venerdì 20 febbraio 2009

Il Capitano ha visto Sanremo per voi


Mi è stato chiesto dalla brava Fantaghirò di scrivere su Sanremo e lo faccio volentieri, sperando che lo spazio di un post basti. Prima due premesse. Detesto Pippo Baudo, proprio non lo sopporto, e quando non lo vedo a Sanremo o altrove sento un senso di gratitudine verso chi mi ha risparmiato questa sofferenza. La seconda premessa è che organizzare Sanremo è come girare un kolossal cinematografico: devi accettare strade obbligate e non puoi rischiare molto con l'originalità. Puoi innovare con un film a costo contenuto, ma se rischi e sbagli con il kolossal puoi far fallire la tua magari illustre e quasi secolare casa cinematografica, come è già accaduto.

Il festival di quest'anno mi è relativamente piaciuto, pur tenuto conto delle precisazioni precedenti. Mi è sembrato vivo, allegro e soprattutto mi è sembrato senza Pippo Baudo. Senza scordare che Sanremo è Sanremo e non un'altra cosa.

Paolo Bonolis. Buono, efficace, brioso. Ha saputo tenere il ritmo alto e qui e là ha fatto pure qualcosa di originale. Gli sketch con Laurenti a mio modo di vedere sono molto più divertenti dei monologhi pedanti alla volemose bene di Benigni. Il difetto di Bonolis è la tendenza a voler strafare. Vuole fare tutto: le battute popolaresche e le citazioni dotte, il diavolo e l'acqua santa. Ho qualche dubbio sul fatto che un presentatore di Sanremo possa rispondere "a soreta" a qualcuno del pubblico che lo apostrofa in maniera equivoca.

Mina, Benigni e gente di richiamo. La cosa che meno mi è piaciuta sono stati i presunti pezzi forti del festival. Mina, superscontato e inconcludente quel suo scimmiottare Pavarotti nell'apertura del festival. Ci sarà pure un motivo se non ricordo nessuna sua canzone degli ultimi trent'anni e sono rimasto al tempo di "Grande, grande, grande". Benigni, lagnoso, banale e prevedibile. Nemmeno un blogger normale è più ripetitivo di lui, non fa che ripetere sketch in cui inizia con "Senti, Silvio" e poi ripete pari pari le stesse cose che diceva dieci anni fa: un piagnisteo insopportabile. Non ha la forza dell'invettiva di Beppe Grillo ed è schiavo del politicamente corretto: il classico bravo figlio di cui tutti dicono che è educato e servizievole, sa recitare pure Oscar Wilde ed è così ardito da ironizzare su Iva Zanicchi. Il cosiddetto omaggio a De André: pessimo. Sono contrario agli omaggi televisivi a cui presenziano i fantasmi di Andrea Bocelli e Celine Dion. Da dimenticare il cantante della Pfm, scadentissimo Stefano Accorsi, l'unico che cantava discretamente era l'attore che ha fatto il film su Rino Gaetano. La canzone "Il pescatore" di De André mi deprime a morte.

Le canzoni in gara. Livello medio basso pure giudicando secondo gli standard sanremesi. AfterHours, sono gli eroi dei critici musicali, io prenderei a calci in culo tutti i rocchettari lamentosi che salgono sul palco dell'Ariston con la faccia di chi dice: siamo qui, ma ci vergogniamo di noi e ci vergogniamo di voi che ci guardate. Albano, fa la canzone che fa da quarant'anni, mi rilassa ascoltarlo e sapere che è ancora vivo, assurdo averlo scartato in un primo momento. Alexia e Mario Lavezzi, canzone da riascoltare meglio , Alexia ha una voce esplosiva e ha la particolarità di essere, in piedi, più bassa di Lavezzi seduto. Marco Carta, e chi diavolo è? Dolcenera, canzoncina sufficiente. Gemelli diversi, lagnosi, retorici del Sangue e Arena metropolitano e palesemente fuori posto. Fausto Leali, imbarazzante canzone. Marco Masini, meno peggio di altri. Nicky Nicolai, brano che non prende, la Nicolai canta bene. Patty Pravo, forse la migliore tra quelle udite, anche se cantata a tutta stecca da Patty Pravo, ormai così intronata da credere che il suo seno nudo sia lo stesso dei tempi del Piper. Povia, polemiche esagerate su questo pezzo che non offendeva nessuno, canzone orecchiabile, bene arrangiata, più simpatica dei soloni arroganti che volevano censurarla. Pupo e compagnia, Puuuuuupoooohhhhhhh? Francesco Renga, tedioso individuo dalla bella voce. Sal Da Vinci, quasi come Renga, con una canzone supertradizionale. Tricarico, fuori posto. Iva Zanicchi, non sentita, ma rilevato che non si trova nessuno che la difenda.

