è ancora speranza: ci sono le donne. Le donne ci salveranno dal baratro e dall’abiezione, lo dicono tutti. Le donne sono il nuovo, il buono, il moderno, la speranza nel domani. E infatti nel monologo di ieri una donna c’era. Meno male, un po’ di intelligenza, di cultura, di ironia, di talento ci voleva per salvare la baracca. Finalmente ci lasceremo alle spalle il fantasma del comandante Schettino superpagato e superincapace. Vero? Non proprio, perché quella donna era Elisabetta Canalis, nota per non saper cantare, non saper ballare (bocciata per direttissima al “Ballando con le stelle” americano), non saper recitare, non saper parlare, non saper neppure tenersi i fidanzati (Bobo Vieri, Clooney). Ieri in ogni modo ha fatto una figura nettamente superiore a quella dei babbasoni maschi con cui si accompagnava: chiamata a interpretare l’Italia (povera Italia), ha pronunciato un paio di battute che l’hanno fatta sembrare Anna Proclemer che recita John Steinbeck davanti a quel morto di sonno di Celentano.
Oltre a ciò non so che altro dire su Sanremo. Ricordo il trashissimo balletto iniziale ispirato a 2001 odissea nello spazio, che si sarebbe voluto commentare come faceva Aldo Biscardi dopo le risse negli stadi: sono cose che non vorremmo vedere mai. Poi l’interpretazione della figlia di Zucchero, Irene, che appariva grassa, ma di un grasso che sapeva di vino di osteria e di scorregge fatte insieme ai colleghi musicisti del padre, che appariva fascinosa quanto il padre con una parrucca da donna in testa e che gesticolava con l’eleganza del genitore quando canta “Pippo, che cazzo fai?”.
eh, mancava giusto schettino, ieri sera...
RispondiEliminaDifficile per me commentare perchè quando inizia Sanremo io scappo e vado al PC. Comunque un'amica mi ha raccontato che, mentre stava chiacchierando con la madre, hanno sentito urla e tonfi nella stanza dove il padre (ultraottantenne)guardava la TV. Accorrono, spaventate, e che ti vedono? il vecchietto, incavolatissimo, stava lanciando frutta e uova contro il teleschermo (senza colpirlo, fortunatamente) imprecando contro Celentano!
RispondiEliminaEcco, forse la nausea dell'anziano signore è il miglior commento.
p.s. (Cassandro, mi perdoni? sì ti ho fatto morire, ma valorosamente :-) )
Ciao, Marco Cannibale.
RispondiEliminaSergio, a differenza del vecchietto io non ho imprecato, guardavo la televisione stupefatto, come quando si guarda un fenomeno astronomico spettacolare, qualcosa come l'avvicinarsi del pianeta Melancholia descritta un paio di post fa, e mi dicevo: non può essere, non può essere che ci sia tanta spazzatura tutta insieme sul video, ci deve essere qualche spiegazione che mi sfugge.
Su Cassandro speriamo che invece sia vivo e vegeto e continui a restare una colonna di questo blog. Sorrisi a tutti.
Il festival della canzone è quello che deve essere. I conduttori sono quello che devono essere. Le canzoni possono piacere o meno( stavolta mi pare che il livello fosse piu' alto). Gli ospiti che io ricordi sono sempre stati criticati, vuoi per il compenso vuoi per altri motivi, ma il teatrino di ieri sera e' stato davvero imbarazzante per un'azienda che per metà si regge sul canone degli italiani. Celentano puo' dire quello che vuole e come vuole. Non in quel contesto, non con quell'aria da santone illuminato che istruisce il popolo bue. Anche Celentano è quello che è ma da un azienda di stato gli italiano forse si aspettavano piu' rispetto.
RispondiEliminaUn appunto sul titolo del post. Non critico il concetto ma il soggetto. Sai come la penso e non mi ripeto:)
CASSANDRO
RispondiEliminaSergio: meglio morire sul campo che in poltrona sotto gli strali (l’aggettivo qualificativo mettilo tu cap, dato che sei irraggiungibile in questo campo) di Celentano. Mica fesso quell'ultraottantenne!
Comunque, ti ho risposto giù, e ancora ti ringrazio per tanta attenzione.
Ed ora torno ad immolarmi davanti alla T V. Se non interverrò più su questo blog vuol dire che Celentano si è fatto beffa di me e mi ha colpito mentre lo invitavo con il leonino e sfottente “Mira al cuore, Ramon!”
Ma penso che tornerò, perché quello, come Ramon, mica avrà l’intelligenza di mirare alla testa!
Cap, ritengo che dovrai sopportarmi ancora. Ciao a tutti.
ore 21,18
Cleide, concordo con il tuo bel commento esclusa l'ultima riga. Devo dire che Sanremo, come dice lo slogan, è Sanremo, quasi mai vi abbiamo visto trionfare il buon gusto, ma a volte ci tocca sorprenderci del Dio mio, come siamo caduti in basso.
