Ecco l’ultimo bollettino diramato dal Meteo del Web:
Tempeste di neve si stanno abbattendo su Facebook, disattivare il tasto Mi Piace e girare con il profilo personale incatenato. Si segnalano link condivisi e album fotografici coperti da lastre di ghiaccio. Sono previste temperature molto al si sotto dello zero gradi Twitter sulla posta elettronica e sulle chat per cuori solitari. Ricoverate d’urgenza per ipotermia diverse donne nude normalmente ospitate da siti porno sotto le voci Schoolgirl o Barely Legal 18+, mentre squadre di tecnici specializzati stanno rimuovendo le stalattiti di ghiaccio formatesi sui Monster Cock dei loro partner. La protezione virtuale consiglia agli internauti di navigare in solo in caso di necessità assoluta e in ogni caso di dotarsi di antivirus con battistrada invernali.
Vigorosi venti artici spazzano il blog spinti dall’anticiclone siberiano, approntati posti di ricoveri per senzablog e mense per commentatori anonimi. Si consiglia di dotare i post di autoriscaldamento per evitare che gelino i titoli e il codice html. Sarebbe opportuno coprire adeguatamente i gadget sulle colonne laterali.
Nella notte possibili gelate potranno interessare i filmati di You Tube soggetti a copyright e le voci del motore di ricerca Google sprovviste della modalità Safe Search.
Drammatica è la situazione meteo del file sharing. Il freddo siberiano ha fatto chiudere il popolare sito di condivisione Megaupload, il cui direttore è stato ricoverato in ospedale per assideramento. Bufere di neve di eccezionale portata hanno reso impraticabile l’aggregatore di file torrent BT Junke e congelato gli account di altri popolari siti come Fileserve e Filesonic. La protezione virtuale ha avviato programmi di assistenza per gli utenti rimasti orfani del file sharing distribuendo file mp3, divx, software piratato e altri generi di prima necessità.
Aiutooooo il cap si è fatto una canna! e anche di qualità extralusso :-D
RispondiEliminaBlogspot sta diventando scemo del tutto... sarà il freddo? Mi accetta i commenti, poi li cancella e dice "tempo scaduto"? ma che è? un esame di stato?
RispondiEliminaOlà, Sergio, si vede che l'ondata di freddo ha colpito pure blogspot. Ora lo bacchetto così non farà più esami a nessuno :-)
RispondiEliminaFinalmente qualcuno comincia a credere! :-)
RispondiEliminaNon ho mai detto quello che ho visto e più di una volta, nel mio p.c...sembrava indemoniato,:-(
Non voglio passare per una...visionaria!
Ciao!
Sara, delle volte accade anche l'impossibile sul blog. Ciao e stai bene.
RispondiEliminaCASSANDRO
RispondiEliminaChe post catastrofista, Capitano! Mi sono venuti i brividi a leggerlo ( e no per il freddo: per quello aspetto venerdì. Manco se l’avesse scritto Alemanno!
Comunque, lo contesto dall’ A alla Z, anche perché -- pur apprezzandone il fresco humour e la piacevole inventiva (qualcosa di analogo come argomentazione sta in una splendida canzone di Zucchero) -- non vorrei finire negli “approntati posti di ricovero per senzablog o nelle mense per commentatori anonimi” (chissà a chi ti sei ispirato!)
Ciò stante, fammi spuntare qualche lancia . . . non ostante tutto . . . a favore de . . . . . . . .
LA BLOGSFERA
Per quanto ci sia vento e ci sia neve,
alluvione, terremoto o
qualunque altro cataclisma deve
ognuno riconoscere che . . . no
la blogsfera non ne è colpita,
che il blog vive, twitter cinguetta,
vola l’s m s, e la vita
continua a fluire. Infatti, getta
qualunque dei fenomeni suddetti
nel panico chiunque, ma chi ha
computer ed iPad . . . 3 click netti
e fuor dal panico . . . ta tan . . . sarà
. . . in compagnia di altri, e gli assetti
del viver bene ristabilirà.