I giovani. Come al solito, i giovani sono apparsi meglio dei big o presunti tali. Piaciuta la deliziosa ragazzina a metà tra Groucho Marx e il favoloso mondo di Amelie che cantava una cosa tipo "Sincerità".

Ospiti. Insopportabili quelli stranieri le cui banalità ti devi sorbire dal traduttore. Kevin Spacey una palla. Il tizio spagnoleggiante delle Nazioni Unite intervistato la prima sera, addirittura due palle.

I brani di celebrati personaggi della cultura. La poesia di Alda Merini letta da Bonolis la prima sera era da scompisciarsi: pubblicata su un blog sarebbe stata massacrata tra lazzi e sberleffi, dovremmo sciropparcela solo perché la leggono in televisione e ci dicono che la scrive un genio. Il testo del tizio che ha scritto La solitudine dei numeri primi era quasi peggio, un compitino della terza media o poco più.

Luca Laurenti. Canta davvero bene e fa pure ridere: che cosa si vuole di più?

Le madrine (per alcuni le vallette). Alessia Piovan della prima serata, notevole figlia di Dio con velleità di fare battute con esiti disastrosi. Eleonora Abbagnato, chiamata Abbagnale da Laurenti, ballerina classica, elegante nella figura, ma espressiva come un manichino. L'attrice Gabriella Pession, quasi disinvolta come Veronica Pivetti e quasi dotata del suo (senza quasi) inesistente fascino.

L'introduzione della seconda sera, con brani tratti dal meraviglioso film di Milos Forman Amadeus alternato al coro in sala: ottimo, mi è parso originale e ben fatto. Bonolis ha saputo osare e ha fatto bene.

I Big che hanno accompagnato le nuove proposte. Buono Pino Daniele, un'emozione vedere un gigante come Burt Bacharach. Lucio Dalla con il ciuffetto biondastro alla Grease fa piangere.

28 commenti:

  1. hola cap!
    ma che bello è arrivato il post tanto acclamato!!
    su bonolis hai fatto un'osservazione stravera: arrivare dove vuole fare tutto, il colto, il popolano che scende in bretelle e canotta..un po' scimmiotta Totò e un po' Albertone ..
    Alexia è troppo brava ed è la dimostrazione , come dici tu, che una donna alta un tappo di coca cola puo' tante watusse non potranno mai. tra l'altro ha un marito strabono!
    A me è piaciuto tanto la canzone del pupillo di cocciante e lui, quando suona, sembra che raggiunga l'orgasmo col pianoforte!
    Kiss

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  2. mio marito Kevin non mi fa vedere Sanremo.... ho trovato la soluzione.... il tuo blog!

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  3. Due premesse..
    1 - Come mai non ti ho scoperto prima?
    2 - Non vedo SanRemo da una trentina d'anni.

    Ciò premesso è ovvio che di SanRemo è impossibile rimanere digiuni, al massimo "astinenti"... visto che ce lo ripropinano in ogni salsa.
    Però se il parlarne non si riduce a come sia vestita la valletta (vale per i valletti?) o quanti seni siano sfuggiti alle bretelline dei top... può avere un senso.

    Allora, oggi in un inserto del TG2 hanno fatto vedere la nuova proposta ce citi. Io ho detto subito: ma chi la veste? ... però canta proprio bene e il brano si chiama davvero "Sincerità".

    Su Pippone Baudo concordo - ebbbbasta! - però Bonolis fa tutto uguale e questo un po' mi pare che snaturi il Festival in quanto tale.

    Altro non so dire.
    A parte che un motivo in più per NON guardare il Festival è proprio la presenza di Mina che io fatico a non collegare alla schiera degli evasori illustri... e la cosa mi infastidisce oltremodo!

    Ciao ciao!

