lunedì 4 agosto 2008

Osteria Carosello


Ti ricordi di Jo Condor e del Gigante Pensaci tu? E tu ti ricordi di Cimabue, Cimabue, fai una cosa e ne sbagli due? Aspe’, io ne ho una molto meglio che ti stenderà sul colpo: l’è lì, l’è là, l’è là che l’aspettava, l’è lì l’è là che aspettava Miguel… Miguel son sempre mi. Mi costringi a replicare con Mariarosa, Mariosa, per favore pensaci tu o ancora meglio con Carmencita amore mio. Toh, incassa, E la pancia non c’è più e la pancia non c’è più, Chiamami Peroni sarò la tua birra. Non mi fai affatto paura perché “Quaggiù nel Montana, tra mandrie e cowboy c’è sempre qualcuno di troppo tra noi… Gringoo, Gringoo-ooh”. Occhei, Taca Banda.
Scrivere del mitico Carosello televisivo significa inoltrarsi su un terreno pieno di trappole. L’insidia maggiore è che il post si scriva da sé, come sarebbe comodo e forse logico, e questo significherebbe lasciare campo libero alla facile nostalgia della brillantina Linetti, dell’antico spot della Folonari e di Ernesto Calindri seduto a bere Cynar in mezzo al traffico. Senza scordarci di Calimero e del qui fanno tutti così perché loro son grandi e io piccolo e nero. Tuttavia forse converrebbe affrontare l’argomento in maniera più equilibrata, anche a costo di riflessioni non del tutto allegre.

Di recente ho visto alcuni dvd di Carosello allegati a Repubblica e all’Espresso. La visione di quelle scene mi ha suggerito due opposte reazioni di cui parlerò in seguito. Prima devo parlare di quando partecipavo a un forum sugli anni Settanta. Naturalmente in quel luogo virtuale era tutto un inno nostalgico a QuelliSìCheEranoTempi! Era tutto bello a quell’epoca. La scuola, le persone, il pane con l’olio casereccio, le nonne e persino la televisione. Con un piccolo intento provocatorio, iniziai una discussione che intitolai più o meno “Televisione noiosa colorata di rosa?”. In effetti mi pareva di ricordare che i programmi televisivi dei primi anni Settanta fossero molto meno divertenti di quando si dicesse in giro e soprattutto nel forum. Mi era rimasta impressa la fame atavica di film che avevo a quel tempo, stimolata dalla quasi nulla programmazione cinematografica della vecchia Rai, un paio di film a settimana. Inoltre stavo scrivendo un romanzo ambientato negli anni Settanta e con alcune ricerche mi accorsi che i programmi televisivi dell’epoca erano quasi mostruosi, pochi, saccenti, noiosi. Erano intitolati spesso “Trasmissioni sperimentali per i sordi”, “Frontiere della scienza e della tecnica” o “Gli anni ruggenti del cinema muto”. Mi chiesi se i ricordi non ci tradissero come molto spesso accade facendoci vedere bello ciò che forse era solo vecchio e tedioso. Non soggiornai nel forum abbastanza a lungo da ottenere una risposta ai miei dubbi, dato che una piccola divergenza di opinione con gli amministratori mi indusse a veleggiare verso altri lidi virtuali. :-)

Veniamo ora a come ho reagito guardando i dvd di Carosello. La prima mia sensazione è stata negativa. Le scenette di Carosello, tranne qualche eccezione, mi sembravano antiquate, lente, incredibilmente ingenue in certi punti. Più o meno mi pareva di visionare materiale antidiluviano e mi chiedevo che risate megagalattiche si sarebbe fatto uno scafatissimo adolescente attuale osservando Paolo Ferrari intento a scambiare i due fustini con uno o lo sceriffo della Negroni che ringraziava la nostra buona stella (che vuol dire qualità). Mi pareva che Carosello fosse un bluff, una delle tante chimere annidate nella nostra mente. Forse mi sono persino un pochino vergognato di aver preso una tale cantonata con i miei ricordi. Poi però…

Poi però ho visto una ragazza. La ragazza era bionda, bella di una bellezza aliena da diete moderne, e andava in bicicletta in mezzo a campi in bianco e nero. Sembrava un altro mondo, quello intorno alla ragazza, più semplice, solare, più accogliente. Soprattutto più accogliente. Quel mondo dell’antico spot della Punt e Mes sembrava come una vecchia osteria in cui ti siedi giocare a scopone con allegri compagnoni che ti offrono un bicchiere di quello buono. E il bicchiere di vino viene da un fiasco panciuto e impagliato come quelli di una volta. Non so. Mi è piaciuto il mondo intorno alla ragazza di Punt e Mes. Mi sarebbe piaciuto di più, ho pensato, farmi una bella passata a briscola o a tressette in un’osteria di una volta che parcheggiarmi in una Twin Tower tra ultracorpi gelidi armati di diavolerie denominate ipod, iPhone, playstation, xbox, wireless e li mortacci nostra.

