giovedì 29 gennaio 2009

I filosofi a buon mercato


Mi dà fastidio ricevere consigli esistenziali non richiesti. Mi dà fastidio soprattutto se i consigli esistenziali non richiesti sono emerite stronzate spacciate per riflessioni di menti eccelse che per pura fortuna si degnano di dispensare la loro saggezza a noi comuni mortali.

Andiamo per ordine. Non di rado ricevo per posta elettronica le solite catene di Sant'Antonio. Alcune di queste catene di sant'Antonio elargiscono consigli di buon vivere, con l'avvertenza di leggere con attenzione e di applicare quelle preziose massime conquistando finalmente la felicità (si dà per certo, in quelle mail, che noi viviamo male: e questa è l'unica valutazione intelligente contenuta in quei messaggi). Un po' di tempo fa era di moda spedire per mail "L'ode alla vita" attribuita erroneamente a Pablo Neruda. E' quella che fa "Muore lentamente chi"… (grossomodo chi non gozzoviglia, non tromba a trecentosessanta gradi, non viaggia, non parla, dorme da schifo, non va di corpo facendo Aaaahhhhh come Robin Williams e non rutta di cuore a tavola).
Una volta mi girarono le scatole e scrissi un post contro quella scemenza in versi. In quel post sostenni, Neruda o non Neruda, premio Nobel o non premio Nobel, che quella poesia era un'accozzaglia di luoghi comuni della peggiore specie. La gente sa benissimo cosa fare per essere felice e vivere bene: e se non fa quelle cose è perché non ci riesce, non perché necessita delle illuminazioni di qualche filosofo della domenica, quale era a mio avviso l'autore della sopravvalutata ode. Il mio intervento mi procurò qualche rimbrotto dei soliti noiosi benpensanti del blog, i quali mi misero in guardia dal criticare Neruda. Curiosamente all'epoca né io, né i benpensanti, né giornalisti, studiosi o intellettuali sapevamo che "L'ode alla vita" non l'aveva scritta Neruda, ma un'oscura poetessa brasiliana di cui si sono perse le tracce. Lo si venne a sapere solo quando Mastella citò l'ode nel suo discorso di dimissioni da ministro alla Camera, occasione in cui fu interpellato il traduttore ufficiale di Neruda che smentì l'opinione generale. Fu impressionante all'epoca scoprire che nessuno a nessun livello nutriva dubbi su quella leggenda metropolitana.

Un'altra leggenda metropolitana è quella collegata al cosiddetto "testamento spirituale" di Gabriel Garcia Marquez. In sostanza si tratta di un file composto da immagini edificanti, sorrisi di bambini, mani di diverso colore che si stringono, commentate da consigli esistenziali assolutamente più banali di quelli che può darti Sora Bernarda della pregiata trattoria "Magna, scoreggia e campa bene". Naturalmente Garcia Marquez non si è mai sognato di scrivere il testamento spirituale attribuitogli nelle catene di sant'Antonio virtuali.
 
Veniamo ora ai consigli geniali dati nei telegiornali del Belpaese. I nostri notiziari nazionali hanno l'abitudine di elargire massime di comportamento sui più importanti eventi. Per esempio sul modo giusto di prepararsi all'esodo estivo, affrontare l'immancabile influenza, fare la dieta dopo le feste natalizie, prendere il sole al mare. Quindi ecco che convocano, a spese dei contribuenti, i più grandi luminari universitari, gente con sette lauree e quattro nomination ai più eminenti premi scientifici planetari. Bene, e di quali stupefacenti e saggissimi consigli ci omaggiano i grandi luminari interpellati a spese dei contribuenti? Sull'esodo estivo, guidate piano, fate i bravi e non vi 'mbriacate al volante, sull'influenza australocinese, state a letto, chiamate il medico e prendetevi la Dolce Euchessina dicendo grazie a mammina, sulla dieta postnatalizia, mangiate frutta e verdura e evitate lo zampone di Sant'Eufemio cotto nel doppio lardo di maiale obeso, sull'abbronzatura, evitate di prendere il sole a mezzogiorno nel Deserto della Morte dove il sole fa bollire il sangue dei cammelli.

20 commenti:

  1. capitano, sei come il vino di buona gradazione ti conservi nel tempo e non solo migliori. se poi mi dai lo spunto sulle critiche da rivolgere alla nostra tv ti seguo anche in capa al mondo dei blogger. :)

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  2. Ma non è troppo impegnativo infastidirsi per tutto? :)

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  3. Ovviamente questo post non è diretto contro quelli che di tanto in tanto mi mandano mail con messaqgi in allegato. In genere non ho niente contro quel tipo di messaggi, soprattutto quando mostrano donzelle disabbigliate che ti fanno l'occhiolino. Si scherza, si sa :-)

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  4. E perchè a me non arrivano messaggi con donzelli ignudi, con o senza occhiolino??