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  4. Risposte:
    Kaishe, Bonolis mi pare avere una vena autoironica che manca del tutto a Baudo. C'è il rischio che possa diventare troppo invadente e che finisca col mettere le mani addosso agli ospiti e a straparlare su tutto. Spero che non accada.
    Pupottina, tuo marito non ti fa vedere Sanremo? E tu non hai voce in capitolo?
    Fantaghirò, non ho sentito la canzone del pupillo di Cocciante. Ma quanto sarà alta Alexia? MIstero.
    Ah mi sono accorto che non ho parlato delle vallette o delle cosiddette madrine (a me sembrano vallette). Provvedo subito.

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  5. Come già detto dopo anni l'ho trovato uno spettacolo gradevole, poco affettato, un Sanremo senza gli abiti di Sanremo. Non ho apprezzato molto Benigni per vari motivi, il tributo a De Andrè originale nella forma ( ma Accorsi lo apprezzerei pure muto)ma musicalmente non mi ha convinta. Le canzoni..boh.)))

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  6. La ripetitività uccide ogni cosa. Visto l'inizio della puntata di stasera. Dato che gli era riuscito lo scherzo con "Amadeus" di Mozart e il rock, Bonolis l'ha ripetuto. Ma se tiri il rigore sempre dalla stessa parte, il portiere te lo para: ciò che funzionava due giorni fa ora è vecchiume.
    Si sono messe romanze celebri della lirica insieme con "We are the Champions". Risultato scadentissimo almeno per me, anche perché detesto "We are the Champions".
    Vista una ballerina nuda e piuttosto ammiccante vestita con un paio di mani di pittura. Tra poco ci saranno le conigliette di Playboy e con due click sul blog si vedono tutte le bonazze taglia sesta che vogliamo, perché dovremmo attizzarci per questa esibizionista in tenuta adamitica che dà sul secchetto? Boh.

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  7. Caustico e irriverente come sempre ma... viva la faccia della sincerità! Non é da tutti dire di Benigni quello che molti pensano e pochissimi osano dire.
    Normalmente considero Sanremo una fastidiosa palla che, per far contenta la dolce metà, sono talvolta costretto ad ascoltare. Questa volta però mi ha interessato ed anche divertito (oggi di meno, é calato un po' di tono). Indubbio merito di Bonolis e di Laurenti. Pallosissima l'intervista al "patron" di PlayBoy.
    Livello delle canzoni: medio/basso, ma probabilmente sono io che di questo tipo di musica non capisco un piffero. Albano sempre potente, prepotente e strafottente mi sembra un po' la controfigura di Claudio Villa.

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  8. Sulla vincitrice dei giovani: l'ho imbroccata è la deliziosa ragazza di sui si parla nel post. Finalmente una giovane a Sanremo che sembra una giovane, non si dà arie da Aretha Franklin in jam session, non sembra scafatissima, non lancia acuti alla Gloria Gaynor: un amore di ragazza, originale, graziosa, timida, un fumetto, con una canzone originalissima che, come ha detto magnificamente il suo mentore Lelio Luttazzi, per una volta non vuole cambiare il mondo.
    Le canzoni dei big a riascoltarle sembrano un po' meno brutte. Salgono le quotazioni di Alexia e Lavezzi.

