Diversi post fa ho citato Hessa, ossia la protagonista di un fumetto per adulti degli anni Settanta e mi sono stati chiesti ragguagli in proposito. La materia della risposta mi sembrava meritare un post (sono passati sei mesi, è incredibile come vola il tempo). Hessa, mi ha ricordato Google, era una vergine arruolata nelle SS che contrastava un capo dei partigiani di cui forse era innamorata. Il fumetto era scadente, disegnato male e sceneggiato peggio. Tuttavia, di tanto in tanto presentava qualche scena abbastanza spinta da appagare i palati meno esigenti.
Negli anni Settanta - e probabilmente pure dopo - il principale luogo di lettura di materiale pruriginoso era il bagno, e cioè l’unico posto della casa dove ti potevi chiudere a chiave e leggere tutto ciò che volevi senza timore di farti sorprendere dagli adulti in azioni altamente disdicevoli e proibite. Il bagno offriva anche ulteriori vantaggi legati ad azioni parallele o susseguenti alle letture vietate di cui non farò menzione. Prima di avventurarti tra water e lavandino con il giornaletto o con il non meno appetibile romanzetto scollacciato, si sa, dovevi procurarti un grosso giornale, possibilmente di fattura austera quanto quella del Corriere della sera, entro cui occultare la pubblicazione proibita.
Mentre svolgevi le due o tre azioni collegate al materiale che ti portavi in bagno, tuttavia dovevi, alla maniera di un Apache Mescalero, tendere l’orecchio per cogliere eventuali ritorni anticipati dei feroci fratelli maggiori. In quel caso avresti dovuto interrompere di botto ciò che facevi seduto sul water, qualunque cosa fosse, uscire dal bagno e rimettere a posto il maltolto prima che i consanguinei notassero la violazione dei loro nascondigli e ti facessero sputare i denti per il prestito non autorizzato. Naturalmente non appena ti chiudevi dentro la stanza dei sogni erotici, rimasta fino a quel momento ignorata, saltavano fuori frotte di persone che, picchiando contro la porta del bagno colpi degni della Gestapo, ti segnalavano di aver bisogno di espletare bisogni fisiologici inderogabili.
Le pubblicazioni porno degli anni Settanta, per quel che ricordo, si dividevano in tre filoni principali: i fumetti, i romanzetti scollacciati del genere Confessioni Proibite o forse Scabrose e le riviste fotografiche tipo Le Ore o Caballero.
Di fumetti erotici ce n’erano a centinaia di testate. Alcuni erano disegnati pure bene. Anche il grandissimo Magnus, autore di Alan Ford, ne disegnava uno, credo si chiamasse “Lo sconosciuto” ed era davvero ben fatto. La maggior parte della produzione pornofumettistica dell’epoca nondimeno era del genere popolare basata su disegni approssimativi e testi da dimenticare. Comunque quasi in ogni albo trovavi esplicitate diverse posizioni del Kamasutra, cioè quanto bastava per far volare la tua non esigentissima fantasia sessuale. Le eroine dei pornofumetti erano divise equamente in vampire assatanate di sesso (Jacula, Zora, Sukia), protagoniste di favole rivedute e corrette (Biancaneve, Cenerentola, Maghella), trombatori doc instancabili (il Tromba, il Montatore), avventuriere in bilico tra lo storico e il letterario (Messalina, Pompea, Isabella, Lucrezia, Jolanka), parodie di personaggi cinematografici (Karzan, Bonnie, senza Clyde almeno nel titolo), e mille mille altre signore affette da ninfomania acuta che andavano dalla Poliziotta a Vartan, dalle protagoniste delle Corna Vissute a quelle di Oltretomba. Spesso i personaggi dei fumetti porno di quegli anni avevano i visi di personaggi famosi. Raffaella Carrà era “Raffa”, Ornella Muti era Sukia (almeno sulle copertine), Lando Buzzanca “Il montatore”. Un fumetto quasi mai deludente in tema di incontri ravvicinati del quarto tipo era “Maghella”, che mi pareva pure ben disegnato (era una specie di Biancaneve che si muoveva in paesaggi fiabeschi popolati di orchi, mangiafuoco e principi azzurri con gli istinti di satiri in regime di astinenza sessuale).