RispondiEliminaCassandro, non so se stasera vedrai Celentano, perché pare che sia stato mandato un plenipotenziario Rai apposta per bloccarlo. Io per parte mia, il festival l'ho visto, il post l'ho scritto: se nei prossimi giorni sentirò nostalgia del trash e dell'Italia oltraggiata, vedrò altri scampoli di Sanremo.
Franz per me Sanremo è come il Grande Fratello, viste le prime 2 e poi stop
RispondiEliminaCassandroooo dai, lascia perdere la TV qui è meglio!! ^_^
Anch'io ho parlato del monologo di Celentano, in un tono leggermente diverso però. Celentano è cosi alterna posizioni condivisibili a vere e proprie "cazzate". Quello che ha di buono è che le cose le riesce a dire anche se a modo suo. E comunque il paragone con Schettino mi sembra alquanto ingeneroso. Ciao Capitano
RispondiEliminaVeneris, apprezzo il tuo punto di vista. E devo fare una piccola correzione. Tra Celentano e Morandi corre una piccola differenza: pur essendo tutte e due estremamente ignoranti, Celentano qualche canzone buona l'ha fatta ("Il ragazzo della via Gluck" e qualcos'altro), Morandi invece è come quel gioco dove vinci anche quando sbagli tutti i numeri, mi sembra siano dieci: anche quello è un merito, non è facile sbagliare dieci numeri su dieci e non è facile non saper fare assolutamente niente.
RispondiEliminaSul Celentano predicatore dico: se vuoi predicare prendi tutti i sacchi di dobloni d'oro che hai accumulato cantando canzoni come "Siamo la coppia più bella del mondo" e "Non mi dir, non mi dir di no" e regalali a chi ne ha bisogno: potrai sempre campare con la pensione di Claudia Mori e qualche migliaio di case, palazzi e appezzamenti terrieri che possiedi distribuiti nei cinque continenti. Le cazzate che poi dirai nella tua carriera di predicatore, o Molleggiato, rimarranno sempre cazzate, ma almeno avrai la coscienza tranquilla di non predicare cazzate e razzolare miliardi.
Comunque ogni opinione è beneaccetta e anche la tua. Un sorriso.
Aggiornamento su Sanremo, che ieri non ho visto.
RispondiEliminaHo notato dai telegiornali che l’avvenimento principe di ieri, in assenza di Celentano, è stata Belen che ha mostrato in mondovisione la sua farfalla. La farfalla di Belen era un tatuaggio con questa forma visibile attraverso uno spacco che le arrivava ai denti, situato appena un paio di centimetri sopra quel poco che restava nascosto dell’altra farfalla, definita pure passera o gnocca da alcuni dizionari della lingua Italiana. La farfalla tatuaggio era così vicina alla sua gemella passera, da far capire che, sulla passera di Belen, detta anche farfalla o gnocca da alcuni dizionari della lingua italiana, non c’era ombra di mutande o di qualsivoglia altro indumento.
I telegiornalisti erano tutti contenti di aver visto la farfalla di Belen e chissà perché si sentivano intelligentissimi e perfino valorosi.
Dato che vedere farfalle a Sanremo, fa sentire così intelligenti ed eroici i telegiornalisti italiani, propongo di invitare a presentare Sanremo per l’anno prossimo la star del porno Sunny Leone, la quale ci farà vedere la sua farfalla passera gnocca vera in mondovisione senza farci perdere tempo con i tatuaggi, e i telegiornalisti si sentiranno così intelligentissimi e coraggiosissimi che daranno pure una o due notizie vere e coraggiose nei loro notiziari servi dei politici.
Caro Capitano stavolta non concordo. Anche dai commenti che leggo noto che tutti pensano soltanto: "da che pulpito arriva la predica" senza entrare minimamente nel merito delle cazzate dette dal molleggiato. Io dico che se anche il tema sollevato fosse stato fatto solo per colpire i giornali cattolici che si erano permessi di accennare al suo cachè poi devoluto in beneficenza, mi sembra al di la di tutto, comunque un tema valido sul quale poter dibattere. Il teorema tipico dei casalesi poi (Saviano docet)secondo il quale nessuno è in grado di poter avanzare una predica, una critica, un pensiero, un commento in quanto siamo tutti macchiati dal peccato non mi è mai andato giù.
RispondiEliminaLetta la tua replica garbata e ti ringrazio, Veneris. Io rimango comunque della mia idea. Se uno vuole fare le prediche agli altri, dovrebbe prima di tutto assicurarsi di essere al di sopra da facili critiche; Celentano molli il congruo malloppo, molli candelabri d'oro, argenteria e valigie di banconote razziate nella sua carriera, e poi avrà qualche piccolissimo titolo in più per predicare. Pensa se san Francesco, ma anche qualche esempio meno alto come Girolamo di Savonarola fossero andati in giro a predicare in pelliccia di visone e Mercedes, la gente li avrebbe spernacchiati.