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  9. Mi è piaciuto Benigni ma a me Benigni piace anche se non dice niente, e mi ha fatto ridere e mi sono divertita, mi fanno impazzire le poesie di Alda Merini, io penso davvero che sia un genio, la lettera di Giordano letta dal bravissimo issimo issimo Alessandro Haber l'ho trovata commovente e ben scritta ma a me sono piaciuti moltissimo " i numeri primi". Patty Pravo è sconclusionata e rintronata come sempre ma se non fosse cosi' non sarebbe Patty Pravo. A lei si perdona tutto persino una stonatura o un seno nudo perchè nel suo personaggio ci sta. Nicoletta Strambelli è cosi' fuori dal comune che a me piace sempre. Albano non lo sopporto. Il signore di Cellino San Marco ha rotto i cosidetti, come ben dice Sergio strafottente come non mai. E per giunta antico nei modi, nei gesti, nella voce e non se po' senti'. La Zanicchi è la Zanicchi a me la sua voce piace molto ma non l'ha tirata fuori per niente. La canzone poteva essere una bella canzone ma non ha reso nell'interpretazione. Chi è Marco Carta? :) E' il nipote del mio parrucchiere, ragazzino carino e vivace, con un bel timbro di voce. Fino a due anni fa mi spuntava la frangetta, mi faceva la piasta a vederlo li sul palco mi è presa una commozione che non ti dico. Non è bravissimo, però è bravo, deve studiare molto, non possiede ancora ne il metodo ne la tecnica, pochi virtuosismi, poche variazioni, ma ha un timbro eccezionale. E' giovane, può e deve migliorare e dopotutto nemmeno i grandi quando hanno cominciato erano qualcosa. Se mi ricordo Vasco Rossi o Zucchero sul palco di Sanremo beh... c'è davvero speranza per tutti. E ieri con i Tazenda, la canzone cantata nella variante logudorese, le launeddas nelle partiture dell'orchestra insomma, bello :)
    La ragazzina che ha vinto ieri mi è piaciuta fin dall'inizio, cosi' fuori dal coro, così poco moderna e al tempo stesso oltre e avanti. Brava davvero con Luttazzi al piano che era una meraviglia. La coppia Laurenti-Bonolis mi è sempre piaciuta, sono bravi sono divertenti, la serata passa velocemente. La canzone di Dolcenera mi piaceva da matti ma è stata eliminata. E se vincesse Marco Carta sarei davvero contenta. Cosi' se diventa davvero famoso la prossima volta che vado a farmi i capelli dallo zio chiedo se per il prossimo anno c'è posto per me per fare da controcanto a Marco. Vuoi mettere?
    Di Sanchez - Carta. Dirige il maestro Piero Marras. Cantano Marco e Celia. :)
    Prometto di farti avere il pass per la sala stampa cosi' potrai scrivere i tuoi soliti bellissimi pezzi in mezzo gionalisti, critici musicali, come Dondoni e il bravo Mario Luzzatto Fegiz, dai mica è poco. :)
    Basitteddu

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  10. Sulla ragazzina vincitrice della sezione giovani siamo tutti d'accordo. Deliziosa lei e la canzone.)
    Al momento il pezzo che preferisco è quello di Patty Pravo. La sua interpretazione lascia un po' a desiderare, ma la melodia è affascinante. Ho pensato che quel pezzo sarebbe esploso se cantato da un Dalida.
    E Celia vuole andare a Sanremo.))))

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  11. il pezzo di patty pravo è stato scritto da un giovane musicista di cabras!
    io ho problemi a visualizzare i miei commenti ma vedo che qui è tutto ok.. che pizza!

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  12. Eccomi qui. Concordo con Cleide: la canzone di Patty Pravo mi sembra la migliore, peccato sia cantata non al meglio. Alexia ha doti vocali non comuni e la canzone non sembra da buttare. Al terzo posto metterei Povia. Dicono che la sua canzone esponga teorie psicanalitiche superate, ma: a) una canzone non è una teoria psicanalitica e non si giudica sotto quell'aspetto, b) Povia afferma di aver scritto la canzone udendo una storia in treno, quindi in quel caso la teoria psicanalitica, sbagliata o meno che sia, sarebbe del raccontatore, c) anche Pasolini nel secolo scorse scrisse una lettera sulla madre che propone una teoria simile, come fa rilevare Walter Siti su "La stampa".
    Inoltre sono francamente impressionato dalla capacità di Povia di sopravvivere ad attacchi mediatici devastanti e anzi di sbeffeggiarne gli autori. Quest'uomo è invulnerabile. Prima hanno tentato con le accuse omofobiche rivolte alla canzone, non gli è riuscita e hanno tentato con la faccenda dei proventi in beneficenza di "Quando i bambini fanno Oh" presuntamente intascati da Povia, non gli è riuscita e hanno tentato con storia del plagio della canzone di un gruppo straniero (Repubblica), non gli è riuscita neppure quella e hanno tentato con le anticipazioni sugli esclusi che a dire dei maggiori giornali vedevano Povia tra i probabili scartati dalle giurie, non gli è andata bene manco questa e sono ricorsi alla carta estrema (almeno per ora), il silenzio (un silenzio rumorosissimo, in verità): su tutti i maggiori quotidiani on line, non c'è nessun accenno alla performance di Povia di ieri sera, il quale si è portato dietro una ragazza in abito da sposa e ha sbeffeggiato i detrattori facendo tirare alla fanciulla il bouquet in sala.
    Veramente i detrattori del cantautore milanese stanno cominciando a farmi pena, non gliene riesce una.
    Il resto delle riflessioni, anche sul bel commento di Celia, su cui ovviamente nutro qualche divergenza di opinione, a dopo il pranzo. :-)