Cassandro parlerà col Capitano,
Vitty con Mary, e Cleide una mano
a tutti la darà . . . Sì, piano piano
a vita nova ognuno tornerà,
chè non si sta in blogsfera invano.
Ma stesse qui . . . nostra continuità?
Mi corre un brivido di qua e di là!
(Cassandro)
Spero tanto, Cap, che non sia tu ora -- o qualche tuo simpatico commentatore -- a contestare questo mio semplice scritto, anche perché la contestazione me la sono già scritta da solo, ma non la inserisco per non darmi la classica “zappa sui piedi”.
ore 21,25
Ed ecco che arrivano i Nostri come sempre succede all'apparire di Cassandro su questo blog :-)
RispondiEliminaIl riferimento ai ricoveri e alle mense per senzablog ovviamente non è per te, dato che tu sei un ricovero e una mensa per le menti affamate di belle parole. Olè.
Il blog, come tu ben dici, saprà superare ogni calamità atmosferica e sempre riserverà un fuoco caldo agli amici.
A proposito del freddo vero presto ne avrò da dire su come i telegiornali, nelle persone dei loro eroici inviati sul posto, affrontano la questione con ironia involontaria.
Un saluto aglii amici.
Sulle note di una canzone di Gaber..
RispondiEliminaE per fortuna che c'è Cassandro
che da solo riporta il caldo
è di grande compagnia
è il piu' simpatico che ci sia:)
Catastrofico, come commenta l'amico Cassandro, ma divertente post, come divertente la poesia lasciata sul tuo blog, caro Cap.
RispondiEliminaIl freddo, la neve ed il gelo imperversano su tutta la penisola italica, ma noi, infreddoliti bloggaroli di sempre, ci ritroviamo uniti nella "blogsfera".
Salutoni
Marypersempre
Cleide, indovinatissima la tua citazione, avrei voluta farla io.
RispondiEliminaMary, domani arriva il famigerato "Blizzard" portatore di bufere di neve e gelo ulteriori come se non ne avessimo già abbastanza. Chi ci salverà dal "Blizzard"? Che domanda, il fuoco del blog, no?
Caro Capitano, il tuo post sembra fantasioso e fuori dalla realtà ma se lo si legge bene c'è sotto un filo di verità che hai saputo cogliere grazie alla tua super sensibilità! E' vero che spira un vento gelido in particolare sul mondo dei blog. Si sono ridotti il numero dei blog attivi ed il numero dei frequentatori e quindi commentatori.I motivi? I più diversi, come il tempo, ma anche il clima di crisi non solo economica, ma soprattutto culturale che sta diffondendosi e porta all'assopimento dello spirito e quindi il desiderio di scrivere, dialogare, confrontarsi. Tentare di andare oltre tutto questo clima richiede impegno psicofisico, coraggio e la famosa Speranza che tutto possa cambiare anche se lentamente. E' come in un arto "addormentato" quando si risveglia,il sangue lentamente riprende a fluire riportando il calore ed il movimento. In questo senso ho interpretato il tuo post e mi è servito ad approfondire questo argomento che da giorni mi ronza nella mente.
RispondiEliminaCiao. Berardo.
Ciao, Berà, magnifica la foto di Roma innevata che hai messo su Facebook. Ti risponderò raccontandoti un piccolo particolare inquietante del Web, che ci sta bene anche con l'ondata di gelo. Alcuni giorni fa un mio conoscente aveva scritto un post da niente, di questi di una riga che si trovano su Facebook, e io gli avevo fatto una domanda sul post. Una domanda come si sa è solo una domanda, si può rispondere ma anche no. Questo invece che fa? Mi mette il Mi Piace a commento della domanda e non risponde.
RispondiEliminaMeditiamo, gente, meditiamo.
Berardo, non so su Blogspot ma su Tiscali è una pena! Se dai un'occhiata ai blog "raccomandati" ti viene il vomito!