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  5. Te lo prometto: mi astengo dal darti consigli :)
    Ho risposto al tuo commento lasciatomi. Se vuoi rispondere alla mia domanda mi faresti un favore. a presto :)
    Elle

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  6. Diamo noi un sano consiglio a tutti questi tromboni: "Sparatevi"!

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  7. Consigli da fiera delle banalità, anch'io in un post del 16 dicembre mi sono soffermato su quella poesia erroneamente attribuita a Neruda. E' vero è piena di banalità... ma dette in modo magistrale. Ho ordinato il tuo romanzo, poi ti faccio sapere

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  8. vera, l'osservazione di Cleide (donzelli...) mi ha fatto ricordare che, molto spesso le solite catene con perorazioni varie, sono indirizzate a unisex, (salvo che la loro intenzione assurga a livello universale). Quanto al tuo memo (le tre donne fisse per tua compagnia blogghiana), ok,tra loro visitai solo Cleide,ovviamente non al suo paese nell'antichissima isola, ma solo al suo blog. Invece osservo che il Capitano rinviando sollecito all'archivio per le antichità, non lascia stagionare i suoi post, soppiantoandoli frneticamente appena intorno al decimo commento. Inesauribile ispirazione (già detto, ma continuoi a rincorrere).Intanto, mi interesserebbe sape se non è una battuta quanto hai affermato qualche post addietro, e cioè:Ti pubblichi il libro senza spendere un solo centesimo, anzi prima ti vendi il libro (cinque copie, venti copie, oppure una sola copia) e poi te lo pubblichi o stampi...) Già in precdenza avevi fatto cenno di tralasciare quegli editori che ti chiedono di pagare prima di stamoare, anzi con onere molto aggiuntivo... Ma allora? (Scusa la digressione a ritroso e grazie se ne rifarai cenno indicativo a conferma ) ciao, da Giovanni

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  9. hola cap!
    che ridere qsto post..molto vero!
    aggiungerei una cosa: mi spieghi perchè i consigli dietetici arrivano sempre prima della prova costume mentre prima ti rimpinzano con cioccolatini non ingrassanti che ti fanno saltare il bottone della lampo al solo pensiero?

    mercato..libero mercato della truffa..

    ed i cereali perchè non dovrebbero far ingrassare? mio zio li dava alle galline per far bene le uova!ok..ok..la donna non è una gallina, ma prima o poi anche lei un gallo lo dovrà spellare?ed allora si prepara con i cereali? mah..

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  10. Caro Giovanni, il tuo commento letterario mi dà lo spunto per una riflessione.
    Prima una precisazione: io ho sempre criticato gli editori a pagamento, ma io per pubblicare il mio romanzo non ho scucito un centesimo.
    Il rovescio della medaglia è che ho venduto un certo numero di copie del mio romanzo (non molte e non cercherò di informarmi meglio su quel numero perché l’ultima volta che ho chiesto lumi alla mia casa editrice è successo un pandemonio, ritengo non per colpa mia). A quanto ho potuto stimare le non molte copie vendute del mio romanzo sono quelle che io stesso ho fatto comprare a miei conoscenti o parenti (qualcuno l’ha fatto perché aveva simpatia per me o mi stimava come blogger, qualcun altro per solidarietà umana). Quindi si può senz’altro dire che le copie vendute del mio romanzo sono quelle che ho venduto io in prima persona.

    Proprio in questo periodo sono venuto a sapere della conoscente di una mia amica. Anche lei ha pubblicato un libro, però per una grossa casa editrice (senz’altro perché è più brava di me). Gliel’hanno fatto pubblicizzare per le più importanti trasmissioni televisive, le hanno procurato interviste su rotocalchi e riviste note, l’hanno fatto arrivare in ogni libreria degna di questo nome con una distribuzione capillare. Risultato, il libro di questa persona ha venduto molto (senza dubbio, come dicevo, perché quell’autrice è molto più capace di me e di altri aspiranti scrittori).
    Nessuno vuole dire che tutti debbano avere la fortuna editoriale (causata dalla sua bravura) di questa scrittrice. Però io ho fatto una riflessione. Se pubblicando il libro con una piccola casa editrice poi te lo devi vendere da te come è capitato nel mio caso (avendo pure qualche controversia di cui avresti fatto volentieri a meno), non è meglio pubblicartelo e poi vendertelo da te?