Per quanto riguarda i romanzetti scollacciati, devo dire che avevo una predilezione per la collana denominata se non mi sbaglio “Confessioni proibite”. Probabilmente si trattava di romanzetti pulp degli anni Sessanta ristampati nei Settanta, ma non l’ho mai saputo con precisione. Erano scritti con un certo stile letterario e con una non disprezzabile proprietà linguistica, almeno così mi pareva all’epoca, e si avvalevano sempre e soltanto del racconto in prima persona singolare. In genere trattavano di preti interagenti con adolescenti tentatrici che stazionavano sulle ginocchia altrui, e anche un po’ più su, ottenendo reazioni fisiologiche poco adeguate all’ufficio religioso. C’erano poi le nordiche ragazze alla pari, le zie svezzatrici di nipoti teenager di ambo i sessi, le cugine, le mamme adottive e non, le suore (almeno a parole) di clausura, le lolite, le mogli insaziabili, i mariti guardoni via dicendo. Al di là di ciò che può sembrare, questi romanzetti avevano anche lunghe sezioni in cui non si parlava di sesso, ma si descrivevano le psicologie del personaggi. Io cercavo di leggere tutto, anche se occhio e cervello aumentavano vistosamente la capacità di assimilare la parola scritta in presenza di certi brani boccacceschi.
Venivano infine le riviste fotografiche, che erano le pubblicazioni porno nelle quali vantavo una minore conoscenza. Erano basate su immagini che qualunque lattante dei nostri giorni si può procurare andando su un sito porno, anche su quelli soft. Non mi sono capitate sotto mano molte riviste di questo genere.
Ecco un paio di buone formazioni dell'epoca:
Albertosi (Sukia); Burnich (Messalina), Facchetti (Confessioni Proibite); Bertini (Maghella), Rosato (Il montatore), Cera (Caballero); Domenghini (Hessa), Mazzola (Il Tromba), Boninsegna(Jacula), De Sisti (Corna Vissute), Riva (Le Ore).
Negli anni Settanta - e probabilmente pure dopo - il principale luogo di lettura di materiale pruriginoso era il bagno, e cioè l’unico posto della casa dove ti potevi chiudere a chiave e leggere tutto ciò che volevi senza timore di farti sorprendere dagli adulti in azioni altamente disdicevoli e proibite. Il bagno offriva anche ulteriori vantaggi legati ad azioni parallele o susseguenti alle letture vietate di cui non farò menzione. Prima di avventurarti tra water e lavandino con il giornaletto o con il non meno appetibile romanzetto scollacciato, si sa, dovevi procurarti un grosso giornale, possibilmente di fattura austera quanto quella del Corriere della sera, entro cui occultare la pubblicazione proibita.
Mentre svolgevi le due o tre azioni collegate al materiale che ti portavi in bagno, tuttavia dovevi, alla maniera di un Apache Mescalero, tendere l’orecchio per cogliere eventuali ritorni anticipati dei feroci fratelli maggiori. In quel caso avresti dovuto interrompere di botto ciò che facevi seduto sul water, qualunque cosa fosse, uscire dal bagno e rimettere a posto il maltolto prima che i consanguinei notassero la violazione dei loro nascondigli e ti facessero sputare i denti per il prestito non autorizzato. Naturalmente non appena ti chiudevi dentro la stanza dei sogni erotici, rimasta fino a quel momento ignorata, saltavano fuori frotte di persone che, picchiando contro la porta del bagno colpi degni della Gestapo, ti segnalavano di aver bisogno di espletare bisogni fisiologici inderogabili.
Le pubblicazioni porno degli anni Settanta, per quel che ricordo, si dividevano in tre filoni principali: i fumetti, i romanzetti scollacciati del genere Confessioni Proibite o forse Scabrose e le riviste fotografiche tipo Le Ore o Caballero.
