Riassunto della puntata precedente: mi sveglio in una Napoli apocalittica, deserta, che sembra frequentata solo da blogger miei conoscenti. E' come se fossimo tutti in una dimensione parallela in cui non funziona niente tranne i computer. L'assalto di un branco di sbandati armati ci mette in fuga, Cleide cade e sembra ormai facile preda degli inseguitori.
La pallottola che avrebbe dovuto giustiziarmi non parte, perché il ceffo che mi prendeva di mira è raggiunto da un provvidenziale sasso che lo coglie alla tempia. Da un angolo di strada, Rockpoeta mi fa un cenno di saluto e quindi sparisce in un vicolo per sottrarsi alla vendetta dei compagni del balordo abbattuto.
Ho il tempo che mi serve. Con due falcate sono da Cleide e la aiuto a rimettersi in piedi. Una testata nello stomaco del più vicino inseguitore lo convince ad assumere una più sicura posizione orizzontale. Recupero la spranga del mio mancato aggressore e la faccio mulinare sulle teste dei teppisti, i quali via via che passa il tempo assumono sempre di più le movenze e le fattezze degli zombi di un film di George Romero. Le grida provocate dai miei fendenti dimostrano che i miei avversari non sono immuni dal dolore e la cura con cui si tengono lontani dalla mia arma tradisce la prudenza sopravvissuta alla loro follia omicida.
Cleide a sua volta manda il sasso già usato per salvarla a incocciare la zucca di uno degli uomini-zombi. E' ancora tesa per lo scampato pericolo, come dimostrano le sue parole. "Te la sei presa comoda per venirmi ad aiutare."
"Che dici? Sono corso alla mia massima velocità."
"Capirai!"
"Sia chiaro che questa è l'ultima volta che ti salvo la vita, dannatissima irriconoscente!"
Il sorriso della mia interlocutrice mi fa collocare le sue parole nella giusta dimensione. Intanto i teppisti del dopobomba arretrano sotto gli attacchi di altri blogger accorsi sul posto armati con mezzi di fortuna, ma efficaci. Alla prima occasione ci diamo alla fuga sciamando per i vicoli partenopei in direzione di Spaccanapoli. I clamori degli inseguitori sono ancora inquietanti e provano che la loro sete di sangue non si è attenuata. Ma ciò che spaventa di più sono il silenzio e la desolazione paradossali che ci aspettano nelle botteghe di San Biagio dei Librai. Dalle vetrine dei negozi statuette di centinaia di Pulcinella di ogni dimensione ridono o meglio ghignano, mentre si ingozzano con manate di spaghetti, facendo rabbrividire me e gli amici che mi seguono. Lo stesso effetto producono le gigantografie di Totò, Eduardo o Massimo Troisi, che non attireranno più turisti del Sol Levante desiderosi di portarsi a casa un pezzo magari non troppo originale della Città d''o Sole.
Conduco gli altri sotto sfilze di panni stesi ad asciugare su antichi balconi e in vicoli in cui sono parcheggiati motorini nuovissimi e carcasse arrugginite di auto; ma la verità è che non so neppure io dove sto andando. E intanto quelli che ci danno la caccia non demordono dall'inseguimento per quanti giri tortuosi facciamo.
Poi sentiamo una voce. "Da questa parte, presto." Sergioberto è apparso dalla porticina di un basso secolare, non molto lontano dai Tribunali. Varchiamo in fretta il provvidenziale uscio e in silenzio ascoltiamo i passi degli inseguitori che prima si avvicinano e poi si perdono in lontananza. "Siamo salvi", dice Arial.
"E questa me la chiami salvezza?" Bera indica lo spoglio locale in cui siamo finiti, pieno di macchie di umidità che paiono risalire ai tempi di Masaniello, ma è chiaro che si riferisce al mondo allucinante in cui siamo prigionieri.
"E' ora che si fa?" chiede Laura.
"Ci serve assolutamente un computer", dico io.
"E che diavolo ce ne facciamo?"