RispondiEliminaSulla questione della critica alla chiesa (che non mi tange in alcun modo non avendo io niente a che fare con Chiesa e preti) penso che ci sia un grosso equivoco. Celentano non critica il vertice istituzionalizzato della chiesa, ma due giornali, Famiglia Cristiana e l'Avvenire, noti per aver preso posizioni di sinistra (caso Boffo e potenti critiche a Berlusconi). La critica di Celentano agli ambienti di chiesa è per così dire una critica di destra e non, come sembrano pensare alcuni, di sinistra. D'altra parte per capire ciò che dice Celentano ci vorrebbe un medium, e quindi è spiegabile qualche errore di interpretazione.
Un saluto a tutti.
Leggo il commento di Veneris e la tua risposta. Non sono d'accordo con nessuno dei due. Che c'entrano i beni di Celentano? Dove c'è scritto che se sei ricco non puoi pronunciarti su certi temi? Non sempre si nasce ricchi, lo si diventa e non sempre lo si divebta razziando. La critica era altra. Veneris sostiene che quelli del molleggiato erano temi importanti sui quali dibattere. Ci mancherebbe che non lo fossero.Il punto è che il suo non è stato un dibattito. I dibattiti si fanno in altre sedi e contesti. Il dibattito avrebbe dovuto farlo ora in una conferenza stampa che è stata annullata.Ora che ci penso di Celentano ricordo solo monologhi e silenzi. Uno fra tutti il monologo sulla donazione degli organi. Una perla di superficialità :)
RispondiEliminaIl tuo raccontare della prima puntata di Sanremo sicuramente è più divertente ed ironico che averla vista in prima serata! C'ho provato a seguirla,ma poco Luca e Paolo mi hanno coinvolta e benedetto telecomando ho potuto cambiare optando per un film di Virzì gia visto,ma molto più carino.
RispondiEliminaInvece ieri sera ho battuto i miei record di attenzione al Festival seguendo le performance di Brian May,Patty Smith e Noa che mi hanno emozionata non poco!
Ciao carissimo,buona giornata!
A noi non ci va bene mai niente in realtà qualunque altra persona ci fosse stata sul palco a fare spettacolo avremmo di certo trovato qualcosa da dire. Ho scritto la parola spettacolo perchè Celentano fa spettacolo. Intrattiene a suo modo, canta benissimo con la voce più "anziana" è una meraviglia. I suoi predicozzi sono i suoi predicozzi, sono alla Celentano. Non ci si poteva aspettare niente di diverso. Fa quel che deve fare sa bene cosa dice e lo fa a proposito. Giornali e mass media nonche' direttori generali e tutto il popolo di FB e affini che si scandalizza. Lui lo fa per scandalizzare lui lo fa perchè sa benissimo cosa succederà dopo. E' una preparazione la sua, con metodo si prepara ad entrare in scena e sa bene cosa accadrà. Il problema non è Celentano, il problema è il resto. Politici che fanno a gara a dare la loro opinione sul molleggiato, giornali di destra e di sinistra che si sprecano con le loro critiche del cazzo occupando senza ritegno e morale prime pagine di giornali quando altre storie dovrebbero essere raccontate. Siamo nella merda totale, finiremo se ci va bene forse come la Grecia, ci sono operai alla fame, la vita è diventata un lusso, persino il Paradiso di cui parla Celentano sta diventando precario e noi qui a scandalizzarci di cosa? Se la stessa indignazione la mettessimo in atto per altre cose ben più importanti forse e dico forse non saremo dove stiamo ora. A me fa ridere tutto questo caos per un settantenne ancora affascinante che dice quel che dice. Siamo in un periodo storico particolare, non ci è rimasto niente altro che parlare della Moldava amica di Schettino del processo di Sara Scazzi della neve e ora si anche di Celentano. Siamo cosi' tutti superficiali che ci meritiamo questo e altro. Quel che si vede è la proiezione di quel che siamo è uno specchio di quello che siamo diventati. E questo ci dobbiamo tenere.
RispondiEliminaIrene Fornaciari è molto brava. Trovo ingeneroso quel tuo "appariva grassa". Ma non sei il solo ad aver scritto questo. E mi dispiace che un'artista donna debba essere criticata anche se ironicamente per il sio fisico. Certo meglio la farfallina di Belen che se si fosse presentata nuda non avrebbe però suscitato clamore nuda in tutti i suoi buchi preziosi l'abbiamo vista in lungo e anche in largo. Nessuno però che si sia indignato per il suo compenso o la sua partecipazione, una ragazza che niente sa fare se non portare in giro la sua foca, la stessa foca che sollazza maschi giovani e anziani gli stessi che poi magari hanno il coraggio di scandalizzarsi per Celentano. L'ipocrisia non ci abbandonerà mai più.