Di fumetti erotici ce n’erano a centinaia di testate. Alcuni erano disegnati pure bene. Anche il grandissimo Magnus, autore di Alan Ford, ne disegnava uno, credo si chiamasse “Lo sconosciuto” ed era davvero ben fatto. La maggior parte della produzione pornofumettistica dell’epoca nondimeno era del genere popolare basata su disegni approssimativi e testi da dimenticare. Comunque quasi in ogni albo trovavi esplicitate diverse posizioni del Kamasutra, cioè quanto bastava per far volare la tua non esigentissima fantasia sessuale. Le eroine dei pornofumetti erano divise equamente in vampire assatanate di sesso (Jacula, Zora, Sukia), protagoniste di favole rivedute e corrette (Biancaneve, Cenerentola, Maghella), trombatori doc instancabili (il Tromba, il Montatore), avventuriere in bilico tra lo storico e il letterario (Messalina, Pompea, Isabella, Lucrezia, Jolanka), parodie di personaggi cinematografici (Karzan, Bonnie, senza Clyde almeno nel titolo), e mille mille altre signore affette da ninfomania acuta che andavano dalla Poliziotta a Vartan, dalle protagoniste delle Corna Vissute a quelle di Oltretomba. Spesso i personaggi dei fumetti porno di quegli anni avevano i visi di personaggi famosi. Raffaella Carrà era “Raffa”, Ornella Muti era Sukia (almeno sulle copertine), Lando Buzzanca “Il montatore”. Un fumetto quasi mai deludente in tema di incontri ravvicinati del quarto tipo era “Maghella”, che mi pareva pure ben disegnato (era una specie di Biancaneve che si muoveva in paesaggi fiabeschi popolati di orchi, mangiafuoco e principi azzurri con gli istinti di satiri in regime di astinenza sessuale).
Per quanto riguarda i romanzetti scollacciati, devo dire che avevo una predilezione per la collana denominata se non mi sbaglio “Confessioni proibite”. Probabilmente si trattava di romanzetti pulp degli anni Sessanta ristampati nei Settanta, ma non l’ho mai saputo con precisione. Erano scritti con un certo stile letterario e con una non disprezzabile proprietà linguistica, almeno così mi pareva all’epoca, e si avvalevano sempre e soltanto del racconto in prima persona singolare. In genere trattavano di preti interagenti con adolescenti tentatrici che stazionavano sulle ginocchia altrui, e anche un po’ più su, ottenendo reazioni fisiologiche poco adeguate all’ufficio religioso. C’erano poi le nordiche ragazze alla pari, le zie svezzatrici di nipoti teenager di ambo i sessi, le cugine, le mamme adottive e non, le suore (almeno a parole) di clausura, le lolite, le mogli insaziabili, i mariti guardoni via dicendo. Al di là di ciò che può sembrare, questi romanzetti avevano anche lunghe sezioni in cui non si parlava di sesso, ma si descrivevano le psicologie del personaggi. Io cercavo di leggere tutto, anche se occhio e cervello aumentavano vistosamente la capacità di assimilare la parola scritta in presenza di certi brani boccacceschi.
Venivano infine le riviste fotografiche, che erano le pubblicazioni porno nelle quali vantavo una minore conoscenza. Erano basate su immagini che qualunque lattante dei nostri giorni si può procurare andando su un sito porno, anche su quelli soft. Non mi sono capitate sotto mano molte riviste di questo genere.
Ecco un paio di buone formazioni dell'epoca:
Albertosi (Sukia); Burnich (Messalina), Facchetti (Confessioni Proibite); Bertini (Maghella), Rosato (Il montatore), Cera (Caballero); Domenghini (Hessa), Mazzola (Il Tromba), Boninsegna(Jacula), De Sisti (Corna Vissute), Riva (Le Ore).
