Mi danno un milione per andare alla Rai

- Signor direttore generale della Rai, sono onorato di essere alla sua presenza. Non posso credere che lei mi voglia davvero offrire un lavoro.

- Non c’è niente da meravigliarsi, Capitano. la Rai è un servizio pubblico. A cosa serve se non aiuta le brave persone come te a tirare avanti?

- Le prometto che non si pentirà della fiducia che mi concede. Spolvererò tutti gli studi di registrazione di Pippo Baudo e di Gigi Marzullo e farò diventare i pavimenti dello Studio Nomentano tanto splendenti che Antonella Clerici potrà ingozzarsi direttamente sul pavimento durante la “Prova del cuoco”.

- Ma che hai capito? Io voglio offrirti di più.

- Ho capito, mi vuole come usciere o posteggiatore a Saxa Rubra. Eccomi qui votato alla causa. Posteggerò alla perfezione il bolide del figlio dei Pooh, è alla Rai, vero? E terrò nel fodero della mia cintura la sciabola della Granbassi per non farla sequestrare dai carabinieri mandati da Cossiga. Le canto perfino il motivetto di “Viva la Rai”, se vuole.

- Ora basta con gli scherzi. Io voglio offrirti un posto da conduttore televisivo.

- A m-mmmeeeeeehhh? Mi sta prendendo in giro, signor direttore generale della Rai? Non mi sento all’altezza di una simile impresa.

- Quale altezza? Anche un cretino può fare il presentatore televisivo. Se poi il cretino è pure un po’ volgare, meglio se molto, va che è una bellezza. Non vedi la De Filippi, la nostra D’Eusanio o Enrico Papi?

- Ma mi manca il fisico!

- Sciocchezze! Sei molto meglio di Chiambretti o di Lucia Annunziata. Potresti diventare perfino un sex symbol: lo sai che quel cesso di Pupo riceve centinaia di lettere di femmine vogliose che se lo vogliono fare? Ti senti forse più tappo di Pupo?

- In effetti devo dire che da quel punto di vista…

- Ti senti più cretino di Pupo?

- In effetti devo dire che da quel punto di vista…

- Credi forse di poter cantare canzoni più coglione di quelle di Pupo?

- Be’, ammetto che non è facile superare certi livelli…

- Ecco, che dicevo? Sei perfetto per condurre una trasmissione televisiva. E dimmi un po’, quanto vorresti per farlo?

- L’avverto, signor direttore generale, ho una reputazione da difendere e non accetterò meno di dieci…

- Carramba, che sorpresa, hanno sentito bene le mie povere orecchie?

- In realtà potrei anche accontentarmi di cinque…

- Hai detto cinque?

- Dato che c’è la crisi, ci accordiamo per tre?

- Proprio non ci siamo.

- Facciamo così, mi dia mille e cinquecento euro al mese, gli scarti della mensa di Bisteccone Galeazzi, l’abbonamento alla metropolitana e un biglietto gratuito per il Napoli quando gioca a Roma e oltre a condurvi il programma spazzolo pure le scarpe del figlio di Piero Angela, di quello di Giuseppe Marrazzo, di quello di Gianni Agus, di quello di Carlo Dapporto, della figlia di Berlinguer, di quella Boncompagni, di quella di Claudio Villa, di quella di Biagione Agnes…

- Che diavolo dici? La figlia di Agnes l’hanno piazzata a Canale 5. Comunque la cifra che avevo in mente di offrirti io è molto diversa, perché pensavo a un milione.

- Uuu-uuuuu-uuuuuhhhhhh uu-uuuuunnnnnnn milioooooo-ooooo-oooohhh uuuuu uu-UUUUU aaaaaahhhhh… D-di eeeeeeeuro?

- Certo, di euro, mica di noccioline. Che stiamo allo zoo? Un milione è il minimo che debba pretendere un normale conduttore televisivo.

- Io sono senza parole. Ma che tipo di programma potrei presentare?

- Non c’è problema. Puoi fare il programma che fanno quelli senza una mazza di idea: ti metti a intervistare la gente. Ho pure il titolo del programma, lo chiameremo “L’AntiAttila”, sarà un successone.

- Ma lei è impazzito! Ci sono già “Le invasioni barbariche” della Bignardi. Io non ho mai intervistato un cane, nemmeno sul blog.

- E che ci vuole! Basta che fai un paio di domande fesse e ti fai dare un paio di fesse risposte dal fesso che intervisti. Ora ti insegno.

- E ora perché accavalla la gamba, signor direttore generale della Rai?

- Mi metto in posizione da ospite d’onore per farmi intervistare da te. Facciamo una prova generale dell’AntiAttila, ti insegno qualche trucchetto per fare la perfetta intervista televisiva. Forza, vai con le domande: cretine, mi raccomando.

Chissà perché quando sentiamo dei compensi milionari di certi conduttori televisivi ci sembra una cosa normale. Chissà perché pensiamo che gente che produce banalità in mondovisione debba guadagnare molto. Chissà perché pensiamo automaticamente che noi non saremmo capaci di organizzare un programma televisivo abbastanza insulso da essere retribuito con milioni.

Leggi la seconda puntata: Mi danno un milione in Rai - L'intervista