Ciao Cap :D
Elle carissima, mi fa piacere che tu abbia sentito della bella musica ieri. Il festival è o dovrebbe essere buona musica, peccato che invece si interessi d'altro. In effetti non ho sentito neppure una canzone, a causa dell’oscuramento celentanesco, e dovrei recuperare.
RispondiEliminacelia carissima, mi fa piacere risentire vecchi amici come te e come l'ottima elle, eccomi alle mie indegne risposte alle tue acutissime riflessioni.
IRENE FIGLIA DI ZUCCHERO: mi spiace apparirti ingeneroso, ma a me appariva proprio grassa, meglio sarebbe dire sovrappeso, il che come è noto non è una colpa, io mi sono limitato a dire che il sovrappeso della FIGLIA DI ZUCCHERO sembrava ottenuto attraverso frequentazioni ed esalazioni di osteria in compagnia dei colleghi del PADRE ZUCCHERO. Era una mia semplice sensazione e come tale l’ho riferita. Non so nemmeno se sia brava a no.
LAVORI FORZATI. Penso che gran parte dei problemi della televisione sarebbero superati se si ristabilisse la a volte benemerita pratica dei lavori forzati. Ritengo che da qualche parte nella Guyana ci dovrebbe essere ancora qualche onesta colonia penale, forse non c'è più l'Isola del Diavolo dove dimorava Papillon, ma qualcosa di simile ci dovrebbe ancora essere e allora io dico: salviamo Sanremo, grande e popolare manifestazione canora, con l'aiuto dei lavori forzati da attuare con deportazioni non inferiori ai dieci anni. Ecco la mia ricetta:
CELENTANO ADRIANO: venti anni di lavori forzati negli acquitrini malarici dell'Isola del Diavolo o di quella che c'è ora. CELENTANO ADRIANO potrà predicare, se gli resterà fiato in gola, al termine del turno di spaccapietre. BACKY DON sarà nominato direttore della prigione del CELENTANO ADRIANO e potrà movimentargli il soggiorno cantandogli "L'immensità".
MORANDI GIANNI. Dieci anni di lavori forzati (la clemenza della pena deve spiegarsi col fatto che MORANDI GIANNI resta comunque il gran simpaticone che veniva mandato a prendere il latte dalla mamma).
PUPO. Trent'anni di lavori forzati senza condizionale. La pena comunque potrà essere alleviata consentendo a PUPO di cantare “Su di noi nemmeno una nuvola” ai compagni di prigionia, ai quali si chiede se possibile di non giustiziarlo anzitempo o di non fargli troppo male la notte facendo le cose che di solito i galeotti fanno la notte ai compagni di prigionia che cantano “Su di noi l’amore è una favola”.
RODRIGUEZ BELEN. Venti anni di lavori forzati. Però RODRIGUEZ BELEN potrà usufruire del beneficio di far scontare metà della sua pena (dieci anni) a CORONA FABRIZIO. Le sarà consentito di portare all’isola de Diavolo la sua farfalla, quella vera e quella tatuata e di mostrarla a chicchessia, financo ai caimani delle paludi malariche dove scaverà buche in terreni rocciosi per dodici ore al giorno.
CANALIS ELISABETTA, solo dieci anni di lavori forzati, riducibili a cinque se nella colonia penale riuscirà a trovarsi un ennesimo fidanzato e a tenerselo.
PLENIPOTENZIARI DELLA RAI E CHI HA FATTO IL CONTRATTO A CELENTANO. Deportazione a vita da interrompere soltanto nel caso il Brasile accettasse di scambiarli con BATTISTI CESARE
Caro Capitano,
RispondiEliminavedo che hai fatto a pezzi un po' tutti a Sanremo.
Personalmente, guardando la prima e la terza serata, ho provato un misto di vergogna, sbigottimento e tristezza conditi da una generosa dose di noia. Credo che ci scriverò sopra un post anch'io, tanto per esorcizzare un po'...
Buona serata.
Capità, bisogna ammettere che come riesce Celentano a far parlare di se e dividere l'opinione pubblica non ci riesce nessun altro in Italia. Cleide, Celentanto non partecipa mai a dibattiti. Lui lancia provocazioni, invettive, denuncie...fornisce insomma materiale sul quale poi tutti gli altri(mortali)possono dibattere. Se sia all'altezza di tale ruolo poi è ancora un altro argomento sul quale discutere.
RispondiEliminaCiao Amici
Enrica, col tuo ritorno lo stato maggiore di questo blog è quasi al completo. Sorriso.
RispondiEliminaVergogna sì.
Tristezza sì.
Sbigottimento sì.