ECCO I COMMENTI RICEVUTI SUL MIO BLOG DI TISCALI
RispondiEliminaE come ti commento sto post? Non so nulla di fumetti erotici, vado un po' meglio con la letteratura. Però la foto è simpatica.:-))
postato da monica il 02/07/2007 01:09
Non ti sei persa molto, monica, ma sicuramente ti sei giocata la possibilità di farti due risate alla amarcord con questo post. :-) Buonanotte agli amici del blog.
postato da Mio Capitano il 02/07/2007 02:31
Le mie estati erano divise tra il mare, Fregene, nel mese di giugno e parte di luglio, eil paese dei miei, a luglio agosto e parte di settembre. Questi ultimi mesi li vivevo all'insegna delle prime palpitazioni(avevo 10 anni) e delle prime scoperte erotiche. Forse dovrei dire pornografiche, ma mi sembra una parolona ripensando ai giornaletti che mi capitavano sottomano. Tra tutti preferivo il "montatore" dato che adoravo Lando Buzzanca già come attore. Generalmente io e le mie più maliziose amichette li prendevamo in prestito da un mio cugino entrando a casa sua dalla finestra. Nei paesi era possibile visto la vicinanza delle mura e dei giardini tra una casa e l'altra. Sempre con la mia combriccola avevamo creato, in un burrone, una capanna, dove, scavando nel tufo, avevamo realizzato divanetti e sedie per darci a quelle letture nella maniera più trnquilla possibile. Io venivo dalla città ed ero troppo ingenua, e come si sa, quando il coniglio diventa leone ESAGERA, ed io avevo scoperto che mio zio(quello che ti somiglia, 'o professore) faceva delle letture poco adeguate ai suoi studi d'economia e commercio. Teneva questi giornalini, più simili a delle riviste, all'ultimo piano della libreria e io li avevo scoperti per caso. Pur di mostrarmi leone li ho presi per leggerli insieme ai miei amici nel burrone. Fino a poco tempo fa ricordavo come si chiamavano, ricordo pure che li trovai in edicola con altra veste ma con lo stesso nome parecchi anni dopo. Contenevano fumetti erotici molto comici, con queste donnine dai grossi seni e grossi culi un pò tontacchiotte. C'erano anche parecchie strisce e numerose barzellette e il tutto era a colori. Mia madre, sorella d'o professore, se ne accorse e rischiando la pelle ci inseguì col battipanni nel burrrone e distrusse in un attimo la nostra alcova di rami secchi e tufo. così andò.
postato da Paola il 02/07/2007 12:43
Letto il bel commento di Paola. Avrei voluto vedere la scena della madre che la inseguiva armata di battipanni. :-) Non sono molto incline al sorriso stamattina, essendo reduce da tre (ripeto tre) ore di fila alla posta sotto casa mia. Ho preso il numero 183, mentre stavano sbrigando il 25. Far passare tre fottute ore non è per nulla facile. Ho camminato, mi sono seduto, a un tratto sono perfino andato al capolinea di certi autobus per sedermi su una panchina, anche se non dovevo prendere mezzi pubblici. Mentre osservavo i posteggiatori fuori della posta che cedevano ai clienti biglietti con numeri più piccoli del mio (si è creato un mercato nero dei numeri e chi non sa arrangiarsi come me si fotte), ho ripensato alla frase che l'allenatore di Rocky dice a Sylvester Stallone nel primo film della serie: "E questa me la chiami vita?". Scriverò senza dubbio un post su questo argomento. Per ora consoliamoci con i fumetti erotici.
postato da Mio Capitano il 02/07/2007 14:10
Mah... trovo personalmente che si sia perso quanto di meglio ti spingeva a queste "letture" o "visioni": il gusto del proibito. Abbattendo tutte le barriere, ci manca solo che sia il buon padre di famiglia a educare il bambino con magari il fumettino adatto. Non disdegno affatto la letteratura erotica, in precedenza frequentata tra i temi della mia scrittura, ma poi abbandonata, perchè il pubblico era soprattutto arrapato e non critico. Questo, il mio difetto: troppo perfezionista, se loro facevano apprezzamenti sui contenuti, mi in***** e tornavo a correggere le virgole. Forse per questo sono single?! Scherzo. Buona giornata A.
postato da Anathea il 02/07/2007 14:18
Mia madre s'arrabbiò seriamente...ma chi gliel'aveva detto? Considera che per scendere nel burrone bisognava reggersi alle erbacce che crescevano lungo i pendii ma mia madre era temeraria, non la fermava nessuno, era un furetto! Tu non ti sai arrangiare??? e il biglietto dell'autobus?? ma va va! In ogni caso anch'io sono allergica alle file...però se chiacchiero il tempo passa più allegramente.