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  13. fanta su Tiscali non si riesce a commentare. Ieri non si aprivano neppure i blog. E' tutto fermo alle 15 di ieri.:)
    Non sapevo che l'autore della canzone di P. Pravo fosse sardo. Anvedi sti sardi.)))

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  14. APOLOGIA DI ALBANO


    Ho visto che la brava, valorosa e appassionata Celia Sanchez ha detto alcune cose. Su Benigni, Merini eccetera ho già detto e mi ripeterei. Su Marco Carta, giuro che non sapevo chi fosse. Ammetto di non aver sentito bene la sua canzone, devo averlo classificato come ragazzotto da reality show che cantava una classica canzone all’italiana. Penso che mi sarei meravigliato anche di vederlo tra i giovani, figuriamoci tra i big, non capivo come potessero metterlo lì, ma si vede che deve essere famoso. Comunque ammetto che non l’ho ascoltato bene. Ed ora andiamo su ALBANO CARRISI.

    Prima di parlare di Albano devo partire dal commento che ho fatto a Fantaghirò. Sul suo blog ha una splendida vecchia canzone di Cocciante “Era già tutto previsto” (la sto sentendo ora sul blog della Nostra). Nel commento a Fanta dicevo che ascoltavo questa canzone al liceo, insieme con “Margherita”, ma che lo facevo di nascosto perché mi vergognavo. Erano gli anni Settanta, tutti si davano arie da rivoluzionari, lo facevo pure io in pubblico, ma questa canzone di Cocciante mi piaceva troppo e andavo da un mio amico cosiddetto “disimpegnato” per ascoltarla: aveva tutto un album, con i due brani citati e poi “Quando finisce un amore”, “Poesia” e una che faceva “S’io fossi foco” (credo fossero i versi di Cecco Angiolieri messi in musica) e tante altre.
    Spiego tutto meglio in questo post:
    http://penultimi.blogspot.com/2006/11/canzoni-e-amori-clandestini.html
    Da quell’epoca credo che mi sia rimasta una notevole avversione per la musica cosiddetta impegnata, per le mode culturali che ti impongono si sentire alcune cose e non altre e per tutti quelli che stanno col dito puntato a dirti cosa è giusto e bene ascoltare. Eh no, carini, cosa è giusto è buono sentire lo decido io perché sono più che capace di farlo.

    Andiamo ora ad Albano. Non ho detto che sia il mio cantante preferito. Fa un tipo di canzone melodica tradizionale che non piace a tutti. Io stesso non mi siederei in poltrona per ascoltare un disco di Albano. Però osservo alcune cose. Ogni volta che lo intervistano da qualche parte, anche con esponenti di gruppi rock che vanno per la maggiore - perlopiù ragazzotti che lo guardano dall’alto in basso come se avessero alle spalle quasi mezzo secolo di carriera e non un disco loffio comprato da qualche adolescente fissato con i vampiri - Albano sembra mille volte più intelligente, pronto, affabile, pieno di vita. I ragazzotti rock che si sentono superiori quasi sempre fanno la figura di cavalli morti, sembrano dei vecchi, è una sofferenza ascoltarli.
    Inoltre Albano è uno ha tutto quello che vuole, successo, soldi a palate, comparsate in televisione, azienda vinicola, eppure quando va a Sanremo sprizza di felicità, è entusiasta, lo vedi proprio che è contento, anche se potrebbe pure non fregargliene di meno. Di contro vanno a Sanremo giovanotti sconosciuti e sciatti che non dimostrano alcun entusiasmo di trovarsi lì e anzi qualcuno fa lo snob. Scusate, ma io preferisco l’atteggiamento del cantante pugliese. Ogni volta mi chiedo: ma chi è il vecchio, Albano o questi ragazzotti mezzo morti di sonno?
    La sue canzoni? Sono senz’altro tradizionali. E che significa, che si devono eliminare i brani tradizionali? Bruciamo tutti i dischi di Claudio Villa? Eliminiamo tutte le arie d’opera che hanno versi arrangiaticci come “La tua gelida manina” e gorgheggi a non finire? A me Albano sembra un sanguigno esponente della tradizione, con una voce potente, uno stile personale e un cuore appassionato nonostante l’età. Non è il mio idolo musicale, ma quando va a Sanremo lo ascolto con vera simpatia. Za-zà.