Noia sì.
Esorcizziamo sì.
Veneris, Celentano fa parlare e noi parliamo. Scusa se mi sono espresso qualche volta in maniera informale. Vorrei solo aggiungere un ultimo particolare, espresso anche questo in maniera informale. Spesso si equivoca sulla natura politica di Celentano, che chissà perché viene preso da alcuni, specie sul web, come una persona di sinistra o con slanci popolari o per così dire impegnati (non capitava così però ai tempi di Giorgio Bocca). Ebbene, se Celentano con i candelabri d'oro, l'argenteria e il bottino che ha razziato nella sua carriera è uno di sinistra io sono il mago do Nascimiento. Quindi, se si dimostrasse che Celentano è un fiero rappresentante della sinistra, io autorizzo fin d'ora tutti gli amici del blog a venire nel mio studio di chiromante dove leggerò loro il futuro, li metterò in contatto con le anime dei cari estinti e, tutto compreso nel prezzo, gli darò pure una dimostrazione della levitazione di Vanna Marchi.
Saluti a tutti.
CASSANDRO
RispondiEliminaCapitano, caspita che concorrenza che stai facendo alla Mamma RAI! . . .
Hai creato un post, e susseguenti commenti, di gran lunga più interessanti dell’intero festival. Ahò, ce ne fosse uno di questi identico all’altro. Mi auguro che ben presto per riconoscenza la Rai elargisca in tuo favore un elevato compenso! Va bene il 30% di quello di Celentano o di Rocco Papaleo?
Abbiamo così, se non ho capito male,
Sergio, che elegantemente se ne disinteressa, e torna penso ai suoi studi “De bello bloggarolo”, cercando di fare morire egregiamente qualche altro bloggher,
Veneris, che difende un poco Celentano oltre che come cantante (il che è indiscutibile) per i temi (sic) che ha portato sul tappeto, in quanto “Lui lancia provocazioni, invettive, denuncie...fornisce insomma materiale sul quale poi tutti gli altri(mortali)possono dibattere”.
Cleide, che avrebbe preferito un acuto dibattito e no solo quel monologo, secondo il Re, distruttivo di libertà di stampa e di organi costituzionali,
Elle, che ha capito subito a dove si andava a parare e . . . tac . . . è ricorsa al telecomando salvatore e quindi a Virzì,
Celia, che trae spunto di tanta indignazione dei soliti ben pensanti per suggerire saggiamente che sarebbe opportuno indignarsi di altro,
Enrica, che sintetizza sì deprimente spettacolo come un “misto di vergogna, sbigottimento e tristezza conditi da una generosa dose di noia” (aggiuugerei diseducazione),
Insomma, tutte idee in parte diverse, per cui non volendo sembrare ripetitivo non mi resta che scegliere una ulteriore via: che tutto era organizzato al massimo per ridare un barlume di attenzione a questo morente festival: Celentano doveva fare il finto contestatore con parole in libertà (sulla Consulta è stato un eccezionale esempio di come fare accapponare la pelle per la crassa ignoranza delle norme regolatrici dei referendum, e sui giornali cattolici per l’evidente pacchiano scopo di ottenere dopo l’insulto una risposta che non avrebbe potuto, qualunque essa fosse, che dargli lustro) ed ammiccanti simpaticissimi silenzi, destando così l’interesse di chi lo ha ritenuto originale pensatore e non piuttosto pedina di un gioco (forse più grande di lui), e per ciò stesso facendo cadere molti nella trappola predisposta per aumentare la temuta caduta dell’audience, stella polare di qualunque trasmissione che si rispetti e che non si rispetti (Ahò, tutti hanno diritto di mangiare!)
Ovviamente, faceva parte dello stesso gioco la volteggiante graziosa “gentil farfalletta” di Belen (quella tatuata): strano, nessuna commentatrice ha parlato dell'elegante spacco del variopinto vestito.
( segue ) ore 21, 20
CASSANDRO
RispondiEliminaChe ne diresti allora, Cap, di fare come hanno fatto i tuoi concittadini quando la Chiesa depennò San Gennaro dalla lista dei Santi di prima categoria? Da parte mia lo suggerisco nell’ultimo verso della seguente carrellata sul . . . . . . . .
FESTIVAL DI SANREMO 2012
Il Festival di Sanremo a me
piace, non son tanto schizzinoso,
e se mi viene chiesto il perché
rispondo che per me . . . esso . . . è quel coso
che non mi turba, ma tranquillità
mi dà, siccome tutto ciò che è
ripetitivo, inutile, che fa
non pensare affatto ad alcunchè:
in quanto in moto non mette il cervello:
canzoni eguali, il presentatore
che si comporta proprio come quello
che lo ha preceduto . . . e le ore
like water, come l’acqua vanno,
scivolano su te, e se birimbino
tu eri prima, tale resti . . . Anno
dopo anno si mangia semolino!