postato da Paola il 02/07/2007 14:40
Una delle letture più conturbanti della mia adolescenza (e di altre persone, come ho potuto appurare in seguito) era PostalMarket. Di Magnus, dello stesso genere, notevole anche "Le 110 pillole". Ma negli anni 80 c'è stata un'esplosione di fumetti erotici "d'autore". Manara, Magnus, Eleuteri-Serpieri e tanti altri, tutti si sono cimentati con l'erotismo, con il risultato di diventare dopo un po' noiosi e ripetitivi. Ciao.
postato da alessandro il 02/07/2007 14:45
Dato che alessandro ha citato Serpieri Eleutieri, metto subito una illustrazione di questo autore, anche se non risale agli anni Settanta. Dio come mi piace di parlare di fumetti! Ne parlerò ancora in questo post. Serpieri Eleutieri è adorato in Francia, e di lui si può dire che raramente qualcuno ha disegnato culi femminili più prosperosi. Paola, il biglietto dell'autobus è un evento di forza maggiore, non il sintomo di saperti arrangiare. Anathea, il fatto è che quando una dozella scrive di erotismo sul blog tutti noi tristi maschi pensiamo - senz'altro sbagliando - che la dia facile (perdona il linguaggio inadeguato).
postato da Mio Capitano il 02/07/2007 15:55
Quella della foto è l'impareggiabile e procace Druuna, eroina di un futuro mondo post-atomico e la penna è appunto quella di Serpieri. Si, i suoi "culi" rischiano di prendere connotati quasi caricaturali, per quanto pieni e voluminosi risultano.
postato da alessandro il 02/07/2007 16:42
Ciao Mio Capitano.. diciamo che questa materia mi e' totalmente ignota.. Ma il nomignolo Tromba fa ridere... Penso che sia di cattivo il porno, sia in fumetto che in film.. ma questa e' un'opinione femminile.. i maschietti sicuramente non la pensano cosi! Anche questa foto non mi piace: mega sederone in primo piano con sguardo troppo esplicito. Mi piace invece un'immagine piu' 'poetica' dell'eros.. meno volgare.. Ma, te l'ho detto, e' una mia opinione..De gustibus.. Kiss ;)
postato da Venere Storpia il 02/07/2007 16:59
interessante il post e le foto che hai messo, questa ultima soprattutto. Mi è capitato ai tempi del militare di approfondire l'argomento che hai trattato nel post, in caserma tutti quanti purtroppo lo abbiamo approfondito parecchio. Mi è capitato di leggere (?) anche quelli giapponesi. Li ho trovati interessanti anche se andavano a finire sulla pseudo-fantascienza quasi sempre.
postato da Guiro Karelias il 02/07/2007 17:40
Cara Venere Storpia, lo dice stesso la parola: se un'immagine o una situazione sono poetiche, non possono essere erotiche o carnalmente eccitanti. La vera eccitazione sessuale, a mio avviso, ha poco a che fare con la poesia o con pensieri idilliaci; anzi spesso mi sono chiesto come facciano a copulare gli innamoratini da cartolina, quelli di Prevert che accendono i fiammiferi al buio. La sola spiegazione che mi do è che nell'essere umano coesistano entrambi i modi di percepire l'amore: quello dolce e tenero e quello carnale e incendiario. Sul fatto di trovare questa foto troppo esplicita, mi sorprendi. Per me è moderata e sobria, pur mostrando alcune note attrattive del corpo femminile. Avevo a disposizioni altre immagini molto più esplicite di Eleutieri Serpieri, alcune descriventi l’atto sessuale con immagini forti e, quelle sì, davvero poetiche. Ma le ho censurate per una questione di opportunità. Ho messo questa che mi pareva più soft. Infine non capisco perché le donne spesso pensino che il loro modo di percepire l’erotismo abbia qualche attinenza sia pur minima con quello degli uomini. A ben vedere maschi e femmine non siamo molto diversi, eccetto che nel modo di percepire il sesso o l’erotismo, dove le differenze sono abissali. Non ho mai trovato eccitante sessualmente niente scritto da donne, non perché non sappiano scrivere di erotismo, ma solo perché ciò che scrivono va bene per una certa categoria umana e non per un’altra. Naturalmente questo discorso non ha alcuna attinenza con i pornofumetti degli anni settanta, che tra l’altro oggi sembrano roba fanciullesca come i film datati di Lino Banfi. Più tardi metterò un’immagine tripla di Eleutieri Serpieri che descrive il suo soggetto di massima ispirazione artistica. :-)