17 commenti:

  1. piccola pausa dalla "cosìdetta vacanza" o rientro al lavoro dopo una breve vacanza...
    comunque proprio ieri ricordavo e parlavo ai miei figli...di carosello, perchè mi è rimasta la frase:
    ma che ci ho scritto giocondo?
    e allora a spiegare... spero di trovarla su You tube
    e Cimabue Cimabue fai una cosa e ne sbagli due.
    I ricordi hanno il potere di abbellire qualsisi realtà...credo....
    Il tempo ricopre tutto di un dolce alone....
    buone vacanze :-)

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  2. E I tuoi sogni possono impazzire con L'Amaro Cora, con quella strafiga con uno stacco coscia di un chilometro ?
    e La bionda nel sacco Isolabella ?
    E Olivolì Olivolà olivolà oliva saclaà ? spero di avere contribuito all'arricchimento del tuo archivio :-))))) ciao AZ

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  3. Con gli occhi di occhi il Carosello sembrerà pure antidiluviano, ma com'è che io ricordo perfettamente tutte le pubblicità di allora mentre quelle di oggi non le ricordo nonostante mi passino davanti agli occhi ogni volta che accendo la tv? ;)

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  4. mi è piaciuto rivedere i vecchi Carosello in dvd. E' incredibile la quantità di informazioni nascosta nella nostra mente, che rimane inattiva, estinta, morta addirittura per decenni, e che quando meno te lo aspetti risale a galla dalle nebbie cerebrali e risorge.
    Ridevo come un bambino quando mi sono accorto di anticipare le esatte parole di jingle musicali del tutto rimossi dalla coscienza. Mi è capitato con la carne Montana e Gringo, con "ma perché siam sempre in otto? Perché manca Lancillotto."
    e anche con Cimabue Cimabue fai una cosa e ne sbaglia due.

    Parlando da un punto di vista tecnico, direi che alcuni Carosello erano ben fatti e reggono all'assalto del tempo. Per esempio ce n'era uno ottimo con Ninetto Davoli che canta pedalando su una bicicletta da Panettiere (Premium Saiwa). E poi il motivetto "Rosa, giallo, verde, viola, blu" della Vespa Piaggio. Nemmeno da buttare il cavallo bianco del bagnoschiuma Vidal. O una quasi futuristica pubblicità dell'Enciclopedia della donna moderna risalente al '69.
    Inoltre devo rilevare che le stanghe delle ragazze dell'antica Omsa non avevano nulla da invidiare alle gambe delle moderne attrici di spot da collant, tutt'altro.
    Ho un ottimo ricordo pure del Carosello della Ondaflex, escluso dal dvd, in cui come si ricorderà i bambini saltavano sul letto approfittando della rete silenziosa al ritmo di "Bidibodi-bu, bidibodi-ye".
    A presto con altre riflessioni.

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  5. .. quest'inveno Mentana a matrix ha fatto una serie di trasmissioni sulla pubblicità e i personaggi delle pubblicità divenuti poi volti famigliari.. una carrellata incredibile di immagini che credevo aver rimosso e invece erano lì.. sulla punta della lingua e dell'orecchio... e come te mi son ritrovata a canticchiare vecchi gingle...

    .. il carosello chiuse che io ero in fascie.. ma certe reclame (.. o consigli per gli acquisti.. ) non so perchè ma in qualche cassettino della mia memoria son sempre rimaste..

    .. anche di più recenti.. tipo il mitico Mike e il suo SEMPRE PIU' IN ALTOOOO..

    .. o quella dei fustini al supermercato.. che voleva scambiarne due in cambio del suo dixan.. o dash... o quel che era...

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  6. Ebbene sì, ho fatto a tempo a vederlo il Carosello e infatti ti ricordo pure: Mira Mira l'Olandesina, Miralanza ti è vicina (?) e Calimero che esclamava: Ava come lava!
    Il rischio di vedere il passato con occhiali dalle lenti rosate è in realtà quasi una certezza. A questo proposito ho sempre trovato interessante l'odissea di un testo, distribuito via mail, via facebook, via blog, via qualunque cosa, che inizialmente si intitolava: Sei cresciuto negli anni '70 se...ed in seguito un elenco di cose che tu facevi e quelli venuti dopo di te facevano in modo certamente peggiore/più barbaro/più insensato o non facevano proprio.
    Dopo alcuni anni lo stesso identico testo (ma identico, eh, a parte un paio di particolari cambiati qua e là) girava con il titolo: sei cresciuto negli anni '80 se...
    Proprio la settimana scorsa ho visto che sta girando un: sei cresciuto negli anni '90 se...e scommetto che sarà sempre ed ancora quel vecchio e glorioso elenco di nostalgie.
    Non credo di dover delineare una morale, si evidenzia da sé ;-)
    P.S.
    Era un momento di megalomania che per fortuna mi è passato presto: volevo espandermi su tutta la rete e su tutte le piattaforme ;-p
    Poi, devo dire, non amo blogspot, per cui sono rimasto ai miei sani lidi splinderiani ;-)

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  7. "per dipingere una grande parete, ci vuole un grande pennello". spot rispolverato da quel periodo, e riproposto ultimamente, a dire il vero trovo le ultime trovate pubblicitarie italiane piuttosto scadenti, in quel periodo era facile stupire. ciao miocapitano.