***
Un grido di esultanza accoglie la prima schermata di Windows apparsa sul portatile maneggiato da Celia nel basso napoletano in cui abbiamo trovato rifugio se non salvezza. Celia non ha smentito il suo fiuto in fatto di computer. Le è bastato assentarsi per appena dieci minuti per tornare con il portatile che osserviamo tutti imbambolati. In pochi secondi riceviamo conferma delle precedenti scoperte di Cleide, e cioè che i computer sembrano funzionare alla perfezione in questo strano mondo dove non funziona niente. Anche il collegamento adsl va al meglio, i siti si aprono senza intoppi, forse perché, viene da sospettare, le autostrade virtuali che percorriamo non sono intasate da altri internauti. Siamo i soli rimasti. Saltabecchiamo da un sito all'altro senza che questo ci sia di nessun aiuto per capire dove siamo e in che modo possiamo uscirne, se modo di uscire c'è.
"Prova ad aprire qualche blog", propone il Carismatico.
Stregagatta ride sibillina. "Mizzica, questa sì che si chiama dipendenza da blog! A te se ti condannano a morte, come ultimo desiderio chiederai di scrivere un lacrimoso post dell'addio. Se proprio dobbiamo crepare in questa gabbia di matti, cerchiamo almeno di farlo senza vedere un pixel di uno stramaledetto blog!"
Obietto che l'ironia non ci aiuta nelle nostre condizioni e che l'idea del Carismatico mi sembra ragionevole. Abbiamo un computer che funziona contro ogni aspettativa e siamo tutti blogger: un giro per i diari virtuali non ci potrà far male.
Ecco apparire sul monitor del portatile i blog. Mi pare quasi di essere tornato alla normalità. Rockpoeta ce l'ha con le multinazionali, Celia polemizza alla sua scanzonata maniera con mezza piattaforma di Tiscali, Talikundia parla di amore e shopping a Madrid, elle ancora non posta. Il Carismatico pubblica foto dal significato ermetico, Arabafenice dice di trovarsi in vacanza a New York mentre è qui nel basso napoletano con noi a cercare elementi di speranza nella fiumana di parole e foto che passano sullo schermo. Per un attimo gli antichi istinti prendono il sopravvento e mi scopro a impostare nella mente i commenti per alcuni dei post visionati. Poi lo scoramento si manifesta in un generale mugugno di impotenza.
Qualche voce ironizza sulla citrullaggine che dimostriamo nel cercare la via d'uscita da un incubo affidandoci a un altro incubo quale è il blog. Qualcuno propone polemicamente di provare a pubblicare un post che sia, almeno una volta, diverso dalla solita pappa insulsa che appesta il web. Altri non hanno neppure la forza di ironizzare o di lamentarsi e si accasciano senza forze ai muri fatiscenti o sulle poche sedie del basso che ci ospita. Cleide però non ha perso del tutto le speranze. "Aspettate, c'è un blog che non abbiamo ancora controllato!"
"Hai ragione", le fa eco Celia come se le avesse letto nel pensiero. "Andiamo a vedere cosa ha scritto il Capitano."
Le fisso accigliato chiedendo se mi prendono in giro.
Celia fa spallucce. "Non scordare che in questo mondo sballato sei tu la chiave di tutto. La dimensione apocalittica in cui ci troviamo è fatta a immagine e somiglianza dei tuoi gusti letterari. Inoltre qui sei l'unico a conoscerci tutti."
"Tra un po' direte perfino che sono stato io a catapultarvi tutti in questa Napoli pazzesca…"
"Forse è proprio ciò che è successo. Ma che io sia dannata se so come puoi aver fatto."
Intanto la discussione ha convinto i presenti a riunirsi attorno al computer. "Tombola!" esclama Cleide mentre sullo schermo appare un Harold Lloyd in equilibrio precario sotto la scritta "Arriva un cavaliere libero e selvaggio". Tutti possono notare che il titolo del mio ultimo post è "L'ultimo giorno dei blogger". Il post parla di un gruppo di blogger intrappolato in un mondo parallelo pericoloso e allucinante. Appena finita la lettura, Cleide e Celia mi fulminano con uno sguardo gelido. "Sei un maledetto irresponsabile. Ci hai condannato a morte." Cleide indica le ultime righe del mio post in cui si dice che tutti i blogger moriranno nella dimensione alternativa in cui sono finiti.