postato da Mio Capitano il 02/07/2007 17:44
comunque e' sempre interessante vedere queste differenze tra il mondo di Venere e di Marte.. Penso anch'io che siamo profondamente diversi e che percepiamo l'eros in modo del tutto differente. Ma , tu ce la vedi una ragazza che si compra un fumetto porno?? bahhhh.. PS della foto mi infastidisce questo Mappamondo a mo' di televisore... Kiss ;)
postato da Venere Storpia il 02/07/2007 18:20
No, no. Non ci siamo. Si sta generalizzando molto (cosa che amo fare e condividere solo quando si è ironici) su ciò che pensando donne e uomini e colgo l'occasione per dire la mia. Ho letto alcuni libri erotici. Ma qui non si sta parlando di romanzi e storielle in cui si mischia il desiderio erotico in modo quasi poetico come dice appunto Venere S. I fumetti sono un'altro mondo. E come ha ben sottolineato, con tanto di virgolette Guiro, non è che ci sia granchè da "leggere". Mio papà ogni tanto lasciava i Lanciostory e Skorpio in bagno. E così, tra un topolino e un libro per ragazze, mi sfogliavo questi fumetti. Ovviamente mi vergognavo come una ladra. In casa dei miei ci sono sempre stati milioni di libri. Da letture impegnative che concigliano il sonno a polizieschi e gialli. Non ci sono mai state censure di nessun genere, cosa non da tutti. Non trovo per niente scandalosa questa foto. E concordo sul fatto che i racconti erotici scritti da uomini siano più intriganti. Almeno per me. Non mi capita più di comprare fumetti di questo tipo. Ma, al contrario, continuo ad avere l'abbonamento a Topolino come quando ero piccola. Permettimi solo una cosa Mio Capitano. Non ho mai capito tutte le false perbeniste che dichiarano di non aver mai letto robe del genere e si scandalizzano davanti a questo genere di libri. Ne parlo per esperienza perché alcune amiche, in compagnia dicevano di non essere interessate, mentre poi chiedevano in prestito, in gran segreto, i miei libri. Non che abbia chissà che repertorio intendiamoci. E siamo alle solite. Chi legge non deve essere per forza di cose classificata come una facile. Anzi. Forse il contrario se ben ci pensi.
postato da MjB il 02/07/2007 19:13
Tra i fumetti, oltre a quelli da te segnalati, ricordo di Magnus almeno Satanik, che era gnocchissima. E Valentina? Ciao!
postato da Amfortas il 02/07/2007 19:40
ma quanta CULtura da queste parti!!! non ci trovo nulla di male in simili letture ma invece di guardare preferisco sperimentare ;) ciao Franz, ciao a tutti Angie
postato da Jo il 02/07/2007 19:55
Aspetta che Paola legge il commento che hai lasciato da me e poi senti me ne vado a casa, a domani ciao
postato da Jo il 02/07/2007 20:56
Ho notato solo ora il riferimento di alessandro a Postal Market. Condivido ciò che dice. Il commento che mi viene adesso è: cazzo, come stavamo combinati male! E' notorio che noi ragazzi dell'epoca (ne ho avuta una prova anche su un forum sugli anni Settanta che frequentavo tempo fa) ci impossessavamo del catalogo di Postal Market (o di Vestro, ma chissà perché ho memorizzato che Postal Market fosse più eccitante) e ce fiondavamo sulla biancheria intima femminile. Ahi, quando beccavamo slip con le trasparenze! Era senza dubbio un altro mondo. Ora una cosa così non ecciterebbe manco un cadavere che abbia fatto voto di astinenza dal virtuale.