Ma c’è un “Alè!” . . . Ecco la Farfalla
della bella Belen, rosa e gialla,
che fa capolino e viene a galla
quasi sull’ “altra”, mica sulla spalla
. . . e l’audience s’innalza qui a palla
destando da una parte ammirazione,
lato maschile, e riprovazione
lato femminile. “Ah, che visione!”
fa il primo, e l’altro “Che delusione!”
E se ne va a ramengo ogni canzone!
E poi un “Ri-alè!” . . . C’è Celentano
-- anch’egli a risvegliarci dà una mano --
coi suoi “bau bau” da ciarlatano,
d’applausi seguiti e battimano
di un pubblico da pasto di caimano.
Lui sa cantare . . . E canti! . . . I suoi pensieri
li esponga altrove. Ad essere sinceri
val sempre ciò che disse il Belli ieri,
e che tosto ripeto volentieri:
“Si’ braghettaro tu . . . fa’ li bragheri!”
Scandali questi? . . . Sì, per fessacchiotti,
per chi va in visibilio per Totti,
per chi non sa che crudi oppure cotti,
son tutti fatti predisposti . . . Inghiotti
per lasagne, così, spaghetti scotti!
Se di ciò me ne fotto . . . te ne fotti?
(Cassandro)
ore 21, 20 (il Festival è cominciato ed io sto qua con voi. Faccio bene, Sergio?)
Letti i due ottimi commenti di Cassandro, efficace sia in prosa che in versi.
RispondiEliminaEffettivamente sollevi, o Cassandro, un tema interessante, notando che sulla farfalla di Belen le commentatrici non si pronunciano. Staremo a vedere.
Ho da poco letto una dichiarazione della super esternatrice ministra Fornero, la quale anch'essa non si dichiara, pur essendosi dichiarata su tutto, dal peccato originale alla bufera su Roma, dicendo semplicemente che è offesa da come le donne sono trattate in televisione. E' strano che la Fornero non abbia visto la farfalla, si vede che non ha visto nemmeno un telegiornale, non ha aperto un sito, non è stata su Facebook e soprattutto non ha letto questo blog (tutte le altre mancanze sono scusabili, ma il non aver letto questo storico blog è un delitto passibile di sfiducia parlamentare :-))
Il vestito di Belen era bellissimo, cosi' il suo stacco di coscia con farfalla annessa. La Fornero cosi' seria, composta e "tecnica", non puo' citare la farfalla di Belen suvvia. Il rispetto per le donne dovrebbe volare piu' alto di un volo di farfalla:)
RispondiEliminaAggiornamento dal Corriere della Sera: Letta una lettera aperta della redazione del giornale a Sanremo. Si mettevano in luce due punti, uno la farfalla di Belen, che a detta del giornale avrebbe oscurato pure il monologo di Celentano in quanto a clamore e cattivo gusto e attesterebbe il peggio della visione della donna in televisione, e due, il monologo previsto di Geppi Cucciari, che il giornale spera mostri un pizzico dell'originalità totalmente mancante in questa edizione del festival (per l'occasione si lancia un ultimatum agli autori della Cucciari dicendo che parlare di qualsiasi confronto fisico tra la Cucciari e la modella straniera bonazza non farà ridere: si vede che la Cucciari ripete la stessa pappardella dalla notte dei tempi).
RispondiEliminaAscoltate per la prima volta tutte le canzoni di sanremo su you tube. Piccola anticipazione: la canzone che mi pareva avesse più benzina a un primo ascolto era quella della figlia di Zucchero, la peggiore in assoluto quella di Samuele Bersani, il cui ascolto ho interrotto dopo dieci secondi netti, che era più o meno il record mondiale sui cento metri piani non molto tempo fa. Nina Zilli, nella gestualità, nella presenza scenica, nel modo di condursi, nella femminilità musicale appariva incredibilmente simile a Mina.
RispondiEliminaA dopo con altre riflessioni.