"Oggi è il nostro ultimo giorno!" proclama profetico Gians riprendendo il titolo del post.
"Siete tutti usciti di testa?" Alzo la voce per farmi sentire nel clamore preoccupato e ostile che mi circonda. "Come potete credere che un semplice racconto pubblicato sul web possa sconvolgere le vostre esistenze o addirittura metterle in pericolo? Andiamo, ragionate…"
Non ho finito di parlare che colpi potenti echeggiano contro l'uscio del piccolo appartamento in cui siamo inzeppati. E' subito evidente che non sono colpi di qualcuno che bussa, ma di indemoniati che picchiano contro la porta pesanti oggetti, mazze e forse perfino asce, con il chiaro intento di abbatterla. Gli uomini-zombi ci hanno ritrovato. Non ci metteranno molto a sfondare la porta del basso. E dato che siamo disarmati e senza via d'uscita, sarà un giochetto per loro massacrarci come nel più truculento film dei morti viventi. Questo è davvero il nostro ultimo giorno.
Continua nella terza e conclusiva puntata…
Mi hai messo curiosità!
RispondiEliminaMmmm...
RispondiEliminaio non sono nominata ma, in quanto blogger, mi tocco lo stesso la tetta sinistra... non si sa mai...
Sono curiosa di sapere come va a finire questa storia... cerca di non farmi aspettare troppo :)
posso accomodarmi discretamente nella categoria generica "altri blogger", ho sempre desiderato vedere Spaccanapoli.
RispondiEliminaTanto i buoni non muoiono mai, vero?vero???
Cari amici, grazie per i commenti. Vi ricordo che non posso citare tutti i blogger per ragioni tecniche, anche se ho in mente un'idea per il finale che potrebbe accontentare molti. Un saluto agli amici.
RispondiEliminaMa non può finire tutto così, oppure sì, però, vorrei fortemente che fosse no.
RispondiElimina(Non mi sono drogata, ma i finali mi mettono tristezza)
Mi aspetto il colpo di scena alla fine della trilogia, pregasi non deludermi.
Ciao Cap. bellissimo anche questo post :)
ma tu sei un mito!!!
RispondiEliminaChe spettacolo sta cosa!!!!
Bravissimo!!
E' davvero avvincente!
RispondiEliminaBeh da persona modesta non commento più di tanto il Rockpoeta eroe LOL!
Mi piace questo gruppo di incredibili "pazzi scatenati" in senso buono ovviamente, di blogger catapultati in qualcosa che ancora non sanno spiegarsi.
Pathos, ironia, avventura. Davvero un bel racconto se tale posso permettermi di definirlo.
Ciao!
Daniele
persino un post dall'ennesima dimensione per quanto scuota gli animi, non scrolla i bloggher dall'ultimo traguardo: vita o morte? emerge perenne l'assillo. Una carneficina conclusiva accomunerebbe tutti nell'unica sorte, ma il mio buonismo, pacifismo, che s'irradia dalla speranza che mi sostiene,mi convince, che, poichè tutti i salmi finiscono in gloria... (capitano, ma che vai inventando ancora??? ciao da Giovanni
RispondiEliminaIo, se ho detto siamo salvi, so di certo che ci salveremo, non per la potenza munifica delle mie parole, ma soprattutto perchè ci vuoi troppo bene per farci perire.
RispondiEliminaInsomma questo mondo dei blogger però, andrebbe rivisto.
Forse dedicare un pò più di tempo alle cose che si scrive, condendole con più poesia, con riferimenti più pertinenti, forse vuoi amorevolmente stimolarci a migliorare.
Sul piano di scrittura e dialogo, miglioro.
Sul piano della veste grafica, sono molto impedita dalla mia poca cultura informatica.
Volevo informarti che sto scrivendo.