RispondiEliminaCassandro, mi spiace per te, ma hai fatto una brutta fine (anche se gloriosa):
Cassandro esaminò il suo manipolo di eroi, sempre più esiguo e con molti feriti. Ordinò a tutti di rifugiarsi nel castello e di abbassare il ponte levatoio. Rimase da solo a fronteggiare il nemico per rallentarne l’avanzata. I primi mamertini che lo raggiunsero furono fatti a pezzi, mentre il furore restituiva all’anziano soldato, una parte delle sue energie. Anche gli scudi di due legionari romani furono frantumati mentre il vecchio leone li colpiva a morte. Poi una prima freccia, seguita da una seconda, lo colpirono nel petto. Cassandro arretrò, sfinito, reggendosi a stento in piedi. Un mamertino ghignante, sicuro di colpire un uomo già morto, gli si fece incontro levando la spada. Con un ultimo sforzo Cassandro fece roteare la sua, mozzando di netto all’avversario la testa, che rotolò in terra con ancora la bocca spalancata per lo stupore. Poi due violentissimi dardi, scagliate dalle balestre, colpirono nuovamente il gigante che crollò al suolo. Con un tremendo sforzo tentò nuovamente di far leva su di un gomito e di alzarsi, ma le ultime energie lo abbandonarono e, mentre un fiotto di sangue di colava dalla bocca, fissò immobile lo sguardo al cielo. Il vecchio Cassandro aveva compiuto gloriosamente la sua ultima impresa.
Ehilà, Sergio, se fossi in Cassandro questo de profundis mi inquieterebbe parecchio. Speriamo che non si offenda, ma qualcosa mi dice che non lo farà :-)
RispondiEliminaNon vado su Tiscali Blog, ma se dici quello che dici avrai i tuoi motivi, e io mi fido a occhi chiusi del tuo giudizio.
Dovremo forse continuare la conversazione nell'altro post, perché ne sto scrivendo uno su Sanremo, specchio dell'Italia, su cui ce ne sarà da dire per tutte le persone di buona volontà. Un saluto a te.
CASSANDRO
RispondiEliminaCome al solito ci hai azzeccato, cap . . . non mi sono inquietato per questo inaspettato de profundis, per cui non mi resta che dire: “Grazie, Sergio, per l’onore delle armi”.
E grazie per il “vecchio leone”, che “crolla al suolo”, fissando “immobile lo sguardo al cielo”.
Magari fosse così!
Ma restando piacevolmente al gioco, posso dire che mi è stata molto gradita questa immaginaria dipartita (per atmosfera quasi alla Cyrano de Bergerac), che la tua penna ha illuminato egregiamente (pensa se fosse arrivato l’asino Berlusca a darmi il calcio finale di esopiana memoria!), specialmente per quella immagine di fissare il cielo, segno che ancora irrimediabilmente spero che intervenga -- da lì mandato -- qualcuno in grado di fare ciò che non sono riuscito a fare io, or che il termine mio è quasi scaduto, e mi accorgo, leggendoti, che “è subito sera”!
Vuol dire che sarà per la prossima volta, Sergio.
Ma, attento: in questa occasione ti gradirei al mio fianco per le prossime battaglie . . . e tu, cap, non ridere: ci sarà posto pure per te: andrai così in testa a tutti in avanscoperta con l’incarico speciale, fra l’altro, per i momenti di riposo e di piacevole conversare, di scegliere le vivandiere.
Comunque riepiloghiamo il tutto.
FALLIMENTO
Che cazzo ci son stato a fare qua
se sempre più è andato tutto quanto
a rotoli. Difficile si fa
il dire “il meglio è dopo”, e non tanto
perché il clima peggiora o perché
sembra che i cataclismi su di noi
si scagliano siccome forza che
sembra da Dio mandata. Pur se vuoi
tu essere ottimista come fai
a non tremare alla gran caduta
di quei valori immensi quanto mai
di giustizia, amore, sconosciuta
quando un dì hai cominciato a
credere ed operare affinchè
ancor meglio si andasse, ed or ci sta
davanti a noi un abisso come a che.
Dire che sono stato un fallimento
rende l’idea solamente a stento.
Però non può venir meno speranza
che torni il sol che or sta in lontananza:
sempre sul buio luce sopravanza!
Dove non sono riuscito io
un altro ci riesca, voglia Iddio!
Era certo sbagliato il metro mio.
(Cassandro)
ore 20,58