postato da Mio Capitano il 02/07/2007 22:59
è manara? (spero scritto giusto)
postato da sc il 03/07/2007 02:04
E i reggiseni velati e trasparenti? Con quale grazie e leggiadria quelle modelle lasciavano intravvedere ciò che oggi è palese. Si, Postal Market era preferito rispetto a Vestro, non so c'era qualcosa di più attraente, l'impaginazione, la fotografia... che tempi! Ciao.
postato da alessandro il 03/07/2007 10:42
Ricordo che un giorno insieme ai bambini del mio paese mentre giocavamo in pineta abbiamo trovato una busta della spazzatura piena di fumetti erotici e giornali porno. Ti sembrerà strano ma cercando tra i ricordi di quel giorno (secoli fa) tutto ciò che mi viene in mente è l'assurda pettinatura di Maghella! ;-) Ti seguo sempre! Un bacione dal vento
postato da vento il 03/07/2007 11:32
Cari amici del blog, oggi è il tre luglio e fa caldo, mi sarà quindi perdonata qualche licenza poetica che mi sto per prendere (e pongo l'accento sull'aggettivo poetico). Dato che si parlava di Eleutieri Serpieri, ecco qui la promessa immagine tripla sul suo soggetto preferito. Dato che sono un fanciullo pudico, sbrigatevi a guardare le foto perché la mia timidezza mi costringerà presto a cambiare immagine. P.S. Serpieri Eleutieri ha disegnato pure delle splendide immagini di indiani pellerossa, con squaw piuttosto bellocce come nel suo stile, che all'occorrenza posso proporre. :-)
postato da Mio Capitano il 03/07/2007 12:34
E meno male che sei timido e pudico....:-))
postato da monica il 03/07/2007 12:43
Occhei. Una toccata e fuga di immagini quindi.
postato da MjB il 03/07/2007 13:13
E Biancalecca sotto i nani non ce l'hai?
postato da Guiro Karelias il 03/07/2007 15:19
Oddio. Lo sapevo. Adesso Guiro inizia a fare lo scemo. :)
postato da MjB il 03/07/2007 16:15
Quando arriva l estate, la tv ci tormenta con filmetti erotici e sotto gli ombrelloni, campeggaiano uomini con fumettini molto hot...e di solito è gente sempre sopra gli anta e solo. Occhio anche ai bagni dei maschietti single...han sempre una cesta dove, sotto i vari panorama, quotidiani ecc....ci sono i vari fumettoni, very hard.
postato da elenoir il 03/07/2007 16:31
E tu, cara eleonor come fai a saperlo?
postato da Guiro Karelias il 03/07/2007 16:59
E' il momento per allargare un pochino il discorso al cinema erotico di quegli anni. Un film che mi è rimasto molto impresso è stato "Malizia" di Salvatore Samperi, con Laura Antonelli. Ero ben lontano dall'avere l'età per vedere quel film, anche quando giunse nelle terze visioni delle mie parti. Ricordo l'emozione che provai quando diedi i soldi alla cassiera (cercavo di non guardarla negli occhi come si fa con i professori a scuola per non farsi interrogare). Mi andò bene anche se temevo sempre che qualcuno mi dicesse dietro: dove crede di andare quel ragazzino? Trovai quel film estremamente eccitante, anche se le scene più erotiche consistevano nello sbirciare sotto la gonna della Antonelli quando saliva su una scala per spolverare i mobili. Una cosa che ho scoperto di recente è che la riuscitissima colonna sonora è stata composta nientemeno che da Fred Bongusto. La scena più forte in assoluto è quando il protagonista (il compianto e bravissimo Alessandro Momo, morto a vent'anni nel 74) palpeggia la vedova consolabile Angela Luce sul retro di una macchina (credo proprio al funerale del marito della Luce). Di Alessandro Momo ho visto pure "Peccato veniale" (c’è un particolare incontro ravvicinato del quarto tipo con la solita Laura Antonelli) e l’ottimo “Profumo di donna” (l’accoppiata Momo/Alessandro Gassman funziona molto meglio di quella del remake americano con Al Pacino). Rivedrei volentieri questi tre film.