    Oggi ci sono delle opportunità editoriali nuove come ilmiolibro.it (gruppo Espresso-Repubblica) o Lulu (che mi risulta essere un’iniziativa editoriale collegata agli americani). In sostanza vai sul sito di una di queste due società, ti fai in pochi secondi un preventivo del tuo libro, specificando il numero di pagine, il formato e il tipo di copertina. Quindi tramite internet spedisci il file di Word del tuo scritto, saggio o romanzo che sia. Scegli il tipo e la grandezza del carattere, lo impagini e lo pubblichi. Quindi decidi tu il prezzo di vendita basandoti su valutazioni personali e sulle spese di stampa.
    Qui sta la straordinarietà di questa operazione. Lo pubblichi e NON paghi niente. Paghi solo quando ordini delle copie. Mettiamo che il costo del tuo libro sia di dieci euro. Mettiamo che tu riesca a vendere il tuo libro a tre amici o conoscenti. Non devi sborsare nulla. I tuoi amici lo prenotano dal sito in cui lo hai pubblicato, lo pagano (non so se prima o se alla consegna) e il libro arriva tranquillo tranquillo a casa loro. Mettiamo che tu venda lo stesso libro ad altre dieci persone, si ripete la stessa operazione senza nessun esborso da parte tua scrittore ed editore. E se per disgrazia tu non riuscissi a sbolognare la tua creatura letteraria nemmeno a tua madre o al tuo padrino della cresima? Niente paura, è una brutta situazione, ma c’è di buono che anche in quel caso non tireresti fuori un centesimo.
    Spero di esserti stato utile, Giovanni. Come dicevo in altre parti, bisognerebbe controllare l’affidabilità dei tempi di consegna o altre questioni di queste case editrici o per meglio dire case stampanti. Ma pure con il metodo di pubblicazione classico, quello che ho seguito io, ci sono disservizi a non finire: diversi amici mi hanno detto che il libro non gli è arrivato pur avendolo richiesto e in qualche caso pagato in anticipo. Né, a quanto mi consta, è stata mai avvistata una copia del mio romanzo in nessuna libreria di questa nazione, per quanto remota fosse. Anzi a una mia amica che ha lo richiesto in una libreria di Bologna le hanno risposto che il mio romanzo, edito da oltre un anno, sarebbe stato pubblicato a breve.
    Un sorriso a tutti gli amici :-)

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  11. Penso a qualche disservizio postale perchè il tuo libro é arrivato senza problemi sia a me che a mio fratello (città diverse).
    Ma tornando al post, una ingenua amica mi ha inviato recentemente un appello del solito maresciallo squattrinato, con la figlia malata, che prega di inviare la mail a 10 amici perchè AOL (America On Line) gli paga mezzo euro per ogni lettera inviata. La lettera era controfirmata da cinque o sei cattedratici (tutti realmente esistenti) che ne avallavano il contenuto. Ovviamente è la solita stupida bufala e quei poveri medici sono sommersi da telefonate di ingenui che chiedono notizie. Ma cosa ci guadagna il cretino che l'ha ideata? Mistero!

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  12. Detesto le catene, quelle reali, metalliche, e quelle virtuali, perciò di solito non me me curo. Magari apro l'allegato (che di solito ha delle belle immagini), lo leggo e poi lo cestino. A mio parere questi allegati sono fatti apposta per intasarti la casella e-mail.
    Qualche tempo fa mi fece molto ridere quella falsa mail di un falso maresciallo della guardia di finanza che ordinava di cancellare dal proprio pc i film e la musica scaricata da internet, altrimenti sarebbe successo un casino.... era sgrammaticata, ma carina. Saluti.

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  13. Ciao, mi presento, sono Enzo.
    Vorrei essere più drastico di te. Non solo questi sedicenti esperti dicono cose ovvie, ma ne dicono anche di errate, perchè in TV tutti diventano tuttologi.
    Un giornalista tempo fa chiedeva a un medico quale fosse il periodo più pericoloso per prendere il sole. Ebbene, prima osservazione, sapeva il giornalista che tale domanda andava posta a un astronomo, o al più, a un metereologo? Che c'entra un medico col sole? Mistero totale.
    Ma non finì qui, il medico, con una supponenza incredibile, disse che il sole più forte si ha tra la fine di luglio e l'inizio di agosto.
    Questo povero medico avrebbe potuto prima di tutto rifiutare di rispondere come non competente in materia, o comunque avrebbe potuto sapere come cultura geenrale che il solstizio d'estate cade il 21 giugno. Poichè il solstizio viene proprio definito come il giorno in cui il sole si avvicina di più allo zenit, è ovvio che il sole più pericoloso per la possibilità di dare scottature è a fine giugno !!! Avrebbe dovuto aggiungere che l'umidità atmosferica influenza l'intensità dell'irraggiamento, e che quindi in una giornata tersa il rischio è massimo. Invece, il tizio pensava che il pericolo dipendesse dalla temperatura raggiunta, quando fa più caldo ci scottiamo di più, mentre in realtà si tratta dell'intesità del flusso di fotoni che ci arrivano addosso, perfino se sentissimo freddo, la cosa non cambierebbe, anzi la sensazione di caldo è una difesa dell'organismo, per questo si dice anche che quando c'è vento, ci si scotta più facilmente, proprio perchè non si avverte il pericolo.
    Ma tornando al tema iniziale(scusami per la lunga digressione), il problema è che la TV deve essere economicamente competitiva, quindi ha bisogno dell'audience, quindi deve pescare sui più bassi istinti popolari: di qui non s'esce. A proposito dei reality, ho letto i commenti che ti hanno lasciato: nessuno che dicesse la cosa più ovvia, che i reality annoiano, che bisogna avere una buona dose di voyerismo, eventualmente chiamato leggerezza, per potere sopportare più di pochi secondi di cotanta trasmissione.
    Sono quindi giunto alla conclusione è che la TV è per definizione un male, che non può che essere una schifezza, e credo che molti converrano che per il 90% almeno è assolutamente inguardabile. A presto, Enzo

