Leggo che Fiorello si sarebbe offeso contro il popolo del web che
avrebbe osato criticare lui e qualcuno della sua parrocchia di feudatari
dello star system. Vediamo i fatti dall’inizio. Tutto parrebbe
originato da Enrico Ruggeri, che si è messo a fare la pubblicità del
salame Negroni, cantando pure la nota canzoncina dell’insaccato.
L’iniziativa ruggeriesca è stata accolta ovviamente da una certa
quantità di critiche, anche ruvide, da parte del popolo del web, più o
meno improntate sul concetto (rivolto a Ruggeri) di “stronzo, vai a
lavorare” o anche di “venduto a Sanremo e ai salami” o ancora di “A
ridatece le pentole di Mastrota” o infine di “togliti dalle palle,
lagnoso accattone del jet-set”.
Fiorello ha pubblicato un video
di protesta così strutturato. Uno, ha detto una ventina di volte la
parola “coglioni” (epiteto rivolto agli improvvidi detrattori di
Ruggeri, i quali magari aspirano a sottoporre allo stesso trattamento la
sua eccellente persona). Due, ha ripetuto per un quasi uguale numero di
volte il termine “haters”, cioè odiatori, cioè disgraziati invidiosi
dell’altrui successo, concetto più o meno simile a quello espresso
ripetutamente da Pippo Baudo e Silvio Berlusconi nel corso delle loro
illustri carriere. Tre, ha detto che non andrà più in televisione perché
la gente è cattiva e osa criticare un onesto venditore di salame come
Ruggieri e magari un ancora più onesto cazzeggiatore milionario da adsl
come lui; no, la televisione porta stress, ansia, e conferenze stampa in
cui ogni signor nessuno osa rivolgerti domande impertinenti e
considerarsi quasi tuo pari. Quattro, ha proclamato che la gente del web
è vigliacca perché fa le critiche nascondendosi dietro una tastiera
(perché, lui scrive le sue cazzate su Twitter senza pigiare sulla
tastiera? E se sì, come fa?). Cinque, tutti hanno criticato quel salame
di Ruggeri, cioè Ruggeri e il suo salame, mentre nessuno ha detto una
sillaba su Christian De Sica che si strafogava le Simmenthal, si fanno
forse figli e figliastri? Sei, la gente è ignorante e meschina e non
saprebbe ribattere alla sua ironia in diretta con la rapidità necessaria
di un botta e risposta.
Be’, qui ho una proposta da fare a
Fiorello: se per un attimo l’eminente show man volesse scendere dalla
montagna di spot e cazzate milionarie su cui è assiso e magari provare a
duettare in diretta con questo indegno rappresentante del web, io sono a
sua completa disposizione. Sarebbe un duello alla pari, io e Fiorello
davanti alle nostre rispettive tastiere e nient’altro. Ci scambiamo
rapidi e si spera stimolanti commenti sulle nostre idee magari, perché
no, sulle nostre mamme, e poi vediamo alla fine chi fa una migliore
figura. Se per caso egli non mi considerasse alla sua eccezionale
altezza intellettuale, posso provare a farmi raccomandare dal fratello
Giuseppe, noto attore, o dalla sorella Catena, scrittrice di bestseller
culinari e dipendente Rai, o da qualche altro suo consanguineo che, ne
sono certo, svolge un’attività ugualmente influente in Rai o altrove
senza essere stato raccomandato da alcuno.
Ripeto, l’invito
all’offeso Fiorello: se vuole duettare con me in diretta per mettere
alla prova le sue opinioni sull’ignoranza e la bassezza morale del medio
utilizzatore di internet, sarei lieto di favorirlo. Lascio a lui la
scelta del campo di gara, Facebook, Twitter o quell’altra piattaforma
pare da lui molto apprezzata, Periscope (che a dire la verità finora non
sapevo nemmeno che esistesse).
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