postato da Mio Capitano il 03/07/2007 17:58
Nel post precedente (molto più filosofico) accennavi ad un po' di fiacca (anche se i commenti non sono certo mancati). Ora, con tette e culi, è arrivata la pioggia! Avevi ragione! sergio
postato da sergio il 03/07/2007 18:44
La fiacca, sergio, è dovuta al periodo estivo, ritengo. Come avrai notato, in questo post ci sono tette e culi (che non demonizzo essendo elementi essenziali del mondo in cui ci troviamo a vivere), ma pure riflessioni di costume, cinema e cultura (anche senza il CUL messo in maiuscolo da Angelica/Jolinne). :-))
postato da Mio Capitano il 03/07/2007 18:56
Sono lieta che tu abbia notato il link su Totò...è lì da quando ho aperto il blog. Oh Franz..!! Risposta alla domandina facile facile: Cirano Vorrei Canzone delle domande consuete. Domandina facile facile per te? Hai mangiato pesante o non sapevi come commentare il post????? Sorrisino....:-))
postato da monica il 04/07/2007 00:26
Davvero un tuffo nel passato grazie al tuo post. L'industria del porno è anche un'industria dell'ingegno applicato di noi consumatori. E poi che bella ingenuità aveva corso nei mitici settanta (a parte Caballero che era all'avanguardia): bastavano ancora un paio di candide cosce a farti sognare. Oggi come minimo ci vuole un anale.
postato da fabrizio il 04/07/2007 00:54
un anale? :O
postato da sc il 04/07/2007 01:07
Sotto mi è scappato Alessandro Gassman, mentre era il grande VITTORIO che faceva coppia con Alessandro Momo nel notevole "Profumo di donna" di Dino Risi. Dato che ce siamo, ci facciamo qualche rispostina. sc, un giorno ho sentito uno in un bar che ordinava un doppio anale on the rocks. fabrizio, dove sarà mai finita la nostra dolce ingenuità di quei tempi? Monica, mi accorgo di avere qualche falla su Guccini. Me sa che me devi fa le ripetizioni. sergio, ho già detto. Guiro, obiezione accolta dalla Corte. elenoir, delle letture preferite dei maschi a mare ne sai di certo più di me, che il mare lo vedo col cannocchiale M&B e Guiro, c'erano "Fiabe proibite se vi interessa". Monica", pudicissimo, prego. :-) Vento, una volta trovai una rivista pornografica disseminata sulla strada. Era come nella favola di Pollicino, camminando raccoglievi una pagina qui e una là finché non ricostruivi l'intera rivista. Alessandro, viva Postal Market! Amfortas, Satanik era gnocca, ma nun faceva vedè niente perché troppo in anticipo sui tempi. MjB, non mi pare che si vedesse molto su Lanciostory (tra l'altro per vedere una mezza tetta te dovevi sorbì tutta una storia di fantascienza scombinata alla Metal Hurlant. Mi fermo qui. Buonanotte agli amici del blog.
postato da Mio Capitano il 04/07/2007 01:21
come sei lontano Capy...
postato da lu il 04/07/2007 01:23
Ho atteso un pò a commentare il tuo post. Avevi promesso che avresti sbattuto in prima pagina donne nude, e... l'hai fatto Mi sono trovata un pò spiazzata, ma tuttavia volevo dire anch'io che su Lanciostory c'erano storie molto molto normali. Erano dei fumetti che compravo regolarmente. Riguardo ai libri erotici, credo che la scrittrice erotica più erotica che abbia mai letto sia Anais Anais, ma l'ho trovata noiosa, Marguerite Duras nell'Amante è sicuramente molto più intrigante. Dei miei anni verdi accendeva la fantasia e l'erotismo più sfrenato la lettura dell'Amante di Lady Chatterly, c'erano i più grandi che sussurravano quanto fosse scabrosa! In realtà lo era, sempre per i miei verdi anni, soprattutto nella scena in cui il guardaboschi e la Lady beh!.... Il suono delle campane e così via!
postato da ariel il 04/07/2007 02:30
e io che ho sempre creduto che Biancaneve sotto i nani fosse semplicemente una simpatica espressione idiomatica...invece esiste una fonte reale...questa sì che è poesia ;-) saluti!
postato da Regina Madry il 04/07/2007 20:45
post che contengono riferimento
Nessun post trovato.