Ma il lavoro è immenso, e se non mi metto a tirare fuori le altre parole da scrivere ho impressione che questo libro vedrà la luce molto tardi
Arial
violette.blog.tiscali.it
Ohhhhhhhhhh mi sono fatto prendere un pò la mano...Al bussare degli zombiè ho fatto un salto!
RispondiEliminaIo propenderei per salvarci,cosi eh?Vita,è ancora il genere che fa per me...
Santo cielo!!Se tu ci hai cacciato nei guai tu ci dovresti tirar fuori!E poi carismatico,tu ti devi sacrificare per salvarmi!!!!e' così che funziona!!!
RispondiEliminaNon voglio morire.
RispondiEliminaSappilo.
Non cosi'.
Prima almeno due o tre sfogliatelle. Quella dimora in cui ci ha fatto entrare Sergioberto è per caso vicino a qualche pasticceria? :)
Mi piace questa storia, molto.
E non mi dispiacerebbe incontrarci tutti nella tua Napoli magari non in quella "dimensione parallela".
E come ti viene in mente di dire che io polemizzo con mezza piattafoma Tiscali? Ma davvero? Non me ne ero accorta. :)
Dai diciamo che io ho idee per alcuni molto strane e quindi ogni tanto mi si prende per pazza o visionaria e io sai come è, no? Non ne lascio passare una. Ma sono buona, giurin giurello e se non fosse per la mia "arte informatica" col cavolo che avreste consultato il blog in questo racconto. :)
Riguardo al tuo commento da me, hai ragione da vendere. Ah si! Guarda che se un giorno dovessi capitare dalle tue parti ti chiedo di portarmi a Port'Alba. Tieniti pronto.
Ciao Capitano!
solo tu mio Capitano potevi avere un'idea così bella, mi è piaciuto tantissimo e non vedo l'ora di leggere la terza parte! a presto dal vento
RispondiEliminaAvvincente! A quand la prossima puntata?
RispondiEliminaNon so se parlare o tacere. Perchè il rischio che tu mi faccia accoppare è ancora grande.:-))
RispondiEliminaciclofrenia, curiosità reciproca.
RispondiEliminamaria rita, non toccarti quella regione corporea e abbi fiducia nel prosieguo.
mercury, Spaccanapoli è una spettacolo che ti invito a non perdere.
inenarrabile, cercherò di non deluderti, ma temo di non essere all'altezza.
rockpoeta, a tutti ci tocca fare gli eroi prima o poi. Non è che vorresti sacrificarti per far vivere gli altri? :-)
balua, sentitamente ringrazio.
giovanni, mi invento quel che posso. Dovrei soltanto inventarmi un modo per convincere qualcuno a rilasciarmi, come dicono i magistrati, una dazione in denaro.
arial, benvenuta nella squadra degli scrittori dalle belle speranze.
carismatico, consiglierei di usare le tue notevoli doti acrobatiche per aiutare la povera fra.
fra, salvarci tutti? Chissà. Magari qualcuno potrebbe lasciarci le penne. :-)
celia, contiamo sulla tua arte informatica per toglierci dai guai. Sempre pronto a guidarti a Port'Alba a comprare libri in sardo (mi sa che quei due volumi che ho visto io rimarranno finché non passa di lì un tuo conterraneo)
vento, lietissimo del tuo ritorno sul blog
ladyoscar, per l'ultima parte forse mi prendo una breve pausa.
cleide, sto sfogliando la margherita: farti accoppare, non farti accoppare, farti accoppare, non farti... :-)
capitano, anche in questo momento mi sento spaiato dalla realtà, ci sono persone che continuano a non capire la nostra fuga, che in realtà non è tale, ma solo voglia di esprimerci. io non starò zitto e al tuo fianco continuerò a combattere la noia e il silenzio. notte capitano.
RispondiEliminaL'angelo ancora non è arrivato....
RispondiEliminami hai un pò ricordato terry brooks in i figli di armageddon.....
E allora?
RispondiEliminaE allora che succede, adesso?