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  15. arrivo buon sedicesimo, ti faccio i complimenti per la tua accurata recensione, che chiaramente essendo tale è soggettiva, ma in compenso mi ci trovo quasi del tutto d'accordo. Chiaramente rimango dell'opinione che l'arte non possa essere messa in gara, e bene fanno i veri artisti a non parteciparvi, in una simile manifestazione potrei ammettere solo le nuove proposte, quei ragazzi che chiaramente hanno bisogno di un trampolino, ma poi basta, non accetterei i soliti Albano o Leali, che campano tutto l'anno con gli introiti di una stupidissima canzone. Un caro saluto e buon we.

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  16. Gians, certamente che la recensione è soggettiva, tutto è soggettivo a questo mondo, pure i commenti come il tuo sono soggettivi. Viviamo in un mondo di soggettività. Buon we a te.

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  17. E se tutto è soggettivo..Albano nun me piace.
    I giovanotti poi sono figli del loro tempo.Che ci piaccia o no. Non si può pensare a loro con un atteggiamento come quello dei devoti figli di Sanremo.:))

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  18. Ringrazio il responsabile di questo blog per avermi dato modo di esprimere la mia libera opinione, anche se non coincidente con quella di alcune correnti di pensiero ortodosse... Ah, mi sono ricordato solo ora che sono io il responsabile di questo blog: quindi ringrazio me stesso per aver permesso a me stesso di esprimere la mia libera e tuttù e tattà. Un saluto a Cleide che mi spalleggia sempre in ogni situazione: cosa sarei senza di lei? :-)

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  19. Cosa sarei io se ti spalleggiassi sempre.:))

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  20. Una rassegna stampa del festival molto esaustiva... non posso che crederti visto che a Londra non ho avuto modo di vederlo... Comunque anche i mie amici italiani concordano con te sul brioso Bonolis... almeno non è il solito Pippone ... Baudo


    un abbraccio da Clelia from London

    www.overlooklondon.blogspot.com

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  21. E' l'una di notte passata e abbiamo appena riformato le Captain's Angels, che ricordo essere: Cleide, Clelia, Celia.
    Sorriso e un saluto all'ultima arrivata dalla suggestiva Londra.

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  22. Ti avrei chiesto anch'io questa bellissima rassegna, ma non osavo... Invece, ora che la trovo qui, me la sono goduta tantissimo. Tra un sorriso e l'altro, sono d'accordo su tantissimi dei tuoi commenti! Specialmente a proposito della coppia Laurenti & Bonolis, ma anche le vallette... Il prossimo anno mi candido ioooo! :D

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  23. La canzone di Marco Carta non era tra le mie preferite, ma a vedere l'espressione incredula di questo ragazzino, non ho potuto non esultare per la sua vittoria. Invece Bonolis in chiusura non mi è piaciuto. Era evidente che non era felice per questa vittoria. Brusco, freddo e cafone.:))

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  24. hola.. sono d'accordissimo con il parere di cleide.. nel finale bonolis ha lasciato marco carta da una parte .. lui, col suo premio in mano, si muoveva goffo non sapendo dove andare e bonolis anzichè gestire quell'imbarazzo ha pensato bene di continuare il suo palinsesto col saluto in trio col modello e laurentis..
    Sono contenta che abbia vinto la normalità senza nessun cognome importante alle spalle!

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  25. Ora che ha vinto Marco Carta, cioè il parrucchiere di Celia fino a un paio di anni fa, ecco come propongo di sfruttare l'intimità della medesima con le alte sfere musicali.
    Alla prossima edizione, Celia in gara a Sanremo, Cleide e Fanta a fare le coriste se si accontentano, io provvedo a scrivere il testo della sua canzone e a fare il direttore generale della spedizione. Per il resto si vedrà. :-)

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