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  14. Sono completamente d'accordo con te su tutto quanto hai scritto. Detesto le catene di Sant'Antonio che puntualmente interrompo rimandanone una copia solo a chi me l'ha inviata.
    In quanto ai consigli,in generale, (e non solo quelli dati in tv) penso che dovrebbero esssere dati solo se richiesti.
    Ciao e grazie della visita
    Antonia

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  15. Eccomi (in straritardo), a ringraziare per gli auguri ed a restituirli rinforzati (avrà un qualche senso? Boh!).
    Amico Capitano, non sia quanto io possa convenire con te. Ho litigato più e più volte con catenari di S.Antonio. In particolare ricordo l'incazzatura feroce che mi provocò una traduzione (demenziale) di una catena da fondamentalisti religiosi USA, speditami sotto mentite spoglie di: "buonsenso"... (qui il link, qualora tu volgia farti due risate o incazzarti in mnaiera del tutto salutare, a seconda...)

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  16. Caro capitano, bellissimo post, è uno di quelli che avevo in mente di scrivere(non certo bene come te). Io le catene di S. Antonio non le sopporto proprio!Ne girano di tutti i tipi e di tutti i gusti (assurdi)!Non sopporto le cose ovvie che ci vengono propinate a piene mani da tutte le parti! Non sopporto chi al lavoro si affanna a dire cose che sanno tutti evitando di dire(perchè ne sono incapaci) le cose che realmente possono servire. Non sopporto i telegiornali quando con estrema enfasi parlano di maltempo l'inverno e di troppo bel tempo l'estate. Non sopporto quando parlano del "generale inverno", ma perchè deve essere generale l'inverno? magari è soldato semplice! Non sopporto quando parlano di tempo cattivo, ma perchè è cattivo se fa il suo dovere? Non è che noi uomini invece abbiamo distorto tanto le cose e sfruttato il territorio che quando il maltempo cosi detto fa danni è causa dell'uomo?
    Un'altra cosa che non sopporto è chi inoltra queste catene lasciando in bella vista le decine e decine di indirizzi di inoltri precedenti!Tutte queste persone dovrebbero sapre che, inoltra oggi, inoltra domani tutti questi bei indirizzi finiscono in mano di gente senza scrupoli che poi ti bombarda di proposte commerciali (viagra compreso), ti propone di rivedere il tuo conto corrente che non hai ecc. ecc.
    Grazie capitano, di questo post, che aiuta a combattere chi non sapendo che fare con la propria mail si impegna a diffondere la non cultura!
    Ciao.

    PS
    Cleide non leggere, è una cosa da uomini!
    Perché a me quelle con le belle signorine sorridenti non arrivano?Il solito fortunato!! ahahahahaah

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  17. Pungentemente verissimo. L'incipit poi è formidabile!

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  18. Ora che ti ho ritrovato, non ti mollo più,caro corregionale.

    Ho visto che hai cominciato il romanzo e come parli tu dell' amore vero è fantastico!

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  19. Hai ragione mio Capitano, ognuno di noi sa benissimo come fare per vivere al meglio. Non mi piacciono le catene di Sant'Antonio soprattutto perchè fanno leva sulla mia terribile superstizione, ebbene si, lo so che pecco di scarsa intelligenza ma sono parecchio superstiziosa. Devo ammettere però che ce ne sono alcune che sono utili perchè ci fanno ricordare le piccole grandi fortune che abbiamo e che mettiamo sempre da parte dando la massima importanza ai problemi! Un bacione e grazie per l'augurio che mi hai lasciato nel commento.
    il vento tuo amico

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  20. Capitano, mi hai morire dal ridere...cmq sei veramente in gamba! ;-)

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