Riguardo al tuo commento da me devo dire che ad onor del vero solo parole, parole, parole, parole, posso dare a te....
Perchè in caso contrario l'amica nostra ci accoppa a tutti e due, prima che tu virtualmente non l'abbia già fatto.
Pertanto dopo aver bruciato irrimediabilmente il brodo di stamattina, vorrei chiedere a Cleide se me ne presta un pò per fare la minestrina.
Piove lì?
Qui già da un pò.
Arial
violette.blog.tiscali.it
gians, dici bene, nessuna fuga, ma voglia di esprimerci.
RispondiEliminafiore, l'angelo arriverà, ma non in questa storia.
arial, la nostra comune amica mi dà già tutte le parole che mi necessitano, non mi fa mancare niente. :-)
Buonanotte agli amici del blog.
Capitano, sei stato imprudente. Ti avevo avvertito che nella mia torretta, vicino al Conservatorio, avevamo i mezzi per difenderci. Inoltre non scherzare troppo con Cleide, tra i suoi inseguitori c'è anche Elenoir e quindi è veramente in pericolo.
RispondiEliminaAdelante...con juicio
Ma sì! Ci sono pure io!
RispondiEliminaGrazie grazie per la nominescion.
Il tocco più gustoso sono stati i Pulcinella sghignazzanti!
Un bacio, originalissimo Capitano
Lauretta
Monsieur Bertoux!
RispondiEliminaE' certo di quel che dice? Abbiamo la signora alle calcagne? Allora dovremmo preoccuparci sul serio, perchè quella..quando spara..le spara grosse!!!!! :)))
Non vedo l'ora della prossima puntata! Tornare qui è davvero una sosta nel caos di giorni troppo da automa.
RispondiEliminaUn bell'abbraccio
A.
Ciao, passo per un saluto e per invitarti a leggere l’ultimo mio post ed a diffondere l’iniziativa. Ora più che mai bisogna fare “rete”…
RispondiEliminaA presto ;)
Eccoci qui sul blog. Oggi è una bella giornata di sole qui a Napoli e comincia una nuova settimana: si ha il dovere di essere ottimisti. Ho idea che oggi questo blog vedrà un nuovo post, anche se non sarà la puntata conclusiva della storia dei blogger... lasciamo un po' di suspence che non fa mai male.
RispondiEliminaUn saluto agli amici e in particolar modo ad Anathea che non si faceva vedere da queste parti da parecchio.
Allora speriamo e preghiamo affinchè il sole si trattenga per un altra settimana.;)
RispondiEliminaSolo per curiosità , ma tui un commento intelligente lo sai scrivere ?
RispondiEliminaEh caro "Ultimo" ... ops "Penultimo" : la prossima volta che vuoi farti vedere evita di scrivere cavolate nei commenti , grazie ;-)
Il Giomba
http://pensierifrasiedemozioni2.blog.tiscali.it
giomba o chiunque sia il commentatore precedente, i miei commenti non mi sembrano poi tanto male in genere (anche se qualche infortunio può capitare a tutti), mentre non posso dire purtroppo lo stesso per i baciotti, i kissini e i salutissimi che vedo in giro per i blog e spacciati per commenti da gente di buona fede.
RispondiEliminaNo no , sono proprio io : mi riferivo al commento da Tali !
RispondiEliminaSe vuoi fare lo spiritoso fallo con altri , non con me ...
Volevo giusto sottolineare !
Giomba, sottolineo la tua sottolineatura e, se mi si consente, sottolineo pure il mio commento sui baciotti precedente alla tua sottolineatura.
