giovedì 21 marzo 2013

Mennea, Mennea, Mennea

Ho appena letto una notizia che mi ha colpito moltissimo. E' morto Pietro Mennea, straordinario campione della velocità. Ora lo so, Mennea era parte di me. Mi piaceva come correva, anche se ci sono stati campioni che correvano meglio. Ma mi piaceva come era fatto. Ispido, chiuso, con una rabbia dentro che sapevi riversava nelle sue falcate sulle piste di atletica. Mennea caratterialmente era il contrario di Bolt, anche se Bolt è un campione extraterrestre. Bolt ride nelle interviste e Mennea digrignava i denti e litigava col microfono se non trovava nessun intervistatore con cui farlo. Bolt festeggia le vittorie facendo danze che sanno di carnevalata e a volte di pagliacciata esibizionistica, Mennea ti fissava con uno sguardo iniettato di sangue che sembrava dire: già, ho vinto, e allora? Mennea si allenava durissimamente (celebri le sue sedute di allenamento che spaventavano i calciatori dell’epoca), sei ore al giorno, tutti i giorni, anche a Pasqua e a Natale, e non ha mai fatto uso di doping, come si vedeva dal suo fisico magro, asciuttissimo, nervoso, alla Bruce Lee più che alla sollevatore di pesi. Bolt speriamo che pure lui non abbia fatto uso di doping, ma i dubbi sono tanti. Mennea, Mennea, Mennea, Mennea, Mennea, Mennea, Mennea, Mennea: grosso modo questa fu la telecronaca del mitico Paolo Rosi sul rettilineo che diede la medaglia d’oro a Mosca al corridore barlettano. L’invocazione continua del suo nome mentre si concludeva la sua strepitosa rimonta sull’inglese Wells.

4 commenti:

  1. Che tristezza ! Non riesco a dire altro ! È proprio vero che sono i migliori che se ne vanno ...

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  2. Ci sono notizie che ti colpiscono di più o di meno. Questa mi ha colpito veramente tanto: c'era una parte dentro di me che si chiamava Mennea.

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  3. Mennea lo ricordo esattamente come lo hai descritto in questo post,e in bianco e nero potrei aggiungere,che non era solo il colore in cui si vedeva correre nelle trasmissioni in tv,ma anche il suo modo d'essere,senza vie di mezzo,perchè lui era un uomo tutto d'un pezzo,come solo pochi possono esserlo.
    Molto bello questo tuo omaggio a Mennea.

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  4. Bene, mi sembrava una cosa da fare, scrivere questo post. Mi sembra ieri quando, ragazzino, camminavo per strada imitando la falcata ampia di Mennea sul rettilineo finale, quello dove lui era insuperabile, e mi dicevo nella mente "Mennea, Mennea, Mennea" e mi immaginavo mentre rimontavo e superavo i suoi più agguerriti rivali, cioè il giamacaino Don Quarrie, l'americano Steve Williams oppure il grande Valery Borzov.

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