IL COMMENTO DEFINITIVO:
RispondiEliminaIl monologo di Celentano:
Ieri sera ha parlato in modo fiacco per dieci minuti. Faceva pena, invece di far incazzare come al solito. Ha commesso un errore imperdonabile, cioè ha voluto parlare in maniera seria, al posto di assumere quell’aria provocatoria che maschera la gran parte dei suoi gravi problemi intellettuali. Il succo del suo discorso, oltre al piagnisteo sul fatto che l’avevano criticato tutti, è stato: il paradiso è ciò che veramente conta, questa è una vita di passaggio, le cose che abbiamo qui non contano, sono minuzie, conta l’altra vita. Peccato che Celentano non abbia un nipotina di cinque anni che gli spieghi: ma se le cose che abbiamo in questa vita terrena sono così poco importanti, sono minuzie, perché non molli il malloppo, nonno? Perché non molli conti bancari, appezzamenti terrieri e tutte le altre minuzie che hai accumulato nella tua terrena esistenza da razziatore canzonettistico? Se ciò che conta è il paradiso, perché non molli qualcosa pure a quell’anima in pena di Don Backy, che sono quarant’anni che ti fa causa inutilmente per la canzoni che afferma che gli hai fregato ai tempi del Clan? Non pensi che presentandoti a san Pietro, nonno, faresti una migliore figura se tu gli potessi dire: ho attuato l’insegnamento di Gesù quando dice che non si possono servire due padroni, Dio e il Denaro, e chiamo qui a testimoniare a mia difesa Don Backy e i poveri a cui ho donato il mio cospicuo patrimonio. Naturalmente san Pietro potrebbe pure obiettare che se uno deve seguire gli insegnamenti di Gesù sul denaro sarebbe meglio che lo facesse a vent’anni e non quasi a ottanta, ma probabilmente basterà cantargli “Azzurro” (e non assolutamente “Juppy du”) per ammorbidirlo.
Sulle canzoni del festival:
L’unica che mi è piaciuta è stata quella di Irene Fornaciari, la figlia di Zucchero. Aveva mordente ed era cantata con grinta, pur non essendomi la figlia di Zucchero particolarmente simpatica.
Samuele Bersani e i Marlene Kuntz: da calci inculo.
Il trio delle finaliste, Emma Marone: ringhiante più che cantante, forse un osso l’avrebbe ammansita.
Noemi, fa sempre la stessa canzone e a volte la fa meglio di questa.
Arisa, sembrava una passante che avesse sbagliato strada.
Francesco Renga, canta molto bene, ma è danneggiato dalle canzoni tradizionali e dall’accostamento con Gianni Boncompagni a cui conducono le associazioni mentali che lo riguardano.
Pierdavide Carone, voce sicura, canzone fiacchissima, probabilmente per colpa di Dalla.
Nina Zilli, bella presenza, ha qualcosa che ricorda Mina.
I Matia Bazar, canzone ultratradizionale (ben) tradizionalmente cantata. La cantante aveva un look alla cartoni Jetsons, o come si chiamavano una volta, I Pronipoti.
Eugenio Finardi, depressione acuta.
Dolcenera, basso peso specifico nella tavola degli Elementi.
Chiara Civello, Carneadina.
D’Alessio e Berté, qualunque merito della canzone annientato da personaggi improponibili, specie D’Alessio.
Il ragazzino di 15 anni che ha vinto la sezione giovani, quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due.
Non ho ascoltato nemmeno su you tube le canzoni festivaliere,l'unica cosa che posso dire sulla vincitrice è che il suo nome è l'unica nota positiva che posso riconoscerle:) Grazie al tuo commento definitico,sinceramente incuriosita ascolterò Irene Fornaciari,nemmeno a me tanto simpatica per la verità, e ti saprò dire....Ciao!
RispondiEliminaCASSANDRO
RispondiEliminaOh, no, Cap, hai già scritto il “commento definitivo” sul Festival di Sanremo 2012 e di tutto hai parlato tranne che della . . . “farfallina”, che come giustamente avevi notato ha costituito, insieme al celentanesco intervento di Celentano “l’avvenimento principe” in quanto la cara Belen, forse distrattamente. “ha mostrato in mondovisione la sua farfalla, e cioè un tatuaggio con questa forma visibile attraverso uno spacco che le arrivava ai denti, situato appena un paio di centimetri sopra quel poco che restava nascosto dell’ ecc. ecc.”
Come mai? All’improvviso, forse giustamente, hai pensato che non fosse più argomento importante al pari di quelli che avvennero anni fa su bretelline che scivolavano e tanga facenti capolino da vesti a vita bassa? (la fantasia dei registi televisivi fosse un poco ripetitiva?)
Visto allora che tu, capitano, la farfalla l’hai presa “di striscio”, se permetti intervengo, in quanto ho svolto una piccola indagine con le mie amiche, le quali all’unisono (forse per darsi aria di evolute) sono state elogiative dello spacco farfallesco di Belen, soggiungendo che finalmente si sentivano riscattate da una donna spettacolare che dava la degna risposta a quei maschiacci lupacchioni che invitano le signore . . . a vedere la collezione di farfalle.
Ora possono farlo pure loro, soggiungendo che è sempre meglio questo che “mostrarla ai caimani delle paludi", dove tu hai condannato Belen "a svolgere lavori forzati”.
Io ho condensato il risultato del sondaggio -- dimostrativo di ampie aperture mentali -- nella seguente composizione in stile conversativo, conservando però qualche dubbio (se sbaglio corrìgimi!) sulla corrispondenza dello stesso al vero.
BELEN . . . LA FARFALLINA . . . E . . .