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  8. A me piaceva quella TV fatta di teatro, di siparietti e cartoni animati disegnati a mano. Il Carosello ha stabilito l'ora di andare "al cinema bianchini" (con la testa sopra i cuscini - o versioni similari) per almeno un paio di generazioni di giovin virgulti, per cui quegli spot risulteranno impressi nelle nostre memorie in maniera indelebile.
    E poi, diciamocelo, JoCondor che grida "non c'ho il paracaduteeee, non c'ho la mutuaaaa" non ha eguali (nemmeno la marmottina che scuote il cioccolato lilla!).

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  9. Fiore, Cimabue ha colto nel segno.
    Alan, Isolabella l'avevo scordata, come l'amaro Cora. Olivolì invece lo avevo ben presente.
    cleide, ho il tuo stesso problema, ricordo le pubblicità vecchie meglio delle nuove.
    Balua, Mike Bongiorno non lo ricordo a Carosello anche se doveva esserci.
    ubikindred, mi è piaciuto molto il tuo commento, fa molto Giambattista Vico corsi e ricorsi. Se vivessimo un paio di secoli il mondo ci sembrerebbe di una noia mortale perché si fanno e si dicono sempre le stesse cose spacciandole per nuove.
    gians, era facile stupire allora, ma pure adesso lo è con certe pubblicità scadenti.
    momyone, si dice spesso questa cosa che dopo Carosello i bambini andassero a dormire, ma ciò che ricordo io è che se c'era un film non mi potevano mettere a letto neppure con le catene.
    Un saluto notturno agli amici, almeno a quelli abbastanza pazzi da vagare nel virtuale invece di fare l'alba sulla spiaggia con una hawaiana nostrana za-zà.

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  10. la genuinità della vita agreste: l'immagine del fiasco di vino impagliato mi porta indietro nell'infanzia nella cantina di mio nonno ...
    baci Capitano caro

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  11. So che ero piccola, i programmi erano ben pochi e i miei genitori mi consentivano raramente di vedere la tv. Si andava a letto dopo Carosello. Per me era qualcosa di bello e divertente. I ricordi, specialmente quelli legati all'infanzia e a periodi sereni, si coprono sempre di un velo di nostalgia.

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  12. Il problema vero è che non si riesce a far convivere questi due mondi prendendo il buono da entrambi. Purtroppo il mondo attuale vuole fagocitare anche le poche cose belle del passato.

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  13. so Pablito
    e siccome devo fa una curetta per via che scureggio a bombarda come il cannò de feigo
    volevo salutà
    tutti i amici de tiscali
    amici belli mia
    prrrrrr blmprpr bloplplpl bom bomborobom bumbubum poarrr
    scusate me ricomincia il disturbino
    scusateme tanto

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  14. Capita', la ragazza del post mi ha fatto venire in mente un verso di Guccini: "Bionda senza averne l'aria".
    Per il resto qui fa una gran afa, ma sto meditando fare una marcia che dura un mese. Dici che esagero? :-)

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  15. Marion, viva sempre il fiasco impagliato di vino buono. Lo eleggerei a icona di questa nazione.
    melania, Carosello e tutti a letto,
    rockpoeta, il mondo moderno fagocita, oh se fagocita!
    cleide, Se avessi la tua preparazione gucciniana ricorderei pure la canzone. "Eskimo", "Autogrill"?
    Sulla marcia forzata di un mesetto sotto l'afa il mio consiglio è di rifletterci un pizzico di più. Magari esistono altri modi per fortificare lo spirito. :-)

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  16. Autogrilli Capitano.
    La marcia è di 350 km a piedi, sedici giorni circa. Vorrai mica farmi andare da sola? Guarda che il percorso francescano è spettacolare e rigenerante per corpo e spirito. Magari non per i piedi;)

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  17. Questo tuo post ,mi è piaciuto non poco.
    Dai ricordi di Carosello ove ho ritrovato tutto il sapore della infanzia e del caffè e della peroni e del tenente Sheridan, che, malgrado la visione recente per te non sia stata splendida come il ricordo, tuttavia il ricordo resta un potente ingrediente che ingigantisce sapori odori...
    Mi è piaciuto anche quel finale ove la ragazza dell'amaro è immersa in atmosfere perdute, perchè perdute sono la semplicità e la schiettezza di un tempo. Arial

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