RispondiEliminaCarino... un po' resident evil... non sono nella tua lista di amici stretti... e quindi giustamente non vengo citato.... ma perché tipo il prossimo non lo fai catastrofico al massimo? e fai perire qualche blogger? lo dico chiaramente, sto parlando di me :-) mi immolo per il divertimento di tutti :-) penso che il racconto piacerebbe molto di più :-) aumenteresti la tua audience :-) eheheh scherzo scherzo! meglio evitare, lascia va bene così! ciao
RispondiEliminaPS e poi pensi che nel futuro ancora usano windows e non linux? :-)
Lian, le tue visite sono accolte sempre con simpatia. Come avrai notato, manca ancora una puntata alla fine; e credo che nella puntata rimanente morirà, anche in modo piuttosto cruento, qualche blogger. Penso che non sarà nessuno dei commentatori abituali di questo blog, i quali, ritengo, non sarebbero propriamente felici nel vedersi massacrati e maciullati da zombi di una dimensione parallela.
RispondiEliminaVedo che tu ti proponi per l'immolazione. Ti terrò presente anche se devo notare che sei un po' troppo simpatico per poterti fare a pezzi. :-)
La storia non è ambientata nel futuro, ma nel presente: per quanto riguarda Linux credo che non abbia futuro a livello del normale utilizzatore di pc perché è troppo tecnico da usare. Ciao.
alla finale spero presto ciao Ida
RispondiEliminaarial, benvenuta nella squadra degli scrittori dalle belle speranze.
RispondiEliminacarismatico, consiglierei di usare le tue notevoli doti acrobatiche per aiutare la povera fra.
fra, salvarci tutti? Chissà. Magari qualcuno potrebbe lasciarci le penne. :-)
ERRATA CORRIGE:
arial, benvenuta nella squadra degli scrittori dalle belle speranze.
carismatico, consiglierei di usare le tue notevoli doti acrobatiche per aiutare IL POVERO FRA.
fra, salvarci tutti? Chissà. Magari qualcuno potrebbe lasciarci le penne. :-)
Ma capitano, no problem..capita ;) specialmente in una situazione come questa...
fra, prendo atto della mia svista e chiedo umilmente venia. Purtroppo il blog ci tende continue trappole e basta che ti distrai un attimo e la tastiera scrive da sola.. :-)
RispondiEliminaida, ricambio il tuo saluto e sono sempre lieto dei tuoi passaggi.
ahahah nel prossimo articolo immagino molte toccate di ferro, cornetti e ferri di cavallo allora :-D
RispondiEliminaah scusa è nel presente, ho preso un abbaglio perché sembrava un po' futuristico... sì ok nel presente puoi non avere tutti i torti (io utilizzatore normale mi trovo bene), ma nel futuro linux sarà meno tecnico, e cmq scusa xche non c'entra niente con l'articolo :-)
Baciozzo di passaggio
RispondiEliminaanzi, per restare in tema coi commenti di sopra,
un bel kissino ;-)
correndo correndo, per sincerarmi della sua sopravvivenza, ho scoperto il blog di Cleide, qualche giorno fa,dopo che cadde in fuga, e prima del salvataggio da te operato. Là: SORPRESA!. prenderò ardire per lasciarle un commento,sul suo blog (oltre al saluto). Ci voleva la dimensione parallela. Qui, nella dimensione normale, dopo l'allarme di vento freddo e temporali, piuttosto c'è tra le nuvole il sole, niente vento e il freddo avanza.Attendo al fresco intenso la svolta della terza puntata, drammatica e forse non ultima. Ciao da Giovanni
RispondiEliminaOh porca miseria. Ho creduto di aver sbagliato blog.E qui la chiudo.:)
RispondiEliminaGiovanni, lietissima di accoglierti nel mio umile blog.Perchè..sorpresa? :)
cleide, baciotti.
RispondiEliminagiovanni, salutissimi.
laura, kissotti.
lian dyer, abbracciotti e carezzotti.
giomba, brrrr, ma che dobbiamo tremare o ci prendi tutti a baciotti?
Si figuri capitano!Attendo il seguito!!!No problem davvero..e poi sarebbe normale pensarlo hihihi..sciauuuuuuuu
RispondiEliminaAnche se la mia costanza di blogger è ridicola, mi ci vedo comunque presente in mezzo a tutti gli altri a dare il mio contributo,che se c'è da menar le mani con gli zombie non mi tiro certo indietro ;)
RispondiEliminaBellissimo post Capitano, attendo con ansia il seguito.
Donnie