-- “Il dir di Celentano mi rimbalza
. . . sapessi quanto me ne fotte a me! . . .
parliamo invece di quella che alza,
leggiadra, il vestitino un poco osè.
Come tutte le altre io non sono.
Se una donna è bella io lo dico
. . . lo dico proprio a te, che tanto buono
dici di essere, ma che per l’antico
principio “cacciatore resti!”. Ecco così,
lo affermo: “E’ Belen affascinante
. . . ha portamento . . . con quel tipo lì
c’è poco da scherzare . . . Conturbante
poi quella farfallina in quel posto,
da far vedere solo se si vuole,
quando si vuole e solo a chi accosto
si vuole, sì . . . Credimi, mi duole
che qualcheduno non la apprezzi, ma
la critichi . . . ”
-- “Eh, sì, tu hai ragione
in tutto e per tutto . . . Okkei, mi va
a ciccio ogni tua espressione!
Rifammela vedere . . .”
-- “Ahi, ahiiii . . .”
-- “Che c’è mia cara, di’ . . .”
-- “Ah, che sbadata . . .”
-- “Che ti è successo, dimmi . . . Che cos’hai . . .?”
-- “Niente, la lingua mi son morsicata!”
(Mai dare all’uomo fesso l’imbeccata!)
(Cassandro)
ore 21,35
Record di ascolti nella serata di..Celentano!!
RispondiEliminaTutto programmato nei dettagli! :(
Mi chiedo se siamo tutti (quasi) curiosi,pettegoli e scemi! :))
Ciao Francesco!
elle carissima, parlando di canzoni e Sanremo ricordo di aver letto che canti piuttosto bene e suoni perfino la chitarra e sarei davvero curioso di sentirti.
RispondiEliminaCassandro, divertentissimi i tuoi versi. Su Belen e sulla sua farfalla ne ho da dire due calde calde:
La prima è che Belen a scuola probabilmente faceva come a Sanremo, quando non aveva studiato mostrava la farfalla ai professori e tutto si sistemava in quattro e quattr'otto.
La seconda è che a Belen gli italiani gliele fanno passare tutte, mentre altre povere ragazze le trattano a pesci in faccia. Prendi quella notevolissima figlia di Dio che faceva la valletta a Sanremo, Ivanka Qualcosa. Ivanka ha tutto più di Belen, è più alta, più slanciata, ha braccia e collo più snelli, ha addirittura un paio di stanghe degne delle gemelle Kessler che arrivano al primo piano, eppure le hanno detto che si vestiva in pasticceria, l'hanno paragonata alla mucca Carolina e hanno sbadigliato quando si è messo un vestito supertrasparente.
Questo blog comunque dichiara che la farfalla di Ivanka non ha nulla da invidiare a quella di Belen, anzi dopo attenta valutazione della redazione al completo, questo blog afferma che la farfalla di Ivanka batte quella di Belen 2 a 1 e chiede quindi agli italiani di smetterla con i favoritismi beleniani.
Questo blog inoltre rileva che purtroppo non ha farfalle da mostrare a chicchessia e ne è molto dispiaciuto perché da Sanremo maestro di vita ha imparato che le farfalle ti aiutano un sacco.
Sara, stai bene in questo nuovo avatar. So che hai qualche problemino di salute e ti auguro di superarlo in fretta. Un carissimo saluto a te e agli amici del blog.
io non seguo S.Remo da tanti anni,ciò non toglie che a me personalmente piace tanto sia Morandi che Celentano quando cantano,forse perchè mi ricordano la mia giovinezza comunque io li preferisco a tutte quelle smorfiose nuove che non sanno far altro che urlare come pazze poi ognuno ha i suoi gusti,se tutti fossimo uguali sarebbe anche una bella cosa perchè non ci sarebbero più guerre un saluto Ida
RispondiEliminaCiao, Ida, gli anni della giovinezza si ricordano sempre con nostalgia. Un saluto dal Capitano.
RispondiEliminaMamma mia !! Letto post e commenti...vorrei commentare anch'io ma avete già detto tutto voi e poi...non ho visto il festival, ma sentivo solo le polemiche i giorni successivi. Quest'anno più che gli altri anni mi sembrava fuori luogo guardarlo. Non faccio che arrabbiarmi, indignarmi, disperarmi per un milione di cose nel quotidiano che proprio...farlo anche per una cosa insulsa come questo barraccone non mi va!I maschi poi che si indignano ( fingono di farlo) per la farfallina di di Belen sono insopportabilmente ipocriti.
RispondiEliminaSono entrata per sapere se stavate bene e perchè un commento in un post che è oggi nell'home page di tiscali mi ha fatto fare un sobbalzo sulla sedia.Ho pensato immediatamente a te...e alla stupidità e ai pregiudizi duri a morire che alimentiamo di continuo!